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Autore: Eth_smile    17/08/2015    2 recensioni
Secondo voi come sarà il vostro grande giorno? Ve lo siete mai immaginato? È così che mi sono immaginata il mio matrimonio. Non voglio anticiparvi nulla ma un piccolo pezzetto ve lo lascio: -"sei..." ma si blocca, la voce gli muore in gola così cerco di incitarlo a proseguire suggerendogli parole tipo: "Bellissima?Stupenda? Meravigliosa? Cosa?". Assottiglia un attimo gli occhi e mi risponde: "Stavo per dire modesta, ma...". Altre risate. Non finisce la frase neanche stavolta, ma diversamente da prima è completa pure così. Rido anch'io. Aspetto ancora una manciata di secondi in silenzio sperando che continui la frase lasciata in sospeso, poi, però, non resisto più e glie lo chiedo: "Allora, sono cosa?". Assottiglia nuovamente gli occhi e finalmente mi risponde...- Scusate ma non ve lo posso rivelare se no vi rovino la sorpresa. Mi sono emozionata tantissimo a scriverlo e scommetto che inscenato sarebbe ancora più emozionante; spero di commuovere anche voi con questa mia one shot. Buona lettura. Recensite in tanti per favore, sono molto curiosa di sapere i sentimenti che sono riuscita a suscitare in voi.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mi trovo davanti al portone chiuso della chiesa in cui mi sposerò tra poco. Mio padre me lo chiede: "sei pronta?"
"No" gli rispondo semplicemente io, "ma non lo sarò mai giusto?" gli chiedo, lui mi risponde: "giusto"; poi mi porge il braccio, io lo circondo con il mio e la mano va ad unirsi a quella del braccio libero che regge il bouquet. È già di per se difficile camminare con i tacchi, figuriamoci con indosso l'abito da sposa; nonostante tutto, però, riesco a salire i quattro gradini di pietra ed arrivare così all'ingresso; due uomini, posti ciascuno ai lati del portone, all'unisono appoggiano le rispettive mani sulle maniglie, poi si girano verso di me e mi fanno un sorriso di incoraggiamento ed in infine lo aprono. Prima di me e mio padre entra una folata di vento che, oltre a scompigliarmi un po' i capelli, rende la scena più teatrale; al mio ingresso parte la musica dell'organo che intona la classica melodia da matrimonio, quella che si sente spesso nei film in pratica. Cammino lentamente non solo per l'emozione ma anche per non cadere perché sono sicura che se andassi un po' più veloce mi sbilancerei e darei un'epica facciata sul tappeto rosso, che parte dall'entrata fino ad arrivare all'inizio delle tre scale situate ai piedi dell'altare. Ora mi trovo davanti al mio promesso sposo, papà mi lascia il braccio, prende il bouquet dalle mie mani e si siede sulla prima panca in parte alla mamma; tornando al mio futuro marito, noto che mi sta fissando con un accenno di sorriso che gli increspa le labbra e negli occhi ha un'emozione che gli ho visto raramente, una di quelle che ti spiazza da tanto è sincera e forte. "Ciao"; mi ha detto...ciao. Come ciao? Mi scappa un sorriso perché non me lo aspettavo; mi pare di aver sentito qualcuno ridere. "Ciao" gli rispondo con un sorriso; stavolta le sento distintamente le risate, ma nn mi arrabbio d'altronde sto ridendo pure io un po'. L'emozione è quasi palpabile. Lui continua a fissarmi con quel accenno di sorriso è quella forte emozione negli occhi. Parla di nuovo: "sei..." Ma si blocca, la voce gli muore in gola così cerco di incitarlo a proseguire suggerendogli parole tipo: "bellissima?stupenda? Meravigliosa? Cosa?" Assottiglia un attimo gli occhi e mi risponde: "stavo per dire modesta, ma...". Altre risate. Nn finisce la frase neanche stavolta, ma diversamente da prima è completa pure così. Rido anch'io. Aspetto ancora una manciata di secondi in silenzio sperando che continui la frase lasciata in sospeso, poi, però, non resisto più e glie lo chiedo: "allora, sono cosa?". Assottiglia nuovamente gli occhi e finalmente mi risponde: "tu...semplicemente tu e non potrei chiedere niente di meglio". Mi scappa una risatina per l'emozione che le sue parole hanno aumentato in me, gli occhi mi si riempiono di lacrime; mi giro verso gli invitati è noto che anche i loro di occhi sono pieni di lacrime. Pure loro si sono commossi. Riporto la mia attenzione sull'unica persona che la merita tutta, in questo momento. Ha la stessa espressione che aveva quando sono arrivata davanti a lui dopo aver percorso la navata con mio padre. La messa inizia, la mia grande emozione diminuisce a mano a mano che la messa giunge al termine. È arrivato il momento delle promesse; lui mi prende le mani tra le sue e incomincia: mi promette che metterà i miei bisogni davanti ai suoi, che sarà sempre un passo dietro di me così potrà sorreggermi se cadrò che mi amerà in qualsiasi caso è qualsiasi cosa succeda, che nn sarò mai sola e potrò contare sempre su di lui e tante altre promesse una più bella dell'altra. È il mio turno di promettere; mi prendo qualche secondo per fare mente locale su cosa devo dirgli, faccio un respiro profondo, mi passo la lingua sulle labbra ed infine apro la bocca per fargli le mie promesse, ma vengo interrotta: "hey, prometti che rimarrai?" mi chiede. Io ho ancora la bocca aperta, ruoto gli occhi sui presenti per poi portarli di nuovo su di lui. 
"Cosa?" Gli chiedo. Per la terza volta assottiglia gli occhi, poi sorride abbassa la testa e la scuote; quando la rialza mi chiede: "mi prometti che ci sarai sempre, che non te ne andrai mai via lasciando mi solo?". Io aggrotto le sopracciglia lo guardo un po' stupita e poi annuendo gli sorrido  commossa per la seconda volta, mi  mordo il labbro inferiore; è talmente tanta l'emozione che non riesco a rispondergli, mi accorgo che comunque ha capito dal mio cenno di assenso e mi risponde: "okay". Anche lui è emozionato; ha gli occhi lucidi. Vederlo mi fa quasi piangere dall'emozione, ma non posso farlo perché se piango rovino le due ore 
di trucco a cui mi hanno sottoposta ed io non voglio farlo perciò mi trattengo. Ho gli occhi ancora lucidi, lo fisso un altro po' e poi incomincio a parlare, le parole escono come un fiume in piena, come se mi fossi esercitata giorno e notte per dirgliele; parto con una semplice parola: "grazie. Grazie di essere qui, di avermi chiesto di sposarti e prima di diventare la tua fidanzata, grazie di avermi sopportato per tutto questo tempo e per la pazienza che scommetto avrai anche negli anni a venire, grazie per esserci sempre stato e per non avermi mai lasciato nonostante lo meritassi... (ora sto piangendo e anche lui è molto vicino alle lacrime) grazie per avermi supportato in tutte le mie scelte e per aver sempre creduto in me anche quando nemmeno io lo facevo, grazie per avermi sempre ascoltata anche quando davo di matto per un minuscolo problema, grazie per essere sempre stato il primo chiedere scusa dopo che avevamo litigato anche se avrei dovuto farlo io, grazie per aver svolto le mie mansioni, mettendo da parte le tue, quando stavo male, grazie per aver sempre lasciato tutto quello che stavi facendo per correre da se non mi sentivo bene, grazie per la tua costante presenza nella mia vita e grazie per...per tutto questo, per la meravigliosa vita che mi hai fatto vivere insieme a te fino ad adesso e grazie, in anticipo, per la meravigliosa vita che so che avrà anche lui o lei... (Dico toccandomi il ventre. Ora sta piangendo pure lui) perciò grazie di...tutto. Non sono esattamente delle promesse, ma dato che queste ultime o dovrei dire quest'ultima mi è sembrata un po' corta ho pensato di...beh em...ringraziarti" dico un po' imbarazzata per poi sorridergli timidamente. Lui allunga una mano e mi asciuga una lacrima per poi sussurrarmi talmente a bassa voce che quasi penso di essermelo immaginata: "no, grazie a te". Altre lacrime solcano il mio ed il suo viso. Il prete si schiarisce la voce, giro il viso verso di lui; già il prete, mi ero completamente dimenticata di lui. Si toglie gli occhiali e si asciuga gli occhi anch'essi pieni di lacrime, per le mie parole e poi se li rimette. Mi rigiro verso il mio promesso sposo e noto che ha ancora la mano sulla mia guancia; ah gli occhi rossi ed un sorriso dolce ad increspargli le labbra. Il prete parla con ancora una traccia di emozione nella voce e dice: "puoi baciare la sposa". Il sorriso del mio ormai marito si allarga, chiude gli occhi  e lentamente avvicina il suo viso al mio fino a far combaciare le nostre labbra il un lungo e lento casto bacio. Quando si stacca ha ancora l'espressione emozionata che aveva prima di baciarmi. Sento gli invitati che applaudono e sorrido. Con una mano stringo quella di mio marito e con l'altra l'abito, poi insieme ci mettiamo a correre fuori dalla chiesa mentre gli invitati continuano ad applaudire. Se all'inizio avevo paura di cadere, adesso mi sento pronta a correre una maratona, la mia maratona anzi la nostra maratona; il traguardo? L'infinito.
 
   
 
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