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Autore: Asgard458    17/08/2015    1 recensioni
Finalmente tutte le guerre sono finite, e le Locuste sono sparite dal pianeta. Due anni dopo l'ultimo colpo sparato, le città iniziano a rialzarsi e la popolazione comincia a tranquillizzarsi. Le cicatrici, però, rimangono, soprattutto sui membri della Squadra Delta.
Genere: Azione, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Destra. Sinistra. Veloce come il vento, leggero come una piuma. Cole Train era tornato in azione, baby, e viaggiava da una parte all’altra del campo. Schiva gli avversari e tieni l’uovo bollente tra le tue braccia; portalo fino in fondo, e poi sbattilo a terra!
“Vi ho rotto l’uovo nel paniere, stronzi!”. Mai avuta soddisfazione così grande. Un touchdown era la maniera giusta per iniziare bene la giornata. Non sentivo la gente esultare, ma bastavano le mie urla per animarmi. Era un sollievo tornare a giocare dopo anni di guerre. Le dannate Locuste del cazzo ci avevano quasi annientato, ma noi abbiamo annientato loro. Non c’è più nulla da fare, sono morte tutte, e noi siamo tutti vivi. E andiamo, baby:
“Super vittoria, stronzi!”. Partita vinta, mi andai a cambiare. Doccia calda nella mia vecchia casa. Non era proprio la stessa, ma l’ho fatta più simile possibile. L’ho costruita con le mie mani, non volevo di certo un appartamento fatto con lo stampino; no-uh. Andai verso il frigorifero ed aprii una bottiglia di birra. Niente di meglio. Finivo per ripetere quelle tre parole all’infinito. Ogni giorno era stupendo, paradisiaco: mi svegliavo, touchdown fino a morire, doccia, birra e poi fuori con Marcus e Baird. Il bello veniva la notte: sognavo sempre il campo di battaglia. Ero ancora lì, ad ammazzare Locuste su Locuste. L’unico problema è che le sgualdrine stavano vincendo; ci facevano fuori uno dopo l’altro. Mi ritrovo dietro a dei sacchi di sabbia, pesante fuoco nemico ci tempesta; Marcus punta il Lancer contro di loro, ma finisce a terra con delle pallottole alla testa. Mi giro verso Baird e vedo che ha in mano due granate. “Che cosa vuoi fare amico?” gli urlo. Lui mi guarda, abbassa la testa, arma le granate e si butta nella mischia. Dopo qualche secondo, sento due “Boom”. La sua mano atterra davanti a me. Sentivo le stronze avvicinarsi. Sbatto la schiena contro i sacchi di sabbia. Panico. Panico. Panico. Urlo di panico. E mi sveglio. Questo ho sognato nell’ultimo anno. Non ho mai detto niente a nessuno, ho solo corso. Quando mi svegliavo, mi vestivo e andavo a correre. Alle 3 e 45 mi svegliavo, ed alle 4 ero già fuori. Sempre gli stessi orari, sempre la stessa routine. Non che mi desse fastidio, però stavo iniziando a rompermi le palle. Volevo qualcosa in più, ma non riuscivo a raggiungerlo. Sempre fermo nella mia routine. Anche se volevo cambiare, finivo per tornare al punto di partenza: le 3 e 45. Un giorno decisi di chiedere a Baird:
“Ehi amico, non ti sembra che qui vada tutto alla stessa maniera?”. Il suo sguardo confuso mi diede una risposta, e cercai di spiegarmi meglio:
“Insomma, io faccio sempre le stesse cose, e se voglio cambiare non ci riesco. Come se qualcosa non andasse. Non ti senti mai così?”. Baird continuò a guardarmi confuso, e decisi di rinunciare. Potevo solo continuare, facendo finta di nulla. Così come ho sempre fatto.

Non cambia nulla. Niente di niente! Lavoro ogni giorno su JACK, nel caso potesse darmi una mano, ma quando vado a dormire, il giorno si resetta. Ritrovo sul tavolo sempre le stesse viti e gli stessi pezzi. Ho provato a rimanere sveglio, ma il giorno si resetta comunque; il primo battito di palpebre dopo la mezzanotte mi fa ritrovare nel letto. Ogni giorno la stessa storia. E non capisco come uscirne. Sono sicuramente intrappolato in un qualche giocattolo delle Locuste, una specie di mega-computer. Non so se ci sono anche Marcus e Cole, perché quei fantocci che dovrei incontrare ogni giorno sono palesemente finti. Tutto e tutti fatti molto bene, ma non mi sfuggono: si vede benissimo che sono IA programmate per infondere soddisfazione e piacere. Non riesco ad immaginare cosa possa essere successo nel mondo esterno, sempre che ce ne sia uno. Ogni giorno con JACK sono sempre più veloce, svolgo gli stessi passi sempre più velocemente. Devo solo finire JACK e poi andrà tutto bene. Vite dopo vite. Sempre più veloce. Pezzo dopo pezzo. Solo un altro paio di loop. Posso farcela. Sono Damon fottuto Baird, cazzo! Ne uscirò sicuramente!
   
 
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