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Autore: Conodioeamore    17/08/2015    0 recensioni
[-Altro - anime/manga vari]
[-Altro - anime/manga vari]Ecco a voi la storia di un ragazzo, di una ragazza e di un pennarello!
Seraphine è una liceale appena trasferita nella scuola del suo vecchio amico d'infanzia Evan. Cercandolo tra gli studenti, scopre che è cambiato totalmente da come lo ricordava! Prima era un ragazzo dolce che quando sorrideva sembrava una bambina, tanto che lei stessa lo proteggeva dai bulli. Ora, invece, Evan è un gran bel figo che ha tanto successo con le ragazze e per di più è anche il presidente del consiglio studentesco. Per non parlare delle sue tendenze maniache e possessive. Potrà tra loro rinascere una semplice amicizia?
(tratto liberamente dal manga pubblicato da "Scanduzioni". Io riprendo solo in parte la storia iniziale, dato che ci sono solo 3 volumi del manga. Proseguirò di mia fantasia. Dato che i nomi dei personaggi non li ricordo tutti, li inventerò)
© (Copyright 2015 by Martina Carlucci)
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Evan mi trascina dentro la stanza del consiglio studentesco, dopo aver chiuso di colpo la porta, mi ci scaraventa contro. I suoi sentimenti sono così chiari che vorrei tanto non trapelassero in quel modo. La parrucca gli cade sul pavimento, nell'esatto istante in cui da un pugno sopra la mia testa. Ora sì che sono veramente spaventata. «Che diavolo ti dice il cervello?» mi urla contro. «Perché ti sei fatta baciare?» Non saprei proprio cosa rispondergli, sul serio pensa che ci siamo baciati? «No! Non ci siamo baciati. Kevin si era coperto le labbra con il suo dito. Non ci siamo toccati le labbra, in realtà» provo a spiegarmi. Sembra che la mia risposta abbia accentuato i nervi di Evan. «Che diavolo centra, solo per un dito? Non significa che dovevi lasciarlo fare!» Evan si allontana e si toglie il vestito, rimanendo con addosso solamente i pantaloni. Abbasso la testa, portandomi le mani all'altezza del cuore. «Si può sapere perché ti stai arrabbiando tanto? Non ti capisco...» Voglio che lui sappia cosa provo veramente per lui. Gli occhi mi diventano lucidi per il nervoso. «Stai facendo tutto tu, Evan. Hai anche deciso per conto tuo che stavamo insieme e ora vuoi spiegazioni? Non mi hai neanche chiesto cosa ne pensavo!» Evan impallidisce, sgranando gli occhi. Evan mi prende per un braccio e mi abbraccia, stringendo le braccia contro la mia testa, poggiandoci una mano sopra. La parrucca mi cade a terra e i miei capelli si librano sopra le sue braccia. Mi stringe così forte da farmi aderire contro il suo torso nudo, così caldo. Mi ha fatto diventare completamente rossa. «Non riesco a ragionare lucidamente. Non posso farlo quando ho paura che qualcuno ti porti via da me. L'unica cosa che mi è venuta in mente è stata quella di venirti a prendere.» Perché si sta confessando? Queste sue parole... mi lasciano completamente disarmata. Non so cosa dire. «Non riesco a controllarmi con te. Mi mandi fuori di testa.» Dopo aver finito l'ultima frase, mi da un tenero e candido bacio sulla testa. Mi allontana un po' da se per accarezzarmi il viso. «Evan, ti trema la voce.» «Sono fatto così e lo capisco se non mi vuoi più vedere.» «Basta!» gli intimo, afferrandogli la mano. «Hai finito?» gli dico a brutto grugno, dritto negli occhi. «Voglio vederti e sempre.» Le parole escono dalla bocca in un modo così naturalmente disarmante, che mi fa quasi impressione. «Perché tu mi piaci, Evan.» «Sciocca...» mi sussurra. Con la mano sinistra mi prende per la vita, mentre l'altra la posizione all'altezza della guancia, in modo da potermi toccare le labbra con il pollice. Evan ci tiene davvero tanto a me, questa è la verità. «Anche tu mi piaci da morire» mi dice un attimo prima di baciarmi. Va bene. Va tutto bene, adesso... Mi sfila il mantello del principe di dosso e mi sbottona la camicia, poggiando la sua mano sopra il mio collo. Ci continuiamo a baciare intensamente. Continuando a baciarci, scendiamo con le gambe sul pavimento freddo. «Ah, non ce la faccio.» «Resisti.» Stacchiamo di poco le labbra, ma riprendiamo immediatamente a baciarci, ancora più intensamente di prima. Mi slaccia la camicia di altri tre bottoni, tirandomi poi a sé. Con la mano mi scopre la spalla, stringendola. Mi sento bruciare, non riesco neanche più a riflettere. È come se stessi per esplodere da un secondo all'altro. Evan mi morde il labbro superiore, facendomi sfuggire un gemito. «Ah!» Pian piano mi spinge sempre più con il corpo verso il pavimento, costringendomi a sorreggere con l'avambraccio. Ho paura di non controllare più le mie emozioni, i miei istinti. No, non posso. Non in questa stanza. Con una mano allontano Evan da me, portandola sulla sua bocca, per tappargliela. «Fermati ora, cretino. Stai bruciando tutte le tappe» gli urlo imbarazzate e nel panico più totale. «Mi sento morire tanto sono imbarazzata.» «Cretino?» brontola. Mi affretto a coprirmi con la camicia, lasciando trapelare l'imbarazzo sulle mie guance, ormai rosse come pomodori. Evan fa' un sorrisetto malizioso. Si avvicina a me per darmi un bacio sulla tempia, premendola con la mano. «Uffa, e va bene tanto ora abbiamo tutto il tempo che vogliamo, no? Credo che potrò anche approfittarne e decidere di assaporarti lentamente» mi dice, facendomi rabbrividire. Questo ragazzo, che da piccolo non faceva altro che lagnarsi, è diventato un forte, maturo, serio e vagamente arrogante ragazzo, tutto per me.
   
 
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