Videogiochi > Ace Attorney
Segui la storia  |      
Autore: avwkward    19/08/2015    0 recensioni
Tante cose cambiano durante gli anni, anche le persone lo fanno. Vanno via, iniziano da capo, incontrano gente nuova...Eppure non si può mai scappare dal passato, non si può dimenticare nulla di una persona con cui hai condiviso di tutto...In qualche modo Miles Edgeworth e Phoenix Wright erano sempre riusciti a rincontrarsi in un modo o in un altro. Anche dopo tanti anni si accorgono che in realtà non sono mai stati lontani e che le emozioni riaffiorano non appena vedi quella persona per cui ti sei sempre battuto.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Miles Edgeworth, Phoenix Wright, Trucy Wright
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Mi avevano detto che ora suonavi il pinoforte, non ci credevo e sono venuto a controllare personalmente." Quella voce gli arrivò da dietro le spalle e non riuscì a non sgranare gli occhi non appena aveva iniziato a parlare, ma subito dopo la bocca gli si era incurvata in un sorriso.
"Vuoi che ti suoni qualcosa?" chiese senza nemmeno girarsi anche se avrebbe voluto farlo tanto, ma fra loro c'era questa specie di complicità, che nemmeno a distanza di anni sarebbe scomparsa.
"Andiamo, si vede lontano un miglio che non sai nemmeno come mettere le mani su quei tasti" l'aveva detto quasi ridendo e Phoenix sorrise di nuovo pensando che finalmente aveva di nuovo risentito quella voce che tante volte l'aveva accompagnato e contrastato durante i suoi processi. Dopotutto era diventato avvocato per poter incontrarlo ed ora che non lo era più non sapeva più come vedere la cosa.
"Sempre perspicace, vedo" disse girandosi.  Lo osservò bene, non indossava la sua solita giacca rosso scuro, ma aveva un jeans ed un maglione grigio ed i capelli neri erano più lunghi dell'ultima volta che l'aveva visto. Quanti erano passati? 7 anni o forse più. Eppure, a parte l'aspetto Miles Edgeworth sembrava sempre lui.
"Non dirmi che anche tu hai smesso di fare il procuratore"
"Tranquillo, tranquillo" disse Edgeworth sedendosi sulla sedia di fronte a quella dove Phoenix era seduto per 'suonare' al pianoforte.
"Quelle che sento sono solo voci, o meglio quelle che ho sentito per 7 anni sono solo voci. Speravo di vederti in qualche aula di tribunale per rivendicare il tuo onore o semplicemente per spiegarmi cosa era successo, ma tu non l'hai mai fatto. Così sono venuto io" spiegò Edgeworth incrociando le braccia quasi ce l'avesse con lui per non essersi fatto vivo dopo tutto quel tempo.
"Ti interessa davvero così tanto?" chiese Phoenix accovacciandosi un po'.
"So meglio di chiunque altro cosa ci si prova ad essere accusato di falsificare le prove, Wright. Quindi vorrei sapere la verità" replicò subito Edgeworth ancora guardandolo con occhi torvi.
"Potremmo non parlare di tribunali? E di prove? Sono cose del passato ormai. Godiamoci questo momento dove due vecchi amici d'infanzia si rincontrano dopo tanti anni"
Non aveva proprio voglia di parlare con lui di ciò che era successo 7 anni fa e soprattutto era rimasto abbastanza colpito dal fatto che Edgeworth fosse venuto fin lì solo per chiedergli di quel vecchio caso, ma dopotutto era felice di vederlo. L'avrebbe fatto prima, andarlo a trvare, parlargli, ma si sentiva davvero umiliato e derubato ingiustamente...così aveva iniziato a cercare inidizi su indizi, perché dopotutto l'avvocato era sempre ciò a cui aveva aspirato anche se ritornare in tribunale avrebbe ripristinato tutti quei ricordi e semplicemente non voleva. Gli mancavano le lotte fra lui ed Edgeworth, gli mancava l'adrenalina che gli veniva quando aveva finalmente scoperto la verità e non vedeva l'ora di mostrarla a tutti urlando "Obiezione!"
"Te lo concedo solo per questa volta, Wright" rispose il procuratore ed il suo sguardo sembrò essere meno duro. "Dimmi cosa offrono di buono in questo ristorante? Fa parecchio freddo, spero qualcosa come zuppa o minestrone..."
Phoenix rise, non sapeva esattamente perché, ma in quel momento le parole di Edgeworth gli sembrarono una battuta molto divertente. Ed infatti il procuratore lo guardò con aria interrogativa, ma poi tornò a guardare il suo amico senza più la fronte aggrottata.
"Hai più sentito Larry?" chiese Wright, felice che Edgeworth non gli avesse chiesto nulla sulla sua improvvisa risata, probabilmente mi conoscerà bene ormai, pensò. Dopotutto dopo quei 7 anni, Phoenix Wright era diventato ancora più eccentrico, probabilmente anche per colpa di Trucy...ma a lui andava bene, Trucy era stata la sua luce quando stava attraversando un tunnel buio, da cui ancora non ne era uscito completamente, almeno non prima di aver scoperto cosa fosse succeso durante quel caso...
"Credo che stia bene, ma anche lui non lo vedo da tanto" rispose pensieroso Edgeworth.
"Comunque, possiamo andare alla mia agenzia, non credo che qui ci sia qualcosa di tuo gradimento..."
"Aspetta, da quanto hai un'agenzia?!?" chiese il procuratore perplesso. "Non avevi uno studio legale?"
Phoenix rise di nuovo, stavolta però quella risata non era così fuori luogo. "Beh, uno studio legale senza un avvocato non è poi così coerente" rispose in modo allegro, ma Edgeworth sapeva che infondo non era davvero felice del tutto. Aveva sentito ridere Wright solo pochissime volte prima di perdere i contatti con lui e questo suo carattere nuovo era soltando una corazza per mascherare i suoi veri sentimenti. Dopotutto lui lo sapeva bene, lo faceva anche lui, solo che a differenza di Phoenix, appariva più freddo e chiuso.
Ma, ripensandoci, fra loro due non c'era bisogno nemmeno di aggiungere parole al silenzio, si erano sempre capiti anche con uno sguardo e a Miles non serviva molto per capire che Pheonix era ancora tormentato dagli eventi successi 7 anni fa, anche lui ricordava in modo vivido il caso DL-6 e tutto ciò che aveva causato, eppure doveva tanto a Wright. Quando credeva di essere da solo, quando pensava di rimanere solo, lui gli aveva teso le braccia e l'aveva salvato. Gli aveva promesso che l'avrebbe salvato e l'aveva fatto. Gli aveva fatto capire che lui era innocente...Perché pensava di essere stato lui ad uccidere suo padre, i demoni che continuavano a tormentarlo a seguito di qell'episodio, successivamente scomparvero...scomparvero quando un uomo vestito di blu e dai capelli appuntiti l'aveva dichiarato innocente e difeso da tutti. 
Non gli piaceva ammettere di nutrire qualcosa per il suo amico, ma dopo tutto quello che Phoenix aveva fatto per lui non poteva non essergli riconoscente.
Miles sapeva che non avrebbe mai potuto falsificare una prova e avrebbe fatto di tutto per dimostrare il contrario, come Phoenix l'aveva difeso da tutti, lui avrebbe fatto altrettanto. Ma non solo perché si sentiva in debito con lui anche perché, nonostante non lo desse a vedere, ci teneva profondamente a tutti i suoi amici, a cominciare dal suo caro vecchio Gumshoe fino a quel combina guai di Larry Butz. E ovviamente, poi c'era lui Phoenix Wright.
Si chiedeva spesso cosa Wright realmente pensasse di tutto ciò che avevano passato.
E Wright si chiedeva spesso cosa Edgeworth realmente pensasse di lui ora.


"Come hai detto che si chiama?" chiese di nuovo il procuratore.
"Agenzia Vattelapesca" ripeté Phoenix, i due entrarono nello studio ed Edgeworth fu abbastanza sorpreso dalla marea di roba che c'era in quella stanza.
"Tralasciando il nome strano, vedo che il disordine è rimasto sempre uno dei tuoi difetti..." disse Edgeworth.
"Anche il tuo essere puntiglioso non è di certo una bella cosa" rispose Wright alzando lo sguardo per evitare quello torvo di Edgeworth. Capitava spesso che si arrabbiasse per quello che diceva, ma poi gli passava subito.
"Allora" disse sedendosi sul divano. "Accomodati". Miles eseguì l'ordine e fissò Phoenix davanti a lui, ora aveva una felpa gigantesca addosso ed un cappello di lana che gli nascondeva i capelli appuntiti. Anche il suo viso era leggermente invecchiato, ma i lineamenti erano sempre quelli del suo caro amico Pheonix Wright. Era strano vederlo vestito in una maniera così...normale.
Edgeworth non sapeva che dire o di cosa parlare, se avesse aperto bocca avrebbe iniziato a parlare di cose che a Wright non piacevano e da lui non avrebbe ottenuto nessuna risposta. Così, decise di chiedere una cosa di cui si era appena accorto.
"Maya? E Pearl? Dove sono?" chiese confuso. In effetti si era aspettato che le due ragazze fossero con lui, o almeno che lo fossero state durante quei 7 anni, ma nella stanza non c'era nulla che le ricordasse e dopotutto quel disordine constatava che Maya non c'era.
"Oh, credo ricorderai il mio ultimo caso contro Godot" rispose l'ex-avvocato alzando lo sguardo. "Maya è diventata la Maestra e quindi è tornata nel villaggio Kurain. Ha una grande responsabilità ora. Pearl è con lei" sorrise leggermente nel dire l'ultima frase e Miles si accorse che quel sorriso invece significava che le ragazze gli mancavano entrambe, ma non voleva disturbarle. Però si chiedeva se la notizia dell'ultimo processo di Wright fosse arrivata anche al villaggio Kurain. Conoscendo Maya sarebbe corsa qui subito per aiutare Phoenix, probabilmente non gliel'avevano permesso, ha davvero una grossa responsabilità ora, come aveva appena detto il suo amico. Quindi Wright era rimasto solo per tutto quel tempo? Aveva affrontato tutto da solo per 7 anni? Non se lo sarebbe mai perdonato. L'aveva aiutato quando era solo, ma lui non era riuscito a fare lo stesso con il suo ex-avvocato. Ora era tempo di rimediare.
"Capisco..." disse. "Ascoltami, Wright. Se sono qui è esclusivamente per te, quindi credo di meritare delle spiegazioni" disse guardandolo serio.
"Cosa dovrei dirti? Sì, quella prova che mostrai durante quel processo era falsa." rispose Phoenix guardandolo un po' infastidito.
Cosa aveva in mente Edgeworth? Oramai anche se gli avesse detto la verità non serviva più a nulla, ciò che è fatto è fatto.
"So che non l'avresti mai fatto. E non hanno prove che sia stato tu a falsificarla!" sbottò quasi irritato contro lui e non contro chi in passato l'avevano condannato.
Non hanno prove....quelle parole gli risuonarono in mente chiaramente. Quella volta alle elementari, dove tutti credevano che fosse stato lui a rubare i soldi della merenda ad Edgeworth ed era stato proprio lui a difenderlo dicendo che non potevano dimostrare la sua colpevolezza. Non hanno prove...
Da quel giorno si era sentito in dover di ricambiare il favore e quando scoprì che il suo difensore, Miles Edgeworth era diventato un procuratore, diventò un avvocato per incontrarlo ed anche per difendere Larry.
Era Miles Edgeworth il motivo per cui era diventato avvocato, e la falsificazione delle prove, stessa accusa rivolta ad Edgeworth, era il motivo per cui ora non lo era più.
Per Phoenix, Miles era molto importante. E gli sarebbe stato sempre debitore, anche quando riuscì a scagionarlo dalle accuse, gli sembrò di non fare abbastanza. Dopotutto Edgeworth era corso subito in suo aiuto quando era caduto nel fiume e non poteva difendere la sua cliente. Edgeworth c'era stato e non aveva perso tempo nel raggiungerlo.
Si preoccupavano reciprocamente l'uno dell'altro e magari provavano qualcosa, ma nessuno dei due avrebbe mai detto nulla.
"Beh..." continuò, dopo la sua precedente affermazione "non avevano nemmeno prove per dichiararmi innocente. Già il fatto che avessi mostrato io la prova mi incolpava"
"Sono sicuro che non l'hai trovata sul luogo del delitto. Deve avertela data qualcuno, giusto?"
Trucy...
"Sì, ma non mi avrebbero creduto lo stesso. Era la mia parola contro la loro."
"Ma Misham non aveva mai visto il suo cliente! Non potevano dimostrare che fossi tu!" Edgeworth si stava scaldando, ma rimase sempre composto con le braccia incociato e la fronte corrugata.
"Come ti ho detto, non avevano prove che fossi io...così come non avevano quelle che provassero che non lo fossi stato..."
"Ho capito..." disse quasi rassegnato. "Hai idea di chi avrebbe potuto incastrarti?"
"In realtà sì."
"Capisco. Ma non ne sei sicuro al 100% e non hai prove per dimostrarlo e poi, non sei più un avvocato. Giusto?"
Phoenix annuì, era rimasto con le mani nelle tasche da quando erano arrivati e nemmeno durante questa conversazione le aveva tolte. Che fosse segno di qualche...insicurezza?
"Io sono in debito con te, Wright e se c'è qualcosa che posso fare dimmelo."
"Anche io lo sono con te, Edgeworth."
"Eh?" Miles sembrava spaesato, secondo lui era l'unico che aveva da ripagare i conti.
"Lo sai benissimo. Come io so il tuo di perché. Non costringermi a parlarne."
Entrambi si sorrisero ed in quei minuti di silenzio capirono quanto ci tenessero l'uno all'altro e quanto avessero influito l'uno sull'altro anche senza volerlo. Entrambi ritrovarono un'amicizia che nonostante tutto non si era mai spezzata, eppure...provavano quei sentimenti reciproci che però non sapevano dove collocare.


La porta dello studio si aprì ed il cilindro azzurro di Trucy entrò nella stanza. "Hey papà, sono a casa! Lo spettacolo al Wonder Bar è appena finto e...." si fermò di colpo quando vide Edgeworth seduto di fronte a Phoenix.
D'un tratto divenne spumeggiante. "Papà hai trovato un cliente? Che talento ha?" inizò a saltellare sul posto, analizzando Edgeworth.
"Lui è Miles Edgeworth, Trucy, un mio vecchio...amico che ha deciso di venirmi a trovare" Aveva davvero esistato alla parola amico??!
"Allora vedi che non sei solo!" disse Trucy toccandosi il cilindro. "Io sono Trucy Wright, maga professionista!" continuò con estrema allegria.
Edgeworth la salutò sorridendo e quando Trucy uscì dalla tasta, contnuò a guardare Phoenix. 
L'aveva davvero chiamato papà? Trucy Wright? Quindi era sposato ed aveva avuto una figlia, o l'aveva adottata con la sua nuova moglie (dato che Trucy sembrava troppo grande). Rimase deluso da quella scoperta, non sapeva nemmeno lui perché, ma qualcosa dentro lui si era spento improvvisamente.
"Sai..." disse abbassando lo sguardo. "Quella ragazzina mi ricorda molto Maya. Hanno due caratteri molto simili"
Phoenix sembrò stupito dalla sua frase. "Sì, sono entrambe sempre allegre ed hanno quell'aria stravagante...Quando c'è Trucy è come se vedessi sempre Maya" ammise poi Phoenix.
Maya gli mancava tanto, dopo tutto quello che avevano passato insieme, ma almeno oggi una parte del suo passato era venuto a trovarlo. Poche volte in quei 7 anni era stato davvero felice, questa era una di quelle volte.



°°°
Ciao a tutti! Sono tornata con questa fanfic su *rullo di tamburi* Miles e Phoenix! Ho sempre pensato che fra di loro ci fosse qualcosa che andasse oltre all'amicizia e....niente, ho pensato di scriverla dopo aver rigiocato ad alcuni capitoli di Ace Attorney, in particolare Apollo Justice, in cui la mancanza di Edgewoth si sente ; ;
Bene, spero vi piaccia, vi lascio con il primo capitolo! Il loro rapporto qui è già abbastanza intricato, ma avremo un vero avvicinamento solo più tardi.
E, ah, ho preferito come genere mettere shonen-ai e non yaoi, dato che il rating è verde. Spero vi piaccia e alla prossima!
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Ace Attorney / Vai alla pagina dell'autore: avwkward