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Autore: Gatz    23/06/2003    2 recensioni
New York + virus + umbrella = solito casino
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L

L’ascensore continuava a scendere per poi fermarsi. Le porte si aprirono su un’enorme stanza. Vi erano sparpagliati a distanza di due metri l’uno dall’altro degli strani contenitori. Il terreno era pieno di tubi di raffreddamento e cavi elettrici. Jill guardò dentro uno spioncino situato in uno dei contenitori. Tolse uno strato di brina sul vetro e vi guardò dentro; si ritrasse subito.

Leon: ‘’che c’è?’’

Jill. ‘’da un occhiata.’’

Nel contenitore si trovava un Licker immerso in una specie di gel. Nella stanza ce ne saranno stati trecento e passa; una ventina erano aperti o sventrati.

Leon: ‘’pensate se fossero tutti aperti.’’

Chris si tocco le palle: ‘’porta sfiga mi raccomando.’’

Claire: ‘’secondo voi cosa ci sarà dopo ‘sta stanza.’’

Leon: ‘’ce un solo modo per saperlo.’’

Attraversarono tutto lo stanzone e trovarono una porta a scheda magnetica. Provarono quella che avevano trovato in un altro laboratorio ma senza successo.

Carlos: ‘’posso tentare di aggirarlo ma non vi assicuro niente.’’

Carlos si mise al lavoro mentre gli altri si sedevano a terra con la schiena al muro. Leon si accese l’ennesima sigaretta. Carlos non la smetteva più di trafficare intorno al lettore di schede finche…

Carlos: ‘’bingo.’’

La porta inizio ad aprirsi ma nessuno si accorse della scritta accesso illegale apparso sullo scherzetto del lettore ottico. Le celle contenenti i Licker iniziarono ad aprirsi una dietro l’altra. Leon sentì i rumori delle serrature mentre la porta si apriva lentamente. Vi erano tre strati e avrebbero dovuto aspettare che si aprissero tutti e tre per passare. I licker intanto stavano uscendo e uno dopo l’altro si accorsero delle prede a loro disposizione.

Leon: ‘’occhio dietro.’’

Si girarono tutti mentre i licker si avvicinavano pian piano. Iniziarono a fare fuoco sui più vicini eliminandone uno dietro l’altro.

Jill. ‘’così non resisteremo a lungo.’’

Il primo strato si era aperto del tutto e stava iniziando il secondo. Intanto i licker cadevano uno dietro l’altro sotto i colpi ma per uno che cadeva ce n’erano pronti altri due. Leon continuava a dare guardate dietro ma le porte non si erano ancora aperte del tutto. Il tempo passava lentissimo in quegli istanti. I licker sembravano non finire mai. Certi si uccidevano fra loro per passare mentre i sei esseri umani si trovavano asserragliati. Pioveva piombo in tutte le direzioni. Non serviva nemmeno prendere la mira; ovunque si sparasse si colpiva qualcosa. Sembrava quasi di assistere all’attacco al fosso di helm del signore degli anelli in versione moderna e miniaturizzata. La seconda porta finì di aprirsi e iniziò la terza.

Leon: ‘’carlos hai ancora una granata?’’

Carlos: ‘’si.’’

Leon: ‘’al mio segnale tirala la in mezzo e all’esplosione giratevi e iniziate a correre.’’

La porta pareva non aprirsi più. I colpi continuavano a volare e i licker ad avanzare. Ormai si stavano avvicinando abbastanza da poter usare la lingua. Uno con la lingua prese Barrt alla mano ma lui non lasciò cadere la pistola passandola nell’altra mano e continuando a fare fuoco.

Leon: ‘’vai.’’

Carlos prese la granata, premette il pulsante di attivazione.

Leon: ‘’due metri.’’

Carlos lanciò la granata a due metri di distanza. L’esplosione fece volare i licker e anche i cadaveri di quelli già uccisi. si girarono tutti di scatto e infilarono la porta seguiti dai licker. Nessuno si voltò ma se lo avrebbero fatto non avrebbero più visto il corridoio che stavano percorrendo ma una distesa di mostri.

Chris: ‘’come ce li leviamo dalle palle?’’

Leon: ‘’Carlos. Granate?’’

Carlos: ‘’due.’’

Leon: ‘’dammene una.’’

Carlos si tolse una granata e la passo a Leon.

Leon: ‘’secondi?’’

Carlos: ‘’otto.’’

Girarono una curva a quarantacinque gradi e in lontananza apparve un portellone; avvicinandosi notarono un pulsante d’emergenza.

Leon: ‘’chi è il migliore scattista?’’

Claire senza dire una parola partì d scatto verso il pulsante e Leon premette il pulsante della granata contando i secondi mentalmente. Arrivò a otto mentre Claire schiacciava il pulsante; lasciò la granata che esplose dopo un secondo facendo rovinare a terra i Licker. Partirono tutti di scatto e non appena passarono la porta Claire usò il pulsante di chiusura. Il portellone si chiuse di scatto mentre i licker vi rovinavano contro. La porta si piegò e deformò sotto il peso dei mostri.

Caddero tutti di peso contro un muro con il fiatone.

Leon: ‘’altro che corsa campestre.’’

Jill: ‘’ mi sa che alla corsa campestre non eri inseguito da ‘sti cosi.’’

Chris: ‘’speriamo che la porta regga.’’

Leon: ‘’Chris…vaffanculo và. Vedi di non portare sfiga.’’

Carlos: ‘’comunque non possiamo restare qui. Siamo troppo a rischio. Su andiam…’’

Carlos si era girato verso Claire che si trovava distesa per terra.

Claire: ‘’un…attimo…non mi…reggo in piedi.’’

Leon prendendo Claire per il colletto e alzandola di peso: ‘’su. non mi dirai che sei stanca.’’

Claire prendendo il braccio di Leon e girandoglielo dietro la schiena: ‘’Leon non rompermi le scatole.’’

Leon: ‘’haia. Haia. Mollami adesso però.’’

Claire lo lasciò andare per poi ributtarsi per terra. Chris le si avvicino con calma per poi iniziare a prenderla a calci nelle coste furiosamente.

Chris: ‘’TI PARE IL CASO DI METTERTI A DORMIRE ADESSO? SAI COSA ABBIAMO ATTACCHATI AL CULO?’’

Claire fra mugolii e urla di dolore: ‘’hei hei fermati. Ok adesso mi alzo.’’

Chris smise di menare la sorella che si alzò a fatica.

Claire: ‘’non è che qualcuno avrebbe un caffettino?’’

Leon tirò fuori il fucile per poi sbatterlo in testa a Claire.

Leon: ‘’muoviti.’’

Si rimisero tutti in marcia con il suono dei Licker che sbattevano contro il portellone che si allontanava sempre di più. Passarono enormi bunker pieni di zombi e mostri di vario tipo. Passarono davanti a armi biologiche e non: esseri strani e fucili sperimentali. Alla fine arrivarono in un bunker enorme dove si trovava un essere si almeno trenta metri. Era straordinario e spaventoso allo stesso tempo. C’era una targa alla base con una scritta: ‘’started at 16/01/75’’

Leon: ‘’hanno iniziato ‘sto coso nel 75?’’

Chris: ‘’chissà cosa volevano fare.’’

Birkin: ‘’come al solito soldi. Però sono due anni che sono fermi. Non riescono a dargli vita.’’

La voce proveniva da dietro il gruppo. Tutti si girarono.

Leon: ‘’di nuovo tu. Almeno non sei cambiato dall’ultima volta.’’

Birkin: ‘’già…per il momento…’’

Birkin alzò la mano destra all’altezza del viso facendo muovere gli artigli. Tutti si prepararono con le armi spianate ma di colpo Birkin si portò le mani alla testa e cominciò ad urlare. Le unghie della mano sinistra iniziarono a saltare una dietro l’altra. Sul braccio destro si aprì un taglio da cui iniziò a uscire sangue a fiotti. Birkin lanciò un altro urlo lacerante per poi spiccare un balzo superando il gruppo per poi correre verso una parete e sfondarla con gli artigli e infilarsi nello squarciò appena creato. Lo squarciò dava su un groviglio di cavi elettrici e telefonici. Birkin vi si arrampico per poi sparire nell’oscurita.

Leon: ‘’che cazzo…’’

Carlos: ‘’che cavolo gli è successo?’’

Chris: ‘’dev’essere una trasformazione del Tyrant.’’

Jill: ‘’leviamoci da qua. ‘sto coso mi fa impressione.’’

Claire: ‘’già anche a me.’’

Girarono intorno al colosso e uscirono dal portellone situato in fianco allo squarciò creato da Birkin.

Jill: ‘’quel tipo però mi fa un po’ pena.’’

Claire: ‘’a me pare solo impazzito.’’

Carlos: ‘’secondo me è scemo dalla nascita.’’

Leon. ‘’ora come ora non ce ne frega assolutamente niente; l’unica cosa che vorrei fare io è salvarmi la pellaccia di nuovo.’’

Jill: ‘’hai ragione.’’

Passarono interminabili corridoi e stanza. Gli zombi sembravano venire fuori dal nulla e non finire più finche trovarono un ascensore.

Leon: ‘’tentativo?’’

Jill: ‘’proviamo.’’

Salirono tutti nonostante l’ascensore fosse piccolo (quelli che ci sono nei condomini per intenderci) e spingendo un po’ Jill riuscì a premere il pulsante più in alto della pulsantiera. L’ascensore iniziò a salire…per un bel pezzo (dev’essere divertente stare in sei in un ascensore del genere + le armi.) finche non si fermò di colpo; le porte si aprirono di botto e Jill e Leon caddero di peso (erano attaccati alle porte). Jill cadde di schiena senza troppe conseguenze ma Leon cadde di faccia come un idiota sbattendo il naso. Si mise a rotolare a destra e a sinistra ululando e tenendosi il viso.

Jill pensiero: ‘’ma come ho fatto a baciare un idiota simile.’’

Claire vedendo la faccia di Jill e intuendo ciò che stava pensando le diede una pacca sulla schiena e le fece un sorriso. Lei rispose a sua volta sorridendo. Leon si tirò su perdendo sangue da una narice, Carlos passandogli vicino gli ficcò un pezzo di carta assorbente arrotolata nella narice sanguinante.

Carlos: ‘’non possiamo perdere tempo con ‘ste idiozie.’’

Leon: ‘’avrei voluto vederti al posto mio.’’

Jill passando in parte a Leon gli diede una pacca sulla nuca.

Jill: ‘’avanti.’’

Leon le sorrise in risposta. Chris li guardò con aria depressa.

Claire: ‘’hei fratellone. Che hai?’’

Chris indicò con il dito Leon e Jill. A Claire iniziarono a venire i sudori freddi.

Claire: ‘’dai. Non crederai mica…’’

Chris: ‘’non sono così scemo (quasi N.d.Claire). ho capito che non ho speranze ormai’’

Claire pensiero: ‘’merda. Se ne accorto. Se adesso mi si deprime me lo fanno fuori al primo colpo.’’

Claire: ‘’dai. Non sei mai stato bravo in queste cose.’’

Chris: ‘’dici?’’

Claire: ‘’certo. Non crederai che Jill possa stare con un idiota del genere.’’

Chris: ‘’bè in effetti…però quell’idiota è stato in grado di proteggerla meglio di me.’’

Detto questo si girò e iniziò ad allontanarsi. Claire lo guardò con una faccia triste per poi seguirlo. Si avvicinò a Jill.

Claire sottovoce: ‘’se ne accorto.’’

Jill non rispose ma guardò Chris e si accosre che non aveva una bella faccia così gli si avvicinò e gli piantò un gomito nelle coste con forza.

Jill: ‘’cos’è quella faccia? Mi sembra quella di chi vorrebbe restarci.’’

Chris era pietrificato dal dolore e non rispose. Jill allora si allontanò.

Carlos: ‘’hei Chris. Stai bene?’’

Chris rispose mugolando e allora Claire gli diede un’altra gomitata nell’altro costato.

Claire: ‘’muoviti non ci possiamo fermare per te.’’

Chris iniziò a seguirli trascinando i piedi e mugolando dal dolore. Jill allora notando che sembrava ancora più giù gli si riavvicinò e lo prese per il colletto della maglietta.

Jill: ‘’stammi a sentire tu. Se hai deciso di farti ammazzare da ‘sti cosi basta che ce lo dici. Non ci servono pesi inutili.’’

Detto questo lo lasciò andare.

Chris: ‘’e io sarei un peso inutile? TI FACCIO VEDERE IO CHI è IL PESO INUTILE            !!!!!!’’

Chris cominciò a seguire Jill con una spranga di ferro in mano ma Claire li fermò assestando un pugno in testa a entrambi.

Claire: ‘’l’avete finita?’’

Chris: ‘’ahio.’’

Claire : ‘’oh. Poverino. Ti ho fatto male ?’’

Chris: ‘’si.’’

Claire: ‘’davvero?’’

Claire gli tirò un altro pugno esattamente dove lo aveva colpito prima. Chris rimase immobile per un secondo per poi saltare addosso alla sorella buttandola a terra. La prese poi per il collo e iniziò a sbatterle la testa per terra con insistenza.

Chris: ‘’l’hai finita di prendermi a pugni o vuoi che reagisca sul serio.’’

Claire, con la lingua fuori, alzò il pollice della mano destra e Chris la lasciò andare. Chris si alzò permettendo anche a Claire di alzarsi.

Chris: ‘’e voi quando avete finito di pazzeggiare potremmo anche andarcene.’’

Barry, Carlos e Leon si girarono verso Chris.

Leon: ‘’ah. Avete finito? Era ora.’’

I tre si alzarono e lasciarono un tavolino con una partita di Mahjongg lasciata a metà.

Jill: ‘’ciò. Fatemi capire. Noi ci stavamo ammazzando fra di noi e voi giocavate a Mahjongg?’’

Leon: ‘’ce lo ha insegnato un certo Genjo Sanzo che passava di qua.’’

Chris: ‘’si ed era accompagnato da Goku Gojio e Hakkai.’’

Barry: ‘’come fai a saperlo? Li conosci?’’

Chris: ‘’lasciamo perdere.’’

Claire: ‘’ma ‘sti tre vedono quelli di Saiyuki?’’

Goku: ‘’hei Leon. Dov’è che avete visto da mangiare?’’

Leon: ‘’vai indietro primo incrocio a sinistra. La terza porta a destra.’’

Sanzo: ‘’e dai. Muoviti.’’

Sanzo prese Goku per il vestito e iniziò a trascinarlo.

Goku: ‘’ciao a tutti.’’

Jill, Chris e Claire avevano la mascella che toccava terra.

Barry: ‘’dai raccogliete la mascella che ripartiamo.’’

Chris: ‘’sa…sa…sanzo?’’

Carlos: ‘’noi te l’avevamo detto.’’

Dopo aver tirato su e accuratamente ripiegato le mascelle ripartirono.

Jill: ‘’ci sarà un uscita da qualche parte.’’

Leon: ‘’magari è dietro questa porta.’’

Leon aprì la porta ma invece dell’uscita trovò una ventina di zombi. Stava per richiudere la porta quando si accorse che dall’altro lato della stanza si trovava una porta con apertura a spinta con il simbolo luminoso di uscita d’emergenza sopra.

Leon: ‘’l’uscità.’’

Jill: ‘’dove?’’

Iniziarono a sparare agli zombi che si avvicinavano.

Leon: ‘’dall’altra parte della stanza.’’

Sistemare gli zombi fu affare da poco e finalmente raggiunsero l’uscita. Aprirono la porta e si trovarono in un pianerottolo in metallo. Il pianerottolo era sospeso in aria su un burrone. Dal burrone cresceva una pianta gigantesca.

Leon: ‘’un’altra?’’

Carlos: ‘’come un'altra.’’

Leon: ‘’ce n’era una uguale sotto Racoon nel laboratorio della Umbrella.’’

Dal pianerottolo partiva una scaletta verso l’alto.

Claire: ‘’non se ne vede la fine.’’

Leon: ‘’vado a vedere.’’

Chris: ‘’non è che ‘sto coso attacca.’’ Indicando la pianta.

Leon: ‘’correrò il rischio.’’

Jill: ‘’Leon…occhio a non cadere. Non abbiamo tempo per un funerale adesso.’’

Leon sorrise e le mostrò il pollice della mano destra per poi iniziare ad arrampicarsi. Il tempo passava senza notizie da parte di Leon.

Jill: ‘’si è perso?’’

Il cellulare di Chris si mise a suonare di colpo. Chris fece un salto dalla sorpresa.

Chris: ‘’fanculo…pronto.’’

Leon: ‘’heila. Come va?’’

Chris: ‘’non fare l’idiota. Allora?’’

Leon: ‘’una botola c’è ma è bloccata da ‘sta pianta di merda. Adesso state attenti la sotto.’’

Chris: ‘’perché?’’

Leon: ‘’vedrai.’’

Dall’alto di accese un fuoco e iniziarono a cadere pezzi di pianta bruciati.

Chris: ‘’che….Leon che cavolo fai?’’

Leon: ‘’ho liberato la botola. Adesso chiuso.’’

Sbatte il telefono in faccia a Chris.

Chris:’’ che diavolo fa adesso?’’

Iniziò a filtrare una luce dall’alto. La luce si allargò fino a diventare un rettangolo. Il cellulare di Chris ricominciò a suonare.

Leon: ‘’venite a farmi una visitina?’’

Chris: ‘’aspettaci li. Pazzo.’’

Salirono la scaletta in fila. Jill per ultima ( provate a indovinare perché.). arrivarono tutti sani e salvi all’uscita.

Jill: ‘’però. Saranno stati cinquecento metri.’’

Leon: ‘’circa.’’

Carlos: ‘’dove siamo?’’

Chris: ‘’è una zona di periferia di New York. Periferia per modo di dire. Siamo lontani dall’uscire dalla città. Viene chiamata di periferia perché è abbastanza malmessa.’’

La zona era piena di quartieri di palazzi tutti uguali e ingrigiti dallo smog. Non c’erano punti verdi; nemmeno una piantina ma in compenso a ogni incrocio c’era un campo da strett basket solo che al momento non erano pieni di giocatori ma di zombi. Sopra le strade si districavano i binari della metropolitana sopraelevata. Jill alzò lo sguardò verso uno di questi binari e notò che uno zombi vi era disteso sopra e si muoveva ancora; lo zombi iniziò a trascinarsi e caddè di testa in basso spappolandosi sull’asfalto. Metà del corpo gli mancava da prima della caduta.

Jill: ‘’meglio se ci leviamo da qua.’’

Si rimisero in marcia e si accorsero che era ormai pomeriggio inoltrato e il sole stava sparendo dietro i palazzi più alti.

Leon: ‘’che facciamo? Andiamo avanti rischiando di non vedere più niente di notte e farci amazzare o troviamo un posto dove passare la notte?’’

Carlos: ‘’io opto per la seconda.’’

Barry: ‘’idem.’’

Leon: ‘’tutti daccordo?’’

Consenso da parte di tutti.

Leon: ‘’bene. Che ne dite di quella casa?’’

Leon stava indicando la prima casa di una serie di case popolare.

Jill: ‘’per me…’’

Discussero un attimo e decisero che poteva andare. Decisero anche di bloccare porte e finestre con assi di legno. Si avviarono passando in parte a uno dei tanti campi da basket noncuranti del fatto che all’interno si trovavano due zombi. Questi battevano continuamente contro la rete e la porta. La porta si aprì di colpo e uno dei due zombi caddè addosso a Claire. Claire no impreparata a questo problema tirò fuori il coltello da sopravvivenza che portava a spalla e lo piantò nella tempia al mostro che caddè esanime. L’altro zombi fù prontamente abbattuto da Jill con la pistola.

Chris: ‘’hei. Tutto ok?’’

Claire: ‘’si non preoccuparti.’’

Arrivarono senza altri problemi alla casa e sfondarono la porta a calci. All’interno vi trovarono cinque zombi sparsi nei due piani da cui era composta e durante un giro di esplorazione li eliminarono per poi buttare i cadaveri nella strada. Sprangareno porte e finestre del primo piano con assi di legno mentre il sole tramontava.

Leon: ‘’le finestre le abbiamo sprangate tutte.’’

Claire: ‘’che utilità ha sprangare porte e finestre.’’

Leon: ‘’se gli zombi cominciano a entrare in massa mi spieghi cosa facciamo?’’

In risposta Claire non spiccicò una parola.

Chris da un’altra stanza:’’le porte sono state chiuse.’’

Leon: ‘’bene manca solo quella d’ingresso.’’

Bloccata la porta d’ingresso si presero tutti una pausa in soggiorno chi buttato sulle poltrone o sul divano, chi per terra.

Leon: ‘’non so voi ma io sto morendo di fame.’’

Jill: ‘’in effetti anch'io.’’

Leon si alzò dalla poltrona dove se ne stava stravaccato per dirigersi in cucina. Tornò con dello scatolame di vario genere e delle forchette paizzando il tutto al centro della stanza. Ognuno prese qualcosa mentre Leon si ributtava sulla poltrona con una scatoletta di tonno in mano.

Leon: ‘’che cavolo…’’

Si mise a cercare sulla poltrona cavando fuori il telecomando del televisore.

Leon: ‘’vediamo se parlano di tutto ‘sto casino.’’

Accese la TV su un canale a caso e becco un TG.

Annunciatore:’’ ….e stato deciso il da farsi sulla storia di New York. In questo momento stanno iniziando a evacuare le zone adiacenti la città. Una volta evacuate queste zone verrà fatta partire la testata nucleare che farà esplodere la città eliminando definitivamente la minaccia. Il presidente Bush mostra il suo dolore ai parenti delle vittime….’’

Leon: ‘’tsk. Bush può farmi una sega.’’

Cambiando canale beccarono la sigla iniziale del TG5.

Annunciatore. ‘’buonasera dal TG5. poteva essere una strage. Il nostro premier Silvio Berlusconi ,durante una visita in america, è stato attacato da uno zombi . Il nostro premier ricordandosi di quando era stato uno zombi anche lui ha deciso di soprasedere.’’

Leon: ‘’oddio.’’

Cambiando trovarono la sigla del TG4 (e ricordo che sono in America).

Emilio Fede: ‘’buonasera dal TG4. ATTENTATO. Si tratta di attentato. Durante una visita pacifista in America il nostro adoratissimo (‘na roba) premier cavalier Silvio Berlusconi è stato attaccato da uno zombi comunista di Al Kaida che si è lanciato a tutta velocità sul nostro premier per poter succhiare il suo preziosissimo sangue. Il mostro è stato fermato dalle guardie del corpo del nostro premier….’’

Leon tornò sul primo canale che avevano trovato.

Jill: ‘’certo che Fede è scemo anche in America non solo in Italia.’’

Carlos: ‘’già’’

Jill: ‘’comunque come al solito hanno deciso di far saltare tutto.’’

Chris: ‘’almeno abbiamo un po’ di tempo per fuggire.’’

Annunciatore: ‘’ sono stati comunicati adesso i tempi per l’evacuazione delle regioni vicine a New York. Pare che i tempi necessari a evacuare siano stati stimati in non meno di un giorno. Rimanete collegati per maggiori informazioni.’’

Claire: ‘’un giorno. Ce la faremo?’’

Leon: ‘’ce l’abbiamo sempre fatta. Ce la faremo anche questa volta.’’

Jill: ‘’speriamo…’’

Continuarono a mangiare guardando la Tv finche Leon si alzò e andò a fare un giro in tutte le stanze tornando con una radiolina portatile.

Jill: ‘’a che ti serve?’’

Leon: ‘’a tenerci informati durante il giorno.’’

Decisero i turni di guardia e andarono a dormire. La notte passava e a Claire entrò Chris e poi Carlos. I primi due turni erano passati senza problemi ma durante il turno di Calros iniziarono a sentire i gemiti degli zombi fuori dall’edificio. Guardando da uno spiraglio Carlos si accorse che i mostri si stavano radunando intorno alla casa.

Carlos: ‘’dannazione.’’

Iniziò a far fuoco sugli zombi più vicini. Gli altri allarmati dagli spari iniziarono a scendere uno dietro l’altro dal piano superiore.

Barry: ‘’che succede?’’

Carlos: ‘’gli zombi si stanno riunendo qui intorno.’’

Si misero tutti alle finestre e videro che un numero ben nutrito di zombi si stava avvicinando alla casa. Alcuni erano abbassati a mangiare i cadaveri precedentemente buttati fuori dall’edificio. Altri invece si avvicinavano pericolosamente.

Iniziarono a far fuoco finche non sentirono rumori dalla porta sul retro.

Chris: ‘’Leon, Carlos. Andate a controllare.’’

Leon e Carlos si mossero velocemente e si diressero verso la cucina dove trovarono quattro zombi stipati nel piccolo giardino sul retro della casa; li eliminarono velocemente.

Carlos: ‘’come cavolo facciamo a tenerli buoni fino a domani?’’

Leon: ‘’esco a vedere se c’è della benzina in quella casetta degli attrezzi laggiù. Tu vedi se ci sono delle bottiglie e se le trovi taglia delle tende a striscioline.’’

Carlos: ‘’che vuoi fare?’’

Leon: ‘’delle molotov.’’

Leon uscì e si diresse alla casetta mentre Carlos scendeva in cantina per poi tornare su con uno scatolone pieno di bottiglie di birra vuote. Piazzo lo scatolone in cucina e tirò fuori il coltello. Staccò una delle tende e iniziò a fare delle striscie incidendo con il coltello e tirando in modo da strapparle. Leon tornò con una tanica da 25 litri di benzina quasi piena. Iniziarono a riempire le bottiglie di benzina mentre dall’altra stanza continuavano a sparare. In certe bottiglie Leon ci aggiunse dei chiodi trovati nella casetta. Arrivarono a preparare una sessantina di molotov e iniziarono a portarle al piano superiore. Iniziarono a tirare le bottiglie che si aprirono in enorme fiammate spaventando gli zombi. Certi furono colpiti dai chiodi inseriti da Leon nelle bottiglie mentre altri presero fuoco.

Leon e Carlos scesero al piano di sotto dove trovarono gli altri intenti a sbirciare dalle feritorie sulle finestre.

Jill: ‘’mi avete fatto prendere un colpo quando avete lanciato la prima ma è stata una buona idea.’’

Leon: ‘’abbiamo solo avuto fortuna a trovare della benzina se no eravamo nei guai fino al collo.’’

Carlos: ‘’e a trovare tutte quelle bottiglie.’’

Leon: ‘’già.’’

Chris: ‘’quante ne avete preparate.’’

Carlos: ‘’saranno una sessantina.’’

Barry: ‘’dovrebbero bastare per tenere diro tutta la notte.’’

Leon: ‘’si ma dobbiamo bloccare il cancello sul retro altrimenti potrebbero entrare da li.’’

Leon, Carlos e Barry uscirono dal retro armati di tavole, chiodi e martello e bloccarono il cancello meglio che potevano prima di rientrare.

Leon: ‘’bene. Proviamo a tornare a dormire. Le bottiglie sono sulla finestra che da alla strada sul piano superiore. Riprendiamo i turni di guardia. A chi tocca?’’

Carlos: ‘’a te.’’

La notte passò relativamente in modo tranquillo e restarono una ventina di bottiglie.

  
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