Libri > Fairy Oak
Segui la storia  |       
Autore: Celeste98    21/08/2015    0 recensioni
Cosa succederebbe se durante la Battaglia qualcosa non andasse nel verso giusto?
Pervinca e Vaniglia stanno per compiere l'incantesimo che riporterà l'equilibrio tra luce e buio, ma Pervinca nel mezzo dell'incantesimo manda via sua sorella. Perchè? Cosa ha intenzione di fare Vì? E se la caverà da sola?
Il Nemico che attacca Fairy Oak prova un odio profondo verso Magici luminosi e Non Magici, e distrugge tutti coloro che si mettono contro di lui.
Cosa succederebbe se i Saggi del villaggio decidessero di evocare gli spiriti dei loro antenati per aiutarli? E se invece degli antenati qualcun'altro aiutasse i cittadini di Fairy Oak?
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
questa è la mia prima storia in assoluto, se vi ho incuriositi leggete
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Pervinca Periwinkle, Scarlet Pimpernel, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
39

Image and video hosting by TinyPic

 

Che fare? Persino i quattro spiriti si erano pietrificati davanti alle guardie che tenevano in ostaggio i bambini, anche se per James e i suoi parevano essere invisibili.

«Ve lo ripeto un’ultima volta. Datemi la sfera o i mocciosi muoiono» ripeté James.

«Non dategliela. Non li lascerà vivere comunque» esordì Duffus confermando le loro ipotesi: i maghi oscuri non potevano né vederli né sentirli.

«È proprio dietro di te. Prendila. Oppure non sari più come si fa?!» lo schernì Pervinca, sperando che Menta  riuscisse a far germogliare delle piante rampicanti ai piedi dei soldati in modo da bloccarli il più in fretta possibile.

«Credi di essere divertente, Guardiana?» sbottò uno dei soldati incappucciati alla guardia della cripta di Violet.

«Credo che la nostra piccola Guardiana del buio abbia voglia di scherzare, Humulus, ma non sappiamo come farla collaborare» rispose James con un sorrisetto. Alzò lo sguardo rivolto al soldato che teneva un coltello puntato alla gola di Ryan e gli fece un cenno.

«NOOO» l’urlo di Pervinca fu sovrastato solo dalle grida di dolore di suo fratello  mentre lei sue lacrime si mischiavano al sangue che sgorgava dal taglio sulla guancia destra.

«ASPETTA! Ti diremo tutto quello che vuoi ma non far loro del male» intervenne Scarlet.

«Sto ascoltando» disse glaciale James.

«Io e Pervinca conosciamo il contro incantesimo. Siamo state noi a porre il sigillo e solo noi possiamo toglierlo» spiegò con voce spezzata.

«Bene. Che aspettate allora» rispose James.

«Prima liberate i bambini. Loro non c’entrano niente» disse Pervinca.

«E sia. A un condannato a morte viene sempre concesso l’ultimo desiderio» con un altro cenno della mano ordinò di liberare i bambini, che subito corsero tra le braccia dei loro parenti.

«Ryan ascoltami bene – iniziò Pervinca – adesso devi correre da mamma e devi rimanere lì con loro. Non allontanarti e non far allontanare nessuno per nessuna ragione al mondo. Hai capito bene fratellino?» gli occhi di Pervinca traboccavano di lacrime ma si costrinse a non farne scendere nemmeno una.

«I-io voglio restare con te» provò a controbattere il bambino.

«Non è possibile Ryan. Fai come ti ho detto. I-io vi raggiungerò dopo con gli altri» sapeva di mentire e lo sapeva anche suo fratello, ma nonostante ciò Ryan si asciugò le lacrime e insieme agli altri, a cui i erano state fatte le stesse raccomandazioni, si misero a correre nella direzione indicata.

Il contro incantesimo si rivelò molto più difficile di quanto immaginassero a causa della voce tremante di Pervinca e dei singhiozzi di Scarlet, ma alla fine funzionò.

Erano di nuovo incatenati. Questa volta in una cella sotterranea e sorvegliati a vista. I palmi delle loro mani rivolti verso l’alto e il Meiton pulsava di energia che veniva immediatamente risucchiata dalla luna ormai alta nel cielo. Era la fine, e non sarebbe neanche arrivata velocemente, al contrario sarebbe stata atrocemente lenta. L’energia veniva rilasciata con una lentezza estenuante, la sensazione era simile a quando viene fermata la circolazione per poter tirare il sangue, era esattamente la stessa cosa: la punta delle dita formicolavano ma percepivano benissimo il loro potere che veniva tirato via dalle loro vene. Erano così deboli da riuscire a mala pena a tenere gli occhi aperti.

«Sapete, vi preferisco molto di più quando fate silenzio. Ma non temete, entro l’alba tutta la vostra energia sarà risucchiata. In compenso io sto diventando sempre più forte» James era seduto sui gradini che portavano al piano di sopra, immerso in una fitta nebbia rossa che, però, non impediva di vedere il ghigno che gli si era stampato in faccia. Continuava a passarsi tra le mani quella sfera di vetro in cui adesso era imprigionata uno spesso nastro di luce azzurrina che si contorceva su se stesso, annodandosi e sciogliendosi.

Una volta liberata dal sigillo la sfera aveva risucchiato quella luce direttamente dai cuori dei quattro magici, i cui occhi da quel momento erano tornati scarlatti.

«James Nox, stai pur certo che prima o poi io ti ammazzerò. Forse non sarà adesso, forse sarà tra un anno, o forse cento. Forse in un’ altra vita ma ovunque tu andrai io ti troverò e renderò il tuo cuore in cenere. Te lo giuro su mia madre». Con questo scatto di rabbia dalla mano di Derek era fuoriuscita una maggiore quantità di magia così potente da far tremare le pareti.

«Povero me, sto tremando di paura» la frase di James fu accompagnata da una nuova scossa più forte della precedente.

«Signore, abbiamo un problema di sopra. La torre sta crollando» un soldato si era precipitato nella cella sotterranea ma poco dopo ne uscì nuovamente accomandando un James molto scocciato che borbottata qualcosa di simile ad un “sono circondato da un branco di idioti”.

Approfittando dell’assenza di James, Pervinca cominciò a tirare le catene che non ne volevano sapere di allenarsi.

«Lascia stare, è inutile» provò a convincerla Scarlet.

«NO. Io devo uscire di qui. Ho promesso a Ryan che sarei tornata e non posso arrendermi così». Un nuovo aumento di potere e una nuova scossa.

«Ma non lo vuoi proprio capire. I poteri dei magici del buio scaturiscono da emozioni negative, più ti arrabbi e maggiore è la magia che viene rilasciata dal Meiton. Se non  stiamo attenti la Rocca ci crollerà addosso» sbottò la bionda.

«Tanto moriremo lo stesso. Io preferisco morire sapendo di non avergli dato tutti i miei poteri» urlò Pervinca.

Come se queste parole gli avessero ridato la forza anche Aster cominciò a tirare le catene.

«Anche tu Ast?!» esordì Derek.

«Pervinca ha ragione. Appena la luna rossa calerà, James non esiterà un attimo a ucciderci. E se proprio devo andare all’inferno allora me lo porterò dietro». Una sole lacrima rigò il viso, un tempo di porcellana, di Scarlet prima che anche lei iniziasse a tirare le catene.

«Così  non va. C’è un solo modo per espellere così tanto potere e non è quello di auto infliggerci dolore» esordì Derek ricadendo a peso morto sul pavimento di pietra. Chiuse gli occhi e gli tornò alla mente un ricordo che credeva di aver cancellate.

 

Un bambino di almeno sei o sette anni stava sfogliando un vecchio libro di incantesimi legati alla luna finché arrivò a una pagina in cui era raffigurata una luna rossa.

«Mamma cosa succede ai magici del buio durante la Luna Rossa? Qui non lo dice» chiese innocentemente il bambino.

«Ovvio che non lo dice, quella è magia oscura. Ma per rispondere alla tua domanda la Luna può farti aumentare e poteri oppure può toglierteli, oppure i magici possono cederla alla luna» rispose sua madre continuando a preparare la cena.

«E come si fa a cedere i propri poteri ad un oggetto inanimato e così distante» chiese ancora il bambino. I suoi poteri non si erano ancora risvegliati ma era abituato a veder fare magie da sua madre e suo “zio”.

«Quello è un po’ complicato: bisogna concentrarsi sulle emozioni negative in modo da aumentare il potere e fare in modo che arrivino fino alla luna, credo. Perché tutte queste domande Tesoro?» la donna guardò suo figlio alzare le spalle come se significasse “semplice curiosità”, dopodiché ognuno tornò alle proprie attività.

 

Quando riaprì gli occhi, questi splendevano di una folle consapevolezza: se avessero rilasciato così tanto potere nessuno sarebbe uscito vivo dalla Rocca.

Image and video hosting by TinyPic

Così il ragazzo iniziò a concentrarsi sulla rabbia, sulla morte di sua madre, sulla consapevolezza che in un modo o nell’altro sarebbe stata vendicata. Sembrava stesse funzionando: sulla sua mano, sopra il Meiton, si era formata una spera di luce rossa che andava espandendosi ogni secondo che passava. Imitando l’amico anche gli altri tre iniziarono a concentrarsi e ben presto quattro enormi sfere di fuoco galleggiavano all’altezza del soffitto senza ancora toccarsi tra loro.

«Non ho idea di cosa accadrà una volta che si toccheranno» esordì Derek incrociando lo sguardo terrorizzato della sua ragazza, dall’altra parte Aster e Vì fecero lo stesso. Come se si fosse messi d’accordo,  chiusero contemporaneamente gli occhi poco prima che le sfere si ingrandissero ancora.

Le numerose scosse e la polvere di roccia che cadeva dal soffitto costrinsero gli abitanti del villaggio a tornare in superficie. Come se attratti da una forza superiore, gli sguardi di tutti s volsero alla Rocca che si ergeva in tutta la sua terrificante grandezza su uno sfondo rosso sangue.

Fu una questione di pochi secondi: una nuova violenta scossa spaccò a metà il villaggio creando una profonda voragine mentre la Rocca saltava in aria. Non c’era differenza tra le urla di paura e quelle di dolore, per quello che sembrava a Vaniglia c’era solo silenzio. Un silenzio che stonava con le immagini che le si presentavano davanti agli occhi, immagini di dolore, di ferite, ma soprattutto di sangue, anche se non sembravano esserci feriti gravi. Come se qualcuno le avesse di scatto tolto i tappi dalle orecchie, il rumore ritornò più forte di prima.

Nessuno seppe mai quanto tempo fosse realmente passato dall’esplosione ma il cielo iniziava a in schiarirsi, segno che l’alba fosse vicina.

Image and video hosting by TinyPic

Col calare della luna una figura di denso fumo nero saliva tra i rami degli alberi. Era debole, troppo debole. Stava per inoltrarsi nel folto della foresta quando fu trafitto da un raggio di luce solare. La creatura iniziò a contorcersi dal dolore per poi dissolversi  come fumo nell’aria.

Nel frattempo quattro figure  incappucciate e semi trasparenti si muovevano con disinvoltura tra le macerie della Rocca. Arrivarono nel punto esatto da cui era scaturita l’esplosione ma lì non c’era niente.

Altre quattro figure procedevano nella direzione opposta nel sottosuolo. Una di loro teneva in mano una sfera di vetro vuota in cui si rifletteva il suo viso sorridente incorniciato da spettinati capelli rosso cannella.

Un attimo prima che la Rocca saltasse in aria James aveva fatto irruzione nella stanza perciò l’esplosione l’aveva preso in pieno lasciando al suo posto solo la sfera di vetro.

«Secondo voi come abbiamo fatto a salvarci, non avremmo avuto avere nessuna possibilità. Non avevamo neanche una via di fuga» chiese Aster rompendo con la magia il lucchetto che aveva ancora attaccato al braccio sinistro e lasciandolo cadere sul pavimento di pietra.

«A me ricorda molto l’incantesimo che avevo creato poco prima che voi ci trovaste nella neve. L’esplosione ha creato un varco che ci ha risucchiati al sicuro, solo che allora eravamo ferite mentre ora siamo sani come pesci» rispose Pervinca.

«Può darsi che quello sia opera della magia bianche della sfera, come vedete è sparita» disse Scarlet.

«Credo che non lo sapremo mai. Ma comunque a me sta bene così» esordì Derek  mettendo le mani intrecciate dietro la nuca e continuando a camminare.

Ci misero un po’ a raggiungere l’ingresso della biblioteca, cercando di aggirare le spaccature nel terreno, le strade crollate e gli allagamenti. Purtroppo una decina di metri prima di raggiungere il passaggio trovarono una grossa frana.

«E se aprissimo un varco nel soffitto? Tanto peggio di così non può andare» propose Pervinca.

Con pochissimo sforzo riuscirono a creare una nuova spaccatura nella roccia che fu accompagnata dalle grida di quelli sopra di loro. Con agilità i due ragazzi si arrampicarono per poi tirare su le ragazze.

«Si un po’ delicato, ti sembro per caso una bambola di pezza?» esordì la voce scherzosa di Scarlet dal polverone che aveva provocato la nuova spaccatura.

«Beh sei la mia bambolina e questo può bastare». Dopodiché fu un misto di urla, lacrime, risate, baci e abbracci.

«Sai una cosa Vì?» chiese Aster mentre abbracciava una Erica in lacrime.

«Dimmi» disse Pervinca poco lontano dal suo interlocutore abbracciando a sua volta Grisam.

«È bello essere vivi» continuò con un sorriso ebete stampato in faccia.

 

SPAZIO AUTRICE

Ed eccomi di nuovo qui con il penultimo capitolo, poiché il prossimo sarà l’epilogo.

Probabilmente rimarrete delusi da questo capitolo ma a me è servito scriverlo per capire che i combattimenti e le guerre non fanno per me, anche se continua a sperare che non sia un disastro completo.

Non credo ci sia molto da spiegare ma nel caso ci siano delle incomprensioni chiedetemi senza scrupoli.

A presto PS non ho idea degli errori che ci siano perchè l'ho scritto oggi e non ho avuto il tempo di rileggerlo

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Fairy Oak / Vai alla pagina dell'autore: Celeste98