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Autore: Araik_chan 0612    21/08/2015    1 recensioni
"Non posso più rivedere i tuoi occhi color oro, Acciaio" disse, e dai suoi occhi ormai vuoti scese una lacrima solitaria.
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang | Coppie: Roy/Ed
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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 Era notte, e Roy si passò una mano sul volto, sfiorando gli occhi, ormai inutili a causa della sua cecità.
Sospirò tristemente, sussurrando: "Non potrò più rivedere i tuoi occhi color oro, Acciaio".
Vedeva tutto nero, che terribile incubo non poter più vedere quel ragazzino che lui tanto amava.
Spesso, prima di perdere la vista, lo fissava mentre era seduto sulla sedia, con le braccia posate sullo schienale, le gambe accavallate e la testa chinata, un dolce spettacolo per gli occhi scuri e sottili del moro; quell'alchimista era un vero sogno, con i capelli lunghi del colore del sole, inoltre erano morbidi e profumati, quel profumo che il colonnello tanto adorava.
Spesso egli  guardava la mano di Ed che spariva in quelle ciocche dorate che erano libere intorno al viso; alcune scivolavano dalla mano, ricadendo nuovamente sul candido volto, sfiorando le rosee guance, ed il moro si perdeva in quel mare dorato degli occhi di Ed.
L'uomo sospirò nuovamente, con più malinconia della prima volta, "Ti amo, Acciaio" confessò, con un lievissimo sussurro, che però venne udito dalla sua assistente, che restava giorno e notte seduta su una sedia posta al lato della stanza in cui il colonnello era ricoverato.
Nel buio ella spalancò gli occhi, cosciente che l'uomo che tanto amava non la poteva vedere; il suo respiro si fece più pesante, e le dita stringevano nervosamente i larghi pantaloni della sua uniforme militare.
"Tenente?" la chiamò improvvisamente il moro, lei chiuse gli occhi e respirò piano, per riottenere la calma: non poteva dimostrarsi scandalizzata.
"Mi dica signore" rispose lei, "Ho una cosa importante da dire ad Acciaio, potresti portarlo qui?" chiese lui, con la testa rivolta verso la finestra e le mani che stringevano il lenzuolo candido; la donna annuì, dirigendosi verso l'albergo dove si trovavano i fratelli Elric.

Edward ricordava benissimo il momento in cui il tenente Hawkeye lo aveva chiamato per conto del colonnello Mustang; il tenente gli disse che il colonnello aveva qualcosa di molto importante da dirgli, ed a quel punto l'ex Alchimista d'Acciaio seguì subito la donna, che pareva quasi triste. Il ragazzo le chiese se c'era qualcosa che non andava ed ella si fermò improvvisamente, abbassando il capo e stringendo i pugni, dicendo solo una frase la quale Ed non capì il significato:
"Non far soffrire l'uomo che amo" sussurrò, per poi ricominciare a camminare.

Arrivarono in ospedale, era freddo e desolato, notò Ed  mentre continuava a seguire la donna fino ad una stanza decisamente più calda. Il ragazzo notò subito il colonnello seduto sul letto, con la testa chinata.
"Signore, Edward è qui" lo informò il tenente, che con angoscia andò fuori.
Roy sorrise sentendo quelle parole, e fece avvicinare il ragazzo, che aveva un aria confusa; il colonnello cercò una ciocca dei capelli di Ed, e non appena la trovò se la portò al naso, inebriandosi del profumo del ragazzo, "Sei sempre inebriante, Acciaio" sussurrò.
Ed lo guardò con gli occhi spalancati, ma non si oppose, e rispose alla domanda fatta dal colonnello: "Po-Porti i capelli sciolti?" chiese, chinando il capo e stringendo forte il lenzuolo sulle sue gambe, "S-Si colonnello" rispose Ed, vedendo delle lacrime scendere dagli occhi vuoti del suo superiore, che annuì. "S-Sul tuo viso...r-riflette la luce della luna?" chiese lui, con il viso ancora rigato dalle lacrime,
"Si colonnello" rispose, ancora stupito, "I tuoi occhi...in questo momento brillano, come l'oro" sussurrò,
"Ed io non li posso vedere" continuò, piangendo ancora, "Co-Colonnello" sussurrò Ed, con gli occhi lucidi e i pugni stretti.
Fece qualche passo e si avvicinò ulteriormente al suo superiore, che lo percepì, alzando il capo dalla sorpresa,
"Non si deve preoccupare colonnello" disse, inaspettatamente abbracciandolo, mettendo il viso nell'incavo del suo collo.
Roy spalancò gli occhi, e sussultò quando sentì le lacrime del ragazzo bagnargli il pigiama. "Ed-Edward" sussurrò il moro,
"Non deve essere triste, perchè se lo è lo sono anche io" sussurrò il ragazzo. Il colonnello, sentendo quella affermazione, lo strinse
"Se lo vuole sapere adesso i miei sono occhi innamorati, colonnello" sussurrò Ed, continuando a piangere.
"La amo colonnello" continuò,
sentendo quelle parole Roy spalancò gli occhi, ma poi sorrise, stringendo quel piccolo corpo a sè. 
   
 
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