Fumetti/Cartoni europei > Winx
Ricorda la storia  |       
Autore: Applepagly    22/08/2015    4 recensioni
Cronologicamente posta alla fine della prima serie, questa raccolta di one-shots vede come protagoniste Musa, Bloom, Tecna, Flora, Stella e Aisha, alle prese con le vacanze e varie questioni all'ordine del giorno che le aiuteranno, pian piano, a maturare.
Perché è sotto la pioggia che avvengono i grandi cambiamenti.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Winx
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Sotto la pioggia ~ Un vero idiota
 
 
  Non andava al mare troppo spesso.
Le poche volte che ci era stata con suo padre, da piccola, finiva con l'annoiarsi a morte, perché lui non voleva giocare con lei. Cresciuta, aveva messo un freno a quella farsa e non era più andata.
  Quel giorno era la prima volta che tornava in spiaggia dopo tanto tempo. La prima e anche l'ultima, si disse, sprezzante. Studiò attentamente il vistoso segno rosso sulla gamba. Possibile che fosse l'unica sciagurata da beccarsi la sola medusa di tutta la giornata? Per di più, proprio quando il chiosco era chiuso.
  Che accidenti dovrei metterci, adesso? Era troppo doloroso. Forse, un po' d'acqua dolce poteva aiutare. Male non fa, gemette di dolore nell'atto di cercare la sua bottiglietta nella borsa.
  - Così non cambierà niente. - la avvertì una voce delicata. Molto delicata. Troppo. Addirittura più di quella di Flora...
Accanto a lei stava una ragazza biondissima ed esile. Curioso vederne una così, su Melody. - Tieni. - le porse uno strano contenitore. - E' ammoniaca, - sorrise. - l'unica cosa utile, di questi casi.
  L'afferrò. - Grazie. - com'è che non si era accorta di avere una vicina d'ombrellone? Per giunta, una dalla chioma così chiara e lucente che avrebbe fatto invidia a chiunque. Forse sono tinti.
Però non aveva nemmeno gli stessi tratti sottili della gente di Melody... Pazienza; non m'interessa, pensò, restituendole l'ammoniaca. Non sono fatti miei. La puntura bruciava molto, adesso.
  - Ti ringrazio ancora. - iniziò. - Com'è che hai dell'ammoniaca in borsa? - le chiese, ridacchiando.
- Sai, lo scorso anno sono stata punta anche io, però il chiosco era chiuso; - che coincidenza... - così adesso ne porto sempre una con me, per ogni evenienza.
Sorrise. - Allora sono stata proprio fortunata! - esclamò, tendendole una mano. - Sono Musa.
- Will. - replicò. - Che cosa mi racconti, Musa.
 
  Strano a dirsi, ma la compagnia di Will era sorprendentemente piacevole.
Ogni mattina si ritrovavano nello stesso punto; una portava l'ombrellone, l'altra gli asciugamani.
In genere, però, finivano con il parlare del più e del meno, perché con lei si poteva discutere di qualsiasi cosa.
  Un giorno venne fuori l'argomento delle loro cotte, presenti e passate. Musa non aveva poi molta voglia di parlare di...di Riven. Solitamente avrebbe evitato l'argomento con un “non mi va di parlarne”, oppure con il classico ed infallibile “fatti gli affari tuoi”.
Però non sembrava che Will si muovesse con invadenza. Forse... forse poteva essere diverso, con lei. Forse, parlarne con qualcuno che non analizzasse la situazione dal punto di vista della logica, poteva aiutare... no?
  - Su di lui non c'è molto da dire. - sospirò, sdraiandosi sulla sabbia.
- Che tipo è?
Non l'ho ben capito nemmeno io... - E' un idiota.
- Un idiota? - Will rise. - Deve avere qualcosa di speciale, allora!
  Musa scosse la testa perché, no, Riven non aveva nulla di speciale. Era solo un idiota, e per lei restava davvero un mistero come potesse essersene invaghita.
- E' un'idiota. - continuò. - Per buona parte dell'anno lo è stato. Un idiota che ha frequentato una strega idiota e ha aiutato lei e le sorelle altrettanto idiote. - spiegò, amaramente.
- Scommetto che la questione è molto meno tragica di come la dipingi. - l'ammonì. Oh, certo, meno tragica... peccato che quelle tre idiote abbiano messo a soqquadro l'intera dimensione magica... - Ci dev'essere qualcosa che ti attrae, in lui.
  C'erano un sacco di cose, a pensarci bene. La sua aria da strafottente, l'arroganza stracolma di presunzione che lo perseguitava come un'ombra... Non c'era nulla da fare: si era presa una sbandata per un ragazzaccio. Un vero idiota.
  Ma la sua è tutta un'apparenza; e lo era, lo era per davvero. Riven era forse la persona più insicura del mondo, perfino più di lei. Era alla continua ricerca della certezza di non essere un incapace, di essere migliore di qualcun altro; perché intraprendere assurde sfide con chiunque gli capitasse a tiro, altrimenti?
  - Sì, - ammise. - ma il problema non è quello che mi attrae di lui. E' quello che non attrae lui di me. Non sono il genere di ragazza che gli interessa.
Lei non era come... come Darcy.
Non si sarebbe mai lamentata per un'unghia rotta, non sarebbe mai stata bellissima e seducente, qualsiasi cosa facesse.
Non avrebbe mai avuto uno sguardo malizioso ed intrigante; semplicemente perché lei era ancora una ragazzina.
Non amava gonne ed abiti lunghi, per la stessa ragione per cui non aveva mai voluto tenere lunghi i suoi capelli: era molto più pratico così.
  E forse, era proprio la praticità, il suo problema. La praticità non la rendeva appetibile agli occhi dei ragazzi – di Riven – perché era in netto contrasto con la femminilità. O almeno, così credeva Musa.
  - Qualche volta, ho cercato di comportarmi in modo diverso. Non so... addolcire la voce, camminare con più sicurezza... cose per essere più una ragazza, insomma. - sospirò, di nuovo. Sciolse i codini. - Ma la verità è che io sono più un maschiaccio.
- Oh, Musa... Credo che tu ti stia facendo troppe paranoie. - beh, questo lo sapeva già. Ma cosa ne sapeva, Will? Lei era bellissima, graziosa ed adorabile. Di sicuro non era mai stata vittima di un amore non corrisposto. E comunque, anche se lo fosse stata, sono certa che l'oggetto del suo interesse si stia mangiando le mani, adesso.
 - Musa, tu vai benissimo così, credimi. E non devi cambiare solo per qualcun altro.
 
  Il giorno successivo Will non andò al mare.
Sulle prime, Musa si sentì altamente infastidita. Ora si ritrovava senza asciugamani e l'altra non si era nemmeno presa la briga di avvertirla.
  Poi, però, subentrarono le preoccupazioni. E se le fosse accaduto qualcosa?
Decise di aspettare: forse aveva solo avuto un contrattempo e stava arrivando. Ma le ore trascorrevano, e di Will nessuna traccia. Non rispondeva nemmeno al cellulare; cosa poteva essere successo?
  S'incamminò, ombrellone in spalla e telefono alla mano, nella vana speranza di ricevere una sua telefonata. Forse... forse è in casa, si disse, attraversando il quartiere in cui la bionda abitava. Forse non si sente bene ed ora sta riposando.
O magari non aveva solo voglia di andare al mare; chissà.
  Suonò il campanello all'uscio della ragazza. - Will? Will, sono Musa. - provò anche a bussare. Non rispose nessuno. - Will... sei in casa?
Ma perché poi si stava preoccupando tanto? Loro non erano vincolate, e Will poteva fare quello che voleva. Forse si era solo stancata della sua compagnia ed aveva deciso di andare al mare da un'altra parte; chi era, Musa, per biasimarla? Lei meglio di chiunque altro amava tenersi in solitudine, ogni tanto.
Però... Però mi preoccupa il fatto che non mi abbia nemmeno avvisato. Di solito lei dice sempre tutto. O, forse, c'era ancora molto che non sapeva, sul conto di Will.
  Posò l'ombrellone in terra.
Doveva concentrarsi. La voce di Will, il suo respiro e le vibrazioni che i suoi passi leggeri producevano... doveva cercarla attraverso il suono; e fu proprio questo, ad indicarle la via.
- Magic Winx! - ed era subito in volo, diretta verso il luogo designato dalla sua magia. Ma perché proprio il molo...?
  Le onde avevano iniziato ad infrangersi furiose a riva, e si prospettava il brutto tempo. In più, il molo era deserto. Un'atmosfera inquietante, insomma. - Will!
Volò in direzione dell'amica, vedendola seduta proprio in prossimità di uno scoglio. Un'onda la investì in pieno, ma lei non fece una piega. Cosa ti succede, Will...?
  - Will.. stai bene? - le chiese. Si avvicinò, badando a dove metteva i piedi sulla fredda roccia.
Come ridestata, quella si voltò. E' sconvolta... - Will...
  - Sai, sono sempre stata cagionevole. - iniziò quella, la voce tremante. - Da piccola non mi era permesso di giocare troppo all'aria aperta, perché mi ammalavo facilmente. - e, in effetti, il suo incarnato cadaverico e la sua ossatura sottile ne davano l'idea. - In ogni caso, io stessa non avevo interesse nel giocare con gli altri bambini. Mi prendevano in giro.
  Prendevano in giro anche me... sospirò. Perché mia madre è morta.
- Solo uno di loro non lo faceva. - ed ecco il punto dolente di Will. Musa sapeva cosa le avrebbe detto, perché andava sempre a finire così. Perché ci si innamorava sempre dell'amico d'infanzia che, il più delle volte, non ricambiava. - Era il fratello che non avevo mai avuto. E lo sapevo, sapevo che non avrebbe mai provato lo stesso; ma mi stava bene. Mi bastava poter stare in sua compagnia.
Will... - Ma ora capisco. Sono stata una sciocca; sai? Lui non mi vuole bene. - rise amaramente, stringendosi nelle spalle. - Lui si fingeva mio amico solo perché gli facevo pena. E perché lo avevano obbligato.
  - Mi... mi dispiace... - mormorò Musa. Non aveva idea di cosa fare, in quelle situazioni. Le parole di conforto non erano esattamente la sua specialità. - Will...
- Va bene così. - la interruppe l'altra. - E' meglio; giusto?
- Will... lascia perdere. - le si sedette accanto. Uno schizzò d'acqua la colpì in pieno viso. Risero entrambe. - E' solo un idiota.
La bionda annuì. - Sì. Solo un idiota. - sospirò, alzandosi dallo scoglio. Le porse una mano. - Siamo circondate da idioti.
Musa l'afferrò, rialzandosi. Stava iniziando a piovere.
  E' vero, pensò, mentre scappavano dalla pioggia come delle bambine. Ma il prossimo anno non permetteremo a nessun idiota di buttarci giù. Te lo prometto, Will.
 
 
 
Angolo della vergogna...

Ebbene, sì, mi sono decisa a pubblicare questa... cosa, la prima di cinque one-shots che seguono tutte un unico filo conduttore: la pioggia.
Come ho detto nell'introduzione, alcuni sostengono che sotto la pioggia avvengano i più grandi cambiamenti; voi che ne pensate?
La raccolta è cronologicamente posta alla fine della prima serie, e questo perché, quando li rincontriamo nella seconda, li troviamo un po' diversi, più... maturi.
Nel caso di Musa, si tratta di una presa di consapevolezza, il desiderio di non farsi più mettere in testa i piedi da nessuno, anche se si tratta del ragazzo che le interessa.
Ora, non posso che esortarvi a dirmi la vostra, anche con una bella critica, purché nei limiti dell'educazione!
La seconda storia della raccolta dovrei pubblicarla domani, perciò venite a dare un'occhiata, se vi va!
Grazie per l'attenzione,
TheSeventhHeaven
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Winx / Vai alla pagina dell'autore: Applepagly