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Autore: Pinker    22/08/2015    3 recensioni
E' un caldo giorno d'estate, e Sonic e la sua gang sono in vacanza.
Amy vende gelati per passare il tempo, finché arriva anche Silver, il quale propone a Amy di passare una bella giornata insieme.
La riccia rosa non aveva mai pensato che Silver, alla fine, potesse essere il ragazzo perfetto.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Rose, Silver the Hedgehog, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un bellissimo primo pomeriggio d'estate; il sole splendeva e irradiava luce e calore ovunque, mentre una leggere brezza soffiava e rinfrescava l'ambiente.

Era appena finita la scuola per Sonic e i suoi amici, e i Mobiani stavano riposandosi in un parchetto, sotto le rinfrescanti ombre dei pini marittimi.

In lontananza si poteva sentire il rilassante rumore delle onde del mare che si scagliavano sulla sabbia e sugli eventuali scogli.

Una lieve brezza muoveva leggermente le foglie, i capelli e i vestiti, mentre il gruppo di amici occupava il proprio tempo in attività diverse: Sonic e Tails si stavano sfidando a scacchi, e non occorre precisare che Tails era in netto vantaggio; Knuckles era sdraiato sull'erba e si stava allenando con il sollevamento pesi; Rouge aveva portato il suo enorme borsone da spiaggia, dove dentro c'erano una miriade di costumi, e lei li prendeva e li esaminava costantemente, ma nessuno sembrava convincerla abbastanza.

Shadow non si vedeva da nessuna parte, così, ogni tanto, Rouge andava da Knuckles ogni volta con un costume diverso e gli chiedeva:

“Knucky, questo qua mi va bene?” “Knucky, sto bene così?” “Che ne dici di questo?” “Quale va meglio secondo te?”

Spesso l'echidna continuava i suoi esercizi senza dire niente, o grugnendo vago perché stufo di risponderle sempre. E lei, prontamente:

“Knuckles, guardami! Sto parlando con te! Come sei rude e maleducato! Mph!” e poi lei se ne andava a testa alta, permalosa e offesa, anche se dopo dieci minuti ritornava dall'echidna con un altro costume, facendo le stesse domande come se non fosse successo nulla.

E poi c'era Amy Rose dietro al suo baracchino a vendere gelati ai bambini di passaggio.

Ogni tanto guardava il bellissimo riccio blu impegnato e completamente immerso nella partita.

Non l'aveva mai visto così concentrato, era sudore quello che vedeva sulla sua fronte?

Ogni tanto staccava lo sguardo dal suo bellissimo eroe e lo posava su Rouge e Knuckles, soprattutto quando lei alzava troppo la voce, disturbando la quiete.

Amy guardava compiaciuta la pipistrella che sgridava il guardiano tenendo in mano un costume di alta moda, mentre lui semplicemente roteava gli occhi e continuava a fare quello che stava facendo. Questa piccola routine andava avanti da ore, ormai.

-Sembrano proprio una coppia sposata!- pensava compiaciuta la giovane riccia rosa.

A un certo punto, quando si era decisa a concedersi un bel gelato, Amy sentì uno strano rumore che veniva da dietro al baracchino. La giovane riccia si espose confusa e vide un portale bianco.

Dopo pochi secondi, Amy poté vedere due suoi amici uscire dal portale: Silver e Blaze.

Entrambi avevano in mano una borsa da spiaggia e le infradito ai piedi.

Blaze, inoltre, non aveva più il suo austero abbigliamento tipico, ma una maglietta morbida e dei pantaloncini corti.

Amy emanò un caldo e accogliente sorriso: i due avevano, infatti, promesso che sarebbero ritornati a Mobius dai loro amici per passare assieme le vacanze estive.

Gli amici della gatta e del riccio argenteo salutarono i nuovi arrivati, per poi tornare ai loro interessi. Blaze si diresse verso Rouge e Knuckles, i quali stavano animatamente discutendo sui costumi.

Silver, invece, dopo essersi guardato attorno, puntò il suo sguardo su Amy, e si diresse verso di lei.

Amy, che aveva visto il riccio arrivare, si spazzolò il grembiulino senza apparente motivo. Aveva paura di non essere abbastanza ordinata?

Il riccio, arrivato al baracchino, posò un gomito sulla superficie dove la riccia serviva i gelati, e che al momento era vuoto se non per i tovaglioli, mentre portava l'altra mano sul fianco.

“Ciao Amy! Come va?” disse gioioso. Amy sorrise ancora di più.

“Bene, grazie! Come è andato l'anno?” chiese a sua volta la riccia.

“Bene, sono passato.” rispose Silver, con un ampio sorriso.

“Anche Blaze?” chiese la riccia, e il riccio bianco roteò gli occhi.

“Certo, è ovvio che la secchiona sarebbe passata!” disse lui, come se fosse la cosa più ovvio che esista. Lei ridacchiò.

“NON CI CREDO! HO PERSO!” gridò una voce non molto lontana, interrompendo la chiacchierata tra i due ricci: era Sonic, furioso di aver perso contro il suo giovane amico, il quale rideva alla faccia scocciata del riccio blu.

“Eppure è così Sonic!” rimarcò il volpino, con espressione fiera.

“Non può essere che mi hai infinocchiato con la torre, dannazione! Voglio la rivincita!”

Il volpino continuava a ridere a crepapelle, mentre Sonic si agitava e diceva cose come: “Ma non è giusto!”

Entrambi Silver e Amy guardarono divertiti la scena, scoppiando a ridere poco dopo.

“Il buon vecchio Sonic, non riesce ad accettare la sconfitta!” rise Silver, rivolta all'amica rosa, la quale continuava a ridere. La ragazza annuì e piano piano si calmò via, poi guardò l'amico dritto nei suoi occhi gialli, splendenti come il sole. Erano affascinanti, doveva ammetterlo.

Ma cosa andava a pensare? Scacciò quei pensieri e propose all'amico:

“Vuoi un gelato? Te lo offro volentieri.” disse, prendendo in mano il cucchiaione per le palline e preparandosi a prendere un cono.

Gli occhi di Silver si illuminarono di infantile felicità.

“Gelato? Certo! Ce l'hai la fragola?” chiese, tenendo lo sguardo dritto in quello della riccia.

“Fragola? Non mi aspettavo che ti piacesse la fragola!” disse Amy scherzosa.

“Nessuno se lo aspetta... ma è il mio gusto preferito!” spiegò Silver, e la riccia annuì, prendendo una pallina di fragola e mettendola in un cono avvolto da un tovagliolo.

“Ecco a te.” disse solamente la riccia, porgendogli il gelato.

Silver lo prese e iniziò a leccarlo; “Buono.”

Amy sorrise e se ne preparò uno per lei, al gusto di fior di latte.

“Il tuo gusto preferito, immagino.” disse a un certo punto Silver, adocchiando la pallina bianca.

“Sì.”

“Sai, è strano...” cominciò Silver, ma bloccandosi subito, non sapendo come dirle quello che pensava.

“Cosa?” insistette la ragazza. Il riccio era leggermente imbarazzato, ma continuò lo stesso:

“E' strano: il tuo gusto preferito è bianco come me, e il mio gusto preferito è rosa come te...”

Amy, che se ne era accorta solo in quel momento, arrossì, anche se non capiva perché.

“Oh, è vero, che coincidenza...” disse, ridacchiando imbarazzata.

“Già...”

I due rimasero a guardarsi negli occhi, in un silenzio imbarazzante.

Finché, per loro fortuna, la tensione tra i due venne interrotta dall'urlo incazzato di Knuckles:

“TE L'HO GIA' DETTO CHE TI VANNO TUTTI BENE QUANDO SIAMO ANDATI AL CENTRO COMMERCIALE, METTITENE UNO A CASO E FALLA FINITA!”

Entrambi guardarono in direzione dell'echidna rosso, e videro Rouge che se andava a testa alta, offesa, trascinandosi dietro di sé Blaze, sulla quale aveva una ferrea stretta sul braccio.

I due ricci osservarono come la pipistrella bianca conduceva scocciata la povera gatta fuori dal parco, verso la spiaggia, senza ovviamente scordarsi il suo borsone. Anche Knuckles era lì che guardava le due ragazze andarsene via, e tornò calmo poco a poco, per poi dare ai due ricci col gelato in mano un timido gesto di scusa.

Dopo qualche secondo, Silver si portò un pugno sulla bocca e si schiarì la voce.

“Allora...” disse, porgendo la mano ad Amy, ed estendendo un bel sorriso “Posso invitarti a fare un giro?” le chiese gentilmente. La riccia, ovviamente, sorrise, felice che qualcuno sia così cordiale e gentile con lei. Era contenta che finalmente qualcuno le stesse chiedendo di uscire, anche se era solo per una passeggiatina e non era Sonic.

“Sì, certo! Dammi un attimo per chiudere baracca e burattini e poi andiamo.” così detto, Amy chiuse a dovere il baracchino, per poi prendere la mano di Silver.

I due camminarono mano nella mano verso la spiaggia, leccando i loro gelati.

Sulla sabbia trovarono Blaze e Rouge. La giovane pipistrella aveva messo gli occhi su un paio di bikini della principessa -un costume viola con un diamantino rosso in mezzo alle tette-.

“Ohhhhhh Lo voglio indossare!” esclamò eccitata Rouge. Blaze le strappò il costume dalle mani.

“Non ci pensare nemmeno. Accontentati dei sessanta costumi che hai nel borsone.” disse la gatta.

La pipistrella sbuffò irritata, ma poi estese un sorriso malizioso.

“Mph! Sono 64, per la precisione. E comunque, non importa, le mie tette non ci starebbero lì dentro.” disse, adocchiando la gatta.

Blaze grugnì in risposta, sapendo perfettamente che non sarebbe stata l'ultima volta che la ragazza davanti a lei, pur d'avere quello che voleva, avrebbe tirato fuori la storia della taglia di seno.

Silver e Amy passarono accanto a loro. Le ragazze alzarono un sopracciglio.

“Dove andate?” chiese Blaze.

“A fare un giro.” rispose Silver.

“Ok, divertitevi cari. Vado a vedere se quel peperone rosso vuole venire a fare il bagno.” disse Rouge, tornando al parco per prendere Knuckles.

-Non cambieranno mai.- pensò Amy con un sorriso -ritorneranno sempre una dall'altro.-

“Ritornate per stasera?” chiese Blaze alla coppia.

“Certo!” rispose il riccio bianco.

Ah, già: la serata. La festa che si organizza ogni anno per la fine della scuola e l'inizio delle vacanze.

“Ok, a dopo.” salutò la gatta, e, raggiunta Rouge, le chiese dove fosse Shadow.

I due proseguirono in riva al mare, finendo piano piano i loro gelati, e godendosi i momenti di tranquillità.

La brezza marina soffiava e muoveva il leggero vestitino estivo rosato con pois bianchi della giovane riccia rosa, e spostando continuamente i capelli a caschetto e il ciuffo. Almeno quel venticello rendeva la giornata non così calda e afosa.

Silver continuava a stringere la mano di Amy, e nemmeno si sognava di lasciarla.

La riccia, intanto, si era tolta i sandali e stava camminando nell'acqua fresca.

Ad un certo punto, sentì degli schizzi: era Silver, anche lui senza sandali, che le stava spruzzando l'acqua marina, guardandola giocoso.

La ragazza lo guardò con aria di sfida; mai iniziare una battaglia con Amy Rose!

“Ah sì?” chiese la riccia, con un sorrisetto cattivo “Tu non sai contro chi ti stai mettendo, riccio!” minacciò, tenendo un tono di superiorità, ma anche un tono scherzoso.

“Ah, davvero?” rispose lui alla stessa maniera, e la schizzò ancora “Potrei dirti lo stesso!” rise.

Fu un attimo; Amy si staccò brutalmente dalla sua mano e iniziò a buttargli addosso tutta l'acqua che riusciva a contenere nei suoi palmi.

Dall'altra parte, anche Silver faceva del suo meglio, e i due si ritrovarono a rincorrersi bagnati fradici.

Quando finalmente decisero che non c'erano vincitori, si misero in riva al mare a creare il castello più bello, giusto per completare la sfida di prima, ma neanche quella fu vinta da uno dei due.

La ragazza sbuffò, non riuscendo a superare l'amico, il quale aveva un radioso sorriso sul volto.

Era contagioso; in pochi secondi, la riccia non poté che sorridergli di rimando.

Non capiva cosa le stesse succedendo; si sentiva.. bene, felice. Non le era quasi mai capitato di trovare persone piacevoli come Silver, e probabilmente lui nemmeno sapeva di esserlo, quell'essere bianco e innocente. Neanche con Sonic si era trovata così libera di fare, di essere sé stessa.

Silver, giocando nella sabbia, trovò una bella conchiglia, e la porse all'amica.

Poco dopo si rialzarono, si spolverarono dalla sabbia, e ripresero a camminare, mano nella mano.

Più in là, la spiaggia finiva e iniziava un grande Luna Park. La ruota panoramica e le altre attrazioni principali di tutti i Luna Park erano già illuminati di tante luci colorate.

I due sgranarono gli occhi compiaciuti, per poi guardarsi speranzosi.

Avevano pochi spiccioli in tasca ma, volendo, sarebbero bastati.

Passarono ore in quel Luna Park, perdendosi tra le giostre e l'odore di popcorn e zucchero filato.

Hanno anche provato alcune attrazioni, come il tacatà; Amy, da sola, non sarebbe riuscita a restare in piedi per più di cinque secondi, ma stava attaccata a Silver, il quale usava la sua telecinesi per mantenere l'equilibrio, tra gli innumerevoli sguardi sorpresi degli altri ragazzi.

Si divertirono un mondo, poi, quando presero le pistole finte in mano e iniziarono a sparare i pallini verso i barattoli, cercando di colpirli. Mentre si divertivano a centrare il bersaglio, non si accorsero degli sguardi curiosi dei bambini e di quelli scocciati dei loro genitori, i quali rimanevano scioccati che dei ragazzi “maturi” ridessero con quella felicità infantile, e soprattutto per il fatto che fossero sporchi di sabbia. Anche senza l'aiuto della sua preziosa telecinesi, Silver riuscì a colpirne abbastanza per ricevere un premio: un orsetto morbido bianco grande la metà di Silver!

Inutile dire che, appena l'ebbe tra le braccia, lui lo passò sorridente ad Amy, la quale lo accettò contenta, stringendo il morbido peluche ed affondando il muso nel pelo.

La riccia rosa era al settimo cielo. E per esserlo sul serio, decise insieme al riccio bianco di salire sulla ruota panoramica.

I due si misero uno di fronte all'altra, e ammirarono meravigliati il panorama.

“Caspita! Si può vedere Green Hill, da quassù!” gridò esaltata la riccia. Silver ridacchiò.

“Al tuo posto, Blaze sarebbe entrata nel panico!” disse, guardandosi attorno.

Amy alzò un sopracciglio: cosa c'entrava Blaze, adesso?

Non capiva perché le importasse così tanto, ma chiese, dopo qualche secondo di silenzio:

“Tu e Blaze siete molto...amici?” chiese, cauta.

“Uh?” il riccio la fissò negli occhi con un dolce sorriso “Certo, è praticamente mia sorella!”

“Quindi la ami...come una sorella?”

Silver la guardò confuso.

“Sì, certo. C'è qualcosa che non va, Amy?” chiese ingenuamente, pensando che Amy non stesse passando un bel momento. La riccia parò davanti i palmi aperti delle mani.

“No no. Stavo solo chiedendo.” ridacchiò imbarazzata.

Silver non sembrava convinto. Si avvicinò ancora di più a lei.

Amy iniziò a sudare: cosa stava facendo? Cosa voleva fare?

Il volto preoccupato di Silver si illuminò di nuovo:

“Se dici che è tutto a posto, allora mi fido. A proposito...che bei occhi che hai!” le disse, guardandole le iridi verdi.

Amy osservò quelle del riccio, gialle come il sole, e decise che anche i suoi occhi erano bellissimi.

Blaze era davvero fortunata ad avere un amico come lui per tutto l'anno. Si chiedeva ancora perché la gatta non lo calcolasse minimamente nel campo sentimentale. Lei sapeva, in effetti, che anche la principessa lo considerava solo come un fratello, niente di più.

Quel ragazzo era perfetto, insomma! Innocente, e forse un po' troppo bambino, ma in fondo anche Amy Rose lo era, quindi, per lei, non c'erano problemi.

...ma perché augurarlo alle altre, e non a sé stessa?

Per la prima volta, stava mettendo in seri dubbi di amare Sonic. Ma forse era meglio così.

Anche lei estese la sua parte superiore del corpo verso l'amico riccio.

“Anche tu hai dei bellissimi occhi...” sussurrò, chiudendo lentamente le distanze.

All'inizio, Silver rimase immobile, ma poi anche lui si avvicinò lentamente alla faccia della riccia.

I due chiusero gli occhi, ma le loro labbra non riuscirono nemmeno a sfiorarsi.

“Emh, ragazzi?” entrambi aprirono gli occhi e si guardarono in parte: non si erano nemmeno accorti che la ruota aveva già finito il suo giro, e un imbarazzatissimo bigliettaio li stava guardando.

“E' finito il giro... ne volete fare un altro?” chiese l'uomo reclutante.

Amy Rose, rossa in faccia, era di certo scocciata, mentre Silver, per alleggerire la tensione, si alzò in piedi e tirò l'interno delle tasche fuori dal loro posto, per far vedere che non aveva niente.

“Emh, no, grazie!” rispose gioioso come se nulla fosse, saltando fuori dalla cabina e allungando la mano ad Amy per aiutarla a scendere, che ovviamente accettò.

“Ok... grazie e arrivederci!” disse alla fine il bigliettaio. I due salutarono con il gesto della mano e proseguirono per la loro strada, in silenzio.

Silver teneva le mani in tasca guardando la luna, la quale iniziava già a far capolino, mentre Amy andava a braccetto con il riccio bianco, tenendo lo sguardo fisso sui suoi piedi, ancora imbarazzata.

Fu Silver che, a un certo punto, decise di rompere il ghiaccio:

“Si sta facendo sera... dovremmo tornare indietro, prima che si preoccupino. E poi, non ci vogliamo mica perdere la festa, giusto?” chiese, tornando il suo sguardo sulla riccia, con un dolce sorriso.

Lei annuì, accorgendosi solo in quel momento di quanto stesse diventando buio.

“Giusto. Inoltre abbiamo bisogno di lavarci e di cambiarci.” rispose con un debole sorriso.

Poco dopo, i due arrivarono ai loro alloggi.

“Quindi...ci vediamo dopo?” chiese speranzoso il riccio.

“Certo, fra mezz'ora mi vieni a prendere?” chiese lei a sua volta, con un largo sorriso.

Silver, in risposta, si inchinò alla gentleman.

“Sarei onorato di accompagnarla.” disse, prendendole la mano. La riccia rosa ridacchiò.

“A dopo. E non far tardi!”

“Contaci!” e le diede un bacio a stampo sulla guancia. Amy arrossì come un peperone, e si portò la mano sul punto baciato. Non sapendo che altro fare, la ragazza mormorò un “Ciao.” e si voltò.

E i due si separarono.


Amy Rose, dopo essersi lavata e sistemata, aprì l'armadio per cercare un abito adatto.

“Allora...” disse pensierosa, prendendo il primo “Mmh... questo no.” e lo scartò, buttandoselo dietro di sé, e facendo la stessa cosa con tutti gli altri.

“Non mi piace...troppo brutto!...troppo elegante!...troppo scollato!...eeeeek! Questo qua mi starà strettissimo!...troppo corto!...”

Dietro di lei si era creata una pila di abiti. Poi, sembrò trovare quello giusto.

“Mmh... sì, questo potrebbe decisamente andare!” disse, strappandolo dal suo omino.

Era un abito rosso vermiglio che arrivava alle ginocchia, con alla vita un nastro bianco. Aveva le maniche corte e le spalline.

Se lo mise su in fretta e se lo sistemò bene. Si guardò allo specchio soddisfatta.

“Allora, Mr. Silver, come sto?” chiese la ragazza, facendo una piroetta davanti al naso dell'orsacchiotto bianco, il quale era stato sistemato sul letto.

Per ovvi motivi, Amy aveva chiamato l'orsetto vinto al Luna Park col nome del suo amico.

Ovviamente, l'orso non le rispose, quindi chi tace acconsente.

“Fantastico!” esclamò la riccia, andando a cercare un paio di scarpe. Trovò un paio di ballerine rosse che si combinavano perfettamente col vestito che indossava.

Si asciugò e si pettinò i capelli, ed infine mise il suo classico cerchietto rosso.

“Oddio...mi trucco o no? Mi preferisce truccata o al naturale?” si domandò Amy, combattuta con sé stessa, mentre stava seduta nella sua scrivania a guardarsi nello specchietto. Si morse il labbro.

Si immaginò come sarebbe dovuta essere una volta truccata, e decise in fine che solo l'eye-lyner sarebbe andato bene. Applicatasi il trucco, e controllatasi ancora una volta di essere in ordine, attese. Guardò l'orologio: mancavano ancora una decina di minuti, neanche. Sospirò impaziente.

Si alzò dalla sedia ed aprì la porta, per vedere la situazione generale.

In quel momento passò Rouge, già pronta, profumata e bellissima come la solito. Indossava un magnifico vestito luccicante blu notte, con una spaccatura su una gamba e ovviamente una gran bella scollatura. Amy la guardò perplessa: quel vestito era troppo elegante per l'occasione, ma conoscendo Rouge era una sua abitudine vestirsi in un certo modo.

“Ehy Rouge.” salutò la riccia.

“Ehy Amy cara.” salutò a sua volta la pipistrella bianca.

“Dove stai andando?”

“A prendere il mio uomo, mia cara. E tu? Stai aspettando qualcuno?”

“Sì. Silver mi accompagna.” rispose Amy con un dolce sorriso. Rouge estese ancora di più il suo.

“Interessante.”

“Hai visto Blaze?” chiese la riccia, cercando di cambiare argomento prima di andare in territori dove non voleva che l'amica andasse.

“Sì, la principessa è già uscita col suo cavaliere nero.” rispose Rouge, facendole un occhiolino d'intesa. Amy capì al volo a chi si stesse riferendo.

“Oh, e dove sono andati?”

“Cantano stasera al Karaoke, lo sai? E non solo, anche Sonic... Tails è già là che mette a posto le apparecchiature.”

“Certo che sai tutto di tutti. Grazie, Rouge!”

“Di niente tesoro, e ora scusami, ma Knuckles non si va a prendere da solo!” disse, strizzando nuovamente l'occhio, e tornando sui suoi passi ridacchiando sensualmente.

Amy tornò dentro e richiuse la porta. Si sedette vicino all'orso bianco e lo prese tra le braccia, stritolandolo (fortunatamente non era una persona).

Chiuse gli occhi, mentre le memorie di quel bellissimo pomeriggio si fecero strada nella sua mente.

Due le rimasero ben impresse nella mente: il quasi-bacio sulla ruota panoramica e il bacetto di poco prima. Sorrise felice: si stava davvero innamorando del dolcissimo riccio bianco?

Poco dopo sentì bussare alla porta. Si alzò di scatto.

“G-già qui?” mormorò. Sistemò sé stessa e l'orsetto in fretta e furia ed andò ad aprire alla porta.

Dietro alla porta, come si era immaginata, vide Silver con uno smagliante sorriso.

“Ciao Silver!” salutò lei allegramente.

“Ciao Amy! Sei pronta?” le chiese nella stessa maniera. Lei annuì.

“Sì, andiamo, gli altri sono già tutti fuori.” replicò la riccia, uscendo dalla stanza e chiudendo la porta dietro di sé.

Silver le porse il suo braccio e lei ci si attaccò, poi scesero in cortile a braccetto, giusto in tempo per vedere Sonic sul palco gasarsi con il microfono in mano.

“Buona sera a tutti amici miei!” gridò allegro nel microfono, mentre metà lo seguiva interessata, e l'altra metà roteava gli occhi.

I due ricci erano poco dietro a Rouge e Knuckles, i quali erano spalla a spalla. Lei si teneva abbracciata al suo petto, mentre lui la teneva stretta a sé con una mano alla sua vita.

“Ehy voi due, smesso di litigare?” disse Silver, rivolto verso la coppia, la quale si girò.

“Tesoro, non c'è litigio troppo grande che mi tenga lontano dal mio Knucky.” rispose Rouge con un ampio sorriso e facendogli l'occhiolino. La coppia di ricci guardò allora l'echidna, che sospirò e, per una buona volta, guardò con dolcezza la sua compagna.

“Rouge mi stressa per qualsiasi cosa, persino per dei costumi, ma la mia vita sarebbe noiosa senza di lei.” ammise il guardiano, rosso in faccia, rivolto verso i ricci, i quali lo guardarono in shock. Aveva finalmente confessato?!

Rouge non ne sembrò stupita, anzi, sorrise come se lo sapesse già, e gli allungò un bacio sulla guancia, che ovviamente fece diventare Knuckles ancora più rosso di quello che era prima.

La pipistrella lo strinse ancora di più e l'echidna lo poteva sentire, avrebbe potuto sputare un polmone, ma lasciò fare comunque.

Intanto, sul palco, erano saliti Shadow e Blaze, ed entrambi avevano un microfono in mano.

Iniziarono a cantare “Magnifico” di Fedez e Francesca Michielin, cantando a turno la propria parte.

Stretta a Silver, Amy si perse tra i suoi pensieri e le note della canzone.

Era confortevole avere finalmente qualcuno che ti abbracciasse la sera.

Silver era dolce, divertente e si interessava davvero di lei. Sonic? Era bello e affascinante, come tutti gli eroi, ma... non gli interessava di Amy. Era giusto corrergli ancora dietro?

-No- si rispose da sola -Non è giusto-.

Spostò lo sguardo dai due sul palco al riccio bianco.

Lui guardava il concertino con quel sorriso sempre felice, gli occhi gialli si illuminavano al buio.

Sonic non era affatto l'unico riccio bello. Anche Silver era una meraviglia.

E, in un momento, si rispose alla domanda che si era posta poco prima: sì, si era innamorata di lui.

Amy, però, aveva paura che lui la rifiutasse: Sonic le aveva sempre lanciato due di picche, e lei, a dirla tutta, credeva di non interessare a nessuno.

-Magari Silver non pensa le stesse cose di me.- si preoccupò la riccia. Si morse il labbro.

Ma poi le venne in mente quando erano sulla ruota panoramica: lei lo voleva baciare e lui non lo stava impedendo, anzi. Anche lui voleva quel bacio! E poi, l'aveva baciata sulla guancia!

Rincuorata, si strinse al braccio del riccio e chiuse gli occhi, cercando di godersi il più possibile i momenti che stava trascorrendo.

Silver notò la stretta presa, e guardò la sua...amica? Di certo lei era molto di più, almeno per lui...

Sorrise e, prima che la canzone finisse, le propose di fare un giro in spiaggia.

Lei accettò, felicissima, e si fece portare via, mano nella mano con il suo riccio, verso il mare, mentre la canzone di sottofondo giungeva al termine.

I due avevano raggiunto la riva del mare. Guardavano in silenzio l'estesa massa d'acqua senza dire niente, attendendo qualcosa nel buio della notte.

Amy guardò il riccio bianco, il quale sembrò immerso nei pensieri, anzi, sembrava combattuto.

Il suo sguardo ritornò su Amy e si voltò completamente verso di lei, prendendole entrambi le mani.

Amy era stupita: le voleva dire qualcosa? Cosa?

Il suo cuore iniziò a battere forte.

“Amy...” iniziò piano Silver, per una buona volta con un tono serio, anche se un po' imbarazzato.

“Oggi io ti ho chiesto di fare un giro perché...ti trovo una persona molto interessante. Anzi, meravigliosa!” disse, iniziando a diventare rosso e spostando continuamente lo sguardo dagli occhi di Amy a terra. Lei iniziò a capire cosa volesse dirle...

“Tu...mi piaci, ma... non ho mai avuto il coraggio di dirtelo, perché sapevo che ti piaceva Sonic...”

“Silver.” lo interruppe gentilmente la ragazza. Sentendosi chiamare, il riccio alzò lo sguardo.

La faccia di Amy andò in contro a quella di Silver, e le due bocche si congiunsero.

Ce l'aveva fatta. Aveva baciato la ragazza che aveva sempre amato.

Ce l'aveva fatta. Aveva baciato il ragazzo più meraviglioso di tutti.

Entrambi non potevano essere più felici di così.

Dopo qualche secondo, si staccarono.

“Ti amo anch'io Silver...” sussurrò Amy, guardando il suolo rossa in faccia. In risposta, il riccio l'abbracciò forte. Gli stessi abbracci che lei ha sempre dato e che ha sempre voluto. Ricambiò con le lacrime agli occhi.

Non c'era niente di così perfetto come quella giornata, e sarebbe potuto solo andare meglio.

La riccia si staccò e diede un altro energico bacio al riccio bianco, dimenticandosi di tutto e di tutti.

Che le importava della festa, adesso? Chi se ne frega di Sonic, dopotutto? E anche tutti gli altri...

Adesso c'erano solo loro due.

   
 
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