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Autore: Rimiesse    22/08/2015    7 recensioni
[Silver - La Trilogia dei Sogni]
" Dovevo riconoscermi però che stavo decisamente migliorando. La prima volta che mi ero resa conto che la storia tra me ed Henry non sarebbe stata proprio rose e fiori come speravo, mi ero chiusa in bagno rischiando una strage tra calendula e smalto dorato, questa volta invece il massimo che rischiavo era l'insonnia perenne.
Un bel passo avanti, no? "

- Fanfiction ispirata al mondo di "Silver- La trilogia dei sogni" di Kerstin Gier
- Coppia: Liv/Grayson ♥
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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liv e grayson Lasciai che il liquido nero cadesse nella tazza fino a raggiungerne l'orlo.
Di sicuro se Lottie mi avesse vista in quel momento, con quella tazza da tè piena di caffè, si sarebbe presa un colpo ma preferivo correre il rischio di incontrare lei nella realtà che qualcun altro nei miei sogni.
Tracannai quella brodaglia bollente fino a quando il bruciore nello stomaco non divenne insopportabile e fui costretta a riprendere fiato.
Faceva davvero schifo ma in quel momento non avevo idee migliori di quella per fronteggiare la stanchezza e di sicuro, all'una e un quarto di notte, non avrei trovato nessuno in casa disposto a prestarmi il suo smartphone per cercare su internet altre soluzioni.
Sospirai ed andai a sedermi sul tavolo della cucina, tracannai ancora un pò di quella schifezza e poi tanto per distrarmi un pò cominciai a stirare con la mano la gonna nera che indossavo.
Proprio quella del vestititino che dopo ore di indecisione avevo infine scelto per quella maledetta festa scolastica e soprattutto per lui.
Mi sembrava una vita fa il momento in cui avevo varcato la porta di casa con la speranza che la mia vita da single stesse di nuovo per finire, invece era successo solo qualche ora prima.
Mai e poi mai mi sarei aspettata che sarebbe finita invece così.
E la colpa non era del vestito che avevo scelto, anzi quello aveva fatto fin troppo bene il suo lavoro visto che come mi aveva visto lui aveva mormorato che ero bellissima.
No, il problema non era stato il vestito, il problema ero stata unicamente io.
Bevvi ancora un pò di caffè ma nemmeno il bruciore allo stomaco bastò a fermare i ricordi.
Rividi Henry venirmi incontro con quel completo elegante grigio scuro che gli stava da dio, risentì i suoi complimenti, sentì di nuovo le sue labbra che si avvicinavano alle mie e poi.. poi la mia mano che poggiandosi sul suo petto lo allontanava da me.
"Davvero l'ho lasciato definitamente?" chiesi alla tazza che tenevo tra le mani. Quella, naturalmente, non mi rispose ma nel nero del caffè mi sembrò di trovare la risposta al perchè l'avessi fatto: io non mi fidavo di Henry.
I suoi misteri, le sue frasi che sembravano sempre rimanere sospese a metà, le mancate risposte alle mie domande.
Henry era bello, dannatamente bello, simpatico ed a modo suo anche dolce ma.. ma questo non mi bastava.
Io non ero ancora pronta a rimettermi con lui.
E forse non lo sarei mai stata.
Bevvi ancora un pò di caffè. 
Non potevo assolutamente addormentarmi, ero ancora talmente scossa che non sarei mai riuscita ad affrontare Annabel o Arthur nè tantomeno volevo correre il rischio di incrociare di nuovo Henry.
Era già stato abbastanza imbarazzante farmi accompagnare a casa da lui dopo avergli dato un bel due di picche.
Non che lui avesse dimostrato di essersela presa troppo a dire il vero. Quando gli avevo detto che non volevo ricominciare con lui, si era limitato a chiedermi se ne ero sicura e poi aveva annuito accettando la mia decisione.
Non che me ne stupì, per quanto ne sapevo poteva avere da qualche parte una Jacuzzi piena di lettere dell'alfabeto pronte a consolarlo.
Dovevo riconoscermi però che stavo decisamente migliorando. La prima volta che mi ero resa conto che la storia tra me ed Henry non sarebbe stata proprio rose e fiori come speravo, mi ero chiusa in bagno rischiando una strage tra calendula e smalto dorato, questa volta invece il massimo che rischiavo era l'insonnia perenne. 
Un bel passo avanti, no?
Tic Tic.
Sussultai quando sentii lo scricchiolio delle assi delle scale.
Cavoli ma in quella casa non si poteva sperare di avere un pò di privacy nemmeno all'una di notte?!?
Mi bastò lanciare un'occhiata fuori dalla porta della cucina per riconoscere quelle gambe muscolose accompagnate dai dei boxer rossi a quadri scozzesi.
Grayson.
Cercai di assumere un'aria indifferente quando entrò cucina. Ero arrabbiata con lui. Ultimamente avevamo passato molto tempo insieme (forse anche fin troppo visto che ogni volta che Emily mi incrociava si sentiva in obbligo di ricordarmi che aveva ancora tutte le intenzioni di riprenderselo. Cosa comunque assurda da dirmi, insomma come poteva considerarmi una minaccia?) ,quella sera però, quando avevo avuto maggior bisogno di un amico, lui si era dileguato, rinchiudendosi in camera sua.
Certo non lo avrei mai obbligato a venire con me alla mia festa se non ne aveva voglia, ma almeno un "buona fortuna" da lui me lo sarei aspettata e, anche se questo di sicuro non glielo avrei mai rinfacciato, non mi sarebbe nemmeno dispiaciuto un suo parere su come stavo con quel vestititino nero.
Ogni mio tentativo di tenergli il broncio però si rilevò inutile dal momento che lui era talmente sovrappensiero che neanche si accorse di me.
Okay, ero una che poteva passare inosservata ma così era decisamente troppo!
"Ehm ehm" mi schiarì la voce in un evidente tentativo di mostrare la mia presenza.
Fui quasi certa che Grayson si alzò da terra di almeno dieci centimetri per lo spavento quando si accorse di me.
"Liv?!?" esclamò. Mi fissò sbigottito ed arrossì fino alle punte delle orecchie. L'avevo visto ancora una volta assumere quel colore peperone, era successo una volta quando era entrato nella mia stanza e mi aveva trovata in reggiseno. (Ma era sempre così faticoso bussare?).
Quella notte però ero sicura di essere presentabile ed anzi avevo abbottonato ben più bottoncini del coprispalle di quanti mia madre mi avesse invece consigliato.
"Grayson" mi limitai a rispondergli. Era lui quello che era appena arrivato a disturbarmi nel mio angolino di riflessione notturna per cui spettava a lui il compito di cominciare la conversazione.
"Liv, cosa ci fai qui così presto?" mi chiese dopo qualche secondo, riassumando un colorito più naturale.
"La festa non era un granchè" risposi.
Volevo sperare che Grayson non sapesse quali fossero le mie idee inziali per quella serata ma mentre uscivo di casa mia madre aveva urlato così forte "Topolina, vai e riconquistati il tuo Henry!" che ero quasi certa che qualche alieno particolarmente romantico su Marte stesse sventolando una bandierina con scritto "Topolina x Henry".
"Ah" mi disse Grayson: "Bè immagino che tu ed Henry abbiate preferito organizzarvi per incontrarvi in sogno.."
Sbaglio o il suo tono sembrava amareggiato?
No, impossibile. Doveva era solo scocciato, probabilmente si era alzato per bere un goccio d'acqua per poi tornarsene dal suo adorato letto ed io invece, stando lì, avevo appena mandato a monte il suo piano.
Il suo sguardo si spostò dal contenuto della mia tazza alle mie occhiaie.
Lui non veniva da una festa a base di alcool e musica a paletta per cui non ci mise molto a fare due più due ed a capire di aver appena toppato in pieno.
"Oh" commentò.
"Già" confermai.
Notai una ruga formarsi sulla sua fronte, immaginai stesse facendo anche lui il mio stesso paragone con l'ultima volta che io ed Henry avevamo litigato, in fondo era stato proprio lui a salvarmi quella volta, trascinandomi fuori dal bagno.
Questa volta gli era andata decisamente meglio ed anzi a metterci a confronto, in quel momento il più pallido tra noi due era lui. D'altronde era proprio Grayson quello che era appena entrato in piena notte in una cucina senza minimamente accorgersi che la luce era già accesa e c'era qualcuno seduto sul tavolo.
Non doveva passarsela molto bene neanche lui a quanto pareva.
"Henry è un deficente a lasciarsi sfuggire una come te!"
Gli fui grata per il tono tanto serio con cui lo disse. Lo ringrazai.
"Dico sul serio" continuò lui: "Tu sei così dolce, curiosa, coraggiosa, intraprendente.. bella.."
Okay, ora la cosa stava decisamente troppo imbarazzante. Arrossì di getto.
Anche Grayson dovette pensarlo visto che tacque di colpo.
Onde evitare che ricominciasse mi affrettai a dire:
"Comunque al massimo sono io la stupida a lasciarmi sfuggire lui."
Grayson mi fissò confuso.
"Cioè tu.. tu hai detto di no a lui?"
"Si.. più o meno" risposi: "Diciamo che ho concluso il discorso che avevo iniziato qualche mese fa."
Grayson sembrava continuare a non capire. Non potevo però dargli torto, ancora non lo capivo totalmente nemmeno io.
"Lo ammetto in questo ultimo periodo ho pensato davvero di dargli una seconda chance" presi a spiegare, più a me stessa che a Grayson: "Insomma quando stavano insieme ero felice e poi lui mi ha sempre aiutata anche con questo guazzabuglio dei sogni; solo che, quando è stato il momento di dirglielo, mi sono resa conto che non ero più tanto sicura di voler rimettermi insieme con lui. Certo Henry non è male ma forse non è il tipo giusto per me...non è il mio principe azzurro.."
Ecco, perfetto, ora Grayson avrebbe pensato che avessi la capacità emotiva di una bimba di cinque anni.
Per fortuna però era una persona gentile per cui al posto di scoppiare a ridere, incrociò le braccia e commentò:
"Quindi ora la vostra rottura è definitiva?"
"Si" risposi: "Certo a meno che tu non riesca a trovare un'enciclopedia con la storia completa ed approfondita della vita di Henry, allora forse potrei farci ancora un pensierino.." 
Sul volto di Grayson apparve un accenno di quel suo sorriso dolce ed allegro che in genere me lo facevano trovare ancora più carino (tremendamente più carino) ma che, in quel momento, trovai decisamente fuori luogo.
Alla faccia del ragazzo gentile, lo avevo giudicato troppo alla svelta!
Lui si affrettò a riassumere un' espressione seria ma ormai il danno era fatto.
Scivolai giù dal tavolo e mi diressi verso l'uscita dalla cucina.
Lui però mi bloccò prendendomi per il braccio e rischiando quasi di far cadere il resto del caffè dalla tazza che ancora tenevo in mano.
"Ti assicuro che per una come me non è per nulla facile chiudere una relazione" gli dissi stizzita: "Non ho tanta esperienza da poter permetterci di riderci sopra con tanta facilità.."
"Liv!" esclamò lui, strattonandomi e costringendomi a tornare a guardarlo negli occhi: "Ti assicuro che io ti capisco molto bene.."
Al diavolo lui e i suoi occhi color caramello, possibile che non riuscissi mai a stare a lungo arrabbiata con lui?
Però non volevo nemmeno dargliela troppo vinta per cui decisi di girare il coltello dalla parte del manico.
"Ti riferisci ad Emily?" gli chiesi: "Perchè non mi pare che lei sia tanto convinta che tra di voi le cose siano finite definitivamente. Ha infatti ancora tutte le intenzioni di riprenderti.."
Con la mano libera Grayson si grattò la testa.
"Emily è fatta così" disse: "Aveva già fatto dei progetti a lungo termine e le è difficile accettare che io li abbia mandati a monte ma ti assicuro che sono stato sincero con lei, le ho anche detto che mi piace un'altra ragazza.."
Grayson continuò a parlare ma io smisi di parlare, colpita da quelle sue ultime parole.
A Grayson piaceva un'altra ragazza?
Sentì una strana morsa all'altezza del petto ma non ci badai troppo.
Ero invece sconvolta da quella notizia. Io e Grayson avevamo passato molti, moltissimi momenti insieme ma io non me ne ero mai accorta e lui tantomeno me lo aveva mai minimamente accennato. Ed io che pensavo che fosse solo Henry a tenermi nascoste le cose più importanti!
Chi mai poteva poi essere questa sua nuova fiamma? 
Cercai di pensare a qualche possibile candidata ma non c'era nessuna ragazza a cui lui ultimamente avesse rivolto la parola abbastanza da far pensare che potesse interessarle.
E nemmeno quelle volte che avevo dato una sbirciatina ai suoi sogni ero mai incappata in qualche ragazza. Il massimo che mi era capitato di trovare era stata la Beocra con una maglia giallo limone con scritto "Team Emily", un incubo che poi era venuto ad invadere pure i miei di sogni (Anche se dalle mie parti indossava una maglietta nera con la foto ricordo di Mr Snuggles).
Grayson era sempre gentile con tutte ma mai così esageratamente da farmi preoccupare.. cioè intendevo da farmi destare l'antenna interiore del "tentativo di ancoraggio in corso".
"Liv, tutto bene?" mi chiese d'un tratto Grayson: "Sei diventata pallida.."
"Sto benissimo!" risposi ma lo feci con fin troppa enfasi visto la ruga di preoccupazione che si formò sulla fronte di Grayson.
"Forse è meglio che tu la smetta di bere tutta questa brodaglia." mi disse accennando al caffè e stringendomi un pò più forte il braccio. 
Nemmeno mi ero accorta che mi stesse ancora tenendo.
Una parte di me, quella che avevo soprannominato Sherlock Liv, era incuriosita e voleva saperne di più di questa "ragazza" ma l'altra parte di me, quella che forse avrei fatto bene a chiamare Stupida Liv, ne sembrava invece quasi terrorizzata.
Ma che diavolo mi stava succedendo?
Alla fine conclusi la faccenda con la più penosa battuta che fosse mai uscita dalla mia bocca:
"Spero che quando sarà il momento, tu ci penserai bene prima di regalare un otto rovesciato a questa nuova ragazza."
Dopo un tale squallore non ebbi il coraggio di rialzare subito lo sguardo ma mi sembrò di sentire un sospiro venire dalle parti di Grayson.
Quando però tornai a fissarlo, sul suo volto trovai l'accenno di un sorriso.
"Se lo facessi sarebbe davvero un infinito, io.. io sono sicuro che lei sia quella giusta" disse.
Fissandomi.
Il caramello nei suoi occhi sembrò quasi sciogliersi o forse ero io che lo stavo facendo?
Mi sentivo le gambe molli, Grayson mi lasciò il braccio, io indietreggiai e mi appoggiai al tavolo per timore che da un momento all'altro potessi cadere.
Il cuore aveva preso a battermi decisamente troppo.
"Io.. è meglio che torni a letto.. subito" balbettò Grayson, precipitandosi fuori dalla cucina.
Quanto ero idiota!
Certo lui aveva detto quella frase fissando me ma questo non voleva dire che fosse rivolta proprio a me, no?
No, era impossibile. Io e Grayson vivevamo sotto lo stesso tetto, i nostri genitori ora erano sposati, noi eravamo "fratelli".
Non di sangue però per cui se ci fossimo mai messi insieme non avremmo infranto nessun tabù.
Scossi la testa, non potevo assolutamente permettere a quei pensieri di farsi largo nella mia mente.
Lui era solo Grayson. 
Il ragazzo più dolce e carino che conoscessi, certo, quello che si preoccupava sempre di me anche quando mi infilavo in faccende dalle quali lui avesse tentato in ogni modo di farmi capire di starne fuori o quando compivo omicidi di piante. Quello che era arrivato perfino a fare a botte con un suo vecchio amico pur di salvare la mia sorellina.
Quello che sembrava sempre comparire all'improvviso proprio quando io ne avevo più bisogno..
Nemmeno mi ero accorta che mentre la mia mente si arroventava a cercare un motivo per cui tutto quello non avesse senso, il mio corpo ne aveva approfittato per uscire dalla cucina e seguire Grayson.
Lui se ne stava già a metà della rampe di scale.
"Grayson..." mormorai. 
Non sapevo cosa fosse, se una domanda, un richiamo, una richiesta d'aiuto... So solo che bastò a fermare Grayson.
Lo vidi stringere i pugni e poi mi sembrò di assistere ad una scena velocizzata.
Si voltò, scese in fretta le scale a due a due, si gettò verso di me e mi baciò.
Grayson mi baciò sulla bocca.
Ci misi diversi secondi a realizzare che tutto quello stesse succedendo davvero.
Di sicuro più del tempo che Grayson ci mise a staccare le labbra dalle mie.
"Liv! Liv! Tutto bene?" Cominciò a chiedermi.
Tun-tun, il nome da lei chiamato non è al momento disponibile.
"Liv, scusa, non volevo sconvolgerti.." continuò Grayson.
Il suo tono stava passando da preoccupato a disperato per cui decisi di farmi forza e riconnettere il cervello al mio cuore che batteva all'impazzata.
Ricapitoliamo un attimo: in uno dei suoi attacchi da "O faccio qualcosa o impazzisco" Grayson mi aveva baciato. 
La prima volta che l'avevo visto avere uno di quegli attacchi impulsivi per recuperare la sua felpa che mi aveva dato al nostro primo incontro, mi aveva piacevolmente sorpreso, la seconda volta quando aveva picchiato Arthur per recuperare il guanto di Mia lo avevo adorato, ma ora?
"Mi hai sorpreso.." mormorai, ritrovando la voce.
Realizzando che ancora mi reggevo sulle mie gambe, Grayson si rincuorò.
"Scusa" ripetè per l'ennesima volta: "Insomma è tutto il pomeriggio che cerco di ripetermi che tu sei la mia sorellina ed Henry il mio migliore amico, che dovevo essere felice per voi senza troppo rimpianti. Poi invece alla fine ti trovo in cucina che mi dici che tra te e lui è finita del tutto e ti sento pure parlare della persona giusta. Io non ci ho visto più, non sai da quanto tempo desideravo farlo, Liv..."
"Grayson.." mormorai, temendo che potesse stramazzare a terra per mancanza d'aria visto il modo concitato con cui stava parlando.
"..Perchè Liv tu mi piaci!" concluse.
Dannazione, quanto era carino con le guance così rosse e gli occhi così luminosi.
Ora era il mio turno e decisi per la soluzione più semplice ed efficace.
Mi avvicinai ancora di più a lui e poggiai le mie labbra sulle sue.
Grayson ricambiò subito, come se non aspettasse altro.
Era una cosa che non mi sarei mai aspettata ma mi piaceva. Mi piaceva da morire.
Ci baciammo per non so quanto tempo, io non sentivo altro che il suo calore e la sua mano che affondava nei miei capelli.
Alla fine però fummo costretti a dividerci quando sentimmo la porta aprirsi alle nostre spalle.
Florence entrò in casa e alzò lo sgaurdo su di noi. Dovevamo entrambi avere un aspetto un pò sconvolto ma lei doveva esserlo altrettanto perchè si limitò a  guardarci e dire:
"Sempre insieme come al solito voi due" Strizzò un pò gli occhi ed aggiunse: "Ho un mal di testa assurdo, non avreste qualcosa da darmi?"
Le passai la mia tazza di caffè. Di sicuro non rientrava tra le cose consigliate contro il mal di testa ma lei aveva appena interrotto un momento magico, doveva già ritenersi fortunata che non glielo avessi tirato dritto in faccia.
Florence prese la tazza, io diedi la buonanotte a Grayson (Forse avrei dovuto anche chiudergli la bocca che teneva ancora mezza aperta..) e poi presi a salire le scale due a due.
Ero talmente su di giri che era certa che non avrei più dormito per giorni.
Mi tastai le labbra e sorrisi.
Bè certo non mi sarebbe nemmeno dispiaciuto andare alla sua porta per concludere ciò che io e Grayson avevamo appena cominciato.
Senza nessuna interruzione però, stavolta.







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Ciaooo :3
Per prima cosa grazie mille per aver letto questa fanfiction.
Ho da poco letto i due libri di Silver ma mi sono praticamente innnamorata subito della protagonista, trovo che Liv sia favolosa e beh, penso sia evidente che non mi dispiaccia nemmeno Grayson, troppo puccioso, e soprattutto che spero con tutto il cuore che alla fine loro si mettano insieme. ♥
Scusa Henry ma Grayson è decisamente meglio per Liv, sono troppo carini insieme!! E poi sono fiduciosa, insomma non può essere solo una coincidenza che pure Grayson e Emily si siano lasciati, no? :3
-Rimi
  
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