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Autore: bilo99    23/08/2015    0 recensioni
L'argenteo prese un libro dallo scaffale polveroso, sembrava antico.
Lo aprì iniziando a leggere qualche verso......
" E forgiò dunque dal suo sangue l'arma che avrebbe difeso gli uomini dalle bestie....
con la consapevolezza che un suo uso improprio sarebbe stato devastante per lui stesso......
Ma gli uomini non ascoltarono e con la loro stoltezza si lasciarono prendere dalla bramosia del potere.....
Sangue a flutti fu versato sui luoghi di scontro.....
La spada, intrisa del sangue dei caduti, racchiuse in se odio profondo, tramutando il suo colore
da rosso scarlatto a nero infernale........
Solo colui che aveva forgiato tale spada poteva risollevare la sorte degli uomini......
E fu così che decise di riportare a se quell'arma ormai deputata al male, prima che l'odio
in essa contenuto conducesse se stesso al sonno eterno......."
Genere: Malinconico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kaname Kuran, Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era una buia notte senza stelle, nel cielo brillava solo la pallida luna.
 
Tutto era immerso nell'oscurità, ma un bagliore in lontananza cominciava ad

espandersi.
 
Non era luce.....no.....ma lo sfavillio di un fuoco ardente.
 
Tutto bruciava incessantemente e  il fumo rendeva l'aria densa ed irrespirabile.......
 
un corpo, immobile, ormai gelido, era riverso sul pavimento in una
 
pozza scarlatta.
 
Avvicinò la mano tremante.......era sangue.......cos'era successo? Chi
 
o cosa aveva strappato la vita da quel corpo....con quale diritto? Un
 
velo di rabbia avvolse il suo cuore e una fitta di dolore s'impadronì del suo
 
 essere...... Strinse i denti, colpì più volte il pavimento ghiacciato,
 
stille salate minacciavano di rigargli il volto.
 
Dei passi riecheggiavano in quel luogo ormai macchiato di rosso, una risata arrivò  

tagliente alle sue orecchie.
 
Odiava quel suono, odiava quella voce, odiava tutto di quell'essere.
 
Si, essere, un essere rivoltante, disgustoso.....non poteva essere
 
denominato diversamente.
 
Corse via sconvolto in preda al panico .....perché scappava? Non aveva

scampo........ma poteva combattere, reagire.....invece scappava come un

vile codardo.
 
Perché non chiamava aiuto? Ormai "dormivano" tutti......già dormivano.....che modo

squallido di giustificare ciò che non era stato capace di fare.....
 
Correva senza sosta e, arrivato ad una vecchia porta di legno di faggio, un tempo

decorata finemente, ma ormai rovinata
 
 ed annerita dalle fiamme, l'aprì velocemente, ritrovandosi in un lungo ed oscuro

corridoio, in fondo al quale un cancello in ferro battuto  faceva da barriera a quella

che sembrava essere la meta del suo cercare.
 
 A fatica lo aprì e  ne varcò la soglia, sentiva il cuore battere a mille, il sangue

scorrere veloce nelle vene, le membra scosse da continui brividi
 
e la vista annebbiata dal forte odore che impregnava le mura.
 
I passi si avvicinavano sempre di più, sentì il cancello spalancarsi con violenza e

alzò lo sguardo spaventato ed iracondo, ciò che però vide gli fece gelare il sangue e

per un attimo sentì il cuore  fermarsi......iridi rosso scarlatto lo fissavano......lo

scrutavano fin dentro l'anima......
 
Si sentiva soffocare....non poteva più fuggire.....era davanti a lui.....poteva sentire il

suo alito caldo e umido sul
 
collo....il suo ringhio basso quasi animalesco........ un colpo......due colpi......tanti
 
altri.....uno dopo l'altro.....sempre più forti.....sentiva gli artigli di quel mostro

sprofondare con rabbia nella
 
 carne, poteva sentire l'odore pungente del proprio sangue....ormai solo il buio lo circondava,
 
ma riuscì ad intravedere una mano che si avvicinava pericolosamente al suo viso e

una voce riecheggiava nella sua mente.......
 
           
                                             -....ora sei mio.....-
 
 





 
Un urlo squarciò il silenzio della notte.
 
Aveva il viso imperlato di sudore, il respiro irregolare il battito accelerato.....
 
Si coprì gli occhi con le mani tremando come una foglia, era alquanto scosso.
 
Un altro.......un altro dei suoi soliti incubi.....non ne poteva davvero
 
 più! Non riusciva mai a dormire per una notte
 
 intera, se chiudeva gli occhi gli tornavano sempre in mente le scene
 
sanguinarie viste in sogno.
 
Non riusciva a capirne il senso, tutte quelle "visioni" non gli appartenevano........

eppure gli mancava il respiro......faceva cosi male proprio come se qualcuno gli

avesse trafitto il cuore con mille spilli affilati.......come se quegli artigli li avesse

davvero sentiti sulla sua pelle.... come se quell'odio, quella paura, quel dolore,

quella....delusione? Si, forse anche quella, fossero davvero
 
 suoi....sembrava quasi aver vissuto quel sogno.....
 
Dopo il ritorno dei vampiri, frammenti di quegli incubi cruenti, che, tempo addietro lo
 
 avevano tormentato, erano tornati vividi nella sua mente, ciò lo turbava e non poco.

Possibile che il suo stupido cervello non potesse starsene buono almeno la notte!?

Aveva  di sicuro qualcosa che non andava...
 
Un improvviso bussare interruppe il filo dei suoi pensieri, si sistemò come poté,

dandosi poi dei piccoli buffetti sulle guance per riprendere un minimo di autocontrollo

e corse ad aprire la porta.
 
Era Zero.
 
- Ehi, che succede?
 
il ragazzo dai capelli color dell'ebano lo guardò interrogativo incrociando le braccia al

petto
 
- A cosa ti riferisci? Sto bene....
 
l'argenteo lo guardò scettico e si portò una mano su di un fianco, chi voleva prendere

in giro? Persino la sua
 
voce lo tradiva. Era leggermente più acuta e incrinata, impossibile da confondere,

almeno per lui.
 
- Hai urlato, ti è successo di nuovo?
 
Il ragazzo abbozzò un piccolo sorriso poggiandosi allo stipite della porta, non poteva

nascondere nulla a Zero,
 
 lo sapeva bene, ma non voleva dargli altre preoccupazioni, in quel momento, più

che mai, non nè aveva proprio bisogno.
 
- Si, solito sogno, ormai ci sono abituato, anche se...è sempre alquanto

spaventoso....è come se fosse davvero
 
 accaduto a me. Ma non penso...ci sono più particolari, ma il concetto è sempre

quello
 
Il prefetto poté ben notare negli occhi dell'amico un velo di tristezza....inquietudine,

gli si stringeva il cuore
 
 nel vedere una delle persone a lui più care soffrire in silenzio, non voleva facesse

cosi, dopotutto ci era passato
 
 e aveva capito che mentire a se stessi, trattenersi, era la cosa più sbagliata che si

potesse fare.
 
- Ehi.....sappi che, vero o non vero, tuo o non tuo.....se avrai bisogno di aiuto io ci

sarò, puoi parlarmene se vuoi
 
il più piccolo gli regalò un dolce sorriso per poi sbadigliare portandosi una mano a

coprire la bocca, dopotutto era ancora notte.
 
Dopo aver fatto un ultimo giro di controllo, dove i due avevano mandato a fatica delle

ragazze nel loro
 
 dormitorio, si erano concessi un po’ di tempo per riposare, altrimenti di sicuro non

avrebbero retto alle stressanti, ma soprattutto noiose, lezioni diurne.
 
- Tu sei riuscito a chiudere occhio Zero? sono già due notti che non riposi come si

deve, una certa persona  non ne sarebbe contenta, se fosse qui ti sgriderebbe!
 
Disse alquanto divertito Daisuke, che, nel frattempo, punzecchiava l'amico su di un

fianco, sviando bellamente
 
 il discorso,  con un certo sorrisetto che  l'argenteo ben conosceva......aveva capito

da tempo che, quando il più piccolo voleva farlo  imbarazzare, sorrideva in quel

modo così provocatorio, ma, a parer suo, anche un po' "maligno".
 
- Ah-ah, spiritoso, voglio vedere te quando ti troverai incastrato nella mia situazione!
 
Zero iniziò a solleticargli affettuosamente i fianchi per vendetta, e,
 
tra le varie risate, il ragazzo dagli occhi amaranto disse:
 
- Oh tranquillo piccolo Zero, non avrai mai la gioia di vedermi in questa situazione,

devi sapere che sono veloce a sviare i discorsi cosi risulto un tipo distaccato e

disinteressato
 
L'argenteo continuò con la sua piccola tortura facendo praticamente piegare in due

l'amico dalle risate.
 
- Io direi maleducato, non disinteressato!
 
Il ragazzo più piccolo sbuffò sorridendo per poi aggiungere con tono ironico:
 
- Ha parlato mr. simpatia adoro gli abbracci e vestirmi da gatto!
 
Il prefetto rimase un attimo interdetto, ma poi assottigliò lo sguardo e schiocco le dita
 
- Adesso sei morto!
 
Iniziò cosi una lotta con i cuscini ricca di risate, un colpo allo stomaco per Zero, uno

al braccio, poi dritto al viso per Daisuke e persino sulla testa e così via.
 
Ridevano, scherzavano gioiosamente, cosa che di rado accadeva e in passato

ancora meno.
 
Uno aveva migliorato l'altro, erano cresciuti insieme. Da quando Yuki Cross era

diventata......no....tornata ad
 
 essere Yuki  Kuran, Zero si era sentito perso, solo. Aveva perduto suo fratello e la

persona più preziosa che avesse al mondo.

Cosa gli restava? Nulla, assolutamente nulla. Le crisi, in più non aiutavano, si

sentiva a pezzi, nel corpo, nello spirito, ma soprattutto nel cuore.
 
 Era stata una pedina nelle mani di Kaname kuran, utile a proteggere la bella

principessina, era considerato
 
 persino indegno di vivere, qualche volta, trovandosi solo nella sua stanza, seduto

nell'oscurità, con la sua
 
 Bloody Rose stretta in una mano, aveva ben pensato di mettere fine alla sua misera

esistenza.
 
Ma poi....con il suo arrivo, con l'arrivo di quel ragazzo.....dallo sguardo spento e

perso, dalla memoria bloccata, qualcosa era cambiato in lui.
 
Doveva ammetterlo, a primo impatto gli ricordò un po Yuki, quindi si sentì a disagio,

non voleva che la storia si
 
 ripetesse, non voleva soffrire ancora, ma poi, passando del tempo con lui,
 
sotto ordine del direttore, parlandogli, facendosi ascoltare e ascoltandolo, capì

quanto in realtà si sbagliasse.
 
Vide e apprezzò ogni lato di quel dolce, a volte tenero, gentile, forte, ma fragile

ragazzo, fu quando poi lo vide crollare.... che  promise a se stesso di proteggerlo e

di stargli accanto, finché lo avesse desiderato, a qualunque
 
 costo. Non era Yuki, Non sarebbe mai stato Yuki, lui....era una delle poche cose più

belle in assoluto che gli fossero mai capitate nella vita.
 
I due ridendo ancora, ma in modo moderato, caddero stesi sul letto spazioso sfiniti,

si erano lasciati andare,
 
la tensione presente in quei giorni parve spezzarsi, finalmente entrambi sembravano

più rilassati.
 
- La prossima volta voglio la rivincita!
 
Disse Daisuke con un sorriso divertito sulle labbra, che subito fu ricambiato

dall'argenteo.
 
- Ma certo, dubito però che riusciresti a battermi
 
il ragazzo scoppiò a ridere, quella era una sfida e lui non rifiutava mai le sfide.
 
- Questo lo vedremo!
 
Scoppiarono di nuovo in una fragorosa risata, pensando a quanto fosse infantile
 
ciò che stessero facendo, ma non gli dispiaceva poi cosi tanto, l'importante, per

entrambi, era distrarsi da quanto accaduto in quei giorni.
 
- Beh, penso che sia meglio che vada, è piuttosto tardi, ci vediamo tra poco
 
detto questo l'argenteo si alzò stiracchiandosi, ma prima che potesse giungere alla

porta d'ingresso, fu bloccato dalla mano del più giovane.
 
- Zero....senti, non è che....che potresti restare qui?
 
Il prefetto lo guardò stupito, si ricordò dei primi giorni del suo arrivo......
 
sorrise intenerito e annuì, si sedette sul letto e gli scompigliò i capelli facendolo

sorridere di rimando.
 
- Va bene, ma solo per questa volta
 
l'altro annuì contento ed entrambi si stesero, riuscendo finalmente a chiudere occhio.
 
 
                                                       ***                                                                                           
 
 
Giunto finalmente il giorno, tutti gli studenti della sezione diurna si accinsero a

raggiungere le proprie classi,
 
si levò nell'aria il solito ciarlare frenetico delle ragazze sui troppi impegni, sugli

insegnanti e soprattutto
 
sui ragazzi della classe notturna, ma scappava anche qualche commento sui pochi

ragazzi della Day Class.
 
Le lezioni procedettero velocemente, senza alcun intoppo, mancavano ormai pochi

minuti al suono dell'ultima campanella.

Il ragazzo dagli occhi amaranto se ne stava tranquillo, seduto al suo posto, con un

braccio sul banco e il mento poggiato sul palmo di una mano. Il suo sguardo era

rivolto alla finestra,
 
 osservavano il cielo dalle tinte tendenti al rossiccio, sembrava guardare

minuziosamente ogni dettaglio del
 
paesaggio che si stagliava all'orizzonte, ma in realtà la mente del giovane era

totalmente altrove.
 
In quei giorni aveva iniziato a pensare davvero al suo passato, ricordava ben poco,

frammenti senza un filo logico, immagini cruente, altre che gli scaldavano il cuore.

Sentiva un senso di angoscia alternarsi ad uno di pace e tranquillità, a questo punto

qualcosa voleva capire!
 
Chiuse per un attimo gli occhi, pensando a quei pochi indizi che aveva:
 
una donna davvero incantevole fasciata in un abito bianco, lungo ed elegante, un

uomo dallo sguardo pieno
 
di mistero sembravano felici, ridevano gioiosi,  sembravano amarsi, una villa, una

grande e sfarzosa villa, un sotterraneo, una  bara bianca......sangue, grida, lacrime,

fumo, fiamme, versi lugubri e occhi scarlatti.....
 
All'improvviso si affacciò nuovamente nella sua mente l'immagine di due grandi mani

avvicinarsi al suo volto,
 
e tre semplici ma crudeli parole sussurrate in modo gelido....."ora sei mio..."
 
Spalancò di scatto gli occhi sussultando come se qualcosa lo avesse punto, sentì

nuovamente il battito
 
 accelerare, il respiro pesante......OK! Basta! Doveva darsi una calmata, era solo un

dannatissimo sogno!
 
non era reale! Cos' era lui? Una di quelle ochette mezze matte? No signore! Doveva

mantenere la calma, strinse i pugni fino
 
a far sbiancare le nocche e chiuse nuovamente gli occhi arrabbiato con se stesso,

prese un bel respiro e riacquistò la calma e il suo solito dolce sorriso. Sentì poi una

mano posarsi gentile sulla sua spalla, voltò
 
 appena il capo e vide Zero con un'espressione seria, ma i suoi occhi tradivano

preoccupazione.
 
- Daisuke, la campanella è suonata.....
 
Sgranò gli occhi, non l'aveva proprio sentita! Doveva prestare più attenzione a ciò

che gli accadeva in torno, per un guardiano era fondamentale.
 
- Oh...uh....scusami Zero, non me ne sono reso conto, ero sovrappensiero
 
Zero aumentò la presa sulla sua spalla e puntò lo sguardo nel suo
 
- Questo lo avevo notato, stai bene?
 
Daisuke sospirò e si alzò prendendo le sue cose, poi rivolse uno sguardo gentile

all'argenteo avviandosi all'uscita.
 
- Sicurissimo! Ti preoccupi troppo Zer.....
 
prima che potesse finire di parlare si ritrovò seduto a terra coprendosi il naso con

una mano, era andato a sbattere come un citrullo contro lo stipite della porta.
 
Zero trattenne una risata e poi raggiunse l'amico aiutandolo a mettersi in piedi, poi

controllò se stesse bene,
 
per fortuna non si era rotto il naso, nemmeno un filo di sangue, ma di cosa era fatto

quel ragazzo? Di ferro?
 
- E poi dici che non devo preoccuparmi! Di solito non sei sbadato
 
" come lo era Yuki" avrebbe voluto aggiungere, ma evitò il discorso " noiosa

bisbetica maledetta succhia sangue"
 
- Ahhh....è stata solo una distrazione!
 
Disse il più piccolo gonfiando una guancia, sentendo una risatina del prefetto.
 
Dopo questa scena, per nulla divertente a parere di Daisuke, ma che sembrava far

sbellicare Zero,
 
uscirono dirigendosi ai cancelli del Dormitorio Luna, data l'imminente uscita dei

ragazzi della Night Class.
 
 
 
                                                                ***                                                                  
 
 
Quando i cancelli del Dormitorio Luna si spalancarono, subito gli affascinanti vampiri

iniziarono la loro abituale
 
sfilata salutando e sorridendo alle ragazze urlanti che agognavano un qualunque

contatto con i bellissimi e affascinanti  ragazzi, quasi irreali agli occhi delle ingenue

fanciulle, all'oscuro della vera natura che si celava
 
dietro i loro bei visi. A mettersi in mostra, come sempre c'era Aidoh  che ammiccava

a ogni gallinella,
 
"povere ingenue", pensò il prefetto con un sorriso, non ben definibile, stampato sul

volto, mentre con delle
 
occhiate fece subito tacere ed allontanare delle ochette. Daisuke con i suoi modi

gentili le fece calmare, ma
 
naturalmente non smettevano di guardare i vampiri con sguardo adulatorio.
 
La giovane purosangue, affiancato il fratello,  posò lo  sguardo sul prefetto, che,

però, voltato il capo nella sua
 
direzione, la guardò in un modo così freddo da farle gelare il sangue nelle vene.
 
I suoi occhi si riempirono di dolore ed il purosangue più grande parve accorgersene

e squadrò, per un attimo, male l'hunter senza farsi notare.
 
- Yuki, stai bene?
 
la ragazza annuì distrattamente, ma seguì il fratello  senza fiatare. Voleva parlare

con Zero, ma sapeva che
 
il ragazzo non l'avrebbe degnata nemmeno di uno sguardo.....dopo tutto ciò che era

successo, come biasimarlo!
 
Sospirò amaramente, per poi posare lo sguardo sul guardiano più piccolo, annusò

l'aria e sentì uno strano
 
ma intenso profumo, dolce ma piccantino allo stesso tempo......zenzero e papavero

pensò, si, di sicuro doveva
 
essere così. Rimase piacevolmente sorpresa, possibile che quel profumo cosi

invitante venisse da quello strano,
 
ma allo stesso tempo, interessante ragazzo? Era un profumo che l'allettava non

poco, ma poi si ricordò di Zero,
 
se avesse solo osato toccare il guardiano più piccolo, lui, di sicuro, l'avrebbe

scorticata viva.
 
Velocemente i vampiri giunsero alla propria classe e le ragazzine urlanti si

dileguarono, lasciando finalmente liberi i due  guardiani.
 
 
 
                                                               ***                                                                    
 
 
Dunque giunse la notte, la candida luna brillava alta nel cielo in tutto il suo

splendore, rendendolo ancora più
 
 scuro. Pareva quasi un'immensa cupola dove miriadi di stelle stavano perfettamente

incastonate, un gioiello raro e prezioso ricolmo di scintillanti diamanti.
 
Una leggera brezza soffiava scompigliando le fronde degli alti alberi, tutto taceva,

nessuno osava rompere quel silenzio suggestivo, quella quiete spiazzante.
 
Lievi luci venivano dalla classe notturna, dove si svolgevano con estrema lentezza le

noiose, ma essenziali lezioni, indispensabili per ogni vampiro.
 
Yuki Kuran se ne stava apparentemente tranquilla seduta al proprio banco, ma era

nervosa, scalpitava,
 
non riusciva proprio a stare ferma. A differenza sua, il capostipite dei vampiri se ne

stava tranquillo, quasi
 
rilassato, seguiva la lezione senza muoversi di un centimetro. La giovane lo

ammirava, avrebbe tanto voluto
 
il suo autocontrollo, la sua sicurezza, la sua eleganza, suo fratello era il perfetto

modello da seguire.
 
Dopo un po’ ci fu una pausa, la castana ne approfittò per fare due passi, giusto per

sgranchirsi un po’ le gambe.
 
Camminando in tranquillità osservò il paesaggio, arrivò vicino alla grande fontana

laccata di bianco, gli era proprio mancato quel posto, era bello essere tornati.
 
Distogliendo lo sguardo dalla volta celeste notò Daisuke mandare via, gentilmente,

delle studentesse delle
 
 classe diurna, gli si avvicinò poggiandogli una mano su di una spalla, il ragazzo

sobbalzò e si voltò di scatto, fissando la giovane con occhi spalancati.
 
- Yu....Yuki.....mi hai fatto prendere un colpo!
 
la ragazza subito si scusò portando le mani davanti a se in segno anche di resa
 
- Ehm, mi spiace, non volevo spaventarti.....
 
il ragazzo sospirò appena per poi sorridere gentile
 
- Non importa, ma per favore...non spuntarmi più alle spalle in quel modo
 
Yuki sussultò al tono duro e serio del ragazzo, totalmente in contrasto con il sorriso

gentile sul suo giovane
 
volto, una voce quasi adulta, pensò la ragazza, autoritaria. Notò poi il suo sguardo,

era cosi freddo, un brivido le percorse la schiena, dov'era finito il ragazzo gentile di

pochi giorni addietro?

come poteva cambiare atteggiamento così velocemente? Eppure 

sorrideva.....sorrideva così dolcemente....
 
- Beh, come procedono le lezioni?
 
Ecco! Nuovamente il suo tono era mutato, adesso era dolce e cordiale, il suo

sguardo dolce, quasi fraterno la scrutava curioso.
 
La giovane si ridestò e sorrise appena, nascondendo i suoi pensieri a quegli occhi

cosi profondi e luminosi,
 
qualcosa in lui l'attirava...e non poco......
 
- B-bene, sono un po’ noiose, ma...ma procedono bene, le tue? cioè.... le lezioni della Day Class le frequentavo
 
anch'io, ma forse potrebbero essere cambiate
 
il giovane sorrise e disse alzando lo sguardo alla volta celeste incrociando le braccia

dietro la schiena:
 
- Beh....da quello che so sulla "vecchia" Day Class.....no, non è cambiato poi molto, ci sono nuovi professori, ma nulla di più
 
La ragazza annuì sorridendo, di nuovo sentì quel l'intenso profumo, deglutì appena e

si girò di spalle, sentiva
 
gli occhi andare a fuoco, possibile che quell'aroma la mandasse così tanto in tilt!?

No, lei era una purosangue,
 
non poteva in alcun modo desistere! Un solo suo morso lo avrebbe

trasformato......non voleva e non doveva
 
fare del male a nessuno, se lo era ripromesso, quindi prese un bel respiro

calmandosi, stava per voltarsi, quando sentì un tocco gentile e leggero sulla propria

spalla.
 
- Yuki, non ti senti bene?
 
Sussultò appena e si voltò sorridendo
 
- Si! Sto benissimo!
 
Notò un altro cambiamento radicale nel ragazzo, perché i suoi occhi erano

spalancati? perché sembrava
 
spaventato? In quelle iridi amaranto poté ben leggere un puro terrore.
 
In un attimo tutte le immagini del sogno gli tornarono alla mente, tutto per lei....tutto

per colpa sua.....perché?
 
Perché lei aveva gli occhi come quella bestia....
 
ma non era una bestia no? Cioè lei era una dolce ragazza, gentile, non lo aveva

attaccato!
 
Ma i suoi occhi sono sanguigni.....
 
perché sembrava voler convincere se stesso? Perché quella vocina che aveva nella

testa voleva distruggere ogni sua convinzione?
 
- D-Dausuke....per favore, calmati.....non voglio farti del male!
 
Il ragazzo la guardò negli occhi, erano color ciliegio, preoccupati, premurosi. Chiuse

le sue iridi amaranto, sentì
 
man mano il battito cardiaco diminuire, il leggero tremolio che pian piano si stava espandendo per tutto
 
il corpo si acquietò, inspirò ed espirò più volte per poi aprire gli occhi e sorridere in

direzione della purosangue
 
- Scusami Yuki....ma devo controllare un'altra zona....
 
subito Daisuke cerco di andare via, ma la giovane non sembrava della stessa

intenzione, infatti subito
 
cercò di bloccarlo, ma dovette immediatamente arretrare per una presenza per nulla

amichevole.
 
Con un rumore metallico, stridente, nella mano del ragazzo era comparsa una strana

ma meravigliosa
 
spada dalla lama lunga e sottile rosso sangue circondata da rovi spinati color pece,

la punta affilata sembrava
 
coperta da una macchia scura. L'elsa era decorata finemente con fili in acciaio

laccati in nero, con alcuni
 
cristalli cremisi, più in alto vi era una croce bianca circondata da piccole rose, la

punta era coperta da un
 
 piccolo ed elegante fiore scarlatto, ma la cosa che colpiva più di
 
tutte era il bocciolo sanguigno posto al centro del tutto.
 
La ragazza era scioccata, da dove era spuntata quell'arma?! E poi lei non voleva

attaccarlo.......ma ciò che più
 
di tutto non riusciva a spiegarsi era il perché di una presenza ostile, era un'arma......
 
- Per favore allontanati
 
il ragazzo aveva il viso girato di lato, gli occhi coperti dalla lunga frangia e il braccio

teso a tenere la spada di
 
sbieco. La sua voce era rabbiosa, ma il suo tono era basso, quasi sussurrato,

freddo, anzi gelido, ma calmo,
 
la ragazza si era messa sulla difensiva indietreggiando appena.
 
- Daisuke! Cos'hai!?
 
il ragazzo non rispose, semplicemente alzò il volto, lasciando intravedere gli occhi

amaranto spenti, privi di qualunque sentimento.
 
- D-Daisuke......ascolta! Io....io non avevo intenzione di.....
 
la giovane fu interrotta da una voice adirata da entrambi ben conosciuta. La voce di

Zero.
 
- Daisuke! ......Yuki!
 
l'argenteo fissò male la purosangue, ma non la degnò di molta attenzione, posò

invece lo sguardo sull'amico
 
e, sorridendo dolce, cosa che Yuki non avrebbe mai ritenuto possibile, gli parlò.
 
- Ehi, Daisuke.....avanti, abbassa l'arma. Nessuno ti vuole aggredire,

te l'ho promesso, nessuno ti farà del male. Ricordi quella promessa vero?
 
Si, la ricordava bene, ma qualcosa gli impediva di muoversi, qualcosa gli diceva di

tenere la spada sguainata,
 
di non abbassare la guardia......perché? Era tra amici......
 
nessuno può davvero considerarsi amico......
 
ma era Zero, lui era suo amico......
 
chi glielo assicurava che non lo avrebbe tradito?
 
Ne era sicuro. Si fidava di Zero Kiryu.
 
I suoi occhi riacquistarono la precedente vitalità, la spada si dissolse e un gentile

sorriso gli si dipinse sulle labbra.
 
- Ricordo quella promessa, ho fatto anch'io lo stesso a te
 
detto questo si girò verso Yuki chinando leggermente il busto in avanti.
 
- Scusami Yuki, non volevo spaventati in questo modo
 
la ragazza sorrise portandosi una mano dietro la testa.
 
- Ma no, va tutto bene! È stata anche colpa mia....non ho saputo controllare il mio

istinto subito, ma....ma non ti avrei mai fatto del male!
 
Zero la squadrò dalla testa ai piedi, aveva dei dubbi in proposito, di lei non si fidava

più e non voleva si
 
avvicinasse troppo all'amico, anche se poteva sembrare egoista.
 
- Lo so Yuki, non preoccuparti. È stata la mia reazione troppo esagerata.....
 
non riuscì a dire altro, un terribile mal di testa lo colse d'improvviso,  sentì

nuovamente il respiro mancare ed
 
 un forte capogiro lo fece cadere al suolo, ma, per fortuna, Zero lo prese al volo in

tempo.
 
- Daisuke! Ehi!
 
Yuki si coprì la bocca con le mani e spalancò gli occhi, cercò di avvicinarsi, ma

l'argenteo, preso il ragazzo
 
in spalla, si avviò verso il dormitorio, ma si fermò per un attimo dicendo alla giovane

con tono freddo:
 
- Torna in classe, Kuran sarà preoccupato
 
detto questo andò via definitivamente.
 
 
 
 
                                                           ***                                                               
 
 
Tornata in classe la ragazza si scusò con il professore, riferendo di aver avuto un

contrattempo, tornò al suo posto e capì immediatamente, dallo sguardo del fratello,

che avrebbe dovuto dare spiegazioni più convincenti.
 
La lezione continuò senza problemi.
 
 
 
 
                                                           ***                                                                        
 
 
 
Ormai era quasi l'alba, il prefetto aveva portato Daisuke nella sua stanza, durante il

tragitto notò con tristezza che alcune lacrime avevano bagnato il volto del ragazzo.
 
Dopo essersi assicurato che stesse bene, si diresse nello studio del direttore Cross,

bussò alla porta lignea e,
 
ad un "Avanti" l'aprì, trovando il direttore seduto come al solito alla sua scrivania,

intento a firmare scartoffie varie.
 
- Oh ciao piccolo Zero! Andato bene il vostro giro di ronda?
 
Disse con la sua solita espressione allegra e bambinesca, ma il prefetto non era in

vena di scherzi ed il direttore parve accorgersene quasi subito.
 
- È forse successo qualcosa di grave?
 
Zero si poggiò allo stipite della porta, incrociando le braccia al petto e guardando

serio Kaien Cross.
 
- Si tratta di Daisuke, ha fatto di nuovo quel sogno, in più è apparsa.....non completa,

ma era lei.....
 
Cross poté ben notare con quanto dolore e tristezza il prefetto avesse pronunciato

tali parole, sapeva quanto
 
tenesse a quel ragazzo, quanto avessero legato, quanto fossero simili.
 
- Capisco.....allora è iniziato....ma purtroppo sai che per ora non
 
possiamo fare molto, questo mi addolora. Pian piano sono certo che
 
capirà.....
 
Zero si avvicinò balla scrivania battendo con rabbia i palmi delle mani sul bordo di

quest'ultima
 
- È proprio questo il problema! Se capisse.....se ricordasse ogni cosa......la sua reazione.....
 
Kaien sospirò per poi guardare in modo paterno il ragazzo, congiungendo le mani e

posandoci sopra il mento.
 
- Zero, ascolta, noi gli siamo vicini, sai qual è la difficoltà, non possiamo rischiare.....
 
- Si sentirà tradito, io....lo so bene.....
 
rispose di rimando l'argenteo abbassando gli occhi.
 
- Zero......tu non hai colpa e lo sai, sei suo amico, lo conosci, non sarà così, fidati di

me.
 
Zero strinse i pugni, era furioso, lo sapeva, era tutta colpa di quei vampiri.....di quelle

creature immonde......
 
se non fossero tornati......
 
- È sempre colpa loro......perché.......se non avesse avuto a che fare con loro tutto

questo non sarebbe accaduto!
 
E lei dovrebbe dirmi per intero ciò che sta succedendo!
 
Kaien scosse piano il capo, capiva bene la rabbia di Zero, ma non era colpa della

Night Classe
 
- Zero non è cosi.....un giorno ti spiegherò tutto, quando ci sarà anche il terzo

guardiano
 
Zero annuì non molto convinto e piuttosto contrariato e scontento.
 
Salutò il direttore ed usci velocemente, non lo avrebbe abbandonato, lo avrebbe

aiutato a capire cosa stesse succedendo, con questi pensieri si diresse verso la sua

stanza, per riposare un po’ durante quelle poche ore che mancavano al nuovo

giorno.
 
















 
 
 Angolo Autrice
 
 Salve, mi scuso per il terribile ritardo, spero che questo capitolo possa piacervi. A

presto.
 
 
  
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