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Autore: Darktweet    23/08/2015    1 recensioni
Spesso ci chiediamo da dove provengano tutte quelle strane leggende, collegate alla presenza della "magia" sul nostro pianeta.
Eppure, come sempre, una leggenda ha sempre un fondo di verità.
Una organizzazione segreta infatti cela al mondo la magia affinché regni l'armonia, ma durante la spedizione di una equipe, due membri scompaiono nel nulla.
Lana e Dan, loro figli, indagheranno, accompagnati da Missy e Storne...
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5: Buone nuove, cattive nuove


Missy era sempre più curiosa della strana faccenda in cui era capitata. Seguiva senza fare altre domande Lana, anzi Breathfier e l’altra ragazza, Miss Faraday. Non capiva perché avessero quei… nomi in codice, va.
Percorsero un altro corridoio, fino a trovarsi davanti una porta scorrevole.
Oltre quella porta Missy si trovò un enorme atrio. Al centro vi era una enorme statua. Era di bronzo, oro ed argento. Era una composizione a tutto tondo di uno studio statuario, composta da tre parti.
Al centro vi era un ragazzo dal fisico scolpito che reggeva un libro. I capelli riccioluti e lo sguardo vacuo lo rendevano particolarmente attraente. Alla sua destra, una sorta di angelo dorato lo tirava verso l’alto, mentre alla  sinistra, ai suoi piedi un demone argentato lo trascinava verso il basso.
Missy fu affascinata da quella scultura, tanto che non badò alle due ragazze che avevano già svoltato un angolo.
Si apprestò a raggiungerle. Erano davanti a due ascensori. Lana bussò e la porta si aprì. Le tre entrarono e Miss Faraday bussò al quinto. L’ascensore iniziò a scendere.
“Andiamo nell’ufficio dell’anagrafe magica” fece Lana, guardando l’amica.
Miss Faraday analizzò da capo a piedi Missy. Dal suo caschetto moro allo stile casual, fino agli stivali stile country.
“E quindi, è avvenuto dopo aver intercettato il cristallo?” disse.
“Si, lì la sua cardinia ha fatto si che vedesse” rispose prontamente Lana.
“Allora tu lo sai come è successo?” chiese Missy.
“Me ne sono fatta un’idea. E’ possibile che finora non avessi aperto del tutto il tuo cuore, ma con il trovare il cristallo e il grimorio di tua madre…” fece Lana.
“Cos’è un grimorio?” chiese Missy.
“Un grimorio è un diario in cui si raccolgono i dati di ricerche magiche” rispose Miss Faraday.
“Una sorta di libro di magia”
“Quindi è possibile che mia madre faccia parte dell’associazione?” chiese Lana.
“Sicuramente” disse Miss Faraday.
“E quindi ho ereditato da lei tutto?” chiese Missy, conoscendo la risposta.
Miss Faraday annuì, quando le porte dell’ascensore si aprirono.
L’ascensore dava su una porta antipanico, su cui erano incisi in caratteri rossi “Piano -5: Anagrafe e Analisi”.
“Cosa vuol dire analisi?” fece Missy.
“Missy, sei una lagna” disse Lana, sbuffando.
Le due seguirono Miss Faraday lungo un corridoio verde, color ospedale. Ora che ci pensava, anche l’odore sapeva di ospedaliero.
Lungo il corridoio, passò un ragazzo con un carrello colmo di faldoni.
“Miss Faraday, Breathfier!” esclamò, sorridendo.
Il ragazzo aveva dei capelli castani e portava il pizzetto. Anche lui aveva al collo quel ciondolo a forma di cristallo.
“E’ la nuova arrivata?” fece, indicando Missy.
Missy si accarezzò per un attimo i capelli. Era buffo: tutti conoscevano lei, ma lei non conosceva nessuno.
“Bene, io sono Draken” fece, tendendo la mano.
Missy la strinse, aveva una bella presa.
“Breathfier, sempre più bella a quanto vedo” commentò il ragazzo, fissando Lana, o un po’ più giù all’altezza petto.
“Dici?” fece lei, inumidendosi le labbra.
Missy ingrottò le sopracciglia. Sembrava non essere così tanto snob in quella associazione.
“Beh seguitemi.” Fece il ragazzo, poi spingendo il carrello fino ad entrare in una stanza laterale.
Era una stanza senza finestre, con un lampadario a forma di  cubo che pendeva dal soffitto. Vi era una scrivania verdognola su cui giacevano una pila di registri e una tastiera.
“Bene.” Fece il ragazzo, sedendosi alla scrivania.
Schioccò le dita e magicamente apparve uno schermo in 3D.
“Wooow, che cos’è?” fece Missy, guardando meglio. Era il sistema mac, ma era… insomma, in 3D.
“Beh, la tecnomagia è avanzata” commentò Draken.
“Missy, vieni più al centro.”
Le due indietreggiarono, mentre apparve una sorta di cerchio verde attorno a Missy.
Sentiva un lieve freschetto attorno alle caviglie. Il cerchio analizzò la ragazza, finché non scomparve.
“Bene. Ora è comparsa nell’archivio e…” fece il ragazzo, sfogliando delle cartelle sullo schermo.
“Sei la figlia di Snowfire!”
“Snowfire?” fece Lana.
“Si, è partita con i tuoi e il resto dell’equipe per l’Etiopia” disse il ragazzo, continuando a leggere. “Con i tuoi”
Indicò Lana, che sobbalzò.
“I miei genitori?” fece Lana, esterrefatta.
“Mia madre è partita una settimana fa, per una questione di lavoro. Nel Kansas!” esclamò Missy.
“Beh, una copertura” rispose secca miss Faraday.
Missy ne capiva sempre di meno, o meglio sempre più comprendeva di far parte di questa situazione, e sapeva che gli altri conoscevano molto più di lei.
“I nostri si conoscono?” fece Missy all’amica.
“Guarda che io a stento oggi ti ho rivolto la parola” fece Lana, facendo spallucce.
Il ragazzo guardò le due, poi sospirò.
“Beh, comunque benvenuta Starlight” fece il ragazzo, sorridendo.
Tese la mano, dalla quale improvvisamente comparì un ciondolo di cristallo, simile a quello della madre e che possedevano tutti i membri dell’associazione.
“E’ mio?” fece Missy.
“E certo!” esclamò Lana, sbuffando.
Missy prese il ciondolo, e una luce bianca inondò la stanza.
Missy provò una sensazione bellissima, non sapeva spiegarla. Un calore la inondò, e sembrava passasse dalla testa fino alle dita dei piedi, fino a diminuire man mano. Provò lievemente solletico alle dita dei piedi, finchè la luce divenne fioca, fino a scomparire.
“Benvenuta nel club!” esclamò il ragazzo.
Miss Faraday poi accompagnò di nuovo le due ragazze verso l’uscita, dopo aver salutato Draken.
Missy continuò a pensare alla strana svolta di quella giornata. Apparteneva a quell’associazione. Percepiva la magia. La sua curiosità continuava a crescere. Ora non era più un “perché a me?” ma era più “ho voglia di conoscere questo mondo”.
Arrivati finalmente alla reception, miss Faraday salutò le ragazze.
Improvvisamente all’associazione fecero ingresso un uomo e due donne, più o meno sui quarant’anni. Erano abbastanza trasandati e avevano al collo i ciondoli dell’associazione.
“Marghern, Frost, Meganster!” esclamò miss Faraday.
“Oddio!” esclamò Lana, voltandosi, fissando I tre arrivati.
“Come state? E i miei?!”
I tre restarono in silenzio, finché una, Meganster, tra le lacrime disse “Si sono sacrificati per la missione!”.
Lana fissò il vuoto, poi l’amica.
“Snowfire, Vinsort e Faern…” mormorò Frost “… hanno oltrepassato il buco nero di Worne”
Le due scoppiarono a piangere.
A Missy battè forte il cuore. I genitori di Lana e sua madre… erano scomparsi.

 
   
 
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