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Autore: Black Friday    24/08/2015    1 recensioni
Un comune soldato di Gondor di fronte all'incombente oscurità di Mordor.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dentro le mura

Note:
Che ritrovamenti! Questa è una vecchissima one-shot, è stata la prima fanfiction decente che io abbia mai scritto e anche la prima ad essere  pubblicata nell'universo ficcionaro. Prendetela così, con tutta la sua pesantezza, comicità involontaria (?) ed incoerenza nel finale. XD Era stata betata da Ruby... ma non ricordo il nick completo, pardon.
Disclaimer: The Lord of The Rings (C) J.R.R. Tolkien

 

~*~


È forse così che ci si sente vivendo nel proprio peggior incubo?
La realtà si è trasformata in un cupo sogno di tenebra, l'oscurità copre il cielo con il suo pesante mantello ed il dì è opaco, offuscato da una densa coltre di nebbia. A questo punto è difficile distinguerlo dalla notte più spaventosa. È l'alito del Signore del terrore che grava su di noi. È un nero abisso quello che ci sta raggiungendo. È il perpetuo buio di Mordor.
Niente più sole, niente più luna, niente più stelle. È un mondo triste, desolato e privo di luce che ci attende. Una tetra, crudele ed eterna notte si prospetta davanti a noi. Sembra che la vita sia destinata a scomparire*.

Abbiamo respinto il primo attacco così vicino alla città, nonostante questo temo che non ci sia nessuna possibilità per noi. Le compagnie sono visibilmente ridotte di numero, tanti sono i feriti e si dice che Sire Faramir giaccia ormai morente. L'esercito dell'Oscuro Signore ha accerchiato Minas Tirith e le sue imponenti e maestose mura. Certo esse sono resistenti, ma lo siamo anche noi? Quando moriremo di fame nella fortezza cosa accadrà? Quanto sapremo pazientare rimanendo lucidi? Sopravviveremo?
Orchetti e Sudroni hanno allestito il loro assedio e scavato incessantemente delle trincee, lì vi hanno posizionato grandi macchine da guerra per scagliare al meglio la loro offensiva. Impossibile impedirlo. Impossibile fermarli. I soli cavalieri di Gondor, per quanto valorosi, non hanno alcuna possibilità contro la sterminata orda che porta il simbolo del malefico Occhio. La nostra armata... siamo inferiori.
Giungeranno i rinforzi da Rohan? Perchè i Signori dei Cavalli non sono ancora qui, perchè tardano ad arrivare? Non c'è nessun altro che possiamo chiamare, che possa venire in nostro aiuto.

Delle urla violente giungono da fuori, il nemico ha cominciato ad attaccare. Poi grida di paura dentro le mura. Ci sono molti fuochi provocati dalla caduta dei proiettili, stanno scoppiando degli incendi. In numerosi ci mettiamo a spegnerli.
Dal cielo, poco dopo, iniziano a piovere le teste dei morti sul campo di battaglia. Diverse mi cadono accanto con un orribile tonfo. Alcune sono disgustosamente deformate o mutilate. Molti in quei visi deturpati riconoscono amici, persone care o conoscenti. C'è odore di morte. Vomito.

Più terribile di ogni altra cosa esistente, l'ombra alata torna a volare sulla città. Il suo grido è stridulo ed agghiacciante. Al suo passaggio il terrore mi attanaglia.
Caos, disordine, cordoglio, strazio, timore ed infelicità senza fine.
È questo che ci aspetta d'ora in poi?
Se questa è vita io preferisco morire. Quello che vedo attorno già mi uccide.
Lacrime di disperazione solcano le mie guance. Sto perdendo il controllo, il panico comincia ad assalirmi.
Si, i Cavalieri Neri dell'aria volano di nuovo nel cielo, percepisco la loro letale presenza. Sono atterrito. Vorrei fuggire ed urlare, ma le mie forze sono deboli, le mie membra sono come paralizzate, tutto è impedito da questo stato di ottundimento. L'aria è troppo opprimente. Mi sento stordito.
Sto perdendo me stesso.
Sto vivendo fra il respiro e la volontà dell'Uno. Vivo con un nodo alla gola, ogni mia parola è un gemito di pianto. L'angoscia è padrona del mio spirito ed il vuoto mi riempie portandomi sull'orlo dell'agonia*.
Fra questa guerra e il dolore, io vivo sentendo l'inizio della fine.
Non sopporto più nulla. Non posso sopportare quest'inferno che sento*. Soffoco nell'affanno.
Ogni momento che passa è come un filo spinato conficcato nella mia carne e la dilania. Mi sembra di perdere la ragione, di diventare pazzo fra questi lamenti, nell'assordante abbandono alla violenza, di impazzire fra gli sguardi fissi e vacui delle teste mozzate dai cadaveri... annegare nella pazzia. N... no! Ricordare quello che sono... io... devo ricordare. Mantenere il controllo.

Tre urla spietate e poi improvvisamente un boato: il grande Cancello è stato abbattuto, la resa dei conti è vicina.
Silenzio. Sento il mio battito farsi più rapido e rimbombare nelle tempie.
Il signore dei Nazgûl si fa strada ed entra.
La sua presenza è insostenibile. Corro, seguendo l'onda di isteria degli altri, per trovare un inutile nascondiglio. Tremante, mi appoggio ad una parete e chiudo gli occhi traendo un profondo respiro: un'aria malsana riempie i miei polmoni. Volgo lo sguardo al cielo alla disperata ricerca di un pó di luce, ma nubi scure impediscono la mia vista. Piango, prego, supplico. Mormoro la mia ultima richiesta ai potenti, nell'ora più disperata "Varda, Signora delle Stelle, ti prego ascoltami e rivolgici il tuo sguardo, Semprebianca!" #
Lei non può abbandonarci, lei non può permettere che la tenebra regni.

Scorgo l'inquietante nemico, sta lanciando minaccioso la sua sfida al Bianco Cavaliere. Egli ha confortato i nostri animi e ha guidato con fermezza l'ultima difesa di Gondor ed ora, senza timore, osa affrontare il più potente schiavo dell'Innominabile, cavalcando il suo fiero destriero. La sua figura appare quasi circondata da un'aura luminosa. Che sia lui il portatore della speranza?

Ad un tratto, a lungo attesi ma del tutto inaspettati, giungono alle nostre orecchie gli echi dei corni di Rohan. Una tiepida fiamma invade il mio corpo, rincuorandomi ed infondendomi coraggio. Adesso sono pronto a quello che il destino ha in serbo per me, qualunque cosa sia.





~~~~~~~~~
# = Questa preghiera ricorda vagamente l'invocazione che Sam fa a Elbereth, prima di colpire Shelob. Solo che quella del libro è scritta in elfico (SDA. "Le Due Torri", libro IV/cap.10)
* = Le frasi riportate con di fianco l'asterisco sono tratte dalla canzone 'Fade to Black' (c) Metallica. Eccole in originale: Life it seems, will fade away/Emptiness is filling me, to the point of agony/Cannot stand this hell I feel.

  
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