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Autore: funny1723    27/08/2015    1 recensioni
Ratto di Persefone!AU in cui Peter è Ade e Lydia Persefone.
Dal testo:
"Ciò che si trovò d’innanzi da lì in poi nei mesi che seguirono la sua cattura fu un regno tetro come il suo re, un regno fatto di grida strazianti ed interminabili silenzi, costruito sul dolore e sulle ossa dei morti. Gli Inferi."
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lydia Martin, Peter Hale
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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SIX MONTHS OF YOU

Lydia stava raccogliendo i gigli quando accadde. Lei e le sue ninfe erano alla ricerca di fiori con cui fare corone, la dea si era allontanata dalle altre in cerca di un po’ di calda luce estiva sotto cui riposare, quando la terra incominciò improvvisamente a tremare.
Non fece in tempo a gridare, che due forti braccia le si strinsero attorno alla vita ed il mondo che conosceva ed amava divenne niente più di un ricordo ancora intrappolato fra le ciglia. 
Ciò che si trovò d’innanzi da lì in poi nei mesi che seguirono la sua cattura fu un regno tetro come il suo re, un regno fatto di grida strazianti ed interminabili silenzi, costruito sul dolore e sulle ossa dei morti. Gli Inferi.
Spesso le capitava di chiedersi se fosse il macabro luogo ad incuterle soggezione o se invece era Peter, dio dell’Ade. Peter in fondo era esattamente come la sua casa: tetro, taciturno, spesso arrabbiato e con un’infinita ed implacabile tristezza negli occhi. Peter era l’incubo a cui Lydia non si sottometteva. La dea fiera infatti, mai si piegò allo scuro signore, non sapendo fosse quel suo temperamento deciso ad attrarlo. 
Peter d’altro canto da quando aveva Lydia con sé, aveva preso l’abitudine di cenare con lei, pur sapendo quanto la cosa la indispettisse.
La verità era che separarsi da lei lo feriva di un male che gli era nuovo e che lo irritava. A causa di Lydia, del suo sorriso soave, unica fonte di luce nell’Oltretomba, dei suoi grandi occhi verdi, così giovani ed innocenti, che in sua presenza sembravano pungenti come pezzi di vetro, carichi di emozioni e di parole non dette e che per decoro era forse meglio non dire, Peter si sentiva vivo, come quel mondo che tanto disprezzava. Sì perchè, Lydia era proprio questo: vita e proprio poiché questo era, Peter sapeva di doverla lasciare andare. Tutti erano ormai consapevoli infatti di come Demetra, in assenza della figlia, avesse deciso di ritirarsi, abbandonando così l’uomo a se stesso.
L’ultima cena che passarono insieme Lydia si riscoprì sorprendentemente triste. Peter certamente non era Apollo o Eros, eppure possedeva un fascino arcano che la faceva arrossire e le imponeva deferenziale rispetto. In quel suo cuore bruciato, Lydia vedeva una bellissima fenice. 
"Presto sarai libera" disse Peter d’improvviso, guardandola con quei suoi splendidi occhi da lupo. La ragazza, colta di sorpresa, lo guardò confusa. "Tua madre ti reclama ed io sono stanco di ricevere anime piegate dalla carestia" spiegò con non curanza, mordendo un melograno.
Lydia lo guardò, ora furiosa. Certo, sua madre le mancava ed il sole con lei, ma col tempo aveva imparato ad apprezzare gli Inferi e soprattutto il loro padrone. Peter si era infatti rivelato essere un dio di infinita pazienza e dai modi intriganti.
Spesso durante le cene che consumavano insieme lo aveva trovato a fissarla come se fosse una gemma preziosa. Più di una volta si era trovata a fantasticare su un ipotetico futuro insieme a lui, più di una volta si era chiesta come sarebbe stato baciare quelle labbra sempre così maliziosamente arricciate; ed ora ogni suo sogno era stato spazzato via da una semplice frase.
"Vuoi dunque gettarmi via" affermò la dea cercando di trattenere le lacrime di frustrazione. "Ti sei stancato di me ed ora non sai come liberarti della mia presenza, non è forse così?"
Peter la guardò stupito; dandosi dello sciocco per la speranza che sentiva nascere dentro di sé, speranza che lei volesse restare con lui. Non fece comunque in tempo a ribattere che la dea aveva già attraversato il lungo tavolo di pietra, gli era montata indosso e, dopo aver sussurrato un “Non ti libererai di me così facilmente” gli aveva rubato dei semi di melograno dalle labbra con un bacio. 
Il dio capì cos’era successo quando era ormai troppo tardi: sei semi aveva mangiato, sei mesi doveva restare; erano le regole, lo sapeva bene Peter e così sapeva anche Lydia. 
Fu così che da allora per metà anno la dea riabbracciava la madre, travolgendo il mondo di gioia e di vita; e per l’altra metà tornava da Peter, suo signore e marito. E anche se non l’avrebbe mai ammesso, per quanto amasse l’Olimpo, solo quando era con Peter Lydia si sentiva veramente e completamente a casa.

 
   
 
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