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Autore: Alessia Krum    28/08/2015    2 recensioni
Acquamarina aveva continuato a vedere immagini, immagini brutte e spaventose, che non avrebbe mai voluto vedere. Acqua poteva pensare e vedere quelle figure, ma non stava né dormendo, né era svenuta, non era sveglia e non poteva svegliarsi. Voleva vedere e capire che cosa stava succedendo. Vide un villaggio, un piccolo villaggio sormontato da un castello. Il paesino sembrava tranquillo, ma fuori dalle mura si stava svolgendo una feroce battaglia. Persone con la pelle blu e le pinne combattevano con tutto quello che avevano e una grande speranza contro eserciti interi di mostri viscidi, squamosi e rivestiti da armature pesanti che mandavano bagliori sinistri. La battaglia infuriava. Per ogni mostro abbattuto, morivano almeno due uomini. Poi Acqua vide un uomo, protetto da un cerchio di mostri, che sembravano i più potenti e i più grossi. Quell’uomo aveva un qualcosa di sinistro e malvagio. Indossava un pesante mantello nero e continuava a dare ordini e a lanciare fiamme ovunque.- Avanti, Cavalieri, sopprimete Atlantis e l’oceano intero sarà mio! –
Genere: Fantasy, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2
Uno strano pacchetto
 
Era quasi sera e Acqua aveva appena finito di fare tutti  i lavori che le avevano dato. Andò in camera sua e prese il pacco. Era di cartone, non tanto grande. Lo aprì e quando riuscì a guardare dentro, rimase molto sorpresa. Era una cosa un po’ strana da mandare per posta, ma comunque utile. Bagnoschiuma e shampoo! Decise subito di andare a fare una doccia per provarli… c’era scritto che erano i prodotti più efficaci per avere una pelle liscia e dei capelli favolosi!
Prima di svestirsi Acqua lesse le istruzioni sul retro dello shampoo:
 
 "Applicare una noce di shampoo sui capelli 
bagnati e massaggiare dolcemente. Sciacquare dopo
qualche minuto e sentirete subito la benefica azione
di questo prodotto!"
 
Si svestì e andò sotto il getto d’acqua che, come al solito, era fredda gelata.
Poi seguì alla lettera le istruzioni, rabbrividendo di freddo ogni volta che andava sotto l’acqua. Dopo il risciacquo, Acqua sentì i suoi capelli lisci come la seta.
Prese il bagnoschiuma. Sul retro c’era scritto:
 
"Applicare la schiuma massaggiando delicatamente
sulla pelle e risciacquare con cura sotto l’acqua. Risultati 
garantiti: pelle liscia e morbida!"
 
Acqua si mise la schiuma sul corpo con una spugna vecchia e ruvida. C’era solo quella. Il bagnoschiuma era profumato alla vaniglia e un dolce profumo si sparse nel bagno. Acqua pensò: “ vorrei che l’acqua fosse più calda”. Nello stesso istante l’acqua divenne tiepida.
 - E’ un miracolo! – esclamò Acquamarina – Era da 15 anni che non era così calda! -
Quando si lavò ebbe una bellissima sensazione: ogni goccia e particella d’acqua erano parte del suo corpo. Era una bellissima e strana sensazione e decise di lasciarsi avvolgere. Ogni secondo l’acqua  diventava sempre più calda, così Acquamarina pensò di farsi un altro shampoo, ma una goccia di quel fantastico prodotto le finì nell’occhio. Allora si sciacquò l’occhio e, quando lo riaprì, ci vedeva perfettamente.
Ma, dopo due minuti, la vista le si annebbiò, incominciò a girarle la testa e le vennero i brividi di freddo. Si disse di non preoccuparsi, che se si fosse messa sotto l’acqua, che oramai era bollente, le sarebbe passato tutto. Ma non passava.
Ora ebbe l’impressione che l’acqua rovente la volesse evitare. Le sue gambe sembravano di pastafrolla e fu costretta ad appoggiarsi al muro per rimanere in piedi. Poi non vide più niente. Acqua ebbe l’impressione che i suoi occhi vedessero un vortice di luce azzurra. Era un’immagine assurda. Cadde a terra, come svenuta, ma riusciva ancora vedere quelle immagini.
 
***
 
Lyliana sentì un tonfo. Smise di lavare i piatti e, presa da una grande preoccupazione, si precipitò in bagno, da dove era venuto il rumore.
Aprì la doccia e vide Acquamarina a terra, con gli occhi chiusi.
Era disperata, non sapeva cosa fare. Vedendo sua figlia in quello stato si paralizzò, con la bocca aperta e gli occhi spalancati.
Prese un grande asciugamano e vi avvolse Acquamarina  per non farle prendere freddo, poi, con qualche sforzo, la portò sul letto.
Rimase qualche minuto a fissarla, sperando che fosse un modo per poterla risvegliare. Ma non accadeva nulla. Lyliana corse al telefono a chiamare Max. Compose il numero, ma lui non rispondeva. Allora Lyliana provò ancora quattro volte e, alla quarta, Max rispose:
- Pronto? –
- Max, devi venire subito! E’ successa una cosa terribile…io…Acqua…-
- Acqua! Cos’è successo? –
- Vieni e lo vedrai da te! –
- Arrivo subito. – e poi Max chiuse la comunicazione. 
 
***
 
Subito dopo il vortice, Acquamarina aveva continuato a vedere immagini, immagini brutte e spaventose, che non avrebbe mai voluto vedere. Acqua poteva pensare e vedere quelle figure, ma non stava né dormendo, né era svenuta, non era sveglia e non poteva svegliarsi. Voleva vedere e capire che cosa stava succedendo. Vide un villaggio, un piccolo villaggio sormontato da un castello. Il paesino sembrava tranquillo, ma fuori dalle mura si stava svolgendo una feroce battaglia. Persone con la pelle blu e le pinne combattevano con tutto quello che avevano e una grande speranza contro eserciti interi di mostri viscidi, squamosi e rivestiti da armature pesanti che mandavano bagliori sinistri. La battaglia infuriava. Per ogni mostro abbattuto, morivano almeno due uomini. Poi Acqua vide un uomo, protetto da un cerchio di mostri, che sembravano i più potenti e i più grossi. Quell’uomo aveva un qualcosa di sinistro e malvagio. Indossava un pesante mantello nero e continuava a dare ordini e a lanciare fiamme ovunque.
- Avanti, Cavalieri, sopprimete Atlantis e l’oceano intero sarà mio! –
Acqua non voleva più vedere queste scene. Cercò con la mente di vedere qualcos’altro. Le sarebbe piaciuto vedere all’interno del villaggio. Improvvisamente la scena cambiò. Vedeva dentro il paese ora. Nella grande piazza c’erano alcune madri in lacrime per la preoccupazione. Alcuni bambini chiedevano : - Mamma, cosa sta succedendo?-. Altri piangevano a dirotto, i ragazzi più grandi, invece, volevano andare a combattere al fianco del popolo per impedire che gli assalitori conquistassero il paese. Acqua però non riusciva a capire come mai tutti avessero le pinne, la pelle blu e ciocche di capelli azzurri.
Acquamarina decise di spostare la visuale, ormai aveva capito come si faceva, anche se non poteva scegliere dove andare.
Ora vedeva una casa e un bambino, solo. Guardava fuori dalla finestra, in direzione del castello. Suo padre era fuori, a combattere, e sua madre era andata a cercare delle notizie. Il bambino uscì e iniziò a correre. Andava verso il castello.
La visuale di Acquamarina si spostò di nuovo: ora era nel giardino del palazzo e poteva vedere una bella ragazza dai capelli biondi che teneva in braccio una bambina con minuscole pinne. La bambina piangeva e la ragazza tentava di calmarla dicendole parole dolci. Poi la mise in un cesto.
- Max, vieni avanti – disse. Il bambino di prima uscì dal suo nascondiglio. Sembrava conoscere la fanciulla.
- E’ questa la principessa? – chiese il bambino chinandosi a guardare la bimba nel cestino.
- Sì, ed è meglio che rimanga al sicuro fino a quando non sarà abbastanza grande da poter tornare. –
- Ma dove andrà? E’ così piccola! –
- Sulla Terra. E qualcuno la dovrà accompagnare. Che ne dici Max? Porta il cestino davanti a una casa e poi suona. Ma torna subito qui, o i tuoi genitori si arrabbieranno molto. –
- Ma come faremo ad andare sulla Terra? –
- Tieni questo bracciale, è fatto con le alghe di Keyra. Ti porterà nel posto più giusto. Questo è per la principessa. – e mise alla bambina un braccialetto con pietre colorate e il suo nome inciso – Non si staccherà mai dal suo braccio, così non lo perderà. Buon viaggio, Max. Addio…Acquamarina. -


--- Angolo autrice ---
Eccomi con il secondo capitolo! Ringrazio tantissimissimo Riminimini e Nadine5 che hanno recensito il primo capitolo, mi avete reso felice *^*  Ciao a tutti,

Alessia Krum
   
 
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