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Autore: nothingdrum    28/08/2015    0 recensioni
Storia della tragedia che portò alla nascita del Forte Ferreo.
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Il rumore dei calcinacci svegliò tutti i servitori che ormai da molto tempo servivano il Re di Ferro nell'enorme fortezza cinerea che esso aveva costruito. Era normale che ogni tanto si sentissero dei rumori, provenienti o dalla Forgia, o molto semplicemente dal ferro che componeva le pareti dell'intero forte, ma i rumori di quel giorno avevano una causa sicuramente più seria. I padri delle famiglie degli schiavi accorsero subito all'esterno degli alloggi, situati quasi in cima ad una delle torri che componevano il castello. Dalla balconata videro il peggiore spettacolo che potessero immaginarsi. Il forte stava letteralmente venendo assorbito dal terreno sottostante. Le torri scendevano ad una velocità incredibile, mentre dalla più alta si udiva il Re disperato piangere,urlare e bestemmiare gli Dei che avevano designato questo orrendo destino all'enorme costruzione che aveva fatto erigere sopra la miniera. Mentre la terra si faceva sempre più vicina, un'esplosione distrusse completamente una delle pareti della torre dove era situata la Forgia, assieme ad un urlo disumano che si levó verso il cielo. Delle grandi fiamme blu, intrinseche di magia, avvolsero il profilo dell'intero edificio, mentre i grandi contenitori di lava e magma della fucina si scoperchiarono completamente, facendo colare le sostanze dalle crepe che ormai ricoprivano l'intero torrione. Tutta la popolazione della fortezza entró in panico, e all'interno della stanza del Re, nonostante le urla e la disperazione che avevano colto il sovrano, in quel momento regnava un'inquietante calma, durante la quale l'uomo che aveva causato tutte queste perdite stava appoggiato al tavolo sul quale aveva pianificato tante battaglie e approvato altrettanti decreti. "Sapevo che sarebbe successo." disse, lentamente alla moglie che osservava quel genocidio dalla finestra, oramai anche essa a pezzi. "La sete di potere porta quindi a questo, alla distruzione. Riuscire a dire addio a tutto era  sicuramente il discorso che sentivo di preparare sin da quando è stato eretto il Forte. La forza che era celata nelle miniere era fin troppo, persino per me. Quella magia, prodotta da quel demone che si celava nel punto più basso della cava di ferro, non era possibile contenerla, nemmeno in una fortezza del genere. L'avidità ha fatto il resto. Il ferro pesa più dell'oro o sono uguali? Ridicola come domanda eh? Suppongo sia ridicola anche la risposta." Una risata uscì dalla bocca del Re, e poi, un sospiro. "In questa vita tenevo a due cose, questo forte, e te, mia amata. E insieme dovrete andarvene." L'urlo della regina durò solo un secondo. Il tempo che ci mise quel coltello ad attraversarle il petto. E mentre il Re la raggiungeva per toglierle quella lama così abilmente lanciata, vide il suo viso, e il suo vestito bagnato dalle lacrime che stava versando mentre il suo castello, o meglio, la sua casa, andava in rovina. Il sovrano pianse mentre usciva dalla stanza e correva verso le catene che legavano tra di loro i torrioni, ad un'altezza smisurata, dirigendosi verso la Forgia. Corse in mezzo ai suoi sudditi che lottavano per la vita, o che si gettavano da quelle immense costruzioni. Raggiunse a stento il passaggio di Ferro, dove lo attendeva il suo incubo peggiore. Attraversó la cripta e lui era la. Il demone che per Ere intere era vissuto nella miniera, e che era stato imprigionato in quella stretta vena di ferro situata all'interno del castello. Era riuscito a liberarsi. Il fuoco magico lo avvolgeva come un tendaggio, e alla vista del Re, si sparse ancor più nell'aria. "Io ti ho trovato, ti ho liberato da quella miniera dove eri imprigionato! Ti ho chiesto di servirmi, o meglio, ti ho costretto a servirmi, ma ora nel momento più osc-" e il demone lanciò un fendente in direzione del Re, che riuscì a schivarlo per miracolo. "ORA TI CHIEDO SOLAMENTE DI FARMI VIVERE!" Proprio alla fine di questa frase, una fiamma si propagó dalla bocca del diavolo, che gettó il sovrano fuori dalla torre,tramite una nicchia che si era creata nel ferro. E mentre cadeva nella lava e sentiva il suo corpo trasformarsi in quello che la creatura voleva che diventasse, si rese conto che nessuno puo' davvero resistere al destino degli Dei; nessuno puo'  essere eccezione al ciclo divino. Anche sua fu la sorte di tutti i sovrani di Drangleic, e di quelli che vennero prima.
   
 
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