Fanfic su attori > Robert Downey Jr
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Autore: Lamy_    29/08/2015    1 recensioni
Lena White, medico e volontaria, e Robert Downey Jr, gran rompi palle che l’umanità abbia mai conosciuto, sono legati da un forte sentimento che, però, lei tenta di evitare al contrario di lui che prova in tutti i modi (fiori, regali costosi, inviti a cena, messaggi sdolcinati) a conquistarla. Ce la farà il nostro Robert?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il pronto soccorso è sempre pieno di gente a tarda notte, bambini con febbri alte, anziani che per il caldo collassano, ragazzi ubriachi che dopo una rissa corrono in ospedale per farsi medicare le ferite. Ed era proprio  questo che  la dottoressa Lena White si stava occupando: un ragazzo sui vent’anni con un labbro spaccato e un polso lussato, la solita storia del sabato sera. Lena scrisse velocemente, come solo i medici sanno fare, dei consigli che il ragazzo avrebbe dovuto seguire.
“Appena metti piede in casa applica questa crema sulla ferita, poi domani mattina disinfettala. Occhio eh!”
Il ragazzo annuì e, sorridendo colpevole, lasciò la stanza. Lena si tolse i guanti, gettandoli nel cestino, e si recò alla macchinetta nel corridoio per prendere un caffè. Lavorava da quindici ore.
“Quando hai intenzione di tornare a casa?” le chiese Sally, la sua collega del turno di notte. Lena sorrise e mandò giù un sorso di quello che non poteva essere definito caffè. Assunse un’espressione disgustata e abbandonò il bicchierino di plastica su un tavolino lì accanto. Poi avanzò verso la reception.
“Sally, è sabato sera, qui c’è bisogno di un medico ed io sono ben disposta a prendermi cura dei pazienti.” Disse sorridente mentre dava un’occhiata alla cartella del prossimo paziente di cui si doveva occupare: cinquanta anni, sobrio, non sono presenti sintomi di shock o di eventuali incidenti. Esame del sangue: positivo.
“Scusate, ma questa cartella di chi è?” domandò Lena ad un infermiere che le capitò a tiro, qualcuno rispose, ma non era il suo interlocutore. Lena si sporse oltre l’esile figura dell’infermiere e alzò gli occhi al cielo: era Robert. Indossava il solito completo elegante, sulle sue labbra aleggiava un sorrisino beffardo e stava salutando con la mano Lena.
“Mi prendi in giro, vero, Robert?”
Robert Downey Jr, sì, l’attore che tutti conoscono, era lì. Indio, il figlio di Robert, era il migliore amico del fratello di Lena, Richard. Lena e Robert si erano parlati per la prima volta al ventottesimo compleanno di lei, due anni prima, quando Richard aveva invitato Indio e suo padre alle spalle di Lena. Da allora Robert si era preso una bella cotta per la dottoressa White e cercava in tutti i modi di conquistarla, con scarsi risultati. Lena afferrò Robert per un braccio e lo trascinò in una delle stanze libere del pronto soccorso. Chiuse la porta e si voltò, con le braccia incrociate e uno sguardo interrogativo. Robert si era accomodato sul lettino e si guardava attorno, poi incrociò gli occhi di Lena.
“Che c’è?” chiese con un’espressione innocente e del tutto normale. Lena chiuse gli occhi fino a dieci nel tentativo di calmarsi, ma l’autocontrollo l’aveva abbandonata.
“Hai lasciato il cervello a casa? Oh aspetta, tu un cervello non ce l’hai! E’ la quinta volta che ti presenti qui senza un reale motivo, Robert. Ci sono altre persone che hanno davvero bisogno di assistenza medica e tu vieni qui a giocare, non è una cosa normale! Io non ho tempo da perdere con te, e ho cercato di fartelo capire con le buone ma proprio non ne vuoi sapere. Mi hai davvero stancata, sono al limite!” si rese conto di aver strillato, così si schiarì la voce e si sedette per riprendere il controllo, si trovava pur sempre in un ospedale.
“Deduco che le cento rose rosse ti siano state recapitate.” Esordì Robert dopo un minuto di silenzio. Lena stava per mettersi a piangere per la rabbia.
“Avrei voluto che mi recapitassero la tua testa su un vassoio d’argento!” replicò la dottoressa col dito puntato verso di lui. Robert rise, non poteva proprio trattenersi, e questo mandò su tutte le furie Lena.
“Robert, devi smetterla. Seriamente. I regali, i messaggi e i fiori sono bellissimi ma deve finire questa storia. Non può continuare.”
“L’età. E’ la mia età che ti mette in difficoltà? Tu hai trenta anni ed io cinquanta, forse è questo il problema.”
Robert proprio non capiva: il problema era Lena. L’età era una cosa a cui non aveva proprio pensato, il vero fulcro di tutto era lei. Non voleva intraprendere una relazione amorosa con qualcuno perché aveva un progetto: passare un anno in Africa per aiutare i bambini e le donne nelle zone di guerra. Nessuno l’avrebbe seguita in quel viaggio, era troppo pericoloso.
“La differenza d’età non è un problema. La verità è che io…a settembre parto per l’Africa, resterò lì per un anno come volontaria. Progetto questo viaggio da tre anni e non posso complicare tutto con…”
“Con una relazione.” Concluse Robert al suo posto, e la sua voce era triste e roca.
“Vengo con te!”
“COSA?!”
“Ho detto che vengo con te. Ti seguo in Africa. Senti, Lena, io sono follemente innamorato di te e per due anni mi hai solo sbattuto porte in faccia, qualsiasi gesto io facessi, dolce, azzardato e folle che fosse. Mi hai solo rifiutato. Credevo fosse colpa mia, che tu non provassi assolutamente per me, che non avevo speranze…poi ho capito: tu provi qualcosa per me ed è anche forte, altrimenti mi avresti fermato come si deve due anni fa ma non lo hai mai fatto. Con una mano mi allontanavi ma con l’altra mi tenevi stretto, avevi paura di allontanarmi davvero. E adesso sono qui, a dirti che ti amo, che non mi arrendo e che ti voglio seguire in questo tuo pericolo quanto meraviglioso viaggio.” Robert era serio, parlava col cuore, non scherzava più, non era più un gioco. Era la realtà. Lena tremava a quelle parole e combatteva contro la voglia di piangere. Aveva gli occhi lucidi. Era arrivato il momento di affrontare la verità. Ora o mai più, si disse.         
“Hai ragione. Con una mano ti spingevo via ma con l’altra ti tenevo ancorato a me. Ti ho conosciuto quando ormai era tutto pronto per la mia partenza, mancava solo il congedo del direttore, che è arrivato un mese fa, e ho auto paura di avvicinarmi. Non volevo giocare col fuoco e bruciarmi, sono un medico e so quanto siano brutte le ustioni. E hai ragione quando dici che provo qualcosa per te. Ma non posso permettere che tu mi segua in Africa perc…”
Lena non poté completare la frase perché Robert l’aveva stretta a sé e la stava baciando. Aveva aspettato quel bacio per due anni e finalmente aveva avuto la giusta ricompensa per tutte le volte che lei lo aveva rifiutato. Robert l’amava e di questo era più che sicuro. Lena non ci poteva credere che stava baciando proprio lui, proprio l’uomo di cui era innamorata, proprio Robert. Era un bacio colmo di amore, dolcezza, urgenza e speranza. La speranza di Robert che lei decidesse di lasciarsi andare, la speranza di Lena di un nuovo inizio, e la speranza di entrambi che qualcosa di grande nascesse. Robert si allontanò di poco, in modo da poterla guardare gli occhi, poggiò la sua fronte contro quella di lei e sorrise.
“Dottoressa White, lei ha un paziente di cui prendersi cura.”
Lena rise e poi lasciò un altro bacio sulle labbra di lui. Ma io lo porto in Africa con me, si disse.
“Solo se lei, Mr. Downey, verrà in Africa con me.”
“Io con te vado ovunque.”
 
(Lena White as Emma Stone.)
 
Ecco qui la mia terza OS su Robert J
Che ve ne pare?
Pensavo che magari potrei scrivere una specie di seconda parte di questa breve storia. Che ne pensate?
Fatemelo sapere.
Alla prossima.
Baci xxx
 
 
 

 
  
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