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Autore: NamjoonAddicted    30/08/2015    2 recensioni
"Mi spieghi che cazzate stai sparando?
Tu non mi meriti? Guarda che è il contrario.
Sono io a non meritarti.
Sei tu la persona più meravigliosa di questo mondo,sei tu l'amore fatto persona.
Ci sei sempre per tutti,incondizionatamente.
Il tuo amore è un dono,il tuo sorriso è luce.
Sono io che non ti merito,Austin Robert Carlile.
E se la tua vita è divisa tra band e ospedale,farei in modo di vivere al meglio ogni secondo con te per alleviare il dolore che provo a vederti in un ospedale,vivendo almeno nella certezza che tu sei al mio fianco,Sempre."
"A-Alan"-vidi una lacrima solcargli il volto mentre un sorriso stupito gli illuminò il volto-.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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           Ah,Shut Up And Kiss Me,Ginger Of My Heart




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                  Alan's Point Of View

 

 

 

 

 

 

Di nuovo.
Di nuovo in ospedale.
Di nuovo il tour cancellato.
Di nuovo la corsa in ambulanza.
Di nuovo l'ansia e il dolore a corrodermi.
Di nuovo il senso dell' inutilità che mi pervade,perchè per lui non posso fare nulla.
Di nuovo il cuore di Austin,si ucciderà andando avanti così.
«Ma senti cosa mi fai pensare brutto idiota»-penso mentre gli stringo la mano, mentre lo portano a fare degli esami.
Ancora, ancora esami, ancora l'ansia di sapere che ogni volta potrebbe essere l'ultima,ancora le lacrime che mi corrono lungo il
volto,nel saperlo così fragile,nel vederlo incolume,privo di sensi,pallido,senza il sorriso ad incorniciargli il volto.
Tirai su con il naso,mentre mi dirigevo alla macchinetta per prendere dell'acqua e decidermi a darmi una calmata.
"Andrà tutto bene Alan, Austin è forte,più di quanto immagini"-cominciai a sussurrarmi a bassa voce camminando avanti e
indietro,con la bottiglietta in una mano,davanti alla porta di quella che sarebbe dovuta essere la sua stanza.
Sentii un rumore di tacchi a dir poco familiare e quel nauseante alone di profumo esageratamente dolce provenire dal corridoio.
"Alan..."
"Pamela"-ci guardammo-.
Non c'era astio nei suoi occhi, non in quel momento così delicato,non dopo un'altra crisi in due mesi.
Le vidi le righe del trucco colato,e lo sguardo ancora appannato dalle lacrime.
Deglutii, riuscendo a specchiarmi nei suoi grandi occhi castani.
Avevo un aspetto orribile.
Ricominciò a piangere e mi venne incontro
La abbracciai.
"È forte, ce la farà, ha un motivo per andare avanti adesso, ha te"
"E te"-rispose lei,contro la mia spalla-.
Rimasi sorpreso dalla sua risposta e le accarezzai la schiena.
Sentii il rumore delle ruote della barella avvicinarsi.
Ci stccammo lentamente, vedendo i dottori arrivare con Austin sulla barella.
"È tutto normale, una leggera crisi momentanea, si dovrebbe svegliare tra poco"
"O-Okay,grazie"-sussurrò lei, aggrappandosi al mio braccio-.
"Potete entrare"-disse il dottore, una volta portato il lettino in camera ed essere uscito-.
Ci precipitammo dentro.
Pamela mi lasciò il braccio,e corse a baciarlo.
E un dolore forte e pungente mi invase il petto all'altezza del cuore.
Poi si poggiò con la fronte sulla sua e ricominciò a piangere.
Posai lo sguardo su di lui.
Avevo perso il conto di quante volte lo avevo visto in quello stato, ma era sempre peggio.
Faceva sempre più male, non lo sopportavo più.
Cominciai a mordicchiarmi le unghie,mentre una lacrima mi percorse le labbra, dando il via ad un pianto silenzioso.
C'era tristezza nella stanza, nient'altro
Nè tensione, nè gelosia, nè astio.
È assurdo di come il dolore unisca le persone.
"P-Pam..."-sbarrai gli occhi,mentre una seconda fitta mi si propagava per il petto-.
"Austin!Si amore sono qui.."-disse sorridendo tra le lacrime-.
"D-Dov'è Alan?"-il braccio si fece debole e ricadde al suo posto-.
Lei mi rivolse uno sguardo di nuovo colmo d'odio,mentre si allontanava da Asutin-.
Fece un cenno con la testa per indicarmi,mentre vedevo la rabbia nei suoi ochi ancora gonfi.
Austin si mise seduto sul letto.
"S-Sono qui Austin"-mi avvicinai al lettino, posando lo sguardo nel suo, mentre mi nasceva spontaneo un sorriso-.
"Ho sentito la tua mano tutto il tempo"-arrossii probabilmente-.
"Lo sai che io ci sono sempre"
"Certo che lo so".
Spostammo lo sguardo verso la porta,sentendola sbattere.
Abbassai lo sguardo.
"Mi odia"
"Lo so"
"Perchè?.
"È gelosa?Ha paura di perdermi"
"Quella ce l'abbiamo tutti,Aus"-sorrise, illuminando l'intera stanza-.
"Quanto tempo è che non mi chiami cosi?"
"Troppo"
"Comunque non in quel senso"
"E in quale scusa?"-chiesi confuso-.
"Ha paura che tu possa portarmi via da lei"-sobbalzai-.
"P-Perchè?Potrei farlo?"-sussurrai assottigliando gli occhi, puntandoli nei suoi-.
"Alan..Io..."-lasciò la frase a metà,abbassando lo sguardo-.
"Temo di si"-disse riportandolo nel mio-.
Poi sorrise,di quel sorriso sincero,il sorriso di Austin.
Nessuno era come il suo.
Era unico e speciale.
Lui era unico e speciale.
Rimasi senza parole.
Il suo sorriso scemò,sfociando in uno sguardo intenso ,mentre una delle ultime lacrime mi percorse il volto.
Me la tolse, con il pollice.
Ed io rimasi lì,immobile a fissarlo,mentre lo faceva.
Sentivo il suo profumo dolce alterato dall'odore di disinfettante e di medicinali.
Il suo sospiro sul collo.
Il suo naso contro il mio.
Il suo sapore sulle labbra.
Inconfondibile.
Travolgente.
Dolce.
Come la prima volta.
Sbarrai gli occhi,non appena realizzai il tutto.
Richiudendoli subito dopo,mentre muovevo lentamente le labbra sulle sue.
Il suo perenne filo di barba mi solleticava il mento e le guance,mentre la sua mano finì tra i miei capelli,facendomi cadere il
cappellino.
Gli passai la lingua sul labbro inferiore.
Mosse ancora le labbra sulle mie, intrappolando il mio labbro inferiore tra i denti.
Tirò lievemente,staccandosi leggermente da me.
Laciò andare il mio labbro,richiamandomi.
"Alan..."-puntò gli occhi nei miei-.
"S-Si?"-risposi al richiamo del suo sguardo,trovandolo più luminoso di quanto ricordassi-.
"Non farlo ti prego"-allentò la stretta sui miei capelli-.
Non portarmi via da lei, non meriti neanche un po' del dolore che sarei capace di arrecarti"
"Cosa stai dicendo?"-chiesi in un sorriso incredulo-.
"È uno strazio vederti distruggerti così al mio fianco, non voglio aggiungerti ansie,preoccupazioni e dolore,Al, non lo meriti,non ti
merito"-rispose poggiando la fronte contro la mia,con voce incrinata,mentre abbassava lo sguardo-.
"Aus,Aus guardami"-gli presi il volto tra le mani-.
Era solcato dalla tristezza,con il lucido negli occhi.
"Mi spieghi che cazzate stai sparando?
Tu non mi meriti? Guarda che è il contrario.
Sono io a non meritarti.
Sei tu la persona più meravigliosa di questo mondo,sei tu l'amore fatto persona.
Ci sei sempre per tutti,incondizionatamente.
Il tuo amore è un dono,il tuo sorriso è luce.
Sono io che non ti merito,Austin Robert Carlile.
E se la tua vita è divisa tra band e ospedale,farei in modo di vivere al meglio ogni secondo con te per alleviare il dolore che
provo a vederti in un ospedale,vivendo almeno nella certezza che tu sei al mio fianco,Sempre."
"A-Alan"-vidi una lacrima solcargli il volto mentre un sorriso stupito gli illuminò il volto-.
La cacciai con il pollice, sorridendo a mia volta.
Sentimmo la pora aprirsi nuovamente.
Ci voltammo,vedendo una Pamela a dir poco incazzata.
"Che succede qui?"-gridò stizzita-.
Tornammo a guardarci.
"Fallo Alan...Fallo.
Portami via da lei."-sorrisi, prima di baciarlo nuovamente,mentre una sua mano mi prse il volto,con l'energia di un sorriso celato
dalle nostre labbra in collisione-.
La sentimmo sbuffare arrabbiata e lasciare la stanza,facendo sbattere nuovamente la porta-.
Ci staccammo con un sorriso a dipingerci i volti.
"Alan..."-mi richiamò,mentre prese ad accarezzarmi la guancia con il pollice-.
"Ti Amo,Aus. Non ho mai smesso"
"Davvero?"-chiese continuando la sua coccola al mio volto-.
"Come potrei?"-chiesi a mia volte incatenando gli sguardi-.
"Già.."-rispose con un velo di un qualcosa di indefinito ad alterargli la voce-.
"Che succede?"
"Mi dispiace Al, io si..insomma ti ti ho baciato davantia tutti e..."-lo zitti con un altro bacio-.
"Non importa"-lo rassicurai-.
Io invece non ero per nulla tranquillo, non mi aveva ancora detto niente, non un anch'io,niente-.
Cercai di allontanarmi,in qualche modo ferito e deluso dalla sua mancata risposta.
Ma il mio tentativo fu vanizzato da un altro suo bacio.
"Dove credi di andare Ashby?"-mi chiese con tono canzonatorio-.
"I-Io.."
"Sul serio pensavi che sarebbe finita così? Senza dirti quanto io sia stato idiota a farti soffrire tanto,a far soffrire me stesso in un
"relazione" in cui ero costretto a convincermi di amarla,che così sarebbe stat meglio per entrambi,per me, per te.
A quanto mi sia sentito frustrato all'idea di non poterti più baciare, a non averti più per me, terrorizzato dall' idea di saperti apezzi per la mia fottutamente precaria e delicata salute?
Ho pensato che distrarmi da te sarebbe stato meglio.
Ma non ci riuscivo comunque.
Sono stato un idiota a non correre da te quella sera,dopo il concerto per dirti che ti amavo, che lo avevo sempre fatto e che avrei
continuato, ma te lo sto dicendo adesso no?
Meglio tardi che mai.
Ti amo Alan Ashby.
Sempre l'ho fatto e sempre lo farò"
"A-Aus"
"Ah zitto e baciami rosso del mio cuore"-sussurrò con un sorriso-.
Sorrisi anche io.esaudendo la sua richiesta.
 

 

 

 

Neflim's Words.



Okaaaay AMATEMI.
No dai allora, quando Aus va in ospedale mi sale un'ansia fottuta.
Non so a voi, ma a me si Cristo.
AIUTO.
Ma sta bene, ha twittato un'ora dopo l'annuncio.
Okaaay.
Io non odio Pamela, sia chiaro.
Ma si pavoneggia troppo per i miei gusti.
E Avevo voglia di Casbhy.
Tutto  Qui.
Se avete critiche, commenti,scleri,sfoghi, io ci sono.
Bacioni.

SlytherinNefilim
 

 

   
 
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