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Autore: meuccio23    30/08/2015    3 recensioni
Un'anziana signora si trova in un supermercato infestato. Come reagirà?
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Civita era un’anziana signora dall’aria sbilenca che si reggeva a stento sulle gambe malferme. Portava un paio di occhiali dalla montatura grigia e indossava sempre gli stessi vestiti. Ogni mattina zoppicava lungo il viottolo che la portava al Conad, una struttura imponente che dominava l’area circostante. Il supermercato era un edificio fatiscente, con le travi del soffitto polverose e ammuffite. Il pavimento, ricoperto di tavole di legno sconnesse e ruvide, si interrompeva in alcuni punti lasciando intravedere il cemento sottostante. Civita vi aveva trascorso i momenti più belli della sua vita, infatti lì aveva conosciuto il suo defunto marito che lavorava come commesso e aveva passato lunghe ore a chiacchierare con lui mentre sistemavano insieme i prodotti sugli scaffali. Dopo la morte del coniuge aveva conservato l’abitudine di andare a fare la spesa lì e si soffermava a scegliere accuratamente i prodotti da acquistare. Li selezionava in base al rapporto tra prezzo e qualità e spesso interpellava il caporeparto sulla freschezza di una verdura o sulla quantità di conservanti presenti in un pacco di biscotti. Ormai il personale la conosceva bene perché se la trovavano davanti ogni mattina alle otto in punto, all’orario di apertura.
Civita arrancava trascinando un carrettino lungo la discesa che si trovava davanti all’edificio e rifletteva sulla lista della spesa che aveva stilato. Il latte sarebbe stato fresco? E le mele genuine? Mentre questi interrogativi le affollavano la mente arrivò davanti alle porte del supermercato e le trovò insolitamente spalancate. L’anziana signora osservò l’orologio: mancavano dieci minuti alle otto. Si guardò intorno con aria guardinga ed entrò. C’era un silenzio tombale, non si sentiva la voce imperiosa del caporeparto che impartiva ordini ai commessi e nemmeno il ticchettio delle casse. Civita si avvicinò al primo scaffale per prendere un barattolo di sugo ma lo trovò vuoto. Com’era possibile? Forse il personale non aveva ancora sistemato i prodotti al loro posto. L’anziana iniziò a girare per il supermercato meravigliandosi di non trovare nessuno: dov’erano finiti tutti coloro che ci lavoravano? E non c’era nessun cliente.
A un certo punto sentì un rumore di vetri rotti provenire dall’ingresso. A terra c’era un barattolo di sugo in frantumi e il liquido rosso colava sul pavimento condensandosi in una pozza. Civita si stupì: avrebbe giurato che pochi minuti prima lo scaffale era vuoto. Probabilmente la vista le aveva fatto un brutto scherzo, pensò strofinando le lenti degli occhiali con un fazzoletto. Scosse la testa e il suo sguardo fu catturato da un movimento al margine della sua visuale. Il nastro trasportatore della cassa più vicina si muoveva. Civita scrutò il supermercato con attenzione ma non c’era nessuno. Iniziò a pensare che qualche commesso avesse deciso di farle uno scherzo.
Mentre rifletteva su questa eventualità sentì dei passi leggeri, come quelli di un bambino. Si girò e le si parò davanti uno spettacolo orripilante: un polletto spellato e con la testa mozzata si agitava correndo in cerchio. Questo era troppo. Civita cadde trascinandosi il carrellino e sbatté la testa a terra.
Quando rinvenne un uomo era chino su di lei e le bagnava il volto con un fazzoletto imbevuto d’acqua fresca.

-Signora, sta bene?
-Il Conad è infestato- urlò Civita.
-Si sente bene? Ha sbattuto la testa proprio forte.
Civita scoppiò a piangere. Avrebbe dovuto trovare un altro posto dove fare la spesa. 
   
 
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