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Autore: meuccio23    31/08/2015    2 recensioni
Simona è una rispettabile vecchietta che conduce una vita apparentemente tranquilla. Quali segreti nasconderà?
Genere: Sovrannaturale, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Simona era un’anziana zitella, con le mani nodose che si muovevano frettolosamente. Si avvicinava all’ottantina ma era ancora energica e affettata, la sua vita era divisa tra la cura maniacale della casa e le partite a carte al circolo per gli anziani. Solo uno sguardo attento avrebbe notato la scintilla di follia che le animava lo sguardo quando si parlava di animali domestici. Prendeva parte alla conversazione come se la riguardasse personalmente ed elencava i suoi amici a quattro zampe: sei gatti, otto cani e un coniglio. Le persone che la ascoltavano pensavano che fosse una vecchia rimbambita e che esagerasse, nessuno avrebbe mai minimamente immaginato che nascondesse un oscuro segreto: le amiche che aveva invitato a casa a prendere il the non avevano mai visto nessuna di queste bestiole, a parte il coniglio. Era grigio e si chiamava Bunny, e scorrazzava liberamente per l’appartamento. Simona lo adorava e affermava con orgoglio che era l’animale più dolce che avesse mai avuto.

La sua vita apparentemente normale procedeva spensierata e felice, finché un giorno il coniglio non si ammalò gravemente. Simona smise di uscire di casa e dedicò tutte le sue attenzioni all’animaletto ma invano: dopo un paio di giorni esalò l’ultimo respiro. Da quel momento nessuno vide più in giro l’anziana e tutti si chiedevano che fine avesse fatto.

Dopo un mese Lucia, una vicina di casa, preoccupata per la sua amica, andò a trovarla. Dopo aver bussato al campanello attese a lungo ma, non avendo ricevuto risposta, decise di entrare. Spinse la maniglia e la porta si aprì, probabilmente Simona si era dimenticata di chiuderla a chiave. Girò per l’appartamento chiamandola a gran voce ma senza ottenere alcuna risposta. La casa era perfettamente pulita e in ordine, come se Simona avesse appena spazzato il pavimento e spolverato gli scaffali. Sul tavolo erano impilati dei piatti appena lavati e la tavola era apparecchiata come se la padrona di casa stesse aspettando qualcuno per cena. Sul mobile d’ingresso c’era una grossa chiave di metallo e Lucia se la mise in tasca.
Dopo aver esplorato tutta la casa le rimaneva solo una stanza da controllare, ma era chiusa a chiave. Si mise in ascolto con l’orecchio premuto contro la porta ma non udiva rumori, probabilmente, a giudicare dallo spessore delle pareti, era insonorizzata. Da sotto la porta filtrava una striscia di luce: forse c’era qualcuno all’interno.

La donna mise la chiave nella serratura ed entrò. I lati della camera erano fiancheggiati da una lunga vetrata trasparente che occupava gran parte dello spazio. All’interno era rappresentato un giardino con dei cespugli e delle piante vere. C’era persino una quercia che sfiorava il soffitto con i rami. Lucia strizzò gli occhi e notò una cuccia in un angolo: un cane vi dormiva dentro. Sui rami dell’albero, invece, c’era un gatto nero in procinto di spiccare un balzo. Al centro della scena si trovava un coniglio in una posa innaturale: su due zampe. Notò altre bestioline guardandosi intorno: dei gatti riposavano immobili all’ombra dell’albero e altri cani erano sdraiati a pancia all’aria come se volessero  le coccole. La scena sembrava così naturale che all’inizio la signora non si accorse di quanto fosse irreale: gli animali erano immobili. La signora provò a picchiare il pugno contro il vetro ma fu inutile: le bestioline restavano al loro posto.

Si guardò intorno con aria sconcertata: iniziava a capire. Quegli animali erano imbalsamati e morti da tempo. Simona non era stata capace di liberarsi del loro ricordo e ne era diventata ossessionata.
Stava per uscire dalla porta finché non sentì un dolore lancinante ad un piede, qualcosa l’aveva morsa. Guardò a terra e vide il coniglio, lo stesso che poco prima occupava il centro della vetrina. Come era possibile? La signora svenne.

Quando aprì gli occhi si trovava dall’altra parte della vetrina e Simona la fissava. Le urlò di farla uscire ma l’anziana fece finta di non sentire e le sorrise in risposta: avrebbe avuto un nuovo pezzo per la sua collezione. 
 
   
 
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