Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: Slytheringirl093    03/09/2015    2 recensioni
Dopo la morte di sua madre, Caroline sembra non riuscire a trovare la forza di andare avanti. Quando comunica a Stefan che ha intenzione di spegnere la sua umanità, il ragazzo capisce che hanno bisogno d'aiuto. Sono disposti a tutto pur di aiutarla, persino a richiamare un certo vampiro originale che aveva giurato di non mettere più piede a Mystic Falls...
[...]
Dal prologo:
«Oh, no...» sussurrò tra sé, mentre anche Elena sembrava ci stesse arrivando. Stefan attese che anche la ragazza realizzasse, incapace di pronunciare il nome ad alta voce.
Non le ci volle molto.
«Klaus»
In un tacito assenso, Stefan optò per l’ennesimo bicchiere di Bourbon.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline\Klaus, Enzo, Klaus, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Crossover : The Vampire Diaries/ The Originals
La storia inzia dopo la 6x12 (TVD) e dopo la 2x12 (TO)
[Qualsiasi cosa successa prima di questi episodi resta invariata]



Up with the birds



Chapter 9
I call you murderer, how could you murder us?



«Che aria tira lì fuori?»
Gia  staccò il suo sguardo dalla finestra per posarlo sull’uomo che le aveva posto la domanda. Enzo era legato ad una delle sedie del soggiorno e la fissava con aria interrogativa. Aveva il visto stanco, ed era ancora un po’ scosso dopo il suo incontro con Klaus, questo era evidente, dato che sembrava non voler abbandonare la sua espressione più seria. La ragazza valutò velocemente quali informazioni condividere e quali tenere per se, dopotutto questo Enzo lo conosceva da quanto? Dieci minuti? Di certo quando lo aveva visto seduto su uno sgabello di un bar, e aveva iniziato a flirtare piacevolmente con un attraente sconosciuto  non aveva pensato che, qualche ora più tardi, si sarebbero trovati in quella situazione. E chi poteva immaginarlo! Certo che aveva una fortuna davvero invidiabile con gli uomini...
«Non hanno ancora deciso di farti fuori, puoi stare tranquillo»
«E queste , a proposito, sono proprio necessarie?» aggiunse Enzo indicando le corde che lo immobilizzavano alla sedia. Gia scrollò le spalle.
«Ordini di Klaus» si limitò a rispondere.
«Quindi è lui a comandare tutti da queste parti, eh? Cos’è... il re dei vampiri?» chiese Enzo rassegnandosi al fatto che non riusciva a strapparsi da quelle maledette funi impregnate di verbena.
«Chi sta al comando della nostra comunità non ti riguarda» replicò secca Gia.
«Uh, perdonami tesoro. Semplicemente sottolineavo la vostra cieca obbedienza...»
«Falla finita, ok?» lo interruppe Gia lanciandogli un’occhiataccia.
«Qualcuno è suscettibile. Sto solo cercando di fare conversazione... »
« Marcel è il nostro leader.  Marcel si fida di Klaus, noi ci fidiamo di Marcel» tagliò corto Gia, senza scendere troppo nei dettagli. Non era certo quello il momento di mettersi a disquisire su chi avesse il potere a New Orleans. Enzo accolse la risposta con un lieve incurvamento delle labbra.
«Bene, chiarito questo... come faccio ad essere ancora vivo? Ricordo piuttosto chiaramente di essere stato azzannato dalla bestia che crede di essere il re di questo posto...» commentò Enzo amaramente, sostituendo il suo lieve sorrisino ad un espressione chiaramente disgustata. Aveva emesso il suo verdetto: odiava Klaus.
« Ti abbiamo dato da bere il suo sangue qualche ora fa, quando ti sei svegliato in preda alle allucinazioni»
«Il suo sangue?»
«E’ la cura. Il suo morso è letale come quello di un qualsiasi altro lupo mannaro. Ma il suo sangue è la cura. Lui è l’unico che può salvarti o condannarti a morte certa»
« Ora capisco le sue smanie di onnipotenza...» disse Enzo, mentre pian piano delle immagini iniziavano a riaffiorare nella sua testa. Il dolore lancinante, la certezza che sarebbe morto e... l’aveva vista, aveva visto Maggie... Era lì, gli teneva il capo e lo accarezzava. E poi gli aveva dato da bere qualcosa e... poi buio. Quando si era svegliato si era trovato legato alla sedia e solo nell’enorme salone con Gia che fissava fuori dalla vetrata. Maggie era stata un allucinazione, ovviamente.
«Continuavi a dire ‘Non lasciarmi’ » disse improvvisamente Gia, rompendo il momentaneo silenzio che era seguito alla sua affermazione.
«Cosa?»
« ‘Non lasciarmi’ e poi... un nome, ma quello non l’ho capito chiaramente... forse...Mary?» chiese incerta.
« Maggie» corresse Enzo automaticamente, pentendosene poco dopo. Gia lo guardava con un’espressione curiosa sul viso.
«Chi...»
« Solo l’amore della mia vita, suppongo....» disse Enzo, con un amaro sorriso stampato in volto. Gia si irrigidì per qualche secondo prima di muovere qualche passo verso il suo interlocutore. Arrivata abbastanza vicina da potergli stare a pochi centimetri di distanza, riprese a parlare.
« E lei...»
« E’ morta» concluse Enzo per lei. Lui sollevò il viso e fece sì che i suoi occhi castani incontrassero gli occhi di lei, in un muto discorso che i due non proseguirono.  Restarono così, occhi negli occhi per un po’, poi non ebbero più la forza nemmeno di guardarsi e Gia si allontanò nuovamente. Fu solo pochi minuti dopo, quando Marcel entrò nella stanza, che il silenzio venne rotto nuovamente.
«Siamo pronti»


***************

 
«Finalmente qualcuno ha deciso di degnarci della sua presenza...» biascicò Kol, poggiato allo stipite della porta a braccia incrociate. Hayley aveva appena fatto il suo ingresso.
« Che sta succedendo qui? Qualcuno mi spiega?» disse la mora. Appena poco dietro di lei, un’altra figura sembrava titubante a farsi avanti. Qualche secondo dopo Jackson si palesò alle spalle di Hayley.
«Jackson, che ci fai qui?» chiese Rebekah, confusa. Hayley si voltò scambiandosi uno sguardo con l’uomo alle sue spalle. Sembrava stessero comunicando in silenzio, e Kol si chiese per un attimo se quei maledetti licantropi potessero anche comunicare col pensiero. Ovviamente appena realizzò che era impossibile, capì che c’era qualcosa di cui quei due sembrava stessero discutendo solo con uno sguardo. Qualcosa di cui, ed era più che evidente, non volevano metterli a parte.
«Noi...» iniziò incerto lui.
«Jackson è con me»  tagliò corto Hayley, tornando a rivolgersi verso i due originali. Inutile dire che i due fratelli restarono leggermente sorpresi dall’affermazione ferma e decisa della donna.
«Hayley...» iniziò Rebekah, ma bastò una sola frase dell’altra per zittire l’orginale.
«Lui sa»
Rebekah tacque spalancando gli occhi sorpresa. Come faceva Jackson a sapere? Ma soprattutto come Nik  aveva permesso una cosa simile, ammesso che Nik ne fosse a conoscenza.  Come aveva potuto Hayley, perché era certo che fosse stata lei a rivelare il segreto, dire a Jackson una cosa così importante? Non bastava già che quell’umana, Camille,  ne fosse a conoscenza? Lì era stata causa di forza maggiore, e in ogni caso Rebekah non era così convinta che la bambina fosse in buone mani, tantomeno considerando i recenti comportamenti di Elijah, ma Nik sembrava fidarsi di quella barista, e se Nik si fidava, doveva concedergli il beneficio del dubbio. Ora però anche Jackson...
«Oh, fantastico! A quanto pare io sono ancora l’unico a non far parte della festa!» esclamò Kol teatrale levando le braccia al cielo. La situazione stava rasentando il ridicolo. Tutti sapevano del maledetto segreto e lui, che era famiglia, non sapeva assolutamente niente. Ancora una volta tradito, ancora una volta messo da parte e soprattutto, ancora una volta, la sua famiglia aveva scelto estranei prima di lui.
« Marcel ha detto che era importante. Dov’è Klaus?» chiese Hayley senza mezze misure. C’erano cose più urgenti a suo avviso da portare a termine, come il suo matrimonio, la garanzia che a proteggere la sua piccola ci sarebbe stato un intero gruppo di ibridi. Quello al momento era la sua priorità e non una riunione a Villa Mikaelson. La presenza di Jackson alle sue spalle la tranquillizzava: le sembrava di avere ancora tutto sottocontrollo, di non star perdendo tempo, di avere qualcuno al suo fianco per davvero. Posò lo sguardo sui due fratelli e attese che una risposta gli fosse data. Prima che Rebekah potesse parlare, Klaus face il suo ingresso nella stanza.
«Hayley e ... la sua immancabile compagnia, lieto che ci abbiate raggiunto» esordì fermandosi appena al centro della stanza, in mezzo ai suoi fratelli. Rebekah scoccò uno sguardo a Kol, preoccupata: sapeva che non potevano continuare a rimandare il momento della confessione. Kol doveva essere messo a parte del segreto, subito o si sarebbero giocati la sua lealtà e soprattutto il suo perdono. Nonostante Kol fosse egoista, capriccioso, impudente e tanti altri aggettivi che non era il caso elencare, Rebekah era più che consapevole di ciò che suo fratello aveva sempre provato, e certamente provava ancora, nei loro confronti.  Si era sempre sentito messo da parte, abbandonato, rilegato fuori da quel “sempre e per sempre” a cui mai era stato invitato a partecipare. L’aveva visto essere geloso di Marcel, soffrire per le attenzioni di Elijah, di Nik, di Finn, di Esther...forse persino le sue! E sebbene lui non avesse fatto nulla per guadagnarsi la loro fiducia, Rebekah si sentiva quasi in colpa ora per non aver condiviso il segreto con lui. Perché nonostante tutto Kol era suo fratello, era la sua famiglia. E la famiglia viene al primo posto. E Rebekah aveva imparato, dai suoi propri errori, che prediligere altri alla sua famiglia non portava mai a niente di buono. Portava rimpianti, dolore e sensi di colpa.  La sua storia con Nik ne era stata la prova più lampante. Non si sarebbe mai e poi mai perdonata per quello che aveva fatto a Nik. E sebbene si ostinasse a fare l’orgogliosa e a convincersi che ai tempi aveva avuto ragione a fare quel che aveva fatto, dentro di sé non riusciva a sentirsi a posto, non riusciva ancora a perdonarsi. Perché la verità era che Rebekah amava i suoi fratelli, li amava più di ogni altra cosa al mondo. E più di tutti amava Niklaus. Dopo tutto quello che era successo l’anno precedente, Rebekah aveva fatto una promessa a se stessa: mai più avrebbe scelto altri prima della sua famiglia. Ed era del tutto intenzionata a mantenere la sua parola.
«Nik...»
« Rebekah, tu e Kol andate pure avanti. C’è una strega al piano di sotto che aspetta di essere messa a parte del piano. Noi ci uniremo a breve» proclamò Klaus, senza staccare per un momento gli occhi dai due lupi presenti nella stanza. Kol, non appena sentito la parola strega aveva preso la via per le scale. Rebekah tentennò per qualche secondo, scambiandosi uno sguardo con suo fratello.
« Kol deve...»
« Fa quello che devi» le sussurrò Nik. Rebekah annuì leggermente e seguì il fratello giù per le scale. Senza dire una parola, lei e Nik si erano capiti solo con uno sguardo. Perché era inutile negarlo: il rapporto che legava lei e Klaus, era un rapporto che Rebekah non aveva mai avuto con nessun altro.


***************

Quando le era corso dietro, Stefan era convintissimo di sapere quello che le avrebbe detto, le parole che avrebbe usato,  e forse era persino convinto che sarebbe riuscito a farle capire le sue ragioni. Aveva sperato che né Elena né Damon lo seguissero, era certo che loro non sarebbero stati d’aiuto. Caroline era una sua responsabilità. Era lui che aveva promesso a Liz che si sarebbe preso cura di sua figlia, lui che aveva promesso a Caroline che non l’avrebbe mai abbandonata, lui ancora che le aveva promesso avrebbe trovato una soluzione, lui che se a Caroline fosse successo qualcosa, qualsiasi cosa, non se lo sarebbe mai perdonato. Più velocemente di quanto se ne fosse accorto, quella vampira bionda, era quasi diventata il centro del suo mondo, un mondo che oramai gli risultava immaginare senza di lei. Non era solo dovere o il mantenere una promessa che l’aveva spinto a correrle dietro senza pensarci due volte, no. Era stato qualcos’altro. Qualcosa che forse Stefan non era ancora pronto ad ammettere. Erano stati i suoi occhi blu, spaventati e increduli che gli avevano fatto fermare il cuore. Era come diventato sordo improvvisamente, nel suo campo visivo solo lei e la sua assordante delusione che leggeva in quelle iridi che avevano occhi solo per lui. Non aveva capito più niente finché non l’aveva raggiunta, finché lei non si era finalmente fermata, a pochi passi dall’ingresso sul retro della casa. Si era fermata di spalle, i pugni serrati, le gambe strette e il capo leggermente abbassato. Stefan era certo che stava cercando di trattenere le lacrime. Lacrime che per la prima volta, da giorni, sarebbero scese a causa sua. Dopo un silenzio che durò per qualche minuto finalmente Caroline si voltò. E quando la vide, capì. Tutta quella convinzione , quella sicurezza che credeva di avere, quelle parole che prima erano chiare nella sua testa, crollarono davanti al suo volto. Gli occhi erano lucidi, le gote erano arrossate e le labbra erano serrate. Sembrava stesse valutando cosa dire. Stefan tacque in attesa delle sue parole.
«Perché? » chiese Caroline. Un sussurro che sembrava doloroso, come se il solo pronunciare quella parola le avesse fatto del male. Possibile?
« Caroline...»
«Perché, Stefan? Solo... dimmi perché» ripeté lei, i pugni stretti e le braccia rigide lungo il suo corpo.  Stefan aveva come l’impressione che qualsiasi cosa avesse in quel momento per Caroline non avrebbe giustificato ciò che aveva fatto, nulla probabilmente avrebbe potuto giustificare l’aver informato Klaus.
« Perché ero disperato»
Semplice, diretto, sincero. Alle parole di Stefan, Caroline non poté fare a meno di sentire una fitta al cuore. Era disperato. Non sapeva cosa fare. Non si fidava di lei?
« Caroline...» disse ancora avvicinandosi a lei di qualche passo « io non riuscivo ad aiutarti, tutti noi ci sentivamo impotenti  di fronte al tuo dolore e volevamo solo aiutarti, credimi»
Stefan allungò una mano, ma un’occhiata di Caroline sembrò fargli cambiare idea. Lei era immobile, rigida e lo aveva appena guardato con l’espressione ferita di chi si sente tradito nel peggiore dei modi. Non voleva essere toccata, non da lui. Le aveva  mentito quando le aveva detto che aveva fiducia in lei. Non si fidava di lei, non la credeva in grado di riprendersi da sola e ancor peggio, aveva chiamato qualcun altro ad occuparsi del problema. Se ne era lavato le mani.
« Di chi è stata l’idea? Elena?» chiese Caroline. Forse, se la risposta fosse stata positiva sarebbe riuscita a guardare di nuovo Stefan negli occhi e a non sentirsi tradita e ingannata  come in quel preciso momento. Ricordò improvvisamente la conversazione avuta con Elena qualche giorno prima, proprio su Klaus. Che fosse stata Elena a coinvolgere i fratelli Salvatore?
« Mia. E’ stata mia l’idea»
Le parole di Stefan rimbombarono come fossero state urlate a squarciagola in una stanza buia. Non era stata Elena, era stato lui. A Caroline iniziò a mancare il respiro. Rilasciò i polsi e lasciò scivolare quelle lacrime che aveva fatto tanta fatica a trattenere. Come aveva potuto..?
« Caroline...»
« No»
Non aveva alzato la voce, ma il tono era stato chiaro: non aveva intenzione di sentire ancora un’altra parola dalle labbra del vampiro. Non aveva intenzione di scoprire quanta poca fiducia Stefan riponesse in lei, ne per quale assurdo motivo lui pensasse che Klaus avesse potuto aiutarla. In quel momento tutto ciò che aveva voglia di fare era lasciar sgorgare quelle ennesime lacrime,  e poi pensare. Doveva pensare a cosa fare, a come comportarsi a come riprendere in mano le redini della sua vita. Non avrebbe lasciato Stefan decidere cosa fosse o non fosse giusto per lei. Specialmente se chi diceva di volerla aiutare  alla fine sceglieva di far intervenire qualcun altro.
« Non dire altro»
« No, io... avrei dovuto dirti tutto fin dall’inizio... »
« Non voglio ascoltarti adesso»
« Caroline...»
« No, Stefan, davvero»
Caroline strinse le braccia al petto e diede le spalle al ragazzo. Sperò che cogliesse il messaggio, che non insistesse. Non aveva la forza di arrabbiarsi, non ancora. Doveva prima lasciare che la delusione sfogasse, che le parole di Stefan a cui si era aggrappata come una disperata in quei giorni si affievolissero, svanissero che non sembrassero ora così false alle sue orecchie, così ingannevoli.  Possibile che non ci fosse nessuno a questo mondo di cui lei potesse fidarsi ciecamente? Questa era l’ennesima conferma che la risposta ero un freddo e secco no.
« So di... aver agito male, nascondendotelo ma Caroline... ti prego, parliamone»
Stefan aveva ragione, dovevano parlare e Caroline era più che propensa a farlo. Solo non in quel momento. Doveva rimettere in ordine le idee, riprendere il controllo delle sue emozioni e cercare di riprendere a respirare normalmente. Voltò il capo in direzione della spalla sinistra.
« Voglio parlare con tutti e tre. Chiama Damon ed Elena»
« D’accordo. Vado a...»
« Non ora. Ho bisogno di schiarirmi le idee... »
« Dove?»
« Aspettatemi a casa. Non seguirmi, o giuro, non metterò più piede in questa casa»
E prima che Stefan potesse controbattere Caroline era già sparita. L’eco della sua ultima minaccia rimbombava nelle orecchie di Stefan come la più dissonante delle melodie.
 






My Corner

Salve a tutti!
I'm baaack! Con un giorno di ritardo, ma stavolta non per colpa mia! Avevamo un pò di problemi con internet a casa ieri...
Anyway, come sono andate le vacanze? Siete contenti che sia tornata! Eh già, non ho intenzione di abbandonarvi con questa storia!
Che ve ne pare del capitolo? Cosa avrà in mente Klaus? E Caroline? Che diavolo farà adesso?
Spero di essere riuscita a rendere la delusione di Caroline, dato che le parole mi sono risultate un pò difficili.
E' strano tifare per una coppia e poi scrivere cose per un'altra... se capite cosa intendo!
Ma doveva essere fatto. I sentimenti non spariscono così da un giorno all'altro e purtroppo Caroline e Stefan non fanno eccezione.
Ma attenzione... ciò non vuol dire che Klaus sia out of the picture! State tranquilli... ho ancora tutto sotto controllo!
Detto ciò... che mi dite di Gia e Enzo? Vi piacciono? Strana coppia, ma secondo me azzeccata.
Abbiamo anche visto l'ingresso di Hayley, che in teoria è un personaggio che mi piace ma che non so perchè quando la scrivo
mi viene da renderla più antipatica di quanto non sia. Mah...
Commentate, commentateeeeee!
Ci vediamo la prossima settimana!
Baci
La canzone di questo capitolo è No love allowed di Rihanna.
Image and video hosting by TinyPic
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Slytheringirl093