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Autore: Annalisa Accardi    03/09/2015    2 recensioni
Eccomi di nuovo qua, come ogni volta che qualcosa non va io mi ritrovo a bussare a questa porta. Il mio rifugio, il mio luogo sicuro, il posto dove a qualsiasi ora io arrivi vengo accolta con un abbraccio.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi di nuovo qua, come ogni volta che qualcosa non va io mi ritrovo a bussare a questa porta. Il mio rifugio, il mio luogo sicuro, il posto dove a qualsiasi ora io arrivi vengo accolta con un abbraccio. Busso alla porta, non curandomi dell'ora. So che qualunque essa sia, qualunque cosa tu stia facendo in quel momento molli tutto per abbracciarmi, per starmi vicino. Stavolta però non sei tu ad aprirmi la porta col tuo splendido sorriso un po' preoccupato e con le braccia già pronte a stringermi. È la tua compagna che ormai si è abituata alle mie apparizioni inaspettate ad aprirmi la porta, regalandomi un sorriso dolcissimo, come quelli che mi faceva mia madre quando da piccola mi mettevo nei pasticci da sola. Mi fa accomodare e mi comunica che tu sei sotto la doccia e che uscirai tra poco. Sorrido imbarazzata e le chiedo se per caso avessi interrotto qualcosa, non fa in tempo a rispondermi che sento la tua voce arrivare alle mie spalle: "Se fossi arrivata mezz'ora fa, ti avremmo lasciata fuori dalla porta.. eravamo un po' impegnati." Mi giro verso di te, solo sentire la tua voce mi mette serenità e in un secondo mi ritrovo tra le tue braccia. Sei in accappatoio, bagnato, ma non mi importa, ho bisogno del tuo sostegno. Tra i singhiozzi e le lacrime sento a malapena la tua domanda. "Cosa succede?" ma non ho la forza di risponderti e continuo a piangere. Stringendomi a te. Mi trascini con te sul divano e mi fai accoccolare sulle tue gambe. Mi abbracci più forte, accarezzandomi la schiena con movimenti lenti e costanti su e giù mentre cerchi di farmi tranquillizzare. Krista porta una tazza con doppia dose di camomilla per me e una tazza del tuo amato caffè per te; in questo sei peggio di Castle e Backett messi insieme! Li posa sul tavolino di cristallo di fronte a noi prima di chinarsi su di te, lasciandoti un bacio leggero sulla guancia dopo averti sussurrato che sarebbe andata a prendere suo figlio all'aeroporto da sola perché io ero più importante in quel momento. Mi scosto un po' dal tuo abbraccio per scusarmi imbarazzata di aver mandato all'aria i vostri piani. Cerco di alzarmi ma Krista mi ferma dicendomi quello che poco prima ti aveva sussurrato: "Il posto di Nate ora è qui con te! Non avevamo nessun piano, dovevo andare a prendere mio figlio di ritorno dal suo viaggio e ho chiesto a Nathan di accompagnarmi. Ma ora è su quel divano con te che deve stare.." Mi accarezza il volto dandomi un bacio sulla fronte prima di mandare un bacio a Nate e allontanarsi per lasciarci da soli. Quello che rende il mio rapporto con Nathan unico e speciale è che non serve dire nulla quando uno dei due ha un problema sa di trovare l'appoggio dell'altro senza domandare. Non so quanto tempo passi, il suo abbraccio ha il potere di rilassarmi ed è infatti quando il mio respiro si fa sereno che mi chiede se va meglio. Ancora attaccata al suo collo sussuro un debole "si". Non fa domande e non mi lascia. Lui è la mia roccia. La sua risposta è quella di abbracciarmi ancora di più, così avvolta dal suo calore mi addormento. Mezz'ora, un'ora, due, non so esattamente quanto tempo passi prima di svegliarmi ma mi sento serena, rassicurata.. Alzo la testa verso di lui e penso che vorrei stare tutta la vita avvolta nel suo abbraccio. Glielo dico e lui sorridendo risponde che non ci sono problemi a parte la cancrena che sta per avere ad una gamba e ad un'altra parte del corpo. "Quella parte sai interessa molto a Krista" ridacchiando mi rendo conto che è in una posizione decisamente scomoda e ancora in accappatoio. Decido di tirarmi su per farlo mettere comodo. Inizio a parlare a raffica, so che penserá che sono matta. "Ho litigato con Kris." Mi guarda con quel sorrisetto furbo che mi fa capire che aveva già intuito tutto prima che io aprissi bocca. Mi alzo e inizio a camminare nervosamente per il salotto mentre a raccontare cosa è successo. Vorrei tanto che fosse più facile dirtelo ma non lo è, non so da che parte iniziare. Nathan mi guarda preoccupato, lo rassicuro subito "Non è una cosa brutta, anzi.. è solo che ho paura." Sono confusa e preoccupata e se poi non dovesse essere così? Se lo dico a Kris e non è vero? Ci resterei male lo so. Come sempre Nate ha capito tutto, solo guardandomi negli occhi ha capito cosa mi tormenta. "Di quanto?" Non posso far altro che sorridere "Non posso proprio nasconderti nulla, sono come un libro aperto per te vero?" Mi guardi alzando un sopracciglio, il tuo modo per dirmi 'ovvio' Sospiro. "Due settimane." "Che ci fai da me Stana? Corri da tuo marito e raccontagli tutto, fate il test. Se è negativo non ti buttare giù si vede che non era il momento e che vi dovrete dare da fare per farlo diventare positivo nei prossimi mesi. Stana non devi avere paura di quello che la vita ti riserva, devi viverla stando al suo passo e trovare il suo perché". Ti alzi raggiungendomi, mi stringi a te e lasci un bacio affettuoso sulla mia guancia, prima di dirmi che vai a preparare la colazione. "Ti faccio un'altra camomilla quella lì si è raffreddata. E no, niente caffè, meglio evitare". Mi sciacquo il viso mentre prepari tutto. Facciamo colazione e mi preparo per correre a casa, finalmente so cosa fare. Nathan è la mia coscienza, il mio punto fermo. Molti nostri fan credevano nel nostro amore, non si sono del tutto sbagliati; il nostro rapporto va ben oltre l'amore, il nostro rapporto è più solido di quelli tra un uomo e una donna. Noi siamo una coppia, ci capiamo al volo, sappiamo cosa pensa l'altro, siamo una cosa sola, ci completiamo. All'improvviso sento il campanello di casa di Nathan suonare. Dal bagno in cui mi trovo sento la voce di mio marito. "È qui vero?" Chiede dolcemente. Nathan ti sta facendo accomodare lo capisco dai passi che sento e poi arriva il suo 'si'. Appena ti vedo corro tra le tue braccia e ti chiedo scusa per il comportamento assurdo che ho avuto poche ore prima. Mi stringi più forte, mi sorridi e rassicurandomi mi dici che sai quando è meglio lasciarmi in pace e quando è il momento di insistere e che, qualsiasi cosa accada sai che mi troverai da Nathan. Restiamo abbracciati senza dire nulla per svariati minuti, vogliamo sentire il calore l'uno dell'altro. Quando torna Nathan che finalmente è riuscito a vestirsi, ci comunica che sta per andare a prendere Krista e suo figlio in aeroporto e che hanno fatto tardi poiché hanno perso la valigia di Jake. Mi guarda sorridendomi e quando mi fa l'occhiolino capisco tutto; una scusa per lasciarci soli. Tra noi è sempre così, non servono parole. Basta un solo sguardo, un gesto e tutto è chiaro. Come ogni volta Kris commenta divertito che gli facciamo paura tutte le volte che facciamo così. Sorridiamo contemporaneamente mentre Nathan si allontana dirigendosi alla porta e io prendo per mano mio marito e lo faccio accomodare sul divano. "Dobbiamo parlare" dico sicura di ciò che sto facendo.
  
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