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Autore: Mikirise    03/09/2015    0 recensioni
Hogwarts!AU: Clarisse odia il suo patronus
PJOShipWeeksITALIA
Genere: Commedia, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris Rodriguez, Clarisse La Rue, Silena Beauregard
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Fa che la pozione quagli!'
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Note:
Pensavo che durante questa settimana sarei stata logorata dall'ansia e non avrei potuto scrivere e invece, eccomi! Ah, sì, sono logorata dall'ansia, solo che o ho l'ansia per tutto il tempo o mi distraggo. Visto che non posso morire per l'ansia… voi pregate per me… e grazie al cielo che c'è la PJShipWeeksITALIA , altrimenti, boh, sarei morta da sola nell'angolo della mia stanza. ANSIA!
Prompt di Livia Duras (alias darkirn )









Questione di affinità






Silena lo trova carino, il suo stupidissimo patronus che gironzola intorno alla sua testa, mentre le persone ridacchiano e la guardano di sottecchi. Dice che in effetti non avrebbe potuto pensare a nient'altro che non fosse, beh, più vicino a lei come persona, strega e, boh, ragazza.

Lei voleva un patronus alla Andros l'Invincibile, non... non questa roba!

Clarisse sa soltanto che se qualcuno si azzarda anche soltanto ad aprire bocca, gli fa ingoiare la lingua, anzi, peggio, lo soffoca con le scarpe mai lavate di Connor Stoll e poi lo appende a testa in giù per la Torre di Astronomia. Provino a dire una sola parola, una sola e giura, giura sulla sua bacchetta che mai l'ha umiliata come invece sta facendo il suo patronus -agrifoglio, nucleo di corde di cuore di drago, parliamone; mica cedro, mica crini di unicorno, Jackson- che userà una maledizione senza perdono su qualcuno.

Silena le sorride. Devi solo accettare te stessa, dice.

Al cavolo lei e l'accattazione. Al diavolo tutti. Lei aveva solo... solo pensato di poter ricavare da un bel ricordo... lei non... lei odia quell'idiota, ecco cosa.

Pensa al tuo ricordo più felice, le avevano detto, non ti pentirai, le avevano detto, vedrai che verrà fuori quel che più ti caratterizza, avevano detto.

Per una volta, e questo lo aveva detto Silena, prendendole la mano mentre un bellissimo cavallo cavalcava accanto a lei, una volta soltanto, non trattenerti, sii sincera con te stessa. Porta il pony di Cadogan.

Ma vaffanculo Cadogan!

(Fortuna che sta solo pensando. Silena si offenderebbe molto dall'alto contenuto di parolacce. Ma vaffanculo lo stesso.)

Guarda, adesso manda al diavolo anche Silena. Cazzo.

Aveva pensato alla sua prima partita di Quidditch, quella volta in cui aveva lanciato tre bolidi in testa a Luke e lo aveva preso in pieno. Oh, quanto si era divertita! Ma aprendo gli occhi, non aveva visto niente, non un bagliore, né una piccola luce sulla punta della sua bacchetta. Palle.

Quella volta in cui faceva la bulletta per le scale? Nah. Niente luce, nessun miglioramento.

Aveva pensato a quella volta in cui suo padre le aveva dato fiducia, un mezzo sorriso, una pacca imbarazzata sulla spalla, che sapeva tanto di schiaffo mal pensato e un piccolo calore al petto del quale non vuole parlare, non vuole pensarci. Non è bastato. Solo una piccola scintilla e una Silena con un tenero sorriso ad incoraggiarla.

Allora ci ha riprovato. Certo che ci ha riprovato, mica è una stupida mollacciona, lei. I suoi occhi che si sono posati per caso, per puro caso, su Chris, che veniva bonariamente preso in giro da Luke, per il suo stupido patronus a porcospino, o riccio, come continuava a ripetere il ragazzo, perché porcospino gli sembra un insulto, dai Luke, non fare l'idiota.

Ma che hai pensato per avere 'sto patronus?

Clarisse non ha sentito la risposta, ma ha percepito lo sguardo di Chris -o se l'è immaginato, ma che ne sa lei? Aveva gli occhi chiusi e non è una fan di smancerie e roba varia.

Quando sei stata veramente felice, Clarisse la Rue? Ecco la domanda che l'ha fregata. Quando sei stata veramente felice, senza ombre, senza passato né futuro, ma solo quel momento, cristallizzato, perfetto?

È stata felice in quell'Infermieria, quando la notte pensava di essere sola e invece no, perché Silena s'infilava la notte nelle camere e al diavolo i Prefetti, i Caposcuola e i punti Casa perché Clarisse aveva bisogno di lei e Silena è un'amica, mica una che passa lì per caso e ha paura di lei. Perché mentre Silena aveva lezione c'era Chris che si era rotto un braccio e preso una botta in testa mentre giocava una partita non ufficale di Quidditch con quel Luke e, beh, sì, Luke è stato sospeso dalle partite ufficiali di Quidditch per un motivo, no? Chris non ricorda molto del suo incidente, forse proprio per il colpo in testa, ma la cosa non lo ha mai fermato dal voler essere amico di Luke.

Forse il problema di Chris è che è un masochista, gli piace soffrire a causa delle sue amicizie, o deve esserci, secondo lui, un piano superiore che lo avrebbe portato a, non si sa, il Bene? L'Uguaglianza? In nome di cosa quel figlio di babbani con un collare Elisabetta, intrappolato in un letto d'Infermeria perché Luke aveva anche provato a guarirlo, dopo avergli fatto male, ha deciso di parlare alla scontrosa Clarisse? E cosa aveva spinto lei a rispondere?

Si ripete sempre che lo ha fatto, rispondere, perché gli sembrava piuttosto solo. Boh, magari non era proprio quello il motivo, ma comunque...

Parlano il giorno. Mattina, pomeriggio e sera e, strano, strano davvero, Chris Rodriguez la fa sorridere una volta e poi la fa ridere due volte. Certi miracoli non riesce a farli neanche Silena.

E la notte più bella, quella a cui pensa quando deve fare questo benedetto patronus -porca! Jackson e Grace lo hanno saputo fare e stanno al quarto e terzo anno! Non si farà superare!- è quella notte in cui lei dice, beh, perché non fare un giro noi due? Perché non provare a non diventare mummie e morire di noia? Scappiamo via per qualche ora di notte e poi torniamo qui come se niente fosse.

Ed era un'idea così stupida che chissà perché Chris ha accettato. Però, cavolo, quanto si erano divertiti, cacciandosi nella Stanza delle Necessità e volando toccando il soffitto di Hogwarts!

Era stata felice anche nel Club dei Duellanti, quando un ragazzo aveva detto che le donne sarebbero state meglio nell'aula di Erbologia o in Babbanologia piuttosto che in una sala in cui si sarebbero dovute sporcare le mani. Clarisse lo aveva sfidato a duello -il maschilismo era uno dei difetti che più odiava in questo mondo, lei, cresciuta tra fratelli che poco capivano la sua forza, finché non rompeva loro un dente con le sue mani nude- e Chris, lui che aveva scosso la testa e si era morso le labbra, si era schierato dalla sua parte, aveva preso la bacchetta e aveva detto che sarebbe stato il suo secondo. E magari quello sembrava un gesto stupido, ma Clarisse aveva sentito di essere spalleggiata, per una volta, perché nessuno voleva farle mai da secondo, nemmeno Silena e Chris invece lo ha fatto, lo fa -ha detto che lo farà ancora.

A questo aveva pensato: a qualcuno che la spalleggia, Silena e Chris, ecco a loro. Ma questa roba di essere sinceri con se stessi non dà proprio tanti frutti, se il suo patronus è quella cosa là.

Silena sorride al riccio e lei vorrebbe soltanto... far scomparire il suo patronus e lo fa, perché lascia sfuggire il suo ricordo felice e quindi 'fanculo tutto -ancora. Ma la sua amica continua a sorridere, con la sua stupida cravatta argento e verde e le sposta una ciocca di capelli, per poi abbracciarla aggrappandosi alle sue spalle. È una cosa che fa spesso, quando vuole dirle qualcosa che riguarda i suoi sentimenti e che quindi Clarisse non vuole proprio sentire -perché lei è una guerriera, mica una ragazzina in preda agli ormoni. Ma in quella posizione la mora la blocca e non può allontanarla, senza farle male.

"Questione di affinità" dice, così, puntando con le labbra Chris e non i vuole tanto, perché lei capisca, anche se non vuole capire perché non inizierà a parlare dei suoi sentimenti in mezzo all'aula di Difesa contro le Arti Oscure.

I patronus di due amanti, anime gemelle e roba così, sono compatibili, sono collegati.

Vaffanculo anche ai Serpeverde, perché si vede che il razzismo tra Case ha un fondo di verità.

"Devo andare in bagno" risponde Clarisse e se ne va.
  
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