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Autore: Claireroxy    04/09/2015    4 recensioni
-Non proprio Horror, ma ci potrebbero essere scene poco piacevoli in futuro. Linguaggio molto poco serio, che sarà presente per almeno 3/4 della storia-
Una grande catastrofe si è abbattuta sulla Terra; i morti si sono rialzati in piedi e hanno cominciato a mangiare cervelli... Sfortunatamente, non di mucca.
Il mondo è in subbuglio, i cittadini nel caos; i più esperti in sopravvivenza tirano avanti con coraggio e dignità.
E la gente normale? Quella che fino al giorno prima era immersa nella routine, che non sa nemmeno come tenere in mano una Beretta?
Aira appartiene a questa categoria.
E questo è il suo assurdo e sconclusionato diario.
Tratto dal testo:
Se sei riuscito/a a leggere queste parole, congratulazioni! Sei ancora vivo/a e con un cervello funzionante, e ora stai per leggere gli inutili sproloqui di una studentessa sopravvissuta per culo alla più grande catastrofe della storia dell'umanità.
Genere: Drammatico, Horror, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Tematiche delicate
Capitoli:
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In provincia di Torino, 4 gennaio 2015, garage, strada Orbassano
PREGI: RESISTENTE, CI STA TANTA ROBA, SI PUÒ SALIRE SUL TETTO, C'É UNA CATENA PER CHIUDERLO DALL'INTERNO, OTTIMO LUOGO PER IMPRIGIONARE QUALCUNO.
DIFETTI: FREDDO, NIENTE ACQUA, FREDDO, UMIDITÀ, FREDDO, TOPI E SCARAFAGGI, ANCORA FREDDO, NIENTE CIBO SE NON NE HAI GIÀ PRIMA O TE LO DANNO DALL'ESTERNO (SI PREGA DI ESCLUDERE I TOPI E GLI SCARAFAGGI SOPRACITATI. L'HO GIÀ DETTO CHE FA FREDDO?).
PARTICOLARITÀ: VOGLIO LA WI-FI.
Ci si "rivede", eh?
Se non hai mollato la lettura alla pagina prima, ti annuncio che sono viva, come forse hai potuto notare. E che ho smesso con le barzellette, non son proprio da me.
Come fai a essere sicuro/a che io sia Aira? L'ultima parola che mancava alla battutona  dell'altra volta era "Porta". E se anche questo non ti convince, chi è che si metterebbe a trollare persone a caso nel bel mezzo dell'apocalisse?
Ora che siamo amicetti* come prima, ne approfitto per spiegarti cosa mi è successo.
Stavo scrivendo, quando l'anta dell'armadio ha iniziato a scuotersi. Io mi sono fermata, ho trattenuto il respiro e sono rimasta immobile, sperando che se ne andassero.
Non ha funzionato.
Chi aveva tentato di aprirlo ha esclamato: "Papà, questo armadio è chiuso a chiave!"
Dal tono di voce ho capito che si trattava del bambino, Mike.
C'è stato un gran scalpiccio, e poi qualcuno ha scosso ancora l'anta.
"Dev'essere lì che è nascosta" ha commentato una voce, che era quella dell'RC "Tutti gli altri mobili interi sono aperti, e nelle altre stanze non c'è..."
"Ok!" ha esclamato allora l'altro uomo. C'è stato un rumore di caricatore "Voglio provare a essere clemente. Conterò fino a dieci e, se non sarai uscita, sparerò; se esci, potresti anche avere salva la vit..."
Neanche il tempo di finire quella frase che io avevo aperto la bocca per respirare, spalancato l'anta e messo fuori i piedi con le mani alzate, lasciando la mia mazza e il mio quaderno all'interno.
Ci sarà un giorno in cui sarò coraggiosa e mi farò ammazzare, ma quel giorno non è stato l'altro ieri.
Ho stupito i tre uomini che avevo davanti**, ma 47 ha immediatamente ripreso la sua faccia minacciosa e m'ha ordinato di scendere, per poi tenermi il suo fucile incollato alla nuca. Accogliente, ma non tanto quanto la donna, che ha detto qualcosa tipo "Ecco, la troia!" non appena mi ha visto.
47 non si è scandalizzato. Mi ha portato nel salotto, davanti ai vestiti di mia sorella, e ha detto: "Perché l'hai fatto?"
"Cosa?" ho chiesto.
"Non fare la finta tonta" mi ha calcato l'arma sulla testa, costringendomi ad abbassarmi sui vestiti, quasi ad annusarli "Perché?"
"Beh, hai visto che razza di mondo c'è là fuori?" ho ribattuto "È ovvio che i vestiti si macchino così tanto! E, prima che voi arrivaste, stavo giusto per metterli in lavatrice..."
"Lavatrice?!" mi ha interrotto Mike meravigliato, ricevendo un'occhiata di rimprovero da 47 "Ma funziona ancora?!"
Io ho sorriso "Certo! Come pensi che si lavino, i vestiti, in lavanderie come questa? Faccio anche ottimi prezzi, se v'interessa!***"
"Ma tu sei tutta matta..." ha commentato l'RC.
"Tranquillo, solo a metà!" gli ho risposto.
È calato un pesante silenzio in quella sala. Probabilmente, non sapevano se spararmi o mettersi a ridere. Ma, da buon leader, 47 ha preso in mano la situazione.
"Selma, RC, andate a cercare un po' di scotch, che le leghiamo le braccia e le gambe. Poi io e Mike la portiamo nel garage. Voi, intanto, potete iniziare a cercare provviste, medicine, tutto quello che ci potrebbe essere utile"
"Possiamo provare ad attrezzarci qui, per la notte" ha aggiunto l'RC.
"Mmm. Fate un giro, allora. Prima portatemi lo scotch"
"É nel secondo cassetto sotto il forno" ho aggiunto io, tanto per aiutare (e anche perché nessuno mi aveva dato qualcosa da fare****).
Mi hanno tutti lanciato una strana occhiata. Poi, la donna è andata in cucina con passo lento ed è tornata con il materiale.
Quindi, mi hanno legata e portata nel garage, che è diventata la mia nuova dimora.
All'inizio, mi hanno lasciato da sola e ben chiusa a chiave, con solo una bottiglia d'acqua da mezzo litro e un tonno in scatola già a metà***** a farmi compagnia.
Per un giorno e mezzo. 
Sì, lo so. Pessimo servizio e cucina, ma ero la loro prima cliente, e si vedeva che erano ansiosi. Una stella possiamo dargliela.
In ogni caso, la mattina del 3****** è entrato 47, per una volta senza fucilone, ma con una bottiglia d'acqua da un litro e mezzo e diverse barrette di cioccolato (ciò che serve per tirarsi su in situazioni simili).
Li ha messi belli in fila davanti a me e poi si è seduto su una sedia, appoggiandosi sullo schienale con le braccia.
Ora. Io non so se volesse darmi l'impressione del crudele sequestratore che interroga sino alla morte il prigioniero, ma per me era solo uomo confuso che non aveva la minima idea di ciò che stesse facendo.
Ha esordito con una faccia dura e un "Adesso collaborerai?"
"Prima non l'ho fatto?" ho chiesto, inclinando da un lato la testa.
"Sì" ha detto subito lui, per poi correggersi e dire "Per le cose più semplici. Ma non hai ancora risposto ad alcune mie domande, fondamentali per la tua sopravvivenza..."
"Ad esempio?"
"Perché hai ucciso quei bambini"
"Io non ho ucciso nessuno!" Ho ribattuto offesa "Cioè, nessuno di antrof... Antopofa... Antrofagop..."
"Non giocare con me" Si è avvicinato, strisciando in avanti con la sedia (che rumoraccio!) "Ti stai contraddicendo da sola; nel tuo giardino abbiamo visto cadaveri sia di antofag... Mangiatori di uomini (io quantomeno avevo provato a usare il nome scientifico!) sia di esseri umani. Uccisi con delle armi da fuoco. Come me lo spieghi? Ah, e ricorda" inspirò profondamente, per poi concludere con: "Se non mi dai una risposta, potrei farti male. Molto male"
A quella frase, il mio primo pensiero fu quello di ritirare fuori la super-e-per-nulla-ripetitiva battuta della lavanderia, ma mi fermai giusto un attimo prima di farlo, notando una cosa.
Il tipo, sebbene non avesse armi da fuoco, aveva incassato nella cintura ben tre coltelli. Considerando che contro una normale persona legata ne bastava uno, significava che 47 era spaventato. E fare ancora quella che dava risposte strane non avrebbe migliorato la situazione; anzi, forse gli avrebbe fatto perdere la testa come la prima volta che ci eravamo incontrati.
Quindi, ho provato a venirgli incontro.
"Lo so che sei spaventato" ho incominciato, mentre lui sgranava gli occhi "Sei a capo di un gruppo non molto forte, e ogni cosa ed essere che incontri potrebbe essere la fine per te o per uno dei tuoi compagni. Quindi, quando hai visto quei corpi in giardino- uno di loro lo conoscevi, vero? Mi dispiace che tu l'abbia trovato in quello stato- e quei vestiti macchiati di sangue, ed io che non mi facevo vedere, il che è stata una vera cazzata, ma avevo paura anch'io, capiscimi... Dicevo, mi hai subito visto come una minaccia. Ma la verità è che voi siete molto più forti di me; non ho armi da fuoco- infatti quelli morti a causa di una pistola o altro lo sono perché qualcun altro gli ha sparato..."
"In casa tua?" mi ha interrotto lui, non molto convinto
"Sì!" ho detto subito, sapendo che dovevo continuare a parlare per salvarmi la pelle (e anche tutto il resto. Sono affezionata a tutta me stessa... Eccetto i peli e i brufoli, quelli potrebbero morire. Dicevamo?) "Li lasciavo entrare facendo credere che la casa fosse abbandonata. Loro sbrigavano i propri affari, e io vivevo serena... E i corpi erano utili come esca per quelle bestie. Non potevo fare altrimenti; ero da sola, il mio unico alleato se n'era andato. Potete tranquillamente controllare se sto dicendo la verità, siete in casa mia, e scommetto che l'avete già esplorata per bene.
Come vedi, non sono una minaccia per voi- anzi, vi potrei anche dare una mano! Conosco la zona, e posso aiutarvi a proseguire nel viaggio... O a fermarvi, se preferite!"
Che pippone. 
Forse anche 47 si era perso. Mi aveva guardato dritta negli occhi, senza dire una parola, quasi senza respirare, per tutto il mio discorso. Ma questo dubbio si dissipò, quando pronunciò con lentezza queste parole: "Distrai dalla mia domanda con altre affermazioni che m'interessano, per poi mettermi a tacere quando controbatto, ma senza calcare tanto la mano. Sei furba..."
In quel momento, la pelle mi si accapponò, perché stava dirigendo la mano verso uno dei suoi coltelli*******.
"Ma anche intelligente. E so per esperienza che la forza non è tutto" Non sfiorò neppure le lame, limitandosi ad appoggiare la mano sul sedile in legno e a stiracchiarsi "Inoltre, sono d'accordo sul fatto che tu difficilmente ci possa far del male, per ora. Conosci bene la zona, giusto?"
"Esatto"
"E questa via?"
"Quella in cui vi siete insediati è la mia casa, quindi direi di sì"
A quelle parole, la faccia di 47 mutò per un secondo. Sembrava quasi dispiaciuto (non ti preoccupare, nel caso tu stia leggendo, sono una buona samaritana e ti perdono), ma poi s'indurì di nuovo e continuò il discorso.
"In tal caso, potresti guadagnarti la libertà aiutandoci"
Drizzai le orecchie, pronta a sentire ogni singola parola che mi stava per dire.
"A causa del fuoco dell'altra sera, quei mostri stanno aumentando. Già oggi ne abbiamo uccisi una ventina, ma abbiamo visto una grande colonna arrivare da Torino, guidata dai Rompicoglioni (in realtà ha detto "da quelli che sembrano più intelligenti", ma qui si usa la terminologia scientifica) e già domani potrebbe essere qui"
Ok, l'idea di dare fuoco a quella massa di senza-cervello non è stata una buona idea. Ritiro tutti i complimenti scritti.
"Ma se lo sapete" chiesi io "Perché non scappate?"
L'uomo sospirò, e si passò una mano sulla faccia. Sembrava stressato e stanco.
"Problemi personali del mio gruppo" tagliò corto "In ogni caso, speriamo che siano attirati da qualcos'altro********. Ma, se vengono qui, sei tu che entrerai in gioco"
Mi indicò con il pollice.
"Visto che conosci bene questa zona, dovrai aiutarci a creare una difesa contro quei cosi e, nel caso le cose vadano davvero male, aiutarci a fuggire. In cambio, dopo, ti lasceremo andare, e ti daremo un po' delle nostre provviste. Ci stai?"
Non esitai a dire: "Naturale"
"Però, al momento, dovrai rimanere qui" aggiunse subito l'altro "Sai com'è... Potresti anche aver mentito"
Espressi tutto il mio disappunto con una sonora pernacchia.
All'inizio 47 mi guardò stupito, poi scoppiò a ridere. Una risata isterica, ma spero liberatoria. E di sicuro inquietante.
Quando smise, però, attaccai subito: "Ma, se quei mostri stanno per arrivare, vorrei essere libera nei movimenti. E, in caso voi non riusciate a portarmi in casa in tempo, vorrei la mia mazza da baseball per difendermi, e il quaderno che era accanto alla mazza quando sono uscita dall'armadio, e se fossi così gentile da darmi anche la mia mantellina blu, quella che è sopra il letto con le coperte nere, e una bottiglia d'olio d'oliva, che è in cucina..."
"Frena frena frena!" mi fermò 47 "Non sto mica andando a fare la spesa!"
"Ma voi siete in casa mia" protestai io "Voglio qualche oggetto di conforto!"
Lui alzò un sopracciglio "Una mantellina e l'olio sono oggetti di conforto?"
"Problemi personali del mio gruppo*********" gli feci il verso, facendo l'occhiolino. Capì che non aveva colto lo scimmiottamento dalla sua espressione confusa e, temendo di aver mandato tutto all'aria, gli spiegai lo scherzo. Poi, per fare la persona educata, gli dissi il mio vero nome.
Lui comprese e mi disse il suo, per poi ricapitolare: "Dunque... Mazza, quaderno e penna, mantellina e olio d'oliva... Ho dimenticato qualcosa?"
"Sì" mi distesi sulla schiena**********, in modo da far vedere i miei piedi legati.
"Ah, già, scusa!" disse lui, mentre s'avvicinava e prendeva una delle lame dalla sua cintura per tagliare lo scotch. Rimanemmo in silenzio per tutta la durata della procedura e, quando anche l'ultimo pezzo di nastro fu rimosso dalla mia pelle, mi alzai in piedi con solennità, e feci qualche passo incerto, come quelli dei bebè la prima volta che li muovono.
Quantomeno, li superavo in grazia e velocità d'apprendimento.
"Uh, a proposito" aggiunsi, ricordandomi solo ora di quel fatto "Qualcuno del tuo gruppo sa guidare?"
"Perché?" aggrottò le sopracciglia 47.
"Perché, nel caso dovessimo fuggire, non c'è nessuna macchina nel mio garage- sai, i miei genitori le hanno prese per andare al lavoro- però ricordo che il signor Saluano, quello che abitava a cinque case a destra dalla mia, aveva un fuoristrada. Se fossimo costretti ad andarcene, la sua auto potrebbe esserci utile!"
"Non penso che potremmo farla partire se non ha le chiavi dentro o lì intorno" ragionò 47 "Ma grazie lo stesso dell'informazione, ci daremo un'occhiata" Detto questo, s'avviò verso l'uscita, dicendo: "Ti chiuderemo dentro per sicurezza ma non preoccuparti, è resistente. Fra poco verrà Selma a darti tutto quello che hai chiesto. E mangia pure il cioccolato" 
Così accadde. Mi chiuse dentro, io mangiai, lei arrivò, chiacchierammo, mi chiuse dentro di nuovo...
Cazzo, che noia. Non vedevo l'ora di distrarmi un po'. Mi sono dimenticata di chiedere il telefono per andare su YouTube e fare come se l'apocalisse non ci fosse, ma mi sa che mi limiterò a fare disegnini su questo quaderno.
Si prospetta una serata tranquilla.
P.s: Me la sono proprio chiamata. Poco fa, ho sentito degli spari, ma non sporadici come prima, ma secchi e ben mirati. Inoltre, inizio a sentire i grugniti di quei mostri fuori.
So che non devo urlare, ma è difficile.
Aiuto.
 
 
 
*hai capito? "Amici" più "Micetti"! Ah ah ah! 
... Ecco perché ho smesso con le barzellette.
**considerando anche il ciclista e il ragazzino. La donna, invece, non c'era.
***per chi abbia il senso dell'umorismo uguale a quello di un paio di boccali di birra: era ironico. Per sdrammatizzare la situazione.
****per precisare meglio, anche per farmeli amici. Se capiscono che non mi ribello, penseranno che o sono talmente inoffensiva da liberarmi per poi scappare o talmente stupida/matta da lasciarmi andare. In ogni caso, MOSTRARSI CALMI (o stupidi, come preferisci) MENTRE SI È PRIGIONIERI È SEMPRE UNA BUONA COSA!
*****che in parte ho rovesciato sul pavimento. È difficile mangiare senza l'uso delle mani.
******come lo so? Poteri extrasensoriali! O forse me l'ha detto Selma, quando è venuta a portarmi il quaderno, la mia mazza da baseball e altre robe, pappa compresa, l'altra sera. Quantomeno non mi ha trattato da svitata, ma forse è solo perché non ha letto il diario (almeno, così mi ha giurato lei. Però non ha menzionato niente del suo contenuto, quindi suppongo che sia vero) e non sa che lo sono. Tra l'altro, mi ha chiesto scusa per avermi chiamata troia. Abbiamo fatto un po' di conversazione, e sembra una persona simpatica; mi ha detto il suo vero nome e che ha incontrato gli altri non più di un mese e mezzo fa, e che li ha curati perché erano mezzi morti (quindi è il loro acquisto più recente) ma quando ho chiesto della sua famiglia ha taciuto e ha abbassato lo sguardo. Non dovevo dirlo. Come sono giunta a parlare di questo se gli asterischi servono solo per precisazioni? Uff.
*******che, mi sono ricordata solo ora, erano i coltelli della mia cucina. Non ne avevano di loro? Devo ricordarmi questo fatto.
********oh, io e questi tipi facciamo a gara a chi è più coglione. O hanno un motivo super serio, tipo che sono attaccati dagli alieni o hanno finito lo shampoo alla fragola, o quella soluzione è stupida.
*********composto da Me, Me Medesima e Me Stessa.
**********più o meno... Forse è meglio dire che ho fatto un capitombolo sulla schiena.
Ma, in fondo, sono dettagli.
 
Angolo Autrice 
Ok, ho trovato il mio tempo d'aggiornamento adatto per i capitoli più lunghi; un mese circa! :D
A parte gli scherzi, spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto, che non vi abbia scassato le palle perché troppo lungo e... Congratulazioni per aver letto fino a qui!
Ora, RINGRAZIAMENTI-TIME!
Quest'oggi abbiamo ame tsuki per aver recensito tutti i capitoli e aver messo questa storia tra le seguite; quest'ultima cosa l'ha fatta anche Hamartia, che ringrazio ancora, oltre a tutti i lettori! 
(Non sono sicura se abbia saltato qualcuno o meno; se sì, aggiungere ringraziamenti qui --> "            ")
Scusate se i saluti non sono brillanti come al solito, ma sto crollando dal sonno. 
A presto!
Claire 
  
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