"Diario  del  capitano. Un guasto  assolutamente imprevisto  ci  ha costretto a fermarci  mentre stavamo  esplorando un settore di  frontiera dello  spazio  federale. Speriamo  che  il signor Scott, il  nostro ingegnere, compia il  suo  usuale miracolo,  perchè  attualmente siamo  senza curvatura e alla deriva. In caso contrario  saremo  costretti  a lanciare  un sos e attendere i  soccorsi  da un altra nave federale. Ma ci  vorrà  tempo  prima che arrivi,  visto  che siamo in una zona così fuori mano."
Scott, con l'aiuto del  suo piccolo  amico  verde ,Keenser, aveva estratto un campione di  cristalli  di dilitio  dalla camera materia-antimateria e li  stava analizzando. L'ingegnere scosse  il  capo perplesso.
"Non  capisco  ,sono  completamente deteriorati ."
"Spock, vuole dei dati precisi ."lo redarguì Loki . Il  vulcaniano  lo  aveva mandato  ad assistere  Scott, nella ricerca del  guasto, sperando  che  l'intelligenza superiore di Loki lo  aiutasse  a risolvere  i problema.
"Allora digli  di cadere  in un profondo  stato di  meditazione perchè  ci  vorrà  tempo  prima che  io  abbia una risposta plausibile al  nostro  problema."
Gli  assicurò l'ingegnere  con  una risata.
Poi guardò l'orologio. Non era forse  l'ora  in cui  di  solito  staccava per andarsi  a sbronzare  con  Keenser , o  anche da  solo ,  nella sua cabina? Ma quella sera  avrebbe dovuto lasciare che la sua amata bottiglia languisse  sola,  soletta nel  suo  mobile bar. C'erano  quei  maledetti  cristalli  e  i loro  torbidi  segreti  da svelare. Kirk   entrò in sala macchine.
"Progressi ?" Chiese il  capitano   al  suo  ragazzo. Lui  stava vagliando la montagna  di  dati  che  il  computer produceva a impressionante velocità.
"I  Cristalli  di  dilitio  si  possono  rigenerare, ma è un processo  che bisogna svolgere presso una base spaziale attrezzata allo  scopo. Ad  esempio  i  cantieri  di  Utopia Planitia .Per quanto  mi  riguarda non vedo  altra soluzione che attendere  una nave  di  soccorso  e farci  rimorchiare."
"Concordo  col  ragazzo, anche se, diamine, mi  secca , ammettere la sconfitta! Di  solito una scappatoia la trovo sempre. " Ammise lo  scozzese con autentico  dolore.
L'astronave per  lui  era quasi una figlia. Era la cosa più importante dopo  la sua riserva di  whisky  d'annata. Inoltre si  era fatto un punto  d'onore di  essere  in grado  di  risolvere sempre  i problemi  che si presentavano. E aveva anche  inventato una tattica per  farlo  con  più successo. Quando il  capitano gli  chiedeva quanto  tempo  ci  voleva a riparare  un guast,lui  raddoppiava sempre il tempo  necessario.Così quando  si  presentava con  la soluzione,  in metà    tempo, i  complimenti  erano  d'obbligo. Anzi  la sua capacità  di fare miracoli  era ormai  diventata leggendaria.Il  comunicatore di  Kirk  trillò .
"Capitano  , abbiamo un un 'ulteriore  problema"lo  informò  Spock, i  guai  a quanto  pare  non venivano  mai  da soli.