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Autore: imunfjxable    05/09/2015    0 recensioni
Logophile:(n.) someone who is obsessed with the beauty of the words and them meanings.
Logofilo:(n.) qualcuno che è ossessionato dalla bellezza delle parole e dal loro significato.
Dove Luke si innamora di una piccola logofila, e delle sue parole.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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12.口が寂しい (kuchi sa gabishi)

Camminavo a braccetto con Ashton nel corridoio della scuola quando il mio occhio cadde sul l'alta figura di Luke che dialogava animatamente con Victoria.

Io e Ashton ci fissammo sconvolti e ci avvicinammo abbastanza per sentire, ma tutti quello che udimmo fu la risata di Victoria coperta dai leggeri singhiozzi di Luke che si dirigeva con il viso coperto verso i bagni maschili.

«Io vado da lui» disse Ashton e io annuii mentre mi diressi furiosamente verso Victoria.

«Che cosa gli hai fatto?»

«Niente» sorrise «gli ho solo ricordato che senza di me non è nessuno»

«Non è vero Victoria. Tu ti sento una leader perché hai milioni di persone a scuola risposte a seguirti. Penso che ti chieda spesso se il branco possa esistere senza un leader; beh io ti dico, d'ora in poi chiediti se un leader può esistere senza un branco»

«Questa conversazione è ridicola» sbottò battendo un piede per terra.

«Qua l'unica cosa ridicola sei tu, parlare con te è come fare un passo avanti e due indietro; ora se non ti dispiace fanne uno di lato e togliti dal cazzo»

Victoria si scostò, incapace di dire altro, mentre io le passai accanto per la prima volta in vita mia a testa alta.

Mentre camminavo verso il mio armadietto scorsi una testa colorata, questa volta biondo platino, e mi diressi da Michael.

«Grace, che è successo tra te e Victoria adesso? Giuro che se ti ha detto qualcosa le fico il cazzo in culo e glielo faccio uscire dalla bocca» sputò rabbioso.

«Hey Mikey calmati» gli diedi la mano e ci incamminammo verso il mio armadietto spiegandogli del discorso appena avuto con la bionda (ovviamente tinta).

Michael portava degli skinny jeans neri, stranamente non strappati e una maglietta di Ozzy Osbourne nera e rossa.

«Stai davvero bene biondo» mi complimentai e sorrise imbarazzato.

«Grace io ho un problema e ho bisogno di parlare con qualcuno, posso sfogarmi con te? Non qui però. Che hai adesso?»

«Fisica, salto con piacere quest'ora, andiamo nella biblioteca scolastica?» e Michael annuì.

Quando la campanella suonò ci avviammo a passo svelto in biblioteca e ci sedemmo nella sezione dedicata ai gialli.

«È una cosa così strana e complicata da spiegare» iniziò imbarazzato guardando per terra. Era seduto alla mia sinistra su una delle tante sedie rovinate della biblioteca. Si girò verso di me e io feci lo stesso spronandolo a parlare. Michael mi guardò con i suoi grandi occhi verdi. Erano un verde particolare, quel verde che era quasi trasparente e sfociava nell'azzurro chiaro; erano così belli gli occhi di Michael che si guardò ulteriormente attorno per assicurarsi che non ci fosse nessuno.

«Io credo di essere asessuale» sputò tutto d'un colpo «io non so perché ma non provo niente. Né con le ragazze né tanto meno con i ragazzi, ho bisogno di affetto a volte, sono umano anche io ma non di amore. Non ora. Non sento nemmeno il bisogno di fare sesso o di segarmi» si prese la testa fra le mani «perché non posso essere normale? Ho paura di dirlo ai ragazzi» mi alzai e mi avvicinai a lui abbracciandolo forte.

«E tu avevi paura di questo? Mikey non è niente. Chi stabilisce cosa è la normalità? È tutto okay, magari è solo una fase, chi può dirlo. E anche se non fosse? Che male c'è a non voler stare con qualcuno, e a non provare attrazione fisica?» gli accarezzai la schiena «sei fantastico già così come sei» e sorrise.

«Grazie Gracy. Oggi pomeriggio vuoi venire a vedere le prove della band? Sono a casa mia e di Calum» lo fissai confusa «io e Calum vivevamo entrambi fuori città così abbiamo affittato assieme un appartamento più in centro» spiegò sorridente.

«Va bene Mikey, ci vediamo oggi»

1 nuovo messaggio da: Brook 💁💕

Dove cazzo sei?

A: Brook 💁💕

Sono fuori la classe esci

Pochi secondi dopo Brooklyn uscì dalla porta dell'aula di fisica, indossando dei jeans strappati e una maglietta stranamente familiare.

«È la maglietta di Calum quella?» domandai maliziosamente.

«Forse» rise «che è successo?»

«Luke ha litigato con Victoria così sono andata da lei e l'ho mandata a quel paese e poi Michael doveva dirmi una cosa importante»

«Cosa? Voglio saperlo»

«è asessuale ma i ragazzi non lo sanno. Se lo dici a Calum ti uccido. A proposito di Calum come va?» alzai un sopracciglio.

«Va benissimo» Brooklyn sbadigliò e si stiracchiò alzando le braccia al cielo e facendo alzare la sua maglietta che le lasciò scoperta un po' di pancia. Abbastanza da farmi notare, anche grazie ai jeans bassi, che Brooklyn stava portando delle mutande Calvin Klein.

«Perché hai dei boxer addosso?» la tirai verso di me, poi le mi fissò e io capii «perché non me l'hai detto! Oddio non ci posso credere, non sei più vergine. Come è stato?»

«Bellissimo» rise.

La abbracciai fortemente e la vidi tornare in classe mentre io andai a prendere i libri per lettere.

Al suonare della campanella mi misi al mio solito banco e attesi con impazienza Luke, che si fece vedere pochi minuti dopo. La classe iniziò a riempirsi mentre Mrs. Gerald non c'era ancora.

Si sedette e gli picchiettai una spalla facendolo girare.

«Che ti ha detto?» chiesi. Luke mi fissò con gli occhi ancora lucidi, e mi si spezzò il cuore. Perché ci vuole davvero tanto coraggio a essere innamorati di una persona che non ricambia e io ne sapevo qualcosa.

«Stamattina quando sono arrivato volevo semplicemente dirle che era finita di persona, perché non mi sembrava corretto lasciarla per telefono. Ma io sono stupido, sono troppo buono, la mia bontà è la mia peggiore debolezza, non mi arrabbio mai, tutti si approfittano di me. Appena sono arrivato da lei Victoria mi ha elencato tutti i miei difetti, e mi ha detto che io senza di lei non sono niente, che non valgo niente e che se fossi stato diverso non mi avrebbe tradito così. E so che non è così, perché io ormai l'ho dimenticata. Non sto piangendo per lei, sto piangendo per me. Perché anche se so che non è vero mi sento come se fosse tutta colpa mia»

L'orologio ticchettava scandendo l'andare del tempo, erano passati venti minuti, milleduecento secondi dove Mrs. Gerald non si era ancora presentata in classe e Luke mi aveva detto quanto stesse male per la ragazza peggiore del mondo.

«Io sono un'idiota Grace. A me adesso piace un'altra ragazza, e sono terrorizzato dall'Idea di confessarglielo. Non voglio perderla» disse «ma non la conosci» aggiunse.

«diglielo Lukey, diglielo» gli sorrisi.

Gli accarezzai la schiena, non potendo abbracciarlo in quanto eravamo ancora seduti nei nostri banchi.

«Che fai oggi?» chiese poi asciugandosi ulteriormente gli occhi.

«Michael mi ha invitata a vedere le prove» sorrisi «stasera mi fai vedere come canti allora» dissi dandogli un leggero pugno sulla spalla.

Luke accennò un piccolo sorriso. Il suo piercing si curvò verso sinistra mentre gli uscì una fossetta a destra, e le sue labbra fecero spazio ai suoi denti bianchissimi.

«Ci vediamo li allora»

«Praticamente Luke ha scritto una nuova canzone quindi ve la facciamo sentire» disse Ashton «è per una ragazza» e lo guardò mentre Luke lo fulminò con lo sguardo mentre io e Brooklyn (ovviamente era venuta anche lei) ridacchiammo.

La canzone iniziò e un dolce ritmo si diffuse nell'aria assieme alla voce di Luke che era maledettamente stupenda.

“She's gotta a rose tattoo but she keeps it covered, I play guitar but she's into drummers„

«Sta ovviamente parlando di te» bisbigliò Brook tirandomi una ciocca di capelli mori.

Non risposi ma le diedi ragione, ero davvero io la ragazza della canzone. Io? Stentavo a crederci, anche se era ovvio che fossi io.

Quando i ragazzi finirono li applaudimmo e Michael prese il microfono.

Luke scese e venne verso di me con ancora la chitarra al collo, e mi disse che doveva parlarmi.

«Ragazzi io ho bisogno di dirvi una cosa, Luke vai pure con Grace te la dico dopo» e Luke fece un cenno con il capo afferrando saldamente la mia mano. Uscì fuori dalla finestra salendo una scala e lo seguii fino ad arrivare sul tetto, dove mi sedetti accanto a lui.

Prese le sigarette e inizio a fumare, mentre fissava le mie mani.

«Hai fatto un altro tatuaggio?» mi chiese sorpreso, osservando la scritta giapponese che copriva il mio pollice.

«Oh no, è inchiostro, mi annoiavo» ridacchiai.

«Che significa?»

«口が寂しい (kuchi sa gabishi): parola giapponese che significa letteralmente “le mie labbra sono sole." Descrive l'atto di bere, fumare e mangiare quando non se me ha effettivamente bisogno»

Luke gettò il mozzicone di sigaretta giù e si avvicinò a me unendo le nostre labbra.

Mi afferrò il viso con la mano sinistra e continuò ad accarezzarlo mentre la sua bocca cercava la mia, mi stesi per terra e Luke era su di me che continuava a baciarmi senza smettere di sorridere. Gli misi le mani tra i capelli e quando glieli tirai un po' Luke sospirò profondamente. Gli morsi il labbro inferiore e pensai che era perfetto il contrasto tra la morbidezza delle sue labbra rosee e tra la durezza del piercing nero.

Luke si staccò ma prima si separarsi del tutto mi diede un piccolissimo bacio a stampo sulle labbra e sorrisi.

«Si sentono ancora sole le tue labbra?» chiese.

«Penso che non lo saranno per tanto tempo se continui a baciarmi così» e Luke sorrise «era bellissima quella canzone Lukey, grazie» mi prese e mi abbracciò facendomi sentire minuscola tra le sue braccia.

«Mi fai stare così bene Gracy. Stamattina ero così triste e arrabbiato, ho voluto baciarti dal momento in cui ti portai su quel grattacielo e venne a piovere» ci alzammo assieme e ci avvicinammo al cornicione ammirando le stelle che illuminavano fiocamente il cielo nero.

«Mi sono innamorato di te parola dopo parola, mi sei sempre stata così vicina, persino quando mi rimisi con quella puttana, ma adesso sei mia; vero?»

Lo abbracciai fortemente nascondendo il capo nel suo petto e mi baciò la fronte.

«Si Luke» risposi e lo fissai. Osservai attentamente il suo profilo intento a guardare il cielo.

Lo osservai a partire dai capelli biondi, che adesso aveva tagliato e gli ricadevano leggermente a ciuffo verso destra.

I suoi occhi blu con quelle piccole venature azzurro chiaro, il profilo perfetto del suo naso, le labbra sottili che lasciavano intravedere i denti bianchissimi ad ogni sorriso, con la comparsa di una piccola fossetta a sinistra. Le sue spalle così larghe e il suo torace tonico, per non parlare delle gambe lunghe e magre, ma allo stesso tempo muscolose. Tutto in Luke era perfetto.

«Ho sempre amato le stelle, non so perché. Una delle cose che preferisco è che la loro luce è così forte che viaggia nello spazio e giunge da noi anche se la stella è già morta» iniziò

«E come fai a capire quali sono morte e quali sono ancora in attività?» chiesi curiosa.

«Non puoi» sorrise più a se stesso che a me «scusa ogni tanto ho questi momenti...»

«No, non scusarti. È bello» e mi baciò di nuovo.

Le mie labbra sarebbero decisamente state meno sole con Luke al mio fianco.

AYEEE.

-9, voglio morire. Questa estate è passata troppo in fretta, ma che cazzo. A me sembra che ieri sia finita la scuola, dio mio.

Comunque facciamo tutti una standing ovation per Luke e Grace che si sono finalmente baciati, come si dice qua assafaadio. Scusatemi il momento di pura cafonaggine.

E Ashton boh, piccolo, è ancora traumatizzato dal fatto che la ragazza che gli piace ha una gemella; Michael è asessuale omg. Ammettetelo pensavate che fosse gay, ditemelo (ditemelo, non uccidete i miei sogni :c) e quindi povero non vuole la vagy e nemmeno il pene, è gelatosessuale Michael.

Calum e Brooklyn sono ritornati yee anche se a quanto pare Calum é diventato muto, non parla mai, povero. I Balum (Dio qualcuno trovi un nome decente per sta ship pls) hanno pure scopato e Brooklyn è povera e ruba i vestiti di Calum, e pure le mutande. Non si fa.

Sto delirando ma sono le 00.49 mentre sto scrivendo lo spazio autrice rido. Ora vi racconto una cosa divertente che mi è successa ieri sera. Era l'una di notte ma non avevo sonno così ho iniziato a leggere una fanfiction (Fall- fivesaucewhoops, è un inglese ma è stupenda provate a leggerla, seriamente) e avevo intenzione di arrivare almeno al 5º capitolo. Alla fine sono arrivata al 10º e credevo che fossero le due e invece non so come erano le quattro e mezza e io ero tipo ma che cazzo come è possibile come è successo.

Mi sto dilungando troppo, sorry.

All'80% il prossimo capitolo sarà l'epilogo, così la smetto di rompervi siete contente?

Se vi è piaciuta la storia recensite,continuo a 2 recensioni.

Love ya all guyzzz,

Sara.

   
 
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