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Autore: lastnight_    05/09/2015    1 recensioni
E' che io di odiarti,proprio non ci riesco.
E so,che nonostante tutto,ad odiarmi non ci riesci neanche tu.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A lui,
perché io, ad odiarti, ancora non ci riesco.


 


E’ che io ad odiarti proprio non ci riesco.
E’ che ogni volta che si parla di te, vorrei tanto essere una di quelle che affermano che per me non esisti più, che sei stato una perdita di tempo, che è stato meglio perderti che trovarti.
No, proprio non ci riesco.
Perché non è vero che sei stato una perdita di tempo, non è vero che ti odio, non è vero che non esisti più.
Tu esisti ancora, dentro di me.
Perché che ne sanno, loro, di quello che abbiamo passato insieme? Che ne sanno, loro, di quello che siamo stati e che, sfortunatamente per me, continuiamo ad essere?
Che ne sanno delle notti insonni passate a parlare sottovoce delle nostre paure, dei nostri sogni, delle avventure che avremmo voluto vivere insieme? Che ne sanno di quanto bello sia il cielo alle tre e venti del mattino, visto insieme a te su una terrazza di un vecchio e dimenticato motel, avvolti in due in una minuscola coperta che a malapena copriva le braccia?
Che ne sanno di quanto belle siano state le vacanze al mare, quella volta che volevamo scappare?
Che ne sanno di quanto bello sia stato fare l’amore insieme a te in una notte di pioggia fitta, con i nostri sospiri ad annientare quel rumore così violento?
Che ne sanno di quando abbiamo litigato quella volta a casa tua, quella volta in cui i sorrisi si erano trasformati in lacrime copiose sulle guance e unghie conficcate nella carne?
Che ne sanno di quando, quella volta, ti ho tirato uno schiaffo in pieno viso per la troppa rabbia, facendo rimanere entrambi di stucco? Che ne sanno, loro, di come mi hai abbracciata dopo, di come mi hai tenuto tra le tue braccia mentre entrambi abbiamo iniziato a piangere in silenzio?
Che ne sanno di quanto eravamo forti, noi, nelle nostre insicurezze, nel nostro rapporto pieno di alti e bassi, nel nostro modo di amarci così strano eppure così pieno allo stesso tempo?
Noi lo sapevamo.
Ma loro... loro non lo sanno.
E allora quando abbiamo deciso di farla finita, di mettere un punto alla fine di questa lunga frase che sembrava infinita, quando abbiamo deciso di lasciarci andare così, perché semplicemente avevamo smesso di tenerci... allora hanno continuato a non sapere.
Hanno continuato con le solite frasi piene di cliché, con quegli stupidi modi di dire, con quegli stupidi “tanto non ti meritava”, “tanto troverai di meglio”, “tanto il mondo ne è pieno di gente perfetta per te”, “tanto non era la tua anima gemella”.
E loro hanno continuato a non sapere nulla, di noi.
Perché non è vero che non siamo l’uno l’anima gemella dell’altro, perché non è vero che non ci meritavamo. E forse è vero che non siamo perfetti, che abbiamo passato più tempo a scannarci che a fare l’amore, che avremmo potuto parlare di più invece di vivere in continui silenzi, ma non è così che funziona, il nostro amore?
Non è così che abbiamo sempre fatto?
E non fa niente che le cose sono andate male, che adesso nemmeno ci salutiamo, o che abbiamo paura a pronunciare anche solo l’uno il nome dell’altro.
Non fa niente, sul serio.
Perché quello che è contato sul serio l’abbiamo già vissuto.
E forse tempo per noi non ce ne sarà più o forse non ci verrà mai più donato, ma cosa importa, adesso?
Cosa importa, adesso che non siamo più presenti l’uno nella vita dell’altro?
E’ che io, nonostante tutto, ad odiarti proprio non ci riesco.
Non riesco ad odiare il fatto che non ci amiamo più o il fatto di essere completamente vuota.
Non riesco ad odiare il male che ci siamo fatti o le ferite che ci siamo procurati, e che ancora bruciano come fuoco ardente.
E’ che io proprio non riesco a provare anche solo un minimo di rabbia nei tuoi confronti.
Ogni volta che ci provo, ogni volta che ci ho provato – e, credimi, ci ho provato tanto – non ci sono mai riuscita. E allora mi sono arrabbiata, sono rimasta a provare pena per me stessa, non mi sono rivolta la parola per giorni, come la peggiore delle bambine capricciose.
E’ che ogni volta, ogni santissima volta, che ci provavo, che ci mettevo tutta me stessa... quegli occhi verdi mi hanno fottuta come fosse la prima volta.
Io ci ho provato ad odiarli, a guardarli con disprezzo anche solo attraverso delle immagini proiettate nella mia mente, ma niente. Quelli erano lì, irremovibili, luminosi come sempre, anche se erano solo vecchie immagini sfocate.
Ci ho provato davvero, ad odiarti.
Quante volte me l’hai detto? Quante volte me l’hai urlato in preda alla rabbia?
«Odiami, cazzo. Devi odiarmi. Ti faccio solo soffrire, non puoi continuare ad amarmi in questo modo. Odiami, ti prego, odiami».
Certe volte me l’hai implorato quasi pregando, quasi fossi chissà quale divinità.
Certe volte me l’hai urlato anche tra le lacrime, eppure io proprio non ci riuscivo.
Io continuavo ad amarti.
E non era vero che mi facevi soffrire, non era vero che mi facevi arrabbiare.
Tu mi facevi amare.
Ma poi ci siamo fregati da soli.
Abbiamo intrecciato le mani e siamo rimasti ad ascoltare i nostri sospiri, le nostre risate; abbiamo tenuto duro per così tanto, ci siamo aggrappati l’uno sull’altra, ci siamo abbracciati senza mai lasciarci, e poi... e poi la musica è finita, le parole si sono disperse nell’aria, i sospiri sono diminuiti, il sipario è calato... e noi non c’eravamo più.
E noi non ci siamo più.
E adesso siamo due entità diverse, lontane tra loro, che evitano di guardarsi per paura di poter ritrovare ancora una minima speranza e uno spiraglio di quell’amore perduto da tempo.
Infondo, codardi lo siamo sempre stati.
Il tempo è passato, ma l’amore non è svanito.
E in quanti me l’avevano detto, sempre a proposito di quei soliti e stupidi cliché, di quelle frasi fatte tanto per dire.
“Tanto poi passa”, “tanto poi l’amore svanisce”, “tanto poi ci vuole solo tempo”.
Ma il tempo è passato, e tu sei ancora dentro di me.
Ma loro non lo sanno.
Loro non sanno che, per noi, il tempo non è passato, e forse non passerà. E loro che non sanno, continuano a domandarmi di te.
«E l’hai più visto, coso?».
Ti chiamano ''coso'', manco fossi un oggetto, un cazzo di sopramobile senz’anima, perché chiamarti Ashton fa quasi paura anche a loro, loro che non sanno.
Loro che hanno paura di farmi del male, pronunciando il tuo nome.
«E che fine ha fatto coso?».
E allora io, in questi casi, vorrei tanto essere una di quelle a cui non è mai importato niente dell’amore.
Una di quelle che pensano che è stato meglio perderti, che trovarti, una di quelle con le palle, una di quelle che pensa che il mondo sia pieno di gente perfetta, pieno di gente migliore di te.
Ma non ci riesco.
Fossi stata così, avrei sicuramente risposto «spero una brutta fine, è questo quello che merita, quel bastardo» e avrei provocato il riso delle mie amiche, accendendomi incurantemente una sigaretta, perché si sa che la nicotina dopo una rottura fa sempre bene.
Ma non ci riesco.
Io non sono così.
Non so se sia un bene o sia un male, fatto sta che proprio mi risulta difficile fare la parte della dura incurante del suo grande amore appena finito.
E allora proprio non riesco a rispondere in quel modo, proprio non riesco a far ridere nessuno,ma riesco solo ad accendermi una sigaretta, perché il fumo mi fa stare bene al contrario del mondo.
Quando mi chiedono di te e di quale fine tu abbia fatto, il respiro mi si mozza e il cuore mi balza in gola.
Per un secondo vorrei rispondere che ti odio, che di te non me ne frega un cazzo ma, l’unica cosa che mi esce fuori è un «non lo so» strozzato, sospirato, che quasi esce a stento.
E poi c’è sempre il coglione di turno che mi ricorda che, adesso, sei fidanzato, che hai una ragazza, che è bella, che tu non sei più solo, che hai smesso di soffrire e che sembri felice.
E la cosa non può che farmi sentire ancora più male, ancora più vuota, ancora più sola senza quella metà che mi manca.
Ma loro non lo sanno.
Loro non lo sanno che so che adesso sei felice, che hai finalmente trovato qualcuna che ti abbia fatto passare quelle brutte ferite che ci siamo procurati, quei graffi indelebili e rossi come fuoco, che finalmente ti stia donando l’amore che stava mancando a noi nell’ultimo periodo.
E forse ti starà tenendo meglio la mano di come te l’ho tenuta io, forse ti sta amando meglio di come l’ho fatto io e non le starai supplicando di odiarti come facevi con me.
Perché mi dispiace, mi dispiace di averti deluso, mi dispiace di non esserne stata in grado.
Mi dispiace che, nonostante tutto, io sia ancora innamorata persa di te.
E quelle poche volte che ho incrociato i tuoi occhi, dopo la nostra rottura, ho capito tante di quelle cose che ci siamo nascosti per tutto questo tempo in questi lunghi silenzi insormontabili.
E’ che io ad odiarti proprio non ci riesco.
E so che, nonostante tutto, ad odiarmi non ci riesci nemmeno tu. 
 







 
gnaw.❤️
eccomi qui con una nuova one shot,
come ho già detto in precedenza, le mie one shot,
sono ispirate ad un tipo che ho amato tantissimo,
che mi ricorda Justin, e io qui vi parlerò di ciò che 
non siamo mai stati.. beh credo di avervi fatto du palle,
a furia di ripeterlo,ma per chi non lo sapesse,
beh ora lo sa!
Spero che questa one shot vi sia piaciuta,
e spero in una vostra recensione, positiva o negativa,che sia.
Se avete bisogno di sfogarvi, di un consiglio, o di qualunque altra cosa,
scrivetemi, io ci sono,io ci sarò. Non temetemi non mordo..
Caro lettore, ti auguro tutto il bene di questo mondo,
e se stai soffrendo per amore, se vedi tutto buoio, se vuoi mollare,
non farlo,lotta, combatti per ciò che vuoi,perchè col tempo lo avrai,
e ricorda il sole arriva per tutti,anche per te.
Un abbraccio,lastnight_
❤️
   
 
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