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Autore: Tatuata Bella    06/09/2015    5 recensioni
Fra Harry e Louis è finita da un anno, ma proprio quando Harry ha ricominciato una nuova vita con Xander, Louis si accorge di rivolerlo indietro.
angst! a palate.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NDA: Dirò solo una cosa: non odiatemi. Non troppo almeno. Ma davvero, non odiatemi.
Ire





Louis sentiva di stare impazzendo.
Era una settimana che Harry non si scollava da Xander nemmeno dieci secondi per respirare.
Scendevano a colazione insieme, in albergo, mangiavano le stesse cose, quella specie di giocatore se ne stava lì in piedi a guardare mentre facevano il soundcheck, senza togliere gli occhi di dosso ad Harry nemmeno per un secondo, come se volesse mangiarselo con gli occhi, e si piazzava dietro le quinte ad ogni loro concerto.
E Louis stava decisamente impazzendo, voleva che sparisse, che Harry ricominciasse a guardarlo, a guardare lui in quel modo, e non il primo tizio che gli era capitato a tiro soltanto perché non poteva avere quello che voleva. Perché Louis era sicuro che fosse così, che Xander fosse andato a riempire un vuoto che lui stesso aveva lasciato in Harry. Xander era lì per sostituire lui.
E in fondo dei conti, Harry non aveva nemmeno tutti i torti. Dopotutto era stato Louis a lasciarlo dopo quattro anni insieme, era stato Louis a mettere la parola fine a quell'amore che era stato così forte da distruggerli entrambi, lentamente.
Louis se ne era accorto, che quell'amore li stava consumando. Si era accorto che stava rendendo Harry infelice, perché Harry voleva ogni giorno di più da lui, perché soltanto il suo amore non gli bastava più. Voleva certezze, voleva coraggio, voleva legami indissolubili, voleva averlo per sempre, e Louis era troppo debole, non poteva dargli niente se non amore. E soltanto quell'amore non lo rendeva più felice. Così Louis si era fatto forza e si era costretto a rinunciare a lui, per non dovergli più negare tutto quello che chiedeva.
Ci aveva fatto l'amore, per tutta la notte, lentamente, cercando di imprimersi nella memoria tutti i dettagli più intimi del corpo di Harry, perché sapeva che non li avrebbe rivisti più.
Lo aveva lasciato la mattina dopo, con un breve discorso, freddo e un po' calcolato. Non era rimasto a consolarlo mentre piangeva, perché sapeva di non esserne in grado, che se fosse restato ancora con lui non lo avrebbe più lasciato.
Sul momento gli era sembrata la scelta più altruista di tutte, aveva visto questo suo gesto come il più estremo dei sacrifici, ma con il tempo, adesso che da più di un anno si rivolgevano la parola a stento, aveva avuto modo di pensarci e ripensarci, e il lato generoso di quella scelta era lentamente scomparso, fino a lasciare spazio alla verità più profonda: aveva avuto paura, e non era vero che lo aveva lasciato per non dover continuare a dirgli di no, lo aveva lasciato per non dovergli mai dire di sì. E tra le due cose c'era una profonda differenza. Aveva rinunciato, era scappato, aveva commesso errori, fatto tutte le cazzate del mondo, usciva con due o tre donne contemporaneamente, era sbronzo o fumato per il 90% del suo tempo, e non gli fregava nulla, di niente.
Ed Harry era rimasto sempre lì, a guardarlo da lontano, a lanciargli sguardi, come per dirgli "sono qui quando vorrai tornare." Louis era sempre stato sicuro che Harry ci sarebbe stato.
Questo fino alla comparsa, due o tre mesi prima, di quello Xander, che aveva portato via tutte le attenzioni che Harry prima dedicava ancora a Louis. Xander gli aveva portato via ogni cosa. 
Harry non gli aveva detto nulla nemmeno dopo tutto il casino di Brianna e del bambino.
Gli parlava di bambini ogni giorno, quando stavano insieme. Harry Diceva sempre "se mai dovessimo crescere un figlio, io vorrei che fosse il tuo, che avesse i tuoi geni". Parlava sempre Di quanto sarebbero belli i suoi figli, che chissà se avrebbero preso i suoi occhi.Ma non era questo che intendeva. Di certo non era questo. Non era nemmeno venuto nella sua stanza per insultarlo quando Louis lo aveva detto a tutti, lo aveva ignorato, e Louis lo sapeva quanto quella cosa gli avesse fatto male. Ma lo aveva ignorato comunque, aveva telefonato a Xander, ancora lui, era stato al telefono tutta la notte, e il giorno dopo Xander era atterrato con il primo aereo, e aveva raggiunto Harry.
Era stato allora che Louis si era reso conto con chiarezza che aveva sbagliato tutto, e che rivoleva Harry indietro, ma non aveva fatto nulla. Nemmeno sapeva perché.
E quel giorno, poi, stava uscendo di testa ancora più del solito.
Harry e Xander avevano diviso la stessa ciambella a colazione, Harry gli aveva leccato lo zucchero dalle labbra, e come se non bastasse, si erano baciati per mezz'ora contro il muro del backstage dell'arena, mentre Harry aspettava di cominciare il soundcheck. Louis aveva sbottato e aveva rimandato il soundcheck al pomeriggio, tirando fuori la prima scusa che gli era venuta in mente. Un mal di testa o qualcosa di simile.
Doveva parlare con Harry voleva farlo adesso. Aveva rimandato troppo.
Harry aveva mandato Xander a prendere il posto "in quel ristorante dall'altra parte della strada, mi sembra un posto carino per noi." Aveva detto, e a Louis era venuto da vomitare. E poi era sparito. Chissà dove cazzo si era cacciato. Ancora non accettava il fatto che non stesse più a ronzargli intorno come faceva di solito.
"Ahi."
Qualcosa gli aveva colpito una spalla.
"Scusa. Il corridoio è stretto, magari dovresti guardare davanti a te invece che ai tuoi piedi."
Ottimo, pensó Louis, aveva trovato Harry.
"Scusa. Non ti avevo visto."
Harry fece spallucce: "magari riposati un po', così ti passa il mal di testa." Propose Harry e Il cuore di Louis fece un piccolo balzo. Si preoccupava di nuovo per lui. Almeno un pochino.
Harry gli fece un cenno e lo superó, andando verso la fine del corridoio del backstage.
Louis prese un respiro, e poi lo fece.
"Harry" Louis lo richiamó con voce un po' tremula.
Harry si giró, un po' incredulo, con le sopracciglia alzate e uno sguardo interrogativo.
"Senti...tu..." Louis si bloccó, non più in grado di continuare.
"Io...?" Lo esortò Harry.
"Posso...possiamo parlare?" 
"Ok. Dimmi."
"No, non così. Da soli. Solo qualche minuto, voglio solo...parlare con te."
Harry lo fissó negli occhi, con uno sguardo intenso che sembró attraversarlo da parte a parte. Erano mesi che Louis non provava la sensazione di essere guardato in quel modo da quegli occhi verdi di cui non sarebbe mai riuscito a dis-innamorarsi.
"D'accordo. Ok, andiamo. Vieni." Lo afferró per una mano, trascinandoselo quasi dietro, correndo verso il suo camerino. Louis sentiva il cuore battergli in gola, per la mano di Harry stretta nella sua, per la fretta che aveva di restare solo con lui. Dopo tutti quei giorni che erano stati solo XanderXanderXander, Louis davvero non se lo sarebbe mai aspettato.
Entró nel camerino, chiudendosi a chiave la porta alle spalle, si sedette sulla sedia più vicina, lasciando andare la mano di Louis e guardando nei suoi occhi azzurri dal basso in alto.
"Allora?"
Louis non riusciva a dire niente.
"È solo che..."
"Louis, ti prego, per favore. Dillo e basta."
Harry aveva capito perfettamente che quello che Louis gli avrebbe detto avrebbe cambiato ogni cosa, ancora una volta, e sapeva di non poter scappare da Louis, in nessun caso.
"Ti guardavo. Oggi. Con Xander. E mi sono ritrovato a chiedermi se tu...sei davvero felice?"
Harry continuó a guardarlo negli occhi con un'espressione indecifrabile sul viso.
"Sì." Rispose secco. "Mi fa sentire bene come non mi succedeva da anni."
Louis sentì una specie di coltellata infilarglisi nel petto. Un dolore così forte da impedirgli di respirare.
Annuì, togliendo lo sguardo dagli occhi di Harry e piantandolo nel pavimento.
"Ok. Io...volevo solo esserne sicuro. Lui non...non mi convince molto, volevo essere sicuro che ti stesse trattando nel modo giusto."
Harry scoppió a ridere e il cuore di Louis si geló completamente, in un modo così profondo e definitivo che ne era sicuro, non sarebbe mai più tornato a battere.
"Non fare finta di preoccuparti per me adesso, almeno risparmiami queste recite." Harry si fermò un istante e Louis capì subito che era indeciso se dire la frase successiva, e speró con tutto il cuore che decidesse di non dirla.
"E comunque non hai nulla di cui preoccuparti. Chiunque mi tratterebbe meglio di come hai fatto tu."
Louis chiuse gli occhi, strizzandoli, per accusare il colpo.
"Non so quante volte ti ho detto che mi dispiace. Non l'ho fatto per ferirti, non potevo fare altrimenti. Era finita, non c'era più niente da fare, Harry, io...non l'ho fatto per farti del male."
"Lo hai fatto comunque. Ed è carino il fatto che sei venuto a parlarmene per la prima volta dopo tutto questo tempo soltanto quando per una volta sto provando ad essere felice anche io. Davvero carino da parte tua."
Louis non disse niente, era troppo concentrato ad impedirsi di piangere e di lanciarsi su Harry e implorarlo di riprenderlo indietro, perché senza di lui non respirava.
"Se hai finito, Xander mi aspetta per pranzo." Aggiunse Harry asciutto. Louis non disse nulla, così Harry gli voltò le spalle e fece per uscire, ma una mano di Louis che si strinse attorno al suo avambraccio lo bloccò.
"Mi manchi."
Mormorò Louis, quasi sottovoce, lo sguardo basso.
"Dillo di nuovo." Disse Harry inespressivo.
"Mi manchi."
"A voce più alta."
"MI MANCHI. MI MANCHI DA MORIRE, CRISTO SANTO. MI MANCHI COSÌ TANTO CHE QUANDO TI VEDO CON LUI MI VIENE DA VOMITARE PERCHÈ VORREI ESSERE IO QUELLO CHE TI BACIA PRIMA DEI LIVE, E CHE TI FA SORRIDERE COSÌ." Louis prese fiato. Era rosso in viso. "Mi manchi. Mi manchi tanto, Harry."
Lo sguardo di Harry era ancora freddo, mentre osservava le prime lacrime lasciare gli occhi di Louis e scendere silenziose lungo le sue guance.
"È un po' tardi adesso." Disse. "Ti vengo in mente ora, perché sto con un altro, vero? Perché non me ne sto più chiuso in stanza a piangere ogni volta che tu ti porti qualche bionda in camera e tutto il piano dell'albergo ti sente mentre ci fai sesso? Mentre sapevi che c'ero io nella stanza a fianco, che sentivo ogni cosa? Sei uno stronzo."
"Harry...per favore." Voleva dirgli di smetterla, perche stava piangendo, ormai senza più riuscire a controllarsi, che non era il caso di continuare a dirgli quelle cose. Se le meritava, ma voleva solo implorarlo che per favore lo risparmiasse per almeno qualche minuto, perché cazzo, stava piangendo. Non si infierisce contro un uomo che ti piange davanti.
"Non prendermi in giro, Louis. Tu non vuoi me, tu vuoi che tutti siano sempre lì a pendere dalle tue labbra. Ti manco solo perché adesso non è più così."
Louis scosse la testa. Questa volta era sicuro che non fosse così: "ho sbagliato. Ma voglio rimediare, Harry...ti prego dammi una possibilità"
"Mi dispiace, non è più una cosa che coinvolge solo noi due." 
"Sì invece. Siamo sempre solo noi due la questione. Tutto il resto è soltanto sullo sfondo. Ti ricordi, Harry? Dicevamo sempre che era cosi...che qualsiasi cosa sarebbe successa solo noi due saremmo stati la cosa più importante."
Harry scosse la testa: "questo era prima che tu mi lasciassi in quel modo. Prima che mettessi incinta una ragazza di cui neanche ti ricordavi bene il nome. Era prima che io mi innamorassi di un altro."
Louis stabuzzó gli occhi, incredulo: "tu...hai detto che..."
Harry non lo lasció finire. Era inutile girarci intorno: "Sono innamorato di Xander, perché lui è ogni cosa che ho sempre cercato, è la persona che è tutta la vita che aspetto. E mi ama, e mi rispetta, e non si vergogna di me come facevi tu. Sei arrivato troppo tardi per sistemare le cose, Louis."
Louis scoppió a piangere, cercando di non singhiozzare in maniera troppo patetica. 
"Smettila." Disse Harry, asciutto.
"Non c'è più niente che posso fare?"
Harry scosse la testa.
Louis si accasciò lentamente per terra, scivolando con la schiena contro il muro. Non si rendeva nemmeno conto di cosa sarebbe diventata la sua vita da quel momento in poi.
E in quel momento, mentre singhiozzava raggomitolato per terra, notó fra le lacrime, lo sguardo di Harry addolcirsi, e la sagoma del ragazzo chinarsi su di lui, posandogli le mani sulle spalle.
"Louis..."
Il tono era tornato il suo solito tono, la voce del suo solito Harry.
"Lo sai che se piangi così io non connetto più..." Continuó Harry "Louis...ti prego"
"Lo ami davvero? Lo...ami sul serio, Harry? È veramente finita? Ogni cosa?"
Harry si morse il labbro inferiore, con un peso insopportabile sul petto.
"Mi sono innamorato di lui, Lou. È successo. Tu non c'eri...aspetti un figlio, cazzo. Non hai idea di quanto ho pianto per te non ne hai neanche idea. E c'era Xander a consolarmi, non c'eri tu. È stato lì in ogni minuto, Lou. Non è cominciata così, ma alla fine io...mi sono innamorato davvero. Lui è splendido, io sono sicuro che lo capiresti se lo conoscessi meglio."
Louis continuava a singhiozzare, più forte ad ogni parola di Harry. Risuonavano nelle sue orecchie come una maledizione. Ogni cosa sarebbe cambiata adesso.
"Harry..."
"Scusami se sono stato troppo...duro, prima, ma...mi hai fatto così tanto incazzare."
Louis non accennava a smettere di piangere.
"Harry"
"Dimmi."
"Resta qui con me ancora per qualche minuto. Solo noi. Per l'ultima volta, per favore."
Harry chiuse gli occhi e si sedette vicino al corpo tremante di Louis, passandogli un braccio attorno alle spalle e lasciandolo appoggiargli la testa sulla sua spalla.
"Harry." La voce sottile di Louis lo chiamó di nuovo.
Harry gli posò un bacio sui capelli. "Sì?"
"Per me vale ancora."
"Cosa?"
"La cosa che non importa nient'altro tranne noi due. Vuoi stare con Xander. Va bene. Puoi anche stare con lui tutta la vita e poi decidere che vuoi tornare con me l'ultimo dei tuoi giorni. Va bene. Io ti aspetterò. Puoi tornare da me ogni volta che vuoi. In qualsiasi circostanza."
Harry annuì, non disse niente. Si sentì un po' in colpa, perché era quello che avrebbe dovuto fare lui, ma Xander era entrato nella sua vita in punta di piedi, e senza nemmeno che Harry se ne accorgesse si era insinuato molto più a fondo di quello che avrebbe creduto possibile. Lo aveva fatto innamorare di lui. E non si torna indietro da una cosa del genere.
Giró la testa per annusare i capelli di Louis. Conosceva ancora a memoria la fragranza del suo shampoo, e lo annusó, forte, a costo di sembrare inquietante, perché sapeva che sarebbe stata l'ultima volta. Louis singhiozzó più forte e si aggrappó con le mani ad un braccio di Harry.
Chiuse gli occhi e si lasció accarezzare dal tocco di Harry, beandosi di ogni brivido che sentiva sulla pelle, perché sapeva che era un ultimo regalo che Harry gli stava facendo.
Avrebbe potuto anche addormentarsi, così, tra le sue braccia, come faceva un tempo.
Gli mancava. E gli sarebbe mancato ogni giorno. Ma voleva che Harry fosse felice, se lo meritava dopo il modo in cui aveva sofferto, e aveva ragione. Non poteva tornare indietro, di punto in bianco, così.
Ma sarebbe stato lì sempre, e per sempre.




Harry arrivó trafelato al ristorante dove Xabder lo stava aspettando almeno da una mezz'ora.
"Ciao." Disse senza fiato. "Scusami, è tanto che aspetti?"
Xander gli sorrise e alzó le spalle. "Non importa." Sì sporse sul tavolo, verso Harry che si era appena seduto, le labbra sporte in avanti per chiedergli un bacio.
Harry lo accontentó, e si rese conto di avere un bisogno di lui così forte che gli toglieva il fiato. Non gli era mai successo prima, non così, e il pensiero che fosse tutta colpa di Louis lo faceva agitare ancora di più, perché non voleva che condizionasse ancora la sua vita. Non così tanto. Non era giusto. 
"Volevo ordinare per te, ma non sapevo se eri in giornata-insalata-di-pasta o giornata insalata-di-riso. Così ho preferito aspettare."
Silenzio. Harry aveva sentito, ma stava fissando il portatovaglioli senza dare segni di vita. 
"Harry?"
"Oh. Sì, scusa...non lo so, in effetti non ho molta fame."
Xander lo fissò, cercando di decifrare la sua espressione. Harry aveva quello sguardo sul viso. Quello che aveva soltanto quando succedeva qualcosa che coinvolgeva lui.
Xander allungó una mano sul tavolo, posandola su quella di Harry. 
"Harry? Va tutto bene?"
Harry si scosse un istante: "Sì. Sì." Rispose, vago.
"Quindi non vuoi ordinare niente?" Chiese di nuovo Xander.
"Non...non lo so." Harry non riusciva a focalizzare il suo cervello in niente che non fossero le cose che Louis gli aveva detto poco prima oppure la voglia soffocante di attaccarsi al collo di Xander e piangere fino al giorno seguente.
Si alzó di scatto: "scusa io...mi serve un po' d'aria, esco un secondo...scusa." Corse praticamente fuori, lasciando Xander a guardarlo incredulo.
Harry si fermò, appoggiando la schiena al muro esterno del retro del ristorante. Cercava di prendere respiri profondi ma non ci riusciva.
"Harry."
Il riccio riaprì gli occhi in tempo per vedere Xander avvicinarsi a lui con uno sguardo preoccupato.
Non gli diede il tempo di dire nulla, strinse i pugni sulla sua maglietta, all'altezza del petto, sussurrandogli di stringerlo forte.
E Xander non se lo fece ripetere due volte. Si portò la testa di Harry contro il petto, baciandolo fra i capelli, accarezzandolo sulle spalle e sussurrandogli nelle orecchie qualche parola per calmarlo.
"Va tutto bene, piccolo. Ci sono io è tutto a posto."
Harry voleva che continuasse a ripeterlo all'infinito, che non smettesse mai di dirlo.
Chiuse gli occhi, strofinando il viso sulla spalla di Xander. Doveva ancora abituarsi ad essere quello più piccolino della coppia, quello più basso, che si faceva avvolgere dagli abbracci, come a volerci scomparire dentro anzichè essere quello che stringeva e coccolava. A volte, quando chiedeva un abbraccio si aspettava di sentire ancora il peso leggero della testa di Louis contro il suo petto, e non le braccia forti di Xander che gli avvolgevano le spalle. Si sentì in colpa per aver pensato ancora una volta a Louis e per avere paragonato ancora una volta Xander a lui, così le parole gli scivolarono via dalle labbra.
"Ti amo." Disse, piano, le parole soffocate dalla stoffa della maglietta di Xander contro cui erano premute le sue labbra. Intanto non avevano più nessuna importanza. Lo aveva già detto a Louis, era un passo più importante che dirlo a Xander stesso.
Lo sentì irrigidirsi per un istante, sorpreso, forse era rimasto senza fiato per qualche secondo, poi riprese ad accarezzargli i capelli e se lo strinse addosso più forte.
"Anche io." Rispose, come se fosse ovvio, come se non fosse la prima volta che se lo dicevano, come se fosse sempre stato così. Come se entrambi lo sapessero già. E forse, di fatto, era così.
E questo sembro ancora più strano ad Harry. Era troppo presto, stavano insieme soltanto da due mesi, ma lo pensava davvero, lo amava, e non c'era nessun motivo per cui non avrebbe dovuto dirglielo. 
Era così diverso con Xander. Ogni cosa era naturale, accadeva Da sola. Con Louis aveva aspettato quasi un anno per dirglielo. Ogni cosa con Louis era sempre così complicata. Con Xander non esistevano problemi. Si amavano e basta.
"Harry...che cosa è successo?" Chiese Xander dopo qualche minuto in cui Harry non fece altro se non stringerlo e lottare con se stesso nel tentativo di non piangere. 
Scosse la testa. Non ne voleva parlare, di sicuro non con Xander, non voleva farlo sentire a disagio, o farlo preoccupare perché non se lo meritava. Aveva soltanto bisogno di lui.
"Lo sai che puoi dirmi ogni cosa, vero?" Continuó Xander, il fiato che accarezzava dolcemente un orecchio di Harry.
"Puoi parlarmi di qualsiasi cosa. Anche se si tratta di Louis." Harry trasalì nel sentire il suo nome. E poi si agitó ancora appena si rese conto di quanto era facile per Xander leggergli dentro. Non credeva che sarebbe mai più riuscito a trovare un legame del genere. Non dopo Louis.
Il suo corpo si scosse con un brivido, per aver di nuovo pensato al suo nome, e si aggrappó più forte alla maglietta di Xander, così forte che aveva paura perfino di strappargliela.
"Non devi mai avere paura di dirmi niente." Continuó Xander.
Harry si staccó lentamente da lui, sentendosi improvvisamente freddo: "forse...magari tra qualche giorno. Non me la sento adesso." Disse, e per un istante sentì una rabbia incontrollabile verso Louis montargli dentro al petto, perché lui era venuto a parlargli, era venuto a chiedergli di ricominciare, di riaverlo indietro, senza curarsi del danno che avrebbe fatto alla mente di Harry. Si era messo a piangere in quel modo davanti a lui, senza pensare che facendo così avrebbe rischiato di rovinare la vita che Harry stava disperatamente tentando di ricominciare. Era stato egoista, come sempre, anche quell'ultima volta.
"Ascolta. Torniamo in albergo. Fanculo il pranzo." Propose Xander, guardando Harry negli occhi mentre gli accarezzava le guance.
"Ho il soundcheck fra due ore." Disse Harry, ed era terrorizzato soltanto all'idea di rivedere Louis dopo così poco tempo.
"Possono fare senza di te per una volta, tu che ne dici? Chiami, e gli dici che non ci vai. Ce ne stiamo in hotel tutto il pomeriggio, da soli."
"Non mi sento molto in grado di fare..." Cominció Harry, mettendo le mani avanti, ma Xander non lo lasció finire: "non ho mai parlato di fare sesso. Voglio solo stare un po' con te."
Era un'idea bellissima, era esattamente quello di cui Harry aveva bisogno, e Xander lo sapeva.
"Sì. D'accordo." Si lasciò guidare dalla sua mano, verso la strada. L'hotel era lì vicino ma ad Harry sembrava lontanissimo da tanta voglia che aveva di lasciarsi cadere sul letto e nascondersi fra le braccia del suo ragazzo.
Voleva restare tutto il giorno sdraiato sul letto con il naso di Xander immerso nei suoi capelli e le sue mani ad accarezzargli la schiena.
E allora avrebbe potuto rivedere Louis, sarebbe anche riuscito a guardarlo di nuovo negli occhi, perché avrebbe avuto Xander a baciarlo prima di salire sul palco, e ad aspettarlo giù una volta finito. Solo per lui. Che guardava solo lui.
E in fondo, Harry sapeva, che quello era davvero il suo lieto fine.







Sento le maledizioni che mi state lanciando. Chi mi segue sa che scrivo One Shots per sfogare le ansie. L'angst mi calma e mi agita allo stesso tempo. xD bene, ora mi toglierete tutti dai contatti, lo so. 
Giuro che vi riempirò di fluff Larry in futuro. Non un-followatemi tutti, please :D
Love you all
baci
Ire


P.S. trovate me e questa OS e altre cose come sempre anche su wattpad
P.P.S. FORSE domani sono on line con il 20 di Falling Apart. Con la traduzione, invece, sono in ritardo.

 
  
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