Fanfic su attori > Orlando Bloom
Segui la storia  |       
Autore: Meahb    06/02/2009    7 recensioni
Fino a che punto si spinge l’amicizia? Qual è la linea di confine tra amicizia e amore? E cosa succede quando il destino è convinto che due persone sono destinate a stare insieme, costi quel che costi?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
thepromis18

THE PROMISE





If you can make a promise If it's one that you can keep,

I vow to come for you
If you wait for me and say you'll hold
A place for me in your heart.

 

T. Chapman ‘The promise’

 

 

 

L’attesa.
Che strano, stupefacente animale.
Se ne sta lì, immobile a fissarti, piantandoti quegli occhi scuri di non consapevolezza addosso, facendo quasi paura.
Bee sospirò, socchiudendo brevemente gli occhi.
Erano passate già due ore, eppure le sembravano appena pochi minuti. Una manciata di attimi che non potevano certamente, cambiare quel bizzarro stato d’animo.
Due ore, come dire, un sospiro.
Un sospiro lungo e sofferente, annegato nell’amore e nella paura di vedersi sfilare dalle mani quel diamante che, dopo tanto lottare, aveva finalmente conquistato.
Poteva accadere?
Dopo tutto quello che era successo, poteva davvero perderlo?
Perderlo per sempre?
Sbuffò, quindi si passò una mano sugli occhi.
Eppure sapeva, dentro di se, che niente avrebbe potuto spezzare quello che la univa ad Orlando. Non c’erano riusciti quindici anni di negazione, poteva riuscirci una donna qualsiasi, pescata nel marasma del mondo?
Ma sapeva che Miranda non era una qualsiasi. Sapeva che lei, in un modo o nell’altro, aveva contato per lui.
Sapeva, altresì, che lo amava. Di un amore strano e incomprensibile, ma sempre amore era.
E allora, si disse, chi è che decide qual è l’amore che deve vincere?
Qual è l’amore che deve prevalere su un altro?
Si girò sul letto, incapace di stare ferma.
Tutti si riempivano la bocca di belle parole, quando si parlava d’amore, ma nessuno aveva mai spiegato qual è l’amore che vince.

Omnia vincit amor, giusto?
E lei amava Orlando.
Quindi il suo amore doveva essere salvo.
Ma anche Miranda amava Orlando.
Dunque?
Era saggio credere nel profondo dell’anima che il suo amore, e non un altro, avrebbe avuto la meglio?
Sospirando si mise seduta, sbirciando fuori dalla finestra.
Il sole stava calando, un’altra notte si stava facendo largo tra le pieghe di un mondo che, inconsapevolmente, avrebbe potuto assumere mille colori e mille direzioni diverse.
Un mondo sospeso, dove qualunque cosa poteva succedere da un momento all’altro.
Lo stesso mondo che fino alla notte prima, non le era mai sembrato così bello, così vivo, così pieno di colori….
Si alzò dal letto, camminando lentamente verso il salotto.
Rimase in silenzio a fissare il telefono muto, finché una foto non catturò la sua attenzione.
Lei e Orlando.
Orlando e lei.
Due anime che si erano incontrate e che avevano resistito alle intemperie del mondo. Due anime che avevano resistito anche ai propri dubbi.
Sorrise, istintivamente.
Questo, in qualsiasi mondo esistente o fantastico, doveva pur significare qualcosa.

 

 

Orlando guardò Miranda sorseggiare lentamente dal bicchiere la sua acqua.
Non sembrava particolarmente stupita da quanto le aveva detto, anzi, sembrava semplicemente infastidita.
Quel particolare così stonato, gli provocò un brivido lungo la schiena.
“Cosa conti di fare?”, gli domandò lei, senza alzare gli occhi dal bicchiere.
“Lo sai cosa conto di fare”, rispose lui, fissandola.
“Mi lasci, dunque”, ridacchiò. E ad Orlando sembrò un suono decisamente inappropriato alla situazione, “Mi lasci a venti giorni dal matrimonio”, alzò lo sguardo, fissandolo in quello di lui, “Un matrimonio che volevi più te di me”.
“Mi dispiace”, soffiò, “Non volevo arrivare a questo punto. Spero che tu lo capisca”.
Lei scosse la testa, “Non te la cavi così a buon mercato”, sputò.
“Cioè?”
Miranda si alzò e prese a camminare lentamente per la stanza, “Hai idea di quello che la gente riuscirà a dire sul mio conto? Hai idea delle chiacchiere? Delle supposizioni? Sarò la cornuta d’America”.
Lui si massaggiò una tempia, improvvisamente esausto.
“Per quel che vale, cercherò di evitarti pubblicità negativa”.
Lei rise ironica, “E come? Come pensi di riuscirci?”
Repentinamente, l’umore di Orlando mutò. Gli occhi si strinsero in due fessure, il sangue prese a girargli vorticosamente nelle vene.
“Miranda, ascoltami bene. Saranno momenti brutti per tutti, non lo metto in dubbio. E mi dispiace di aver trascinato questa cosa fino ad oggi, mi spiace di non averlo capito prima. Ma non posso preoccuparmi di tutti i pensieri che faranno i giornalisti o i semplici fans. Posso solo assicurarti che, per quanto potrò, cercherò di tutelarti”.
“Non dire stronzate, Orlando. Appena varcherai quella soglia, ti dimenticherai di me all’istante”.
Lui sospirò profondamente, “Questo non è vero e lo sai anche tu”.
“Dici?”, Miranda fece una smorfia, “E dovrei crederti? Ti sei dimenticato di me mentre eravamo insieme, come pensi che farai a ricordartene dopo avermi lasciata?”
“Preferisci che rimanga qui pur sapendo che amo un’altra donna?”
Lei rise di nuovo, “Chiamala col suo nome. Dì pure Abaigeal”, sillabò con odio quel nome, “La stessa Abaigeal che avrebbe dovuto fare da damigella al nostro matrimonio”.
“Si la stessa”, confermò lui, innervosito, “Esattamente quella”.
“Potresti continuare a vederla”, mormorò lei.
“Cosa??”, domandò Orlando allibito.
“Potremmo sposarci lo stesso e tu potresti continuare a vederla. Manteniamo in piedi la storia del matrimonio per un anno e poi potrai fare come meglio credi”.
“Stai scherzando?”, domandò lui sconvolto.
Lei lo fissò con rancore, “No”.
“Scordatelo”.
“Perché? Ne usciremmo entrambi puliti”, osservò lei.
Orlando si alzò di scatto dalla sedia, camminando verso di lei, “Che cosa cazzo stai dicendo Mir? Ti ascolti quando parli? Vuoi sposarmi per non essere al centro delle chiacchiere? Oppure proprio perché non vuoi rinunciare alla notorietà che deriverebbe da un matrimonio con me?”
Improvvisamente, tutto gli sembrò dolorosamente chiaro. Perché non l’aveva capito prima?
“Voglio solo evitarci un tracollo”, spiegò lei, indietreggiando, “Questa storia non farà bene né a te né a me”.
Lui scosse la testa contrariato, “Questa storia mi fa bene, Mir. Te lo assicuro. E sono disposto a gettarmi in una piscina piena di squali pur di avere quello che voglio”.
Lei lo fissò con disprezzo, “Anche io”.
“Cosa intendi?”
“Che non ti mollo”.
Lui la fissò senza capire, “Ti sto mollando io, infatti. Non ti amo più, non posso trascorrere il mio tempo con te pensando costantemente ad un’altra persona. Non posso farle questo”.
“A lei?”
“Neanche a te”, incamerò aria, “E neanche a me. Non sarebbe giusto nei confronti di nessuno”.
Miranda annuì decisa, senza nemmeno un cedimento nell’espressione del volto. Orlando la osservò con attenzione, domandandosi dove fosse finito quell’amore che tante volte gli aveva dichiarato.
“Penso io a dare l’annuncio stampa. Cercherò di tutelarti il più possibile”.
Lei non disse nulla, si limitò a guardarsi la punta delle scarpe.
“Mi dispiace”, mormorò, prendendo la giacca.
Lei annuì, quindi si sforzò di sorridergli.
“Buona fortuna”.
Lui le sorrise, quindi, dopo averle baciato una guancia s’incamminò verso la porta d’ingresso.
Miranda lo guardò uscire, quindi scosse la testa pensando, tra sé e sé, che non sarebbe neanche riuscita a piangere. Ma avrebbe potuto fare qualcos’altro.

 

Bee spense il televisore, piombando nuovamente nel buio.
Un buio che, stranamente, le sembrava quasi rassicurante. Silente. Fermo. Immoto.
Un buio nel quale si sentiva protetta. Dove tutto quello che provava era al sicuro, chiuso negli angoli e impossibilitato ad uscire.
Chi vince? Si domandò per l’ennesima volta.
Quale amore vince?
Non aveva smesso di chiederselo in quelle ore. Neanche per un momento.
Chi avrebbe vinto? Quale amore sarebbe stato più forte?
Sentì la serratura dell’appartamento scattare, quindi si voltò immediatamente.
Lo vide in piedi sulla porta, la guardava sorridendo.
“Ehy”, sussurrò appena.
Senza neanche pensarci, scattò in piedi, raggiungendolo con passi veloci. Orlando l’abbracciò, baciandola sulla testa, stringendola forte, sorridendo tranquillo.
“Com’è andata?”, mormorò lei, senza staccarsi di un millimetro. Mai, come in quel momento, aveva la necessità di sentirlo tra le sue braccia. Di sentirlo suo.
“Sono qui”, disse lui, semplicemente.
E Bee annuì, sorridendo impercettibilmente.
Non servivano altre parole, non servivano i dettagli né i racconti.
Serviva solo la sua presenza. Serviva solo essere insieme. Di nuovo insieme. Ancora insieme. Sempre insieme. A qualunque costo.
Alzò la testa per permettersi di guardarlo in viso. E come un’esplosione violenta, la mente le rimandò tutte le immagini degli ultimi giorni che avevano trascorso insieme. Le canzoni, le parole, le lettere, le citazioni. Gli umori, i timori, i dubbi e…l’amore.
Tutto quell’amore…che sembrava davvero troppo per essere in grado di tenerlo tutto tra le mani.
Gli sorrise, quindi si sporse a baciarlo.
Orlando ricambiò lentamente, teneramente, guidandola con dolcezza verso la camera da letto. Bisognoso di sentirla sua, bisognoso di navigare nelle acque calme di quell’amore che adesso sembrava l’unica cosa reale in quel mondo bizzarro.
Inciamparono sullo stipite della porta e Bee scoppiò a ridere.
Lui la guardò e pensò che fosse la cosa più bella che aveva mai visto. Sentire qualcuno che ami mentre ride, equivale a mettere la melodia ai pensieri che accompagnano la sua immagine.
“Ti ho fatto male?”, le domandò, parlandole sulle labbra.
Lei scosse la testa senza rispondergli, spingendolo sul letto e saltandogli letteralmente sopra.
Orlando ridacchiò, “Calma, gringo!”
Lei, per tutta risposta, gli morse un labbro, sorridendo, “Ho voglia di te”, mugolò.
Con un agile scatto di fianchi, Orlando la ribaltò sulla schiena, sovrastandola.
“Ti amo”, disse solo, mentre le alzava il bordo della camicia da notte che indossava.
Bee socchiuse gli occhi, sospirando a quel tocco che conosceva così bene e di cui non era mai sazia.
Orlando si tolse quello che restava della sua biancheria, quindi entrò in lei lentamente, senza smettere di fissarla negli occhi.
E ad ogni dolce spinta le sussurrava un ‘ti amo’, baciandole gli occhi, le tempie, le mani, i polpastrelli, i polsi, le guance, le labbra…esplorando quel corpo che conosceva ormai così bene, centimetro dopo centimetro. Emozionandosi nel vederla sorridere, sospirare, stringerlo forte tra le sue braccia.
La sua resistenza non durò a lungo, ma non se ne preoccupò.
Per la prima volta da che era con lei, si rese conto che avrebbe avuto tutto il tempo del mondo per dimostrarle quanto l’amava.

 

 

 

Erano stesi nel letto, la finestra spalancata per permettere alla dolce brezza californiana di avvolgerli tra le sue braccia.
Bee mise il viso nell’incavo del suo collo, sospirando.
“Sono una stupida”, mormorò.
Orlando si voltò a guardarla, “Perché?”
Lei fece una buffa smorfia, imbarazzata per quello che stava per dire, “Avevo paura di perderti”.
Lui le sorrise, quindi le baciò la punta del naso, “Non è possibile”.
Finalmente anche Bee sorrise, baciandolo a sua volta, “Adesso lo so”, mormorò.
“Bee mi fai una promessa?”, domandò lui, d’un tratto.
Lei annuì, sistemandosi per guardarlo meglio in viso.
“Prometti che ti ricorderai sempre questa notte?”
Senza capire lei sbatté gli occhi, “Perché?”
“Perché stanotte è l’inizio di sempre. E’ la ricompensa per aver perseverato negli anni…per aver sempre creduto in noi. Per aver dato all’amore la possibilità di farsi largo, di farsi vero”.
Lei sorrise, “Prometti una cosa anche tu?”
Orlando annuì.
“Prometti che considererai questa notte come un patto che lega due anime, sciogliendo tutti i legami del passato. Come se fosse una sorta di celebrazione di tutte le scelte che abbiamo preso e di tutte le sfide che queste scelte comporteranno. Prometti che saremo sempre in due, perché in due siamo più forti. Perché insieme siamo una squadra, e solo insieme saremo in grado di resistere alle tempeste del mondo, là fuori. Prometti che stasera è si, l’inizio di sempre, ma è solo una semplice formalità per il mondo là fuori. Un annuncio nuovo per loro, ma antico per noi. Prometti che stasera la ricorderai come il momento in cui entrambi, pur con tutti i timori del mondo, abbiamo mantenuto le promesse che ci siamo fatti secoli fa, nel segreto dei nostri cuori”.
Orlando la baciò a fior di labbra, “Promesso”, sussurrò.
“Promesso”, sussurrò lei, di rimando.
E in quel momento capì che era stata una sciocca a domandarsi quale amore avrebbe vinto.
Perchè il loro non era un solo amore.
Erano due tipi d’amore perfetto che, perfettamente, s’incastravano nel puzzle del mondo. 
E un amore così, non poteva non vincere.

 

 

 

 

 

RIECCOCI!!!!!

Ragà, io sono scontata come i prodotti alla Coop, me ne rendo conto, ma voi siete ME RA VI GLIO SE!!! E se potessi vi manderei un dat con la mia voce che continua a ripetervi “grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie”.

Grazie per il vostro entusiasmo, per esserci sempre, perché mi capite e perché amate quello che scrivo! Posso solo regalarvi queste parole. Una per una. Tutte per voi…che non c’è nessuno che se le merita tanto quanto voi!

 

BEBE: Eh si, tesoro! Il vespaio c’è, si intravede ma… com’è che dice Bee all’inizio?? OMNIA VINCIT AMOR!!

 

LIZ: ehehe…per fortuna ho scampato il pestaggio!!! Comunque sono veramente emozionata per quello che hai scritto…sono davvero davvero contenta! Grazie tesoro! Di tutto!!

 

DOD…tu non hai parole per me, ma io non ho parole per te!! Sei qualcosa di assolutamente eccezionale! Davvero! E non sai che gioia è stata per me, incontrarti in mezzo a queste ciliegie! GRAZIE TESORO!

 

NIAHM: La tua polpetta ha imparato tutti i virtuosismi di ‘Girls just wanna have fan’…adesso manchi solo tu. Il karaoke è già pronto e il pubblico esultante!

Quella canzone…un giorno la canteremo. Però non al karaoke. Parola di scout! Ti adoro tesoro mio!

 

NAR: Grazie!! Sono contenta che tu mi abbia seguito e sono ancora più contenta che, alla fine, abbia deciso di lasciare un impronta! Grazie! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!!

 

SUMMER: Non smetto. Promesso! Croce sul cuore! Anche solo per farti sorridere, prometto di dare sempre il meglio!! Grazie, Gioia!

 

ROXY: Sono tornata abbastanza presto??? Spero di si! E spero che questo nuovo capitolo sia riuscito ad emozionarti come gli altri! Grazie per le tue parole, sono davvero importanti per me!!!

 

KLOOD: che ne dici?? Il fronte Miranda pare sistemato no?? Ti mando un bacio grande, Stella. E grazie di passare sempre da qui! Sul serio!

 

E voglio ringraziare anche

1 - Alessiuccia 
2 - anemone333 

3 - aya chan 

4 - birri 

5 - doddola93 

6 - evol 

7 - Ithil 

8 - kiki91 

9 - Lady_Eowyn 

10 - miky 483 

11 - sara chan 92 

12 - Star Petal 

13 - strowberry_sin 

14 - summer89 

 

Che mi hanno messo tra le storie preferite.

E anche tutte le ragazze che leggono e anche quelle che mi scrivono in privato!

GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!!

 

Adesso, siccome sono stata ripetitiva come il pling-pling della goccia che cade impertinente dal lavandino della cucina, vi lascio. E vi ringrazio un’altra volta. E vi dico che vi voglio bene…siete strepitose, donne. Ricordatevelo.

Però…mmm…siccome la laurea è imminente, il prossimo capitolo potrebbe tardare. Ci sto lavorando adesso, cosicchè magari riesco a postarlo presto ma sono puntigliosa. Sta storia va plasmata a dovere! Perciò vi prego di perdonarmi in anticipo!!

 

Vi abbraccio tutte!!

Amederla sorridere, sopspirare

 

 

 

 

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Orlando Bloom / Vai alla pagina dell'autore: Meahb