Film > The Phantom of the Opera
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Autore: __aris__    06/09/2015    6 recensioni
Ophelia Weston non parla da dieci anni, da quando ha assistito alla morte dei genitori. Suo nonno, Lord Edward Weston, ha chiamato i migliori precettori ed i migliori medici che l'Europa di fine 800 è in grado di offrire ricevendo un unico verdetto: il mutismo della nipote è irreversibile. A Parigi sente parlare del Fantasma dell'Opéra e viene a conoscenza delle lezioni di canto impartite a Christine Daaé, così decide di salvare Erik da un imboscata dei gendarmi proponendogli un patto: gli offrirà la possibilità di lasciare la Francia se verrà con lui e proverà a ridare la parola a Ophelia.
-- Questa è un'idea che avevo da tempo e che torna spesso a tormentarmi. L'ennesima possibilità per Erik di rifarsi una vita dopo l'Opéra. spero vi piaccia e che venga recensita.
Genere: Angst, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erik/The Phantom, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La deflagrazione del colpo di pistola sovrastò i passi dei poliziotti ed i suoi. Il proiettile lo aveva preso nel costato; non era una ferita grave ma era dolorosa e gli avrebbe rallentato non poco la fuga. Girò un angolo buio, sperando che bastasse per seminare i gendarmi ma i loro passi si avvicinavano inesorabili. Si rimise a correre cercando la prima uscita dalle catacombe che gli venisse in mente. Di solito non usciva mai dai sotterranei di Parigi ma i suoi inseguitori erano più insistenti del solito, come se questo attacco fosse accuratamente preparato.
Erano passati tre mesi da quando L’Opéra era andata a fuoco, tre mesi trascorsi cercando di lasciare Parigi senza successo. La folla non lo aveva ucciso ma era diventato ugualmente il criminale più ricercato di Francia e sembrava che ci fosse sempre un gendarme pronto a rovinare i suoi tentativi di fuga. Così aveva vissuto nelle fogne, aspettando un momento propizio che non arrivava mai.
Aprì una porta di piombo e si trovò sotto un ponte della Senna bagnato da una pioggia torrenziale. Attorno a lui non si muoveva nulla, tutto era inghiottito da una notte piovosa come poche. Ignorando l’acqua ed il dolore risalì le scale che gli avrebbero permesso di attraversare il ponte, affacciandosi fugacemente oltre la balaustra in pietra per vedere se era ancora inseguito. Un lampo squarciò l’aria, riportando il giorno nella notte per pochi istanti sufficienti a farlo scoprire.
Alt! Fermo!  Siete in arresto!” gridarono alcuni ufficiali alle sue spalle. Erik li ignorò continuando a correre fino a quando una carrozza non gli sbarrò il cammino. Era molto lussuosa, completamente nera, guidata da un uomo con un pastrano pesante ed un cappello a falde larghe.
Una mano guantata da seta bianca aprì la portiera. “Salite se volete salvarvi la vita.” Disse un uomo con accento inglese.
Erik si guardò indietro: i gendarmi stavano prendendo di nuovo la mira: se non si fosse mosso immediatamente sarebbe morto. Senza pensare salì sulla carrozza e prima che lo sportello fu richiuso il passeggiero aveva fatto segno al cocchiere di allontanarsi velocemente.
Io sono Lord Edward Weston, Duca di Cronley e, se non ho sbagliato persona, voi siete il Fantasma dell’Opéra.” Dalla voce doveva avere almeno sessant'anni. La figura era avvolta nel buio ed il cilindro nascondeva parte del volto ma Erik poteva intravedere due piccoli occhi azzurri dall'aspetto determinato e una folta barba ben curata e spolverata di bianco.
Esattamente monsieur.” Rispose l’altro coprendosi il viso con la falda del cappello.
Bene, non mi sarei potuto perdonare di aver aiutato il criminale sbagliato!” sospirò con sollievo “Questa sera sono stato invitato a cena dal sindaco e dal capo della polizia che mi hanno parlato molto di voi.” Continuò accendendo una pipa “Sembra che la vostra cattura sia fortemente caldeggiata dalla famiglia de Chagny. Questioni di amor proprio, per non dare l’impressione di un matrimonio riparatore. Hanno studiato le mappe delle catacombe, le hanno perlustrate e vi hanno teso una vera imboscata. Se non fosse stato per me vi avrebbero sicuramente ucciso. Non questa notte forse, ma presto.” Lord Weston sembrava giocare una partita in cui conosceva ogni mossa in anticipo: parlava con la calma e la precisione di un cacciatore esperto che tende l'imboscata all'ennesima preda.
Vi ringrazio di avermi salvato la vita, Vostra Grazia, ma non capisco il motivo di tanta gentilezza.”
Ho un’offerta vantaggiosa da proporvi. In molti mi hanno parlato di voi, ho sentito madame de Chagny cantare e saputo cos’avete fatto per lei quando era bambina. Ho anche saputo del vostro viso e sappiate fin da subito che le vostre sembianze non mi turbano. Ho combattuto in India ed ho visto le barbarie perpetrate contro i nostri ufficiali prigionieri, quindi non mi spavento per qualche osso fuori posto. Mi spiace solo di non aver assistito al vostro Don Giovanni, ho sempre creduto che poche cose facciano comprendere un uomo quanto la sua musica.”
Avete detto di avere un’offerta da farmi.” Tagliò corto il francese a cui la disinvoltura del suo salvatore non piaceva affatto.  
Siete un uomo diretto, ma se fossi nella vostra posizione nemmeno io vorrei che mi si trattasse come il fa il gatto col topo. Volevo solo farvi capire che so perfettamente chi siete e non ho paura di voi. Io ho una nipote, Ophelia Weston.” L’uomo si interruppe prendendo diversi respiri pesanti, come se si preparasse a rivelare qualche doloroso segreto. “Ophelia non parla da dieci anni, da quando ha visto i genitori investiti da una carrozza. Le ho fatto avere i migliori insegnati e medici d’Europa ma tutti hanno detto che la sua è una forma di isteria e che non parlerà mai più. Io so che si sbagliano, so che in qualche modo mia nipote parlerà ancora." La mano del Duca stingeva il pomello del bastone come avrebbe fato con il collo di un nemico; la voce era bassa e profonda, le parole gli uscivano di bocca dure e determinate. "Ophelia deve parlare ancora: alla mia morte erediterà una grande fortuna e chiunque l’amministrerà la rinchiuderà al Bethlem Royal Ospital appropriandosi di rendite e proprietà.”
Mi dispiace per vostra nipote ma continuo a non capire.”
Vorrei che voi diventaste suo precettore e che proviate a farla parlare.”
Erik appoggiò il cappello sul sedile accanto a lui e trattenne una cinica risata solo perché l’uomo davanti a lui gli aveva salvato la vita. “Io? L’Enfant du Diable? Devo ricordarvi com’è finita l’ultima volta che ho avuto un’allieva? Volete che dia fuoco anche al vostro castello?
Lord Weston non si fece sopraffare dall’incredulità del passeggero, tanto meno dal suo aspetto. Anche se capiva perfettamente la repulsione che provocava; se non avesse servito l’esercito in India non sarebbe stato preparato a quel volto. “Sono stato ben informato sul vostro conto, so di cosa siete capace ed ho valutato attentamente questa scelta. Ho provato con i metodi tradizionali ma non hanno funzionato, adesso devo provare con qualcosa meno ortodosso se voglio salvare il mio casato.”
Siete un uomo spregiudicato.”
Sono un consigliere della Regina: sono abituato a valutare diverse possibilità e scegliere quella con maggiori possibilità di successo, lo richiede l’Impero. Consideratevi come un corsaro al servizio della regina Elisabetta.”
Io non sono al vostro servizio e non sono mai stato un ammiratore di Francis Drake.
Io vi offro la possibilità di lasciare la Francia indisturbato e nessuno saprà più niente di voi.”
 “E cosa direte a vostra nipote per giustificare il mio viso? Per non parlare della servitù.”
So che avevate una maschera in porcellana, posso fare in modo che ne ricostruiate una con la dovuta riservatezza. E se qualcuno farà qualche domanda dirò che avete combattuto con me in India e siete stato vittima di una malattia che vi ha deturpato. Vi assicuro che basterà.”
Avete pensato proprio a tutto.  Ma se non accettassi?
Il cocchiere si fermerà e voi scenderete dalla carrozza.” Rispose Weston senza esitare, dopo tutto non aveva interesse in un criminale se non gli poteva essere utile.
Erik valutò le alternative: aveva passato mesi cercando un modo per lasciare il Paese e se fosse partito con quel nobile inglese, un consigliere della Regina Vittoria, nessuno avrebbe sospettato nulla. Ma avere un’altra allieva dopo Christine gli faceva mancare l’aria. Nessuna sarebbe stata come lei, ed per nessuna oltre lei valeva la pena di insegnare la sua Arte. “Io non prendo allievi che non abbiano un vero talento musicale. Su questo non accetto compromessi.” Disse risoluto.
Potrete esaminare mia nipote in Inghilterra e poi decidere. Ma credo che accetterete dopo che l’avrete sentita suonare il pianoforte.
Se ne siete così convinto la vostra mi sembra una proposta accettabile.”
Posso considerarlo un accordo tra gentiluomini?” Lord Weston porse la mano per sigillare il patto.
Oui monsieur, potete.” Rispose Erik ricambiando il gesto mentre la carrozza continuava a correre nel buio. 



   
 
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