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Autore: Sam27    07/09/2015    3 recensioni
Tutti sappiamo che l’estate tra il sesto e il settimo anno dei gemelli ad Hogwarts i due la passarono a fare esperimenti. Ma di quale genere? Usando cosa? Per fare cosa? Mi sono divertita ad immaginarlo.
Dal testo:
“-Anche voi siete dei Lupi Mannari?- chiese George.
-Io sono una Banshee- disse Lydia con un rapido sorriso.
-Cioè? Una specie di ragazza super sexy?- ammiccò Fred.
-No- rispose lei vagamente seccata –Una specie di portale tra il mondo dei morti e quello dei vivi-
-Un fantasma?- le fece eco George.
-Non proprio- sorrise lei.
-E tu?- domandò Fred rivolto a Stiles.
-Oh, io… ecco.. Sono stato posseduto da un demone per un certo periodo- disse Stiles passandosi una mano tra i capelli.”
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Genere: Avventura, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Molly Weasley
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Un lupetto piuttosto antipatico

'Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K. Rowling e Jeff Davis; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro'. 

 

Il numero dodici di Grimmauld Place tremò e la signora Weasley di conseguenza, con la piccola differenza che non  era la rabbia a muovere la vecchia casa ma qualcosa proveniente dai piani superiori.
-Questa volta mi sentiranno, oh se lo faranno!- esclamò la donna detergendosi il sudore dalla fronte e salendo gli ultimi scalini a due a due –Loro e i loro stupidi esperimenti mi hanno stufata!-
Spalancò la porta con un lieve colpo di bacchetta ed iniziò con voce acuta l’infinita ramanzina: -Potreste morire! Potreste far saltare in aria la casa! Perche non…-
Il rimproverò le morì in gola quando si accorse che l’unica persona che la stava ascoltando era il vecchio Errol, con gli occhi grandi dalla paura.
 
-Gred, credo che questo non sia Teen Wonder- mormorò Fred grattandosi la testa.
-Scusa Forge, ma credo di averlo pronunciato male… chissà in quale assurda dimensione siamo finiti- disse George osservandosi attorno.
Erano in un appartamento abbastanza spazioso formato da un’unica grande stanza di cui una parete era interamente coperta da finestre  regalando all’alloggio un’ottima vista, c’era un grande letto al centro e alcune colonne ai lati. I gemelli non riuscivano a distinguere molto altro poiché si trovavano nella penombra mattutina, si mossero appena e Fred inciampò su un oggetto aguzzo non identificato.
Furono i sensi vigili di Derek a svegliarlo, sfoderò gli artigli e le zanne e in un attimo fu in piedi.
-Chi c’è?-  domandò con la voce ancora impastata dal sonno.
-Noi siamo…-
-Non mi interessa. Cosa volete?-
-Un tipetto scorbutico- mormorò Fred con un leggero sorriso sulle labbra.
-Mi avete già stancato, forse dovrei uccidervi e finirla qui- insistette il Lupo Mannaro -Chi vi manda?-
-Credi che ci crederebbe se glielo spiegassimo, Fred?-
-Ne dubito, George-
Derek si mosse lateralmente ed accese una luce, sempre restando sul chi va là.
Quello che vide lo lasciò senza fiato: due ragazzi forse appena più grandi di Scott e Isaac ma comunque alti per la loro età, due gemelli per la precisione, con corti capelli rossi e troppe lentiggini; il loro fisico magro e snello era ancora più evidente sotto i due larghi maglioni verdi. Emanavano un odore particolare che il giovane Hale aveva notato fin da subito, non ne aveva mai sentiti così: non erano umani ma nemmeno Lupi Mannari o qualsiasi creatura avesse già affrontato.
-Due ragazzini?- chiese strabuzzando gli occhi –Ditemi chi siete e cosa volete prima che vi squarci la gola-
-Sei davvero scorbutico, sai?- disse uno dei gemelli incrociando le braccia e scuotendo la testa –Io sono Fr-… -
-Cosa volete?-
-Una tazza di Burobirra sarebbe più che gradita- intervenne George –Il viaggio è stato piuttosto spossante-
Derek era appena uscito da una giornata pesantissima in cui non erano mancati Chimere, Alfa e Darach, era piuttosto stanco e non aveva nessuna voglia di giocare o scherzare. Perciò attaccò pensando che, nella peggiore delle ipotesi, li avrebbe legati ed avrebbe chiamato Scott.
Mentre protendeva gli artigli verso il petto di uno dei due (quello con la G ricamata sul petto) vide l’altro tirare fuori un bastoncino. Se non fosse stato così impegnato a tentare di ucciderlo probabilmente sarebbe scoppiato a  ridere: davvero voleva difendersi con quell’affare? Ebbe appena il tempo di formulare quell’ironico pensiero che sentì il proprio corpo irrigidirsi, quasi come se il Kanima l’avesse colpito. Non riusciva nemmeno a muovere la lingua. Un odioso senso di impotenza si fece strada dentro di lui mentre tentava in tutti i modi di liberarsi.
-Cosa saresti? Uno strano animagus? O un Cane Mannaro?- chiese Fred pensieroso.
-Non credo esistano i Cani Mannari- gli fece presente George –E comunque se non gli liberi la lingua non può risponderti-
-Giusto!- esclamò Fred e, quasi annoiato, diede un rapido colpo all’aria con quel suo bastoncino.
-Sono un Lupo Mannaro, idiota. E tu cosa saresti? Una sottospecie di Kanima?- sussurrò Derek rabbioso –Non ti ho visto graffiarmi-
-Graffiarti? Perché avrei dovuto?- chiese Fred aggrottando le sopracciglia.
-Se ti liberiamo prometti di fare il bravo lupetto e lasciarci spiegare?- domandò George inclinando il viso.
Alla parola “lupetto” un ringhio sordo uscì dalle labbra di Derek ma annuì comunque. Fred mosse nuovamente il bastoncino ed il Lupo Mannaro sentì tutta la tensione abbandonarlo, gli ci vollero pochi secondi per riprendersi poi si gettò contro Fred e lo lanciò contro il muro, quello si accasciò al suolo con un gemito. Derek approfittò della distrazione per chiamare Scott, poi decise di occuparsi dell’altro.
-Sei un lupetto molto cattivo- disse George con un sorriso sbieco.
-Non immagini quanto-
Derek sorrise, mostrando i canini ma, prima che potesse fare alcunché, si trovò di nuovo immobilizzato, questa volta dalla vita in giù.
Fred si rialzò, zoppicante ma ancora tutto intero ed iniziò a girare attorno al loro ospite.
-E’ molto più carino di Remus, non trovi? Non ha tutto quel pelo e quel brutto muso, inoltre sembra lucido anche quando si trasforma. E, non so tu, ma ho notato che i suoi occhi cambiano colore-
-Fred- lo interruppe il gemello –Credo che di aver detto “Wolf” al posto di “Wonder”, per questo non ci sono ragazze mezze nude-
-Non vedo comunque l’ora di raccontarlo a Lee!-
In quel momento le porte dell’appartamento si aprirono di colpo, lasciando entrare Scott, Stiles e Lydia.
-Il trio delle meraviglie al completo, mi sento onorato- disse Derek con un ghigno.
-Che succede?- chiese Scott.
-Credo di aver iniziato con il piede sbagliato- disse George alzando le mani in segno di pace.
-Ricominciamo da capo, che ne dite?- chiese Fred.
Derek si trovò di nuovo libero di muoversi mentre gli venivano porse due mani. Disse il proprio nome senza stringerle ma incrociando le braccia al petto.
Quei due non gli piacevano per niente, così come non gli piaceva il fatto che l’avessero avuta vinta su di lui con tanta facilità e quel loro odore iniziava davvero a dargli sui nervi.
-E’ sempre così antipatico?- chiese Fred rivolgendosi ai nuovi arrivati.
-Inizia a starmi simpatico- disse invece Stiles indicandolo ma fu messo subito a tacere da un’occhiataccia da parte di Derek.
-Noi siamo Fred e George- disse uno dei due gemelli indicando sé stesso ed il fratello.
Anche gli altri si presentarono a turno brevemente.
-Che cosa volete?- chiese poi Lydia scrutandoli.
-Nulla, non dovremmo neanche essere qui, ma la pozione deve aver funzionato male perché George ha sbagliato a pronunciare il nome del luogo-
-Credo che dobbiate spiegarci tutto da capo- disse Scott tirando un gran sospiro.
Si sedettero per terra, tutti tranne Derek che preferì restare in piedi e con gli artigli ben sfoderati.
George iniziò a raccontare: -Eravamo in biblioteca a cercare qualcosa per una delle nostre nuove formule ed abbiamo scoperto che c’è la possibilità che esista questa dimensione parallela intitolata “Teen Wonder” che, come dice il nome, è un paradiso per giovani, dove ci sono alcool, ragazze e divertimento a volontà, o qualsiasi cosa una persona trovi meravigliosa. Abbiamo preparato la pozione, la metro polvere e ci siamo smaterializzati, peccato che io abbia detto “Wolf” piuttosto che “Wonder”. Quindi: eccoci qui! Perché, sapete…-
-Noi siamo maghi- concluse per lui il fratello mostrando loro il proprio bastoncino –Questa è la mia bacchetta-
-E puoi fare le magie?- domandò Stiles a bocca aperta.
George e Fred annuirono all’unisono.
Calò un profondo di silenzio in cui ognuno di loro iniziò a fissare la bacchetta di Fred, cercando di indovinarne il potere.
-Non ci credo- sentenziò infine Derek.
Fred fece una smorfia: -Ci pensi tu, Gred?-
-Agli ordini, Mordente!-
George mormorò: -Taranta Allegra- seguito da un rapido movimento della bacchetta, subito Stiles sentì le gambe farsi leggere e poco dopo si ritrovò a ballare in modo impacciato, senza riuscire a smettere.
-Uooo!- esclamò.
-Chi ci dice che la vostra non sia solo ipnosi?- domandò Lydia assottigliando gli occhi.
Fred le lanciò una rapida occhiata, incrociando i suoi occhi verdi, la ragazza non batté ciglio, ricambiando intensamente l’occhiata. Fred alzò allora gli occhi al cielo e puntò la bacchetta contro un ragnetto sul soffitto: -Engorgio-
Il minuscolo aracnide iniziò a crescere e crescere, sempre di più, fino a quando non diventò grande il doppio di un uomo. Dapprima sembrò ancora convinto di essere piccolo ed indifeso poi, probabilmente, dovette accorgersi del cambiamento perché li guardò spaventato ed iniziò a girare su sé stesso, correndo da una parte all’altra. Lydia cacciò un urlo ma Derek e Scott furono tempestivi: saltarono addosso all’animale ed iniziarono ad attaccarlo.
-Stupeficium!- esclamò George.
Il ragno stramazzò al suolo, svenuto, poi Fred lo rimpicciolì nuovamente e mise su un sorrisino soddisfatto.
-Qualcuno vuole pensare anche a me?!- esclamò Stiles seccato mentre ballava correndo da una parte all’altra della stanza.
-Lasciatelo così- intervenne Derek –E’ molto più divertente ed utile-
-Ammettiamo che ci stiate dicendo la verità- disse Scott calmo –Cosa intendete fare adesso? Non lo nego, ci sareste molto utili se restaste con noi-
-Non credo sia possibile- disse Fred.
-Abbiamo qualche piano per la testa- aggiunse George.
-Tornare un ultimo anno ad Hogwarts-
-La scuola di magia e stregoneria in Scozia- spiegò George.
-Ed aprire un negozio di Scherzi, oltre che unirsi all’Ordine della Fenice per combattere Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato-
-Qualcuno si decide a liberarmi!- urlò Stiles.
George lo accontentò con un rapido colpo di bacchetta e due semplici parole: -Finite Incantem-
-Ma voi parlate sempre così?- chiese il ragazzo tentando di riprendersi.
-Così come?-
-Uno inizia le frasi e l’altro le finisce- spiegò il giovane Stilinksi osservandoli con il fiato corto.
-Sì-
-Perché?-
Stiles aprì la bocca per ribattere, poi fece un rapido cenno con la mano lasciando perdere.
-Anche voi siete dei Lupi Mannari?- chiese George.
-Io sono una Banshee- disse Lydia con un rapido sorriso.
-Cioè? Una specie di ragazza super sexy?- ammiccò Fred.
-No- rispose lei vagamente seccata –Una specie di portale tra il mondo dei morti e quello dei vivi-
-Un fantasma?- le fece eco George.
-Non proprio- sorrise lei.
-E tu?- domandò Fred rivolto a Stiles.
-Oh, io… ecco.. Sono stato posseduto da un demone per un certo periodo- disse Stiles passandosi una mano tra i capelli.
-Quindi ve ne andrete?- domandò Derek annoiato.
Fred sospirò costernato e rivolse una breve occhiata a George, il quale disse: -Quando hai avuto la brillante idea di buttarlo contro il muro hai distrutto la pozione che avevamo preparato. Perciò ce ne serve dell’altra-
-Se ci dite gli ingredienti vediamo cosa possiamo fare per procurarveli- disse Scott.
-Tu ti fidi di loro?!- esclamò Derek ringhiando ed indicandoli.
-Sì- disse cauto Scott –Se avessero voluto ucciderci l’avrebbero già fatto-
Derek emise un verso discutibile ma non disse altro.
-Ci serve della bava di gnomo, l’escremento di un gufo, dell’acqua di sorgente, una piuma di fenice, una manciata di peli di Lupo Mannaro, la zanna di un serpente e, per finire, …-
-Dell’aconito napello e del sorbo degli uccellatori- concluse per lui George.
Al nome di quel fiore Scott rabbrividì.
-Te l’ho detto che non bisognava fidarsi! Vogliono ucciderci!- esclamò Derek indicandoli.
Fred alzò gli occhi al cielo e George ridacchiò.
-Vi daremo quel che vi serve, intanto potrete restare qui- continuò Scott imperterrito ignorando l’amico.
-Con il lupetto?- chiese George indicando Derek.
-Resto anche io, così mi assicuro che non venga assalito da istinti omicidi- disse Lydia divertita.
-Vuoi vedere un trucchetto?- le chiese  Fred ammiccando.
Lydia non rispose, titubante, e Fred interpretò il suo silenzio come assenso così, pochi attimi dopo,sparì; subito dopo Lydia si sentì sollevare da terra e strillò, quando Fred riapparve le scoccò un rapido bacio sulla guancia.
-Ripensandoci non sembrano poi così affidabili- borbottò Stiles mentre seguiva Scott fuori dalla stanza.
 
Quando i due migliori amici tornarono, diverse ore più tardi, trovarono Lydia e George seduti sul bordo del letto mentre un Derek furioso rincorreva un Fred piuttosto divertito in giro per la stanza.
-Cos’è successo?- chiese Scott sorpreso avvicinandosi furtivo a Lydia.
-Oh, nulla- rispose lei sorridendo –Fred ha trasformato Derek in un cucciolo di lupo-
-Dovevate vederlo: era molto più carino- aggiunse George sottovoce.
-Ti ho sentito!- ruggì Derek dall’altra parte della stanza.
-Qualcuno me lo toglie di dosso?- domandò Fred che riusciva a stento a tenere Derek lontano da sé grazie ad un incantesimo difensivo. Questo andava sempre più affievolendosi e, d’un tratto, Derek riuscì a romperlo. Afferrò così Fred per la collottola, trascinandoselo dietro.
-Provaci un’altra volta e ti taglio la gola, incantesimi o no!- esclamò Derek puntandogli un dito contro il petto e ruggendogli addosso.
-Dovresti lavarti i denti un po’ più spesso, lupetto- disse infine Fred spazzolandosi i vestiti mentre l’altro lo lasciava andare ringhiando.
-Manca solo la piuma di fenice ma Deaton, un druido nostro amico, l’ha sostituita con polvere di frassino. Dice che potrebbero avere lo stesso principio- spiegò velocemente Scott
-Mh…- mormorò George.
-Beh: che aspettiamo?- esclamò Lydia battendo le mani –Mettiamoci al lavoro-
Una settimana esatta dopo la pozione smise di bollire, acquisendo un insolito colore dorato che Stiles osservò con tanto d’occhi.
-Quindi ve ne andate- disse Lydia appoggiandosi allo schienale del divano.
-Sarebbe bello avere un ricordo di questa dimensione- disse Fred sorridendo e guardandola negli occhi.
-Che tipo di ricordo vuoi? Perché ho sentito che quelli brutti restano più impressi nella memoria- ironizzò Lydia, accarezzando con la mano il pavimento sotto di loro.
-Preferisco rischiare di dimenticarlo ma avere un bel ricordo- disse Fred ridendo.
Lydia si avvicinò lentamente a lui, osservando i suoi occhi azzurri e limpidi che si riflettevano nel sorriso sbieco, poi lo baciò. Fred sentiva le mani fremere e le passò lentamente tra i suoi capelli rosso fragola mentre avvertiva sulla lingua il suo sapore mischiato a quello amaro del rossetto.
-Scusate se vi interrompo- intervenne George affacciandosi da sopra il divano e seduto su di esso –Ma qui la situazione non è delle migliori-
Subito dopo dovette abbassarsi e rotolare di lato, finendo seduto su un bracciolo, per evitare Isaac che volò contro la finestra.
-E quello chi è?- mormorò Fred perplesso.
-Non ha importanza ora- disse Lydia nervosa –Tira fuori la bacchetta e dà una mano-
Fred annuì: ogni traccia di divertimento era sparita dai suoi occhi, balzò in piedi e saltò il divano mentre cercava di mettere a fuoco la scena: un uomo anziano con un ghigno dipinto sulle labbra e le mani sporche di sangue sostava in piedi affianco ad una delle colonne mentre una grossa lucertola gigante incombeva su una ragazza dai lunghi capelli neri.
-Stai attento!- gli gridò Scott, sdraiato a terra in una strana posizione –Se il Kanima ti graffia non riuscirai più a muoverti-
-Emh, già- disse Stiles abbandonato al suo fianco.
-Ricevuto!- esclamò Fred estraendo la bacchetta dalla tasca posteriore dei pantaloni.
-George…?- tentò di chiamare scoprendo, però, che anche il gemello era a terra, immobile.
Derek combatteva ancora contro il Kanima nonostante questo sembrasse essere in netto vantaggio e non arrancasse a nessuno dei molteplici colpi inflittigli dal Lupo Mannaro.
-Ma lui non era morto?!- strillò Lydia con voce tremante –Perché nessuno muore mai veramente?-
Fred non ebbe tempo per preoccuparsi di cosa intendesse dire la ragazza dai capelli rossi perché il Kanima aveva steso anche Derek e si avvicinava velocemente.
-Stupeficium!- esclamò mancandolo di qualche centimetro.
Continuò a lanciargli incantesimi uno dopo l’altro ma lo strano essere finiva sempre con lo schivarli. Infine tentò un azzardo: gli corse in contro, destabilizzandolo, il Kanima restò sorpreso un attimo di troppo e Fred lanciò l’ultimo Schiantesimo, mandandolo a sbattere contro la parete.
-Hai trovato uno strano alleato, Scott- disse il vecchio con voce sottile –Ma questa volta non l’avrai vinta!-
Il Kanima iniziava già a riprendersi.
-Graffiami o comunque fammi male- disse Scott a denti stretti –Innescherà il processo di guarigione-
Fred era perplesso ma eseguì: -Sectumsempra*- disse  mentre la gamba del giovane Beta si squarciava. Poi mormorò qualche incantesimo di guarigione al fianco del fratello e questo diede segni di miglioramento, non ebbe tempo, però, di aiutarlo ad alzarsi perché il Kanima si era lanciato nuovamente contro di lui.
-Confrigo!-
Il Kanima si abbassò per evitarlo ed il letto andò in frantumi mentre alcune schegge colpivano la lucertola sulle guance,ovviamente questo non bastò ad arrestarlo. Scott scattò in piedi e gli saltò addosso.
-Fermi!- esclamò Derek –Finirà per ucciderci! Non è così che possiamo sconfiggerlo-
Lydia ebbe un’intuizione ed esclamò: -E’ Gerard!-
Fred rimase confuso per qualche attimo poi intercettò lo sguardo della ragazza: il vecchio, probabilmente era lui a controllare il lucertolone.
-George, le maledizioni senza perdono- iniziò Fred sudando freddo –Sono senza perdono solo nella nostra dimensione vero?-
Il gemello, che era riuscito a riprendersi, lo affiancò.
-Lo scopriremo presto- disse George deglutendo –Avada Kedavra!-
Un lampo di luce verde uscì dalla bacchetta del mago ed il tempo parve fermarsi: il vecchio si accasciò a terra, inerme, gli occhi sbarrati e pieni di stupore;  i respiri si fermarono ed il cuore di George accelerò rilasciando l’adrenalina. Poi tutto cessò ed i minuti ripresero a scorrere, il Kanima si guardò attorno impaurito lanciandosi subito dopo giù dalla finestra e scappando nella città alla ricerca di un nuovo padrone.
Fred cercò il braccio di George in quello strano silenzio ovattato e gli strinse la mano, improvvisamente il peso di ciò che aveva fatto crollò sulle spalle del ragazzo.
-L’ho ucciso- disse piano George, guardando stranito la propria bacchetta.
-O lui o noi, non hai avuto molta scelta- disse la ragazza dai capelli neri senza però riuscire a guardarlo.
-Forse, alla fine, non siete poi così male- disse brevemente Derek.
Quando i gemelli decisero di partire Isaac, Allison e Scott erano fuori ormai da qualche ora a cercare il Kanima. Lydia salutò George con un lungo abbraccio e regalò a Fred un altro bacio fugace.
-Perché tutti riescono a baciarla ed io no?- gemette Stiles prendendo il viso tra le mani.
-Ci riuscirai, amico- gli disse George appoggiandogli una mano sulla spalla .
-Sai prevedere il futuro?- chiese Stiles speranzoso.
-Abbiamo fatto un corso di Divinazione a scuola ma lo abbiamo seguito solo per un anno- disse George grattandosi il sopracciglio –Perciò la mia è pura intuizione magica-
Stiles sbuffò ed alzò gli occhi al cielo.
-A conti fatti mi mancherai, lupetto- disse Fred sorridendo a Derek e porgendogli la mano.
-Posso ancora tagliarti la gola- lo avvisò Derek guardingo, stringendogliela.
I due gemelli diedero un altro sguardo fugace alla stanza, quasi come se volessero imprimere ogni dettaglio nelle loro menti.
-Pronto Gred?-
-Pronto Forge-
Fred disegnò per terra il segno dell’infinito con la metro polvere, si posizionarono nel punto di incontro delle due linee, bevvero avidamente la pozione e si presero per mano. Infine girarono su loro stessi e pensarono con tutta la loro forza al numero dodici di Grimmauld  Place.
L’ultima visione che ebbero di Teen Wolf fu Lydia che li salutava con la mano mentre Scott, alle loro spalle, veniva sbattuto contro il muro dal Kanima e dal suo nuovo padrone.
 
La signora Weasley aveva appena interrotto il proprio rimprovero quando vide i gemelli materializzarsi davanti a lei.
-Ecco dov’eravate finiti! Ma mi sentirete: oh se lo farete! Ringraziate che ho appena sentito arrivare Harry se no vi concerei per le feste!-
Se ne andò a grandi passi, lasciandoli soli.
-Siamo appena partiti,buffo eh, George?-
L’altro annuì. –Il tempo scorre diversamente nelle altre dimensioni-
Presero pergamena e piuma ed iniziarono a scrivere una lunga lettera a Lee per raccontargli ciò che era appena successo. Avevano appena spedito Errol quando un gran trambusto dai pieni inferiori annunciò alla casa l’arrivo dei membri dell’Ordine della Fenice, si appostarono dietro la porta della sala in cui si erano riuniti e tentarono di origliare, ci stavano quasi riuscendo quando una voce imponente li fece sobbalzare. Si scambiarono una rapida occhiata d’intensa prima di smaterializzarsi ai piani superiori.
 
Harry, Ron ed Hermione avevano le facce paonazze ed i pugni serrati, sembravano reduci di un’accesa litigata e non si guardavano l’uno con l’altro. Uno schiocco sonoro li sorprese: Fred e George, i fratelli maggiori di Ron, erano comparsi dal nulla nel centro della stanza. Leotordo cinguettò più selvaggiamente che mai e sfrecciò a raggiungere Edvige in cima all’armadio.
-Smettetela!- ordinò debolmente Hermione ai gemelli.
-Ciao, Harry- disse George con un gran sorriso -Mi pare di aver sentito i tuoi toni soavi-
-Non devi reprimere la rabbia così, Harry, lasciala sfogare- disse Fred, che pure sorrideva -Forse a una quarantina di chilometri da qui ci sono due o tre persone che non ti hanno sentito-
-Allora voi due avete superato gli esami di Materializzazione, eh?- chiese Harry imbronciato.
-Con lode- rispose Fred, che reggeva quello che sembrava un filo molto lungo color carne.
-Ci avreste messo solo trenta secondi di più a scendere le scale- osservò Ron.
-Il tempo è galeoni, fratellino- ribatté Fred -Comunque, Harry, stai disturbando la ricezione. Orecchie Oblunghe- aggiunse in risposta alle sopracciglia inarcate di Harry, e mostrò il filo che si dipanava fin sul pianerottolo -Stiamo cercando di sentire che cosa succede di sotto-
-Dovete stare attenti- disse Ron, fissando l’Orecchio -Se la mamma ne vede un altro…-
-Vale la pena di rischiare, è una riunione importante- rispose Fred –E comunque non potrebbe arrabbiarsi più di così-
-Perché cos’avete fatto?- domandò Ron curioso –Mi sembrava, in effetti, di aver sentito un boato prima che arrivasse Harry-
-Oh nulla di che- disse George con un rapido cenno della mano.
-Abbiamo fatto un salto in un posto…-
-Solo che questo ha fatto un po’ di casino…-
-Ma mamma non si è accorta di nulla…-
Hermione li guardò perplessa pronta a ribattere ma la porta si aprì e comparve una lunga zazzera di capelli rossi.
-Oh, ciao, Harry!- disse allegramente Ginny, la sorella minore di Ron -Mi pareva di aver sentito la tua voce-.
Rivolta a Fred e George, aggiunse: -Niente da fare con le Orecchie Oblunghe, ha gettato un Incantesimo Imperturbabile sulla porta della cucina-.
-Come fai a saperlo?- chiese George, mortificato.
-Tonks mi ha spiegato come scoprirli- rispose Ginny -Basta buttare qualcosa contro la porta, e se non riesce a fare contatto vuol dire che la porta è stata Imperturbata. Ho provato a gettare delle Caccabombe dalla cima delle scale e non fanno che rimbalzare indietro, quindi non è possibile che le Orecchie Oblunghe riescano a passarci sotto-
Fred trasse un profondo sospiro.
-Peccato, avevo proprio voglia di scoprire che cosa sta combinando il vecchio Piton-
-Piton!- esclamò Harry -È qui?-
-Sicuro- disse George, che chiuse cautamente la porta e si sedette su uno dei letti; Fred e Ginny lo imitarono -Fa rapporto. Top secret-
-Idiota- disse Fred pigramente.
-È dalla nostra parte, adesso- osservò Hermione in tono di rimprovero.
Ron sbuffò. -Questo non gli impedisce di essere un idiota. Come ci guarda, quando ci vede…-
-Non piace nemmeno a Bill- disse Ginny, come se questo sistemasse la faccenda.
Harry sprofondò nel letto di fronte agli altri, affamato di altre notizie.
-Bill è qui?- chiese -Credevo che fosse in Egitto-.
-Ha fatto domanda per un lavoro di ufficio in modo da poter tornare a casa e collaborare con l’Ordine- disse Fred. -Dice che gli mancano le tombe, ma- e fece una smorfia, -ci sono dei vantaggi-.
-Cioè?-
-Ti ricordi la vecchia Fleur Delacour?- disse George. -È stata assunta alla Gringott per migliorooore il suo engleeese…-
-E Bill le dà un sacco di lezioni private- ridacchiò Fred.
-Anche qualcun altro si è fatto dare lezioni private di licantropia- disse George ridacchiando a sua volta.
-Cosa intendi?- domandò Hermione sospettosa.
-Oh, nulla- disse ancora George –Solo che qualcuno, qui, è stato ben felice che io abbia pronunciato male la parola “Wonder”-
-Non riesco a capire di cosa voi stiate parlando- si intromise Ginny.
-Non ti preoccupare sorellina- disse Fred con aria mesta –Abbiamo solo capito che il mondo è mondo-
-Cioè?-
George non prestò caso a Ron, come colto da un’illuminazione improvvisa.
-Forse non ho sbagliato, eh Fred? Forse “Teen Wonder” non esiste. Da che mondo è mondo i problemi ci sono ovunque-
-Si può sapere di cosa state parlando?- insistette Ginny seccata.
-E’ una buffa storia- disse Fred ridacchiando –Che riguarda Lupi Mannari…-
-Kanima…-
-Una Banshee molto sexy…-
-Vecchi con istinti omicidi…-
-Ragazzi posseduti da demoni…-
-Cacciatori di creature soprannaturali…-
-Druidi…-
-Due gemelli fighissimi…-
-Ed un lupetto piuttosto antipatico-

 


*= so benissimo che, a questo punto dei libri, l’incantesimo in questione non era ancora conosciuto dal trio protagonista ma ho immaginato che lo stesso libro di pozioni potesse essere finito nelle mani dei gemelli o che, data la loro propensione nelle arti magiche, lo avessero inventato a loro volta
  
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