Serie TV > Spartacus
Ricorda la storia  |      
Autore: RobertaShaira    07/09/2015    3 recensioni
I primi passi di Agron e Nasir nella loro relazione, nel loro conoscersi e prendersi un po' in giro, per distrarsi dai dolori e dalle fatiche della guerra.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Agron, Nasir
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era una di quelle notti in cui il freddo si faceva sentire, da quando il famoso Spartacus e il suo gruppo di “ribelli” avevano fatto irruzione nella casa del suo padrone e l’avevano reso libero, Nasir non sapeva più bene cosa provare. Si era sempre trovato bene, in fondo, lì a fare il suo dovere. Non era mai stato trattato in modo troppo cattivo, eppure si rendeva conto del problema di fondo che contrassegnava la sua vita: era uno schiavo, gli mancava l’unica cosa che un uomo dovrebbe avere per natura, la libertà.
Viaggiare insieme ai gladiatori si era rilevato interessante, soprattutto da quando aveva notato che Agron ogni tanto si fermava a guardarlo e appena si accorgeva di essere stato scoperto distoglieva maldestramente lo sguardo. Questi goffi, forzuti gladiatori. Uomini di guerra eppure di cuore enorme.
Proprio quella notte, infatti, per il freddo pungente Nasir tremava quasi tanto da spezzarsi i denti, e Agron si avvicinò a lui appoggiando sulle sue spalle la sua coperta...
“Non abbiamo bisogno di un siriano che ci tenga svegli tutta la notte con questo rumore insopportabile, e nemmeno di un siriano che rimanga senza denti ” – disse Agron mentre lo avvolgeva in quel tessuto scaldato dalla sua pelle.
Nasir alzò lo sguardo e si perse negli occhi azzurri di quel soldato brutale ma premuroso allo stesso tempo, occhi che alla luce del fuoco sembravano un mare aperto in pieno uragano.
“Grazie, immagino che tu invece non senta freddo. Uomo tutto d’un pezzo...”
Agron lo guardò con una smorfia delle sue, una di quelle che farebbero sciogliere anche un iceberg, mentre si chiedeva cosa gli piacesse tanto di quel ragazzetto, i Siriani non gli erano mai piaciuti eppure quel ragazzo lo intrigava, incuriosiva, gli trasmetteva una gran voglia di stargli vicino.
“Sarò anche un uomo tutto d’un pezzo, ma anch’io a volte ho bisogno di un po’ di calore...” Agron si stupì delle sue stesse parole, gli uscirono di getto, con palese fare provocatorio. Nasir non smetteva di fissarlo, e decise di rimanere sulla scia lasciatagli da Agron e di cogliere la palla al balzo, approfittando di quella battuta che gli aveva decisamente aperto la strada a qualcosa di intrigante.
“Sai, potremmo coprirci in due, qua sotto” disse Nasir fissando il fuoco “fa caldo abbastanza per entrambi”.
Agron si sentì quasi sfidato, in un modo che però lo stuzzicava e lo incuriosiva, si chiedeva fino a che punto il ragazzetto si sarebbe spinto su quella strada. Allora si sedette accanto a lui, alzò un po’ le spalle e lo guardò con i suoi enormi occhi blu in attesa che facesse una qualsiasi mossa.
Nasir rimase un po’ spiazzato, non si aspettava davvero di dover stare a così stretto contatto con lui, ma a quel punto erano lì e non si sarebbe tirato indietro. Alzò una mano e protese il braccio sulle spalle dell’uomo, lo coprì e ritirò subito la mano che non sapeva più dove mettere, erano scomodi, così vicini ma così poco intimi, eppure si stava proprio bene lì sotto, in due...
“Meglio?” chiese guardando Agron con la testa bassa e la voce roca.
“Decisamente meglio, siriano” rispose lui con una punta di malizia.
“Nasir. Io..mi chiamo Nasir”, si ritrovò a dire lui, avvertendo quasi la necessità di sentire il suo nome pronunciato da quell’uomo.
“Nasir, eh?” ribattè Agron sempre più divertito. “Allora, Nasir, come ti stai trovando con questi sporchi selvaggi?”
Nasir non riusciva a pensare ad altro che alla coscia di quell’uomo così dannatamente bello che sfiorava la sua. E alla mano che aveva sulla sua gamba e che voleva allungare almeno un po’ anche solo per sentire il calore di quella pelle muscolosa e dura.
“Siamo tutti un po’ selvaggi, in fondo... no?” si ritrovò a rispondere.
Agron si sentiva sempre più attratto, come una calamita, e premeva leggermente la sua coscia su quella di Nasir per provocarlo e renderlo nervoso.
“Si, credo proprio di si... siamo tutti un po’ selvaggi, e siamo anche tutti un po’ sporchi, non credi?”
A quelle parole Nasir si voltò verso di lui, alzò la mano e gliela poggiò sul collo, per poi prendere un pezzo di coperta e aggiustarlo un po’ quasi a far credere che fosse quello l’unico motivo di quel gesto improvviso.
“Per quello ci può essere un rimedio, esistono i bagni apposta”, disse Nasir cercando di sviare il discorso dal palese doppio senso che Agron gli aveva lanciato.
“Se non fosse per questo freddo ti proporrei di andare proprio a farcelo, un bel bagno”, continuava a provocarlo e prenderlo in giro, Agron.
Continuarono con un botta e risposta simile per tutta la sera, fino a quando Agron si decise a poggiare la sua mano su quella tanto timida di Nasir e si limitò a guardarlo fisso in quegli occhi color cioccolato.
“Dovrebbe far freddo più spesso” gli disse ridendo.
“Oppure dovrebbe far meno freddo.. sai, per il bagno” rispose Agron guardandolo con un sorriso che prometteva altre mille serate da trascorrere in quel modo, tra battute maliziose, pelle contro pelle e il sapersi prendere a vicenda, il saper prendersi in giro e donarsi un sorriso in un mondo in cui i motivi per sorridere erano sempre più difficili da trovare.  
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Spartacus / Vai alla pagina dell'autore: RobertaShaira