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Autore: Cielo_Pietra    07/09/2015    1 recensioni
Dopo la battaglia di Hogwarts, Teddy Lupin rimase orfano ma se non fosse stato l'unico?
Se Teddy avesse una sorella? Come sarebbe? Quale sarebbe il suo nome? Il suo carattere?
Leggete l'incredibile storia di Teodora Lupin
"La mia normalità non è comune, quindi, tanto vale essere diversa" cit. Teodora Lupin
Spero gradiate l'idea e che la storia vi appassioni, buona lettura e commentate tanto, mi interessano le vostre opinioni.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Nuovo personaggio, Teddy Lupin, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Mi presento, mi chiamo Teodora Lupin, ho 11 anni sono una maga molto particolare. Nonostante, i maghi siano già una categoria particolare di loro, la mia situazione è rarissima, anche nel mondo magico. Possiedo un’abilità speciale ereditata da mia madre, Ninfadora Tonks, sono una metamorfomagus, ovvero, come lei, posso modificare il mio aspetto come preferisco e a mio piacimento. Non solo, mio padre Remus Lupin era un lupo mannaro e anch’io mi trasformo parzialmente con la luna piena, non sono in grado di trasformarmi completamente quindi ho dei comportamenti molto controllati come lupo. Ho, anche, un fratello più grande, Ted Lupin, anche detto “Teddy”, anche lui è un metamorfomagus ma è umano, non riesce a trasformarsi con la luna piena. Teddy ed io siamo orfani, infatti, è stata nostra nonna a prendersi cura di noi con degli amici molto speciali di mamma e papà. I nostri genitori sono stati uccisi durante la battaglia ad Hogwarts, sono molto fiera di essere figlia loro ma mi manca qualcosa, non avendoli mai conosciuti ma avendo parte delle loro abilità, li sento vicini ma, anche lontani, avrei voluto fossero stati loro a insegnarmi come controllarli.

Mio fratello è già al terzo anno della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts e io dovrei cominciarla quest’anno, sempre se mi verrà consegnata la mia lettera, la mia paura e che avendo già tutte queste stranezze non ci sia più spazio per la magia e che in qualche modo deluderò i miei genitori, oppure, che il preside della scuola decida di non ammettermi in quanto creatura di sembianze anomale e pericolose. Ormai, era luglio, il mese in cui le lettere venivano consegnate, mio fratello non era in ansia come me, lui ormai sapeva il suo destino mentre il mio era ancora avvolto, in una nube grigia scura. Passarono varie giornate in cui non mangiai e non facevo altro che stare in camera a guardare quello stemma di Hogwarts, che avevo appeso già da tempo. Il giorno prima della luna piena, mio fratello si presentò in camera mia con del succo di zucca fresco e un gran sorriso.

“Come ti senti?” mi chiese, anche, se la risposta la sapeva già

“Il classico istinto che porta la luna, non è niente in confronto” dissi debolmente

“Ti fa male?” chiese preoccupato

“Come sempre, l’istinto di predatore e di uccidere si attiva, mi chiedo cosa succederebbe se una volta sfuggisse al mio controllo, ma non sono preoccupata per quello, adesso” dissi seriamente tornando a fissare la luna in cerca di conforto.

Mi guardava con occhi preoccupati ma alla fine rispose.

“Le lettere stanno arrivando, anche la tua” disse in tono rassicurante

“Come fai ad esserne sicuro? Chi dice che non sia un magonò, chi dice che il mio destino non sia di lupo mannaro e basta”. I miei capelli divennero di un nero opaco, così scuro che mi gelò l’anima, mentre i miei occhi divennero grigi, più freddi del ghiaccio.

“Non fare così, torna normale” ribadi lui, tristemente

“La mia normalità non è comune, quindi tanto vale essere diversa”

Teddy cambiò i capelli anche lui di nero e anche gli occhi divennero grigi e ci fissammo. Mi prese la mano.

“Allora, facciamo i diversi insieme” mi disse serio e mi strappo quel sorriso che tanto cercava.

Quella sera decisi di scendere a cena con loro, anche perché la sera successiva non sarei stata di molta compagnia, vista la luna piena. Le serate in cui l’istinto animale avrebbe preso il sopravvento sarebbero state un problema nel caso in cui mi fossi trovata ad Hogwarts. Mia nonna mi stava aspettando con Teddy, la tavola era imbandita di pollo fritto e zuppa di carote, non gradivo molto il menù visto che la luna era vicina, il mio corpo avrebbe gradito una bistecca al sangue o qualche cervo. Decisi di riempire il mio stomaco con una bella porzione di dessert che quella sera consisteva in una torta di zucca e farro.

Mia nonna aveva la faccia preoccupata, si vedeva ma non disse nulla e, quindi, anch’io stetti zitta. Chissà cosa sarebbe successo alla mia povera persona da qui ad una settimana, limite di tempo per la consegna delle lettere di ammissione, mio fratello non aveva preoccupazioni, anche se avesse ritardato sapeva già di essere ammesso.

Era notte inoltrata, quando cominciai ad agitarmi nel sonno, immagini nella mia testa riportavano la luna, vittime sbranate, boschi e ululati. Ogni mese con l’avvicinarsi della notte di luna piena, quelle immagini mi facevano visita nel sonno e mi rendevano incapace il riposo, il cuore aumentava i battiti, il respiro si faceva corto e veloce, il dolore agli occhi persistente. Le mani prudevano, la bocca andava a fuoco, la testa era pesante, sudavo a freddo e avevo le palpitazioni; questi erano i sintomi, gli allarmi; se si cerca un lupo mannaro prima della luna piena, sono questi gli accorgimenti necessari, se nella mia stanza ci fosse stato un cacciatore mi avrebbe già sparato.
   
 
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