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Autore: SuspenseChannel    09/09/2015    1 recensioni
- Quegli stronzi... - riuscì a dire la ragazza con voce tremante a causa del pianto.
- Fidati, ci vendicheremo, prima o poi. - disse Megan in tono scherzoso, abbracciando la sorella che si era appena messa addosso la sua giacca.
- Hai ragione... - replicò Brittany, con un sorriso malizioso stampato in faccia. Le due ragazze poi si alzarono in piedi, pronte a tornare allo chalet.
Un rumore provenne dal bosco dietro di loro. - Sarà... un cervo? - provò a indovinare Megan.
Ma la verità fu un'altra: un uomo alto e massiccio quanto un armadio apparì dall'oscurità della foresta. In mano aveva un grosso pugnale che rifletteva la luce della luna che si era fatta vedere nel cielo ora che la tempesta stava via via diminuendo. In faccia aveva una maschera per nascondere la sua identità. Megan deglutì a fatica e il suo cuore ricominciò a martellarle nel petto. - Ragazzi, se è un altro scherzo, non è affatto divertente.
L'uomo rise e le ragazze indietreggiarono fino all'inizio della radura da dove pochi minuti prima era giunta Megan. Iniziò una corsa per la vita.
Genere: Drammatico, Horror, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CASTLE MADE OF CARDS
Questo è un racconto di fantasia. Nomi, luoghi e avvenimenti
sono immaginari o usati in chiave fittizia.Ogni rassomiglianza
con fatti o località reali o persone realmente esistenti/esistite
è puramente casuale.
NOTE DELL'AUTORE:
Benvenuti in questa nuova avventura, lettori e lettrici.
Spero che il prologo che state per leggere vi affascini e continuiate a leggere i prossimi capitoli.
Vi invito a lasciare una recensione, anche piccola, per capire se la storia per ora vi piace.
Finite le note, vi lascio alla lettura.
Alla prossima
 
PROLOGO: MEGAN
 
LUOGO: CUCINA DELLO CHALET, BROWNWOOD PINES
DATA E ORA: 23/12/2014; 2:00 AM
 
Fuori, la tempesta di neve imperversava.
Megan si trovava in cucina insieme a suo fratello maggiore e al migliore amico di suo fratello, James Gray, entrambi crollati sul tavolo per il troppo alcool bevuto quella sera. Guardò fuori dalla finestra ma non vide altro che alberi e fiocchi di neve che venivano trasportati veloci in giro grazie al forte vento, che li faceva muovere come se stessero ballando una danza mistica.
Megan sospirò e si avvicinò al fratello dall'altra parte della cucina. Bevuto un bel po', eh?, pensò la ragazza mentre raccoglieva una delle tante bottiglie di vodka che giacevano vuote sul tavolo di legno. La ragazza sospirò, quando sentì gli altri suoi amici gridare il nome di sua sorella, Brittany.
Recuperò una torcia dall'isola in marmo della cucina, si infilò la sua giacca bianca e si mise in testa il berretto di lana. Uscì dalla cucina e si diresse velocemente verso l'ingresso, dove trovò i sette amici che stavano uscendo dalla porta dello chalet.
- Suvvia, Brittany - disse Rick, un ragazzo alto, muscoloso e molto bello, capitano della squadra di football del liceo. Brittany aveva una cotta per lui e molti a scuola lo sapevano - era solamente uno scherzo.
- Brittany, torna indietro, fa troppo freddo là fuori! - urlava invece Sophie, la fidanzata di Rick. Bionda, alta, snella, occhi azzurrissimi e fidanzata di Rick; chiunque avrebbe voluto essere lei, compresa sua sorella.
- Siete proprio dei coglioni, ragazzi - intervenì Ilary, la migliore amica di sua sorella Brittany - questa ve la potevate risparmiare.
- Che cosa sta succedendo? - chiese allora la ragazza agli amici.
- Oh Dio, Megan, per fortuna sei qui. - disse Penny.
- Che cosa sta succedendo? Dove sta andando mia sorella? - chiese nuovamente Megan. Stava perdendo la pazienza.
- Era solo uno scherzo... - rispose Lucas - non volevamo succedesse ciò.
- Siete proprio dei coglioni, ragazzi. - Megan applaudì agli amici e diede loro un'occhiataccia. - Vado a cercare mia sorella. E non fate altre casini... di questo ne riparleremo dopo.
- Vuoi che ti aiutiamo? - chiese Peter, il fidanzato di Ilary, con tono preoccupato.
- Fidati, Peter, - replicò la sua fidanzata - la tua è una delle ultime facce che Megan vuole vedere in questo momento.
La voce di Ilary fu l'ultima cosa che sentì prima di avventurarsi nel fitto e tetro bosco. Erano le due di notte e le tenbre dominavano. Inoltre il freddo polare non aiutava. - Brittany, dove sei? - urlò Megan per far in modo che la sorella la trovasse o si facesse trovare.
La luce fioca della torcia elettrica penetrava l'oscurità ostile della foresta ma Megan riusciva a vedere solo pochi metri avanti a sè, e tutto ciò che vedeva era neve, neve, soltanto neve. - Brittany, dove sei? - urlò nuovamente.
All'improvviso, qualcosa apparve davanti al fascio di luce della torcia elettrica. La ragazza urlò e indietreggiò di un bel po' prima di rendersi conto che era un cervo che la stava osservando. - Che spavento che mi hai fatto prendere - disse all'animale che scappò nel bosco e lasciò Mean continuare la ricerca di sua sorella.
Attraversò un piccolo ponticello, che attraversava un torrente ghiacciato. Che spettacolo, si disse mentalmente la ragazza mentre osservava la cascata intrappolata nel ghiaccio poco più sopra del ponte. Prese un profondo respiro e poi continuò la sua ricerca. - Brittany, dove sei? - nessuno rispose e anche se era stanca, continuò a cercare.
- Avanti, vieni fuori, Brittany! - urlò Megan - Era solo uno stupido scherzo... - la luce della torcia si spense all'improvviso lasciando la ragazza in balia delle tenebre. - Cazzo - maledisse la torcia elettrica che non voleva riaccendersi. Le pile devono essersi scaricate. - 'Fanculo - lanciò la torcia scarica tra la neve ed estrasse il cellulare dalla tasca della giacca.
Accese il cellulare e notò che erano già passati venti minuti da quando aveva cominciato a cercare la sorella. Accese dunque la torcia del cellulare e continuò a camminare per il sentiero in mezzo al bosco. - Brittany, ti prego, esci... - nessuna risposta - Avanti, qua fuori fa freddo. Mi sto congelando.
Un rumore. Era un... lamento? - Brittany? Sei tu? - chiese la sorella, speranzosa, ma nessuno rispose. Cambiò comunque sentiero, prendendo quello che andava a sinistra, da dove proveniva quel rumore. Voleva verificare se quello che aveva sentito era reale oppure se lo era solo immagnato. Forse era proprio Brittany.
Megan arrivò in una piccola radura dopo la salita, dove le punte degli alberi lasciavano spazio a un cielo notturno e una debola luce lunare illuminava quel piccolo angolo sperduto della foresta. Chissà quanto distava dallo chalet. Seduta su un ceppo d'albero innevato c'era Brittany che teneva la testa fra le mani e piangeva. Non indossava una giacca, solo un maglioncino azzurro. Starà morendo di freddo, pensò la sorella mentre le si avvicinava. - Brittany, eccoti! - il cuore di Megan smise di battere così forte nel petto e la ragazza poté rilassarsi: aveva finalmente trovato la sorella. - Starai morendo di freddo - dedusse la sorella e si sfilò la sua giacca. - tieni, indossa questo.
- Quegli stronzi... - riuscì a dire la ragazza con voce tremante a causa del pianto.
- Fidati, ci vendicheremo, prima o poi. - disse Megan in tono scherzoso abbracciando la sorella che si era appena messa addosso la sua giacca.
- Hai ragione... - replicò Brittany, con un sorriso malizioso stampato in faccia. Le due ragazze poi si alzarono in piedi, pronte a tornare allo chalet.
Un rumore provenne dal bosco dietro di loro. - Sarà... un cervo? - provò a indovinare Megan.
Ma la verità fu un'altra: un uomo alto e massiccio quanto un armadio apparì dall'oscurità della foresta. In mano aveva un grosso pugnale che rifletteva la luce della luna che si era fatta vedere nel cielo ora che la tempesta stava via via diminuendo. In faccia aveva una maschera per nascondere la sua identità. Megan deglutì a fatica e il suo cuore ricominciò a martellarle nel petto. - Ragazzi, se è un altro scherzo, non è affatto divertente.
L'uomo rise - la sua voce filtrata dalla maschera era molto inquietante - e le ragazze indietreggiarono, sempre di più fino a quando non arrivarono all'inizio della radura da dove era entrata pochi minuti prima Megan. Iniziò una corsa per la vita.
Le due gemelle si tenevano per mano e cercavano di correre il più velocemente possibile, ma era difficile farlo con la neve fresca sotto le scarpe. - Merda, merda, merda - ripeteva Megan mentre Brittany era sull'orlo di una crisi di nervi.
Si fermarono e si accorsero che l'uomo dietro di loro era sparito. Le sorelle si lasciarono l'un l'altra e Megan passò davanti, dicendo alla sorella di fare piano per non attirare l'attenzione dell'uomo. Camminarono per alcuni minuti, poi la ragazza davanti si girò.
La sorella era sparita. Fino a pochi secondi fa era dietro di me, Megan aveva il cuore in gola e lacrime amare cominciarono a bagnarle il viso. Cosa doveva fare? Tornare indietro per cercare nuovamente la sorella o tornare allo chalet e avvisare gli altri dell'uomo che avevano incontrato?
Le sue gambe si mossero da sole, andando verso lo chalet. Corse al buio per alcune centinaia di metri e poi... andò a sbattere contro qualcosa. O meglio, contro qualcuno.
Guardò verso l'alto e vide una maschera e lunghi capelli castani.
Megan sentì la prima pugnalata, cadde a terra a peso morto e poi tutto divenne nero.
   
 
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