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Autore: merlot    09/09/2015    17 recensioni
{storia ad OC /di nuovo} {animal!AU} {iscrizioni aperte fino al 27/08}
"Scusa Roe, forse non avrei dovuto chiedertelo" si massaggia le tempie, con aria affranta "È che tutta questa situazione è davvero stressante e sono stremato. Mi sembra quasi di impazzire"
Aurore riesce a racimolare un sorriso vago e si stringe nelle spalle, dirigendosi nella piscina.
"Sai come si dice, no?" commenta, ritrovando una certa vena di allegria mentre gli scocca un'espressione sorniona da sopra la spalla "I migliori sono tutti pazzi"

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La St. George International Academy è una scuola... speciale. Tutti i suoi studenti hanno una particolarità: una parte del loro DNA appartiene ad un animale.
{posti disponibili: 20 circa, un po' di più se riesco}
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Max osserva con un'espressione corrucciata l'ago che scompare, incolore, nella sua vena sull'avambraccio e non può fare a meno di sentirsi agitato per ciò che sta per accadere.
Moe ha fato indire un consiglio straordinario e, quando ci sono i consigli straordinari, la situazione non è mai delle migliori.
Anche la preside, quando le hanno parlato, ha preso il tutto molto seriamente.
Sorride compiacente all'infermiera che gli passa un batuffolo di cotone intinto di disinfettante sul foro e gli dice con voce dolce di tenere ben premuto, altrimenti verrà fuori un ematoma.
Max ha sempre ritenuto i controlli medici annuali uno spreco di tempo necessario: tutti a turno devono sottoporsi a questo genere di test a marzo, così che gli scienziati che lavorano per l'Accademia possano studiarli e verificare l'evoluzione del virus. I campioni di sangue saranno però prima trasportati in un laboratorio segreto in Russia.
È un metodo carino per dire che stanno sperimentando sui loro globuli rossi, ma a quanto pare agli uomini di scienza piace indorare la pillola alle loro 'vittime per il progresso'.
Max sa essere abbastanza schietto quando vuole.
Si aggiusta la camicia e controlla che la collana che ha stretta attorno al collo sia al suo posto e ringrazia l'infermiera con un cenno di capo.
Bene, ora viene la parte difficile.
La parte in cui deve fare il rappresentante ligio e controllato e fronteggiare quello che Moe ha da dire. Onestamente, sente un brivido di eccitazione corrergli lungo la schiena: gli sono sempre piaciute le avventure.
Si incammina attraverso i corridoi sterili del laboratorio/infermeria dell'ala ovest, la gente in camice bianco che si sposta al suo passaggio con cenni deferenti.
Solo qualcuno sembra stonare con quell'atmosfera desolata e sintetica.
"Max-san!"
Max si ferma di botto, inclinando il capo di lato per vedere la figura minuta di Aurore trotterellare verso di lui in una curiosa corsa sulle punte, che deve essere tipica di una ragazza che ha passato la vita a fare arabesque.
"Ah, Aurore Bellerose, se non sbaglio" le elargisce un sorriso cortese "Puoi smettere di usare il -san se vuoi, mi fa sentire vecchio. Posso fare qualcosa per te?"
"Ah, uhm, Max" Aurore inclina il capo, fermandosi. Non sembra imbarazzata, solo confusa. "Volevo ringraziarti per ieri, davvero. Non so cosa avrei fatto senza l'aiuto di te ed Isabelle-san"
"Faccio solo il mio dovere" replica lui, monocorde. Per quanto quella ragazza sia buffa e simpatica, non può arrivare in ritardo alla riunione.
"Ah, beh" Aurore sposta nervosamente il peso da una gamba all'altra "Adesso avrei una lezione di nuoto in piscina, solo che non ricordo dove sia... Beh, mi sono persa, in sostanza. Sai come posso arrivarci?"
Max scoppia a ridere, scuotendo la testa, improvvisamente più rilassato. La sincerità è una delle doti che apprezza di più nelle persone.
Gli rende più semplice capirle ed aiutarle
"Devo andare ad una riunione adesso e passo proprio davanti alla piscina. Vieni con me?"
"Volentieri!" esclama Roe entusiasta, affiancandosi a lui "E scusa se ti disturbo. Dopo tutto il parapiglia di ieri, devi essere molto stressato. Non è un bel modo per cominciare un anno scolastico"
Le mie occhiaie sono d'accordo con te, pensa Max, ma si limita a sospirare.
Si sgranchisce il collo e le apre galantemente la porta in vetro del laboratorio, mentre escono all'esterno, accecati dalla luce rovente del sole.
"Beh, la probabilità che qualcosa accada è inversamente proporzionale alla sua desiderabilità" alza un dito con tono angelico e rassegnato "Il che vuol dire che non avremmo potuto farci niente comunque"
"La legge di Gumperson?" Aurore impallidisce quando lo sguardo di Max si accende di sorpresa alle sue parole. Non è ingenua come la gente si aspetta "Uhm, beh, mio padre lo ripeteva sempre. Almeno quando era sobrio"
"Beveva?" chiede Max con il maggior tatto possibile e Aurore diventa paonazza.
"Da quando aveva perso il lavoro... beh, era una persona diversa. E poteva capitare che lui— Charlotte— È stata colpa sua quella volta, io ho solo—" tenta di riprendere fiato, ma l'aria sembra non volerle entrare nei polmoni. Max le appoggia la mano sulla spalla, preoccupato nel vedere il suo sguardo diventare vacuo e deconcentrato.
"Alzava le mani su di voi?" chiosa dolcemente lui, sgranando gli occhi per lo sdegno.
Aurore annuisce semplicemente, strizzando gli occhi.
"A volte. Però non importa. Adesso è morto" lo ho ucciso io, vorrebbe dire. Ma sta zitta ed abbassa lo sguardo, turbata.
Max capisce in un lampo che è meglio cambiare argomento e si volta verso le piscine già piene di ragazzi con Basi degli animali acquatici che si stanno allenando.
"Scusa Roe, forse non avrei dovuto chiedertelo" si massaggia le tempie, con aria affranta "È che tutta questa situazione è davvero stressante e sono stremato. Mi sembra quasi di impazzire"
Aurore riesce a racimolare un sorriso vago e si stringe nelle spalle, dirigendosi nella piscina.
"Sai come si dice, no?" commenta, ritrovando una certa vena di allegria mentre gli scocca un'espressione sorniona da sopra la spalla "I migliori sono tutti pazzi"

Ayato ripiega il giornale dopo averlo letto tre volte, tanto che l'inchiostro gli macchia le dita di nero. I suoi occhi vagano verso l'orizzonte, la sigaretta tenuta molto spavaldamente all'angolo della bocca, il fumo opaco che gli solletica le narici.
"Pensavo che ti avessero bandito dalle riunioni del Comitato, Okinori" commenta Andrea, chinandosi ad aprire il frigobar con destrezza per afferrare una lattina di tè freddo al limone. Sull'orecchio sinistro ha un auricolare cutting edge di nuova generazione che costa probabilmente più della casa di Ayato. Andrea ha sempre avuto il debole per i gingilli elettronici "Però hai fatto un buon lavoro con il frigo. Il tè è ghiacciato"
"Grazie, bellezza" replica Ayato, facendo uscire il fumo della bocca in anelli "Puoi dimostrare la tua riconoscenza con un bacio, se vuoi"
"Mozione respinta" obietta lei in tono piatto, sfilandogli repentinamente (i vantaggi di essere un Mamba) la sigaretta dalla bocca e gettandola fuori dalla finestra "E niente fumo"
"Così mi uccidi, Andrea" scherza lui, issandosi sulla balconata.
Anche se non è un membro del Comitato, ogni tanto partecipa alle riunioni più bollenti perché Max lo lascia fare e perché lo diverte.
Lui ed Andrea sono i primi ad essere arrivati nell'aula LIM, differente dal piccolo auditorio dove di solito si tengono le riunioni. Un proiettore  ed alcuni banchi sono già stati preparati per loro, assieme ad un piccolo buffet dolce (per la gioia di Kath).
"Direi che è il fumo ad uccidere, Okinori" controbatte Andrea "E anche stare seduti sui balconi del terzo piano è un bel tentativo per morire"
Ayato giocherella con il giornale vecchio di qualche giorno ed incrocia le braccia mentre Andrea incomincia a controllare le apparecchiature con occhio esperto.
"Sai già cosa vuole dirvi Moe?"
"No" Andrea si infila una matita dietro all'orecchio, chinandosi nella confusione di cavi "Ho qualche ipotesi, ma meglio aspettare. Temo che riguardi l'hacker"
"Probabile" Ayato socchiude gli occhi, concentrandosi sul giornale "Non ci resta altro che aspettare, no?"
Andrea annuisce, distratta e gli occhi del corvino cadono di nuovo sul titolo del giornale francese che ha tra le mani. Sulla prima pagina del giornale spicca una foto in bianco e nero di un ragazza dai lunghi capelli castano scuro, lisci e sciolti.
È il titolo che più gli interessa. C'è scritto: 'L'astro nascente del balletto francese, Aurore Bellerose,  lascia per sempre il palco in seguito a tragedia familiare'

"No! No, un po' più a sinistra, Ayame!" Zoe vira di lato, ma una delle sue piume colpisce di striscio la guancia della sua compagna di volo, mandandola a sbandare con un urletto di sorpresa.
Ovviamente, il fatto che si trovino a cinque metri da terra non aiuta minimamente. Ayame fa una piroetta in aria e i setosi ciuffi neri volteggiano in aria in spirali d'ebano, riuscendo miracolosamente a ritrovare il controllo.
La sera precedente è stata fortunata: per gli studenti del primo anno presenti alla festa, le punizioni sono state leggere, ma le fanno ancora male le mani per tutto quello strofinare il corridoio polveroso.
"Tutto okay?" Zoe sembra frastornata ed è a testa in giù ora, le ali che battono pigramente sulle sue spalle e i capelli color cioccolato che le ricadono verso il basso.
La lezione di volo è veramente estrema e molto più faticosa di quanto si fosse aspettata in precedenza. Ad Ayame bruciano tutti i muscoli delle spalle e sa già che dormire di schiena di notte sarà escluso per minimo una settimana.
"Riproviamo?"
"Okay" Zoe si rimette dritta quasi senza sforzo apparente e sfreccia verso di lei, fendendo l'aria con le gambe sollevate per essere più aerodinamica. Ayame schiva l'offesa e si trova a danzare lontano, ai margini del campo delle esercitazioni, sotto il quale si trova un ampio materasso azzurro.
L'insegnante di Volo li ha divisi a coppie ed ora devono esercitarsi nelle virate  e negli attacchi rapidi.
È una cosa abbastanza divertente finché non riesci a planare e ti trovi con il sedere all'aria davanti a tutta la classe; fortunatamente Ayame e Zoe hanno subito trovato un'intesa.
I loro corpi convergono, si staccano, danzano e sembrano inseguirsi leggiadri nel cielo limpido.
Per Ayame, che non aveva mai volato prima d'ora, è una sensazione fantastica: l'assenza di gravità, il vento frustante tra i capelli, le grida di giubilo dei compagni e il solo che dora la sua pelle accaldata.
"Va meglio così, Zoe?" domanda, facendo una capriola all'indietro per schivare un colpo di ala dell'altra.
Dall'altra parte, Toramaru con le sue folte ali di Airone si sta allenando con Hera Tadashi, ridendo e scherzando come un bambino. Si sente eterea ed irraggiungibile come una dea mentre domina il paesaggio lussureggiante del giardino della scuola.
La sensazione è così fantastica che Ayame prova quasi dispiacere per i terrestri e gli acquatici. I volatili sono il gruppo migliore, per lei.
"Ottimo, ma puoi ancora migliorare. Proviamo di nuovo!"

"Visto che siamo tutti presenti" Moe si allarga il colletto della camicia, toccando inconsciamente le nove orchidee che ha tatuate appena sotto la morbida curva dello sterno "Direi di saltare l'appello. Obiezioni?"
Nessuno apre bocca. La scuola è incominciata da un giorno e il comitato sembra essere già stremato: Max si morde l'interno della guancia, Isabelle continua a disfare e rifare lo chignon di capelli corvini che ha sopra la testa, Yuki guarda a destra ed a sinistra con aria spaesata e Kath mastica un cioccolatino con aria trasognata.
D'altro canto, Alisa sembra essere tornata nel suo mondo, mentre Andrea continua a battere ossessivamente cifre al computer, aggrottando le sopracciglia di tanto in tanto.
"Vai pure Moe-chan. Siamo tutti orecchie" Ayato lascia penzolare pigramente la gamba giù dal balcone, la schiena ampia appoggiata lateralmente contro la finestra.
Moe sente l'impulso di spingerlo giù, ma si controlla, altrimenti Max avrebbe da ridire (e da ridere) sulle piastrelle de marciapiede sporcate di sangue e cervella.
Kono sembra essere la più controllata e vigile, con la treccia ordinatamente acconciata ed una tazza di tè bianco in mano, molto professionalmente appoggiata al banco dirimpetto a lei.
"Volevi parlarci dell'hacker, immagino" ipotizza un'alquanto spossata Isabelle.
"È corretto, in un certo senso. Ho già parlato di tutto ciò con la preside"
"Vuol dire che hai capito chi è?" domanda Alisa timidamente, flebile come un uccellino tremante. Moe pensa bene a quello che ha da dire e sospira, abbassando lo sguardo.
"In un certo senso"
"Oh, Moe-chan vuole fare la misteriosa" la stuzzica Ayato con una certa sfumatura di aspettativa mischiata ad irrequietezza.
"Non sono ancora ben sicura sulla sua identità" Moe si morde il labbro "però so la sua posizione geografica. Si trova qui in Giappone"
"Oh, quindi lo hai trovato" Andrea si aggiusta gli occhiali e mormora qualcosa di incomprensibile nel microfono dell'auricolare "Bene"
"Non direi che l'ho trovato io" Moe alza gli occhi al cielo "Piuttosto, è stato lui a trovare noi"
"Cosa? Non ha il minimo senso. Spiegati meglio" commenta Kath, scribacchiando sul block notes con le orecchie abbassate sul collo.
"Questa mattina ci è arrivata una mail che conteneva un messaggio vocale e la copia dell'elenco dei nostri studenti. Il nostro amico hacker si è presentato, dandoci molto cortesemente le sue generalità e il suo indirizzo. A quanto pare è un giornalista e si chiama Ryuuichi Kenzaki" spiega Moe, ardita, sotto gli sguardi scioccati dei suoi ascoltatori.
"Aspetta, ma" Yuki aggrotta le sopracciglia "il compito di un hacker non è la segretezza? Di solito rubano illegalmente informazioni sensibili e le rivendono, perciò rivelare il proprio nome è una cosa svantaggiosa nonché pericolosa da fare. Rischia letteralmente di finire in prigione"
"Non se ci sta ricattando" replica Moe con un sorriso tagliente "Il signor Kenzaki ci ha offerto una possibilità di patteggiare, ovvero ci ha ricattati molto stilisticamente. Ha invitato un esponente della scuola a farsi vivo all'Hanabi Café di Tokyo, domani mattina alle nove in punto, con i soldi in contante. In sostanza, se noi gli diamo quello che vuole, lui sta zitto, altrimenti il segreto della scuola diverrà pubblico. La nostra è una situazione molto delicata: non possiamo rivolgerci alle autorità, perché la scuola è finanziata da aziende private. Questo significa, come sapete, che lo Stato non è al corrente dei nostri progetti segreti. Rivelare il tutto alla polizia è come rifiutare di dare la grana a Kenzaki: finisce tutto con noi attaccati a qualche tavolo di una sala operatoria ad essere smembrati molto dolorosamente"
La sala, silenziosa fino ad un istante fa, precipita nel caos più totale. I ragazzi riuniti si guardano a vicenda, spaesati e terrorizzati. Nessuno vuole finire come una cavia a laboratorio.
Kono, con la solita calma controllata che piace tanto a Moe, alza la mano.
"Quindi, la nostra unica opzione è contrattare con Kenzaki e sperare che non dirà nulla anche dopo aver ricevuto il malloppo?"
Moe apre la bocca per ribattere, ma Ayato la batte sul tempo.
"O uccidere il verme prima che renda il tutto pubblico"
"Non possiamo essere sicuri che non abbia un complice" afferma Isabelle titubante "E se ha fatto una copia? E se qualcuno rende tutto pubblico non appena gli succede qualcosa? Siamo fottuti"
"È un rischio enorme" concorda Andrea, incrociando le braccia.
Max, che è stato in religioso silenzio tutto questo tempo, si alza in piedi, facendo un cenno a Kono. Incrocia le braccia con espressione tombale e seria e scruta i presenti con gli occhi di una bellezza algida. Ha lisciato i capelli all'indietro e adesso sospira, un po' più rilassato.
"Non c'è bisogno di cose del genere" annuncia quasi allegramente "Giochiamo seguendo le sue regole allora. Kenzaki non dirà niente, ve lo garantisco io. Gli faremo cambiare idea. Di quanti soldi si tratta, Moe?"
Moe lo scruta sorpresa ed ha la gola secca mentre risponde con un sussurro appena udibile.
"Mezzo miliardo di Yen*"

* € 3.766.310

Eccomi qui! Eccomi qui!
Allora, direi che ho un po' di cosucce da dire, quindi procediamo per ordine.
- Ho cambiato nick! Ora mi chiamo 'chion' (pronunciato ci-on) che vuol dire calore del sangue(?) in giapponese. Questo vi fa capire che tipo di persona sono. Non domandatemi come li scelga io i nick.
- Ringrazio _En_ che si è presa la briga di recensire tutti i capitoli :)))
Avrei risposto a tutte le recensioni, ma attualmente sono oberata.
- Ringrazio Xima_, che ha recensito e segue questa storia senza neppure avere un OC all'interno: sono queste le cose che mi fanno sciogliere il cuoricino(?).
- Ringrazio tutti voi per il supporto e la dedizione che mi state regalando: in particolare chi ha messo la storia tra seguite/preferite/ricordate e chi mi ha addirittura messa tra gli autori preferiti!
- Ma ora torniamo al capitolo. Non ve l'aspettavate, eh? :-*
Lo so, sono sadica uù In questo capitolo sveliamo un po' il passato di Roe, facciamo un po' di introspezione su Max, resuscitiamo l'amato frigobar e scopriamo chi è l'hacker(?). Ma da qui, vi avverto, diventa tutto più complicato!
Quindi, d'ora in poi fate attenzione a tutti i particolari, ci potrebbe essere qualche indizio interessante :D
- Tra poco ricomincia la scuola e non ho idea di quanto riuscirò ad aggiornare; farò comunque del mio meglio, giuro!
Dato che vorrei farmi una bio decente, ora sono costretta a volare via. Oggi mi arriva pure 'la città di sabbia', gioite per me!
A presto!
chion

  
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