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Autore: MaryMatrix    07/02/2009    4 recensioni
In passato li abbiamo visti lottare per le loro vite.
In passato li abbiamo visti compiere azioni rocambolesche.
In passato li abbiamo visti sorridere. Combattere. Uccidere.
Adesso è il passato che li vuole.
Perché forse
le loro azioni
non sono state
quello che sembravano.
ANNA, la ragazza forte e orgogliosa.
GEREMIA, il bellissimo ragazzo che ha rischiato la vita per farla ricca
STUB, il killer che l'ha salvata.
E' il passato che li pretende.
E' il passato che li chiama.
E' il passato che li avrà.
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 18 O Fortuna

      ... and a bottle of rum!

 

Capitolo 18:
The Best Damn Thing that her Eyes Have Ever Seen

Soffiava il vento su quella scogliera a Rackam's Cay, vecchia Deadman's Cay, dove dopo essere stato ucciso a Gallows Point Calico Jack fu portato chiuso in una gabbia e appeso ad una forca. O almeno nella storia prima dell'entrata di Allison nella ciurma.
Anna si portò un ciuffo dietro l'orecchio. Non riusciva veramente a credere che i gentiluomini di ventura che aveva conosciuto fossero davvero tutti morti. Le sembrò molto macabro trascorrere lì il giorno della Vigilia di Natale. Ripensò alla prima volta che Richard Corner il quartiesrmastro li aveva incontrati brontolando, ripensò a Noah e a Fenis, a Calico, a Bonn e soprattutto a Mary e si sentì immensamente triste. Non pensava che avrebbe provato tanta malinconia per un branco di pirati.
Sveva d'altronde aveva avuto l'idea di andare lì per celebrare la memoria degli amici morti ormai da secoli. Avevano portato e interrato una croce per ognuno di loro, li avevano ornati con dei fiori, dalle rose ai crisantemi: Sveva non aveva voluto sentire storie diceva che anche se erano morti avevano diritto anche loro ad avere un po' di colore.

Antonella stava finendo di sotterrare le armi di Allison, Sveva che gliele passava come se fossero stati dei cimeli sacri.

- Mi sembra di aver sotterrato una profumeria. - confessò Nelly, anche se quella volta il suo tono non era velato di disprezzo come di solito avveniva quando parlava delle armi della collega. Allison aveva indicato lei nel testamento come nuova proprietaria delle sue armi: Antonella però non le aveva volute. Erano le armi personali di Allison, mai avrebbe potuto usarle. Le armi erano prettamente personali e solo una persona poteva utilizzarle.

Anna si ricordava di Allison: l'aveva conosciuta poco, ma in quel poco doveva ammettere che non le era parsa male: inoltre l'aveva molto ammirata quando aveva deciso di lasciare tutto per inseguire i suoi sogni.
Sapevano che era morta in un combattimento, che Calico Jack aveva preferito affondare la sua nave piuttosto che essere preso. Erano morti tutti mentre combattevano.
Antonella era del parere che alla fine Allie ce l'avesse fatta a cambiare la storia, che fosse riuscita a dare a tutti loro una morte da eroe, con la sciabola in mano e non con la corda intorno al collo; a dirla tutta pensava anche che Allison non li avesse salvati di proposito: la ragazza infatti sapeva che perché le loro gesta fossero sulla bocca di tutti e sugli scritti di Defoe dovevano morire, possibilmente nel modo più plateale possibile. Certo però era riuscita a rimandare la loro morte di un bel po', fino al 1727. Sette anni di vita in più, con loro si chiudeva l'epoca d'oro della pirateria e non più con Black Bart Roberts. Complimenti a Allie che aveva cambiato la storia.

Sulla croce di Allison avevano messo anche una sua foto, dove sorrideva, facendo l'occhiolino calandosi un cappello di paglia sul volto: non era mai seria, in nessuna foto.

Antonella finalmente gettò via la pala. - Buon Natale, ragazze. - disse. - Andiamo. -.

Quindi cominciò a dirigersi verso il centro della città, verso la base giamaicana dove Thomas era sotto le cure di tutti i medici che erano a disposizione per gli assassini di quella base. Le altre la seguirono, indugiando un po' a osservare quel luogo ricco di memoria, che per qualche motivo non era solamente la memoria della storia del mondo ma anche la loro memoria personale.
Arrivarono alla base, in fermento perché stava per essere servita la cena di Vigilia, c'erano persone che andavano, persone che venivano, si sistemavano gli alberi di Natale e si cucinava un enorme cenone. E tutti cercavano l'aiuto della regina delle decorazioni natalizie.

- Sveva! Dove sistemiamo l'albero? -.

- Sveva mancano le sedie come facciamo! -.

- Sveva si è bruciato il dolce! -.

- Sveva... -.

- Sve...-.

- SVEVA! -.

Proprio così. Sveva era la ragazza che aveva conquistato tutti con i suoi modi così poco da killer. Appena era entrata nella base aveva osservato che era molto poco natalizia. Non aveva saputo trattenersi dal domandare come mai fosse così triste. Nessuno aveva fatto caso alla mancanza di decorazioni fino ad allora: inoltre Sveva aveva scoperto che pochi tra loro avevano la famiglia e che gli altri avrebbero passato il giorno di Natale alla base svolgendo lavori d'ufficio, oppure soli soletti a casa.
Non aveva potuto tollerarlo: aveva diviso tutti in comitati e in tre giorni aveva messo su cori natalizi, aveva fatto il menù del cenone, steso la lista degli invitati, aveva fatto mettere almeno due alberi per stanza, aveva mandato spedizioni a comprare regali, aveva pensato che un presepe vivente sarebbe stato il top. E quindi da grigia e computerizzata che era la base si era trasfornmata in un trionfo di lustrini e brillantini, di colori e calore natalizio, di buoni profumi e di vestiti di scena, nonché di cori che cantavano. Risplendevano le palline sugli alberi nonché i festoni colorati e le scritte luminose di "Buon Natale" in tutte le lingue del mondo. Ed era quindi diventata il punto di riferimento di quella grande festa.
Quel giorno sarebbe arrivata una rappresentanza della base fiorentina e quella brasiliana delle cascate dell'Iguaçu e doveva ancora decidere chi avrebbe fatto gli onori di casa e chi sarebbe andato a prenderle all'areoporto.
Sorrise quindi ad Anna e ad Antonella.

- Scusate ragazze. - si congedò. - Il dovere mi chiama. -.

Si allontanò saltellando. Antonella sorrise scotendo la testa. - Fidati Anna. - le disse. - Domani le chiederanno di entrare a far parte dell'agenzia. -.

Anche Anna stava sorridendo. - Non mi sorprenderebbe. -.

Nelly si voltò verso di lei. - E tu che farai? -.

- Non lo so. - rispose Anna. - Non ho ancora deciso. -.

Antonella si riferiva alla situazione di Anna con Stub: lui non era l'unico che capiva la difficoltà di quella relazione. Anche Anna aveva cominciato a rendersi conto che in quel modo non poteva funzionare, che ci sarebbe sempre stato un abisso di sangue tra lui e lei, un abisso che uno dei due doveva affrontare.
Anna non sapeva come comportarsi.
Arrivarono finalmente da Thomas che sorrideva, nel letto. Intorno a lui c'erano Geremia, Federico, Stub e Masky. era stato tutto sommato contento di tornare nel futuro, solo che non lasciava mai un attimo il fratellastro. La scusa ufficiale era che se non fosse stato per lui chissà in quali altri guai si sarebbe cacciato Stub, ma la verità era che col ritorno di Isabella non sapeva se il padre di Stub avrebbe ancora voluto stare con sua madre e quindi aveva paura che lui e Stub non sarebbero più stati una famiglia. Proprio per questo Isabella aveva preso il primo volo per l'Italia, insieme a Maurice, per sistemare le faccende legali legate al matrimonio col padre di Masky e Stub.

- Ciao! - le salutò Thomas. - Avete finito da Allie? -.

- Sì. - rispose Nell. - Come stai? -.

- Meglio di ieri e spero peggio di domani. - rispose Tom. - L'unica cosa che mi dispiace è di non poter partecipare alla cena stasera. -.

- Non ti preoccupare per quello. - rispose Geremia. - Ti abbiamo già detto che non ti lasceremo mai solo, faremo a turno, e il dolce lo mangeremo qui, tutti insieme. -.

Tom sorrise. - Siete i migliori ragazzi. -.

Tutti si aspettarono il "proprio così" di Allison, col suo sorriso e l'occhiolino, ma il silenzio calò. Allison non era con loro, non più. E nessuno poteva prendere il suo posto, quella ne era la prova. 

- Non sono sicuro che questo viaggio nel passato sia stato buono. - disse Geremia alludendo a Allison.

- Stai scherzando? - si alterò Thomas. - Ho avuto il bacio dalla donna più bella della storia! - esclamò riferendosi al bacio di Anne. Sogghignarono tutti: era inutile, quel ragazzo era ancora cotto della pirata.

- E tu hai trovato me. - gli ricordò Antonella, abbracciandolo. Geremia ricambiò quell'abbraccio stringendola forte: non l'avrebbe mai lasciata.

Capirono tutti in quel momento quanto quel viaggio fosse stato importante per loro, quanto fossero riusciti a trovare e alla fine quella che avevano perso se l'era goduta in quei 7 anni di vita che le erano rimasti, insieme ai pirati e probabilmente insieme a Fenis, più di quello che avrebbero goduto loro in una vita lunga.
E fu l'ultima volta quella che il nome di Allison fu pronunciato con malinconia.

oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo

La festa era cominciata da poco quando Anna decise di lasciare Thomas per andare al cenone. Non c'era che dire, Sveva aveva fatto davvero un ottimo lavoro: persone di tutto il mondo si erano riuniti intorno al tavolo a gustare le portate su cui si stava lavorando da giorni, tra menù e presentazione. La tavola era raffinatamente apparecchiata con calici in cristallo, una grande tovaglia rossa e un servizio di porcellana.
Stelle di Natale erano disseminate per tutto il tavolo a decorazione, insieme a vari tipio di secondi e contorni, nonché di vini.
I killer discutevano tra loro, quasi fino a sembrare persone normali, amici che non si vedevano da tempo e che chiedevano a loro volta di amici e famiglia. Quasi come se fossero tutti una grande famiglia allargata.
Anna stava riflettendo proprio su questo quando la voce di Sveva la sorprese.

- Questa sì che si chiama globalizzazione, vero tesoro? - domandò.

- Sì. - rispose Anna.

- E togliti quel muso lungo, è Natale! -.

Anna si guardò intorno. - Dov'è Stub? - domandò.

- Da Tom, penso. -.

Anna si alzò dalla sedia. Aveva bisogno di parlare al killer. Scese le scale fino ad arrivare nella stanza dove era ricoverato Tom. Si era addomentato, nel sonno farfugliava qualcosa che somigliava molto a "Anne" e a "Bonn". Anna scosse la testa.
Fu sorpresa di non trovare Stub accanto all'amico. C'era Antonella che vegliava su di lui.

- Come va di sopra? - domandò Nell.

- Bene. - rispose Anna. - Si stanno divertendo tutti. Sveva ha dato il meglio di sé. -.

- Sì. - confermò Antonella. - E' riuscita a riportare la speranza e il calore di una famiglia in questo covo di killer. - fece una pausa. - Ma tu non sei venuta qui per parlare di Sveva. Lui è da Mary. -.

Aveva capito subito che la rossa era scesa per parlare con Stub.
Anna infatti annuì e la salutò velocemente, poi percorse la grande sala dove tutti brindavano felici in onore di Sveva, che si stava baciando con Federico. Erano una bella coppia. Federico in quei giorni era stato semplicemente fantastico, l'aveva aiutata in tutto. E cosa più importante si amavano.
Almeno quanto lei amava Stub.

Corse fuori e non smise di dar fiato ai polmoni e forza alle gambe finché non ebbe raggiunto Stub, davanti alla tomba di Mary. Si piegò sulle ginocchia per ricominciare a respirare normalmente. Stub si voltò verso di lei e aspettò lì davanti alla tomba che lo raggiungesse.

- Ciao ragazzina. - la salutò.

- Ciao killer. - poi indicò la tomba. - Cosa fai? -.

- Chiedevo consiglio a Mary. Riflettevo. - rispose lui. - Tu? -.

- Cercavo te. -.

Calò il silenzio. Poi Stub cominciò.

- Ho deciso di dare le mie dimissioni. -.

Anna però lo zittì con un gesto della mano e gli porse un pacco. - Prendi. Il mio regalo di Natale per te. -.

Stub sorrise nel prendere quella lunga scatola verde con un enorme fiocco rosso. Made in Sveva, ovviamente. - Che cos'è? -.

- Aprilo. - lo incoraggiò lei.

Stub lo scartò accuratamente, e ne tirò fuori una piccola mitraglietta tascabile, della stessa marca della sua, il modello successivo. Stub alzò gli occhi su Anna. - Che significa? -.

- Hai bisogno che te lo spieghi killer? - domandò Anna, fintamente scocciata. - A me sembra che parli da solo. -.

- Hai deciso di accettarmi... -.

- Ti ho accettato quando ti ho baciato la prima volta. - tagliò corto lei. - Tu hai salvato la mia vita e io conosco la tua, e so che non potresti vivere senza l'agenzia. Ho visto gli agenti stasera, ho visto il legame tra te e gli altri: siete come una grande famiglia e non ho intenzione di portartela via. -.

Stub annuì. - E io non voglio che tu rinunci alla vita normale che hai sempre condotto. -.

- Non smetterò. Il fatto di avere un ragazzo killer non mi impedirà di vedere i miei amici, né di andare a scuola e nemmeno di fare kite. -.

- Già... - concordò Stub, sorridendo. -... anche perché se provassi a mettermi tra te e il tuo kite allora saresti tu a diventare la killer. - le attorcigliò velocemente un braccio dietro i fianchi e la trasse a sé.

Anna sorrise. - Vedo che ci intendiamo. -.

- Nel senso del fatto che potresti diventare una killer, o perché in realtà non riesci a stare lontana da me? - domandò Stub.

- Possibile che tu sia sempre così tardo da dover far domande? -.

- Mettimi alla prova. - la sfidò.

- Dimmi quello che sto pensando. -.

Stub avvicinò il suo volto a quello di lei. - Ne ho una vaga idea. - le disse a fior di labbra.

E poi, sotto la luce della luna, accanto alla tomba di Mary, Stub la tirò a sé ancora di più e la baciò mentre Anna gli gettava le braccia intorno al collo, mentre la luce della luna li illuminava a mezzanotte di quella notte di Natale.

Poi l'incanto finì. Anna sorrise a Stub. - Dai, torniamo alla base. -.

- Comincia ad andare. - le rispose. - C'è un'ultima cosa che devo fare. -.

Anna annuì e cominciò ad allontanarsi lentamente, mentre lo guardava tornare di nuovo a rivolgersi alle tombe di Mary e Allison. Trovò che la luce soffusa lunare gli donasse molto in quella sua solitudine interiore dalla quale Anna capiva che non sarebbe mai uscito. Forse era per questo motivo che era andato da Mary, perché l'aveva sentita simile a lui. In un certo senso entrambi erano dannati. Ma Stub era certamente la cosa dannata più bella che i suoi occhi avessero mai visto.

Stub sorrise, guardando la tomba di Mary. - Tu ci hai salvati entrambi. - mormorò. - Mi hai fatto ritrovare mia madre. Grazie a te per me è cominciata una nuova vita. - quindi prese la sua vecchia mitraglietta tascabile e si diresse verso il promontorio.
Sentiva il rumore delle onde che si infrangevano sotto di lui.
Allentò la presa, fino a lasciarla del tutto.
Vide la sua cara amata mitraglietta precipitare in mare, tingersi di azzurro e sprofondare nell'abisso.
E insieme a quella mitraglietta nell'abisso sprofondò la sua vecchia vita.

Stub si voltò e sorrise nella direzione di Anna, andando verso di lei, stringendo da una parte la sua mano e dall'altra la sua nuova mitraglietta.

La sua solita nuova vita era cominciata.

 

 

 

 

L'angolo della Matrix
Game over.
La storia è giunta al suo termine. Piaciuto questo ultimo capitolo? Lo sapete che sono il mio punto debole gli ultimi capitoli.

Devo dire che è stato interessante scriverlo, mi è piaciuto molto, e non è stato nemmeno semplice farlo.
E questa volta non è stato nemmeno doloroso scrivere la parola fine a questa storia. Strano, vero? Non so perché, ma è come se non le stessi dicendo addio: forse dipende dal fatto che ormai i personaggi sono entrati talmente dentro di me che la sola idea di non pensare più a loro mi sembra assurda. O forse perché in ognuno di noi esiste almeno uno di questi personaggi. O forse tutti insieme.

Alla fine ho deciso che il compromesso era l'unico modo per far stare insieme Anna e Stub: Stub non avrebbe mai potuto rinunciare alla sua vecchia vita, e questo è un dato di fatto, quanto ad Anna anche solo pensare di farla entrare nell'agenzia era un'idea assurda. Perché? Per il semplice motivo che lei è l'unico personaggio normale della storia. L'unica che non si è macchiata le mani, mai.
E ho pensato che Anna avrebbe potuto accettare il lavoro di Stub: ho creato il personaggio di Stub come un killer, l'ho reso dannato, ho cercato di ergere come una cortina di fumo intorno a lui di renderlo chiaro e sfuggente allo stesso tempo. Un bello e dannato. Ma la sua dannazione si sarebbe persa se avesse smesso di fare il killer, quindi a quel punto lui avrebbe perso la sua essenza e non avrebbe più avuto senso che Anna stesse con lui.
Ho creato quindi lo stretagemma delle mitragliette: la sua vecchia vita finisce nei fondali marini, insieme a Mary, che li ha salvati. La vecchia vita di Stub finiscve quindi con un gesto simbolico alla memoria della pirata.
E la sua nuova vita? E' come quella vecchia. Solo che adesso al suo fianco ha Anna e il segno che lei ha accettato il suo stile di vita.

Quanto agli altri personaggi, ho cercato di spiegare al meglio l'evoluzione delle cose. Gli unici due che sono rimasti incerti sono due: Masky e Sveva. Volutamente, è ovvio. Per Masky posso assicurare che rimarrà sempre il fratellino di Stub, su questo c'è poco da fare.
Per quello che riguarda Sveva... è stata considerata nel corso della storia un personaggio normale, ma io non me la sento di definirla così: Sveva ha qualcosa di speciale rispetto agli altri, ai lettori decidere il suo tratto speciale. Non ho messo se poi si unirà davvero all'agenzia. Anche questo preferisco lasciarlo ai lettori: che ognuno risponda come vuole a questo interrogativo, a seconda di come ha interpretato il personaggio di Sveva.

Prima di passare ai ringraziamenti, dico solamente che il titolo di questa canzone è stato tratto da "The Best Damn Thing" di Avril Lavigne, canzone che ha fatto da colonna sonora ad alcune parti di questa ff.

Ma ora i ringraziamenti:

  • Levsky: ciao!! Ma grazie!!! Una droga? Lo interpreto in senso positivo xD Comunque sono contenta che tu abbia capito il motivo per cui ho deciso che il nome di Stub è semplicemente Stub, e spero che questo ultimo capitolo ti sia piaciuto come gli altri XD Aspetto un tuo parere, e nel frattempo ti ringrazio anche per la recensione di "In the Summertime": sono contenta di averti fatto sentire il respiro degli eroi, perché è il respiro che io sento ogni giorno. E comunque non sai quanto ho sognato io la scena di Achille che mi abbraccia come Aurora xD E complimenti anche per l'arguzia: avevi capito subito che era Era... diventerai una detective!! Bacione!!
  • DamaArwen88: sono contenta che ti sia piaciuta la scena di Anna e Stub nello scorso capitolo, e spero che tu non abbia trovato stucchevole nemmeno questa scena. Ad ogni modo ti rassicuro sul fatto che stavolta è morta stecchita, almeno quanto lo sono Allison e Mary. Quanto ai pirati il problema è che la gente non li conosce abbastanza: loro si definivano "gentiluomini di ventura" mica per hobby. Certo, erano canaglie, ma alcuni di loro sono stati grandi. Basta conoscere un po' la loro storia. Spero che ti sia piaciuto questo capitolo!! Bacione!!
  • myki: ci credi se ti dico che quando stavo scrivendo la parte romantica di questo capitolo mi venivano delle frasi che più che mie sembravano tue. Mi stai influenzando un po' troppo. Quindi ho cancellato e ho riscritto e spero che troverai il risultato soddisfacente. Ti è piaciuto il capitolo?
    Quanto a Rogers... Woodes non è cattivo: mai come in questo caso bene e male è una questione di punti di vista. Io ho raccontato la storia dal punto di vista dei pirati, quindi Rogers era il cattivo, ma se l'avessi scritto dal punto di vista degli abitanti di New Provindence Calico e i suoi sarebbero stati i cattivi e Rogers il buono. Inoltre credo che sia stato un uomo d'onore. Come mai? In effetti non ho le prove per dimostrarlo, ma non riesco a immaginarmelo diversamente.
    Mi aspetto il tuo commento riguardo a Sveva. Per le armi hai ragione: sono l'estensione delle braccia. Bacione!!
  • Lallix: devo dire che un po' mancherà anche a me questa storia, nonché il tuo entusiasmo nelle recensioni :(. Ogni storia però giunge alla fine: la cosa bella è che dopo ogni storia ce n'è sempre un'altra. Sono molto soddisfatta del fatto che ti sia piaciuto l'incontro tra Stub e Isabella. E soprattutto del fatto che hai detto che poteva essere un film... in realtà io mi sono immaginata un po' tutta la storia come un film, le immagini nella mia mente scorrevano come se fossero film, ho scritto le battute dei personaggi quasi come se dovessi scrivere delle battute dei film... non so com'è stato il risultato, ma io mi sono divertita. Dimmi che ne pensi di questo chap. Bacione!!

Oltre alle mie recensitrici, ringrazio anche le persone che recensivano e poi hanno smesso. Un grazie quindi a BabyzQueeny e a Shia!!
Inoltre 1000 grazie a chi ha aggiunto la mia storia tra i preferiti: BabyzQueeny, Bella4, cupidina 4ever, DamaArwen88, Lallix, Levsky, marilyn92, myki, Ransie88219, sasamy e Shia.

Buonanotte a tutti, ragazzi.

Alla prossima storia.

@matrix@


 

 

  
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