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Autore: amilcara95    09/09/2015    1 recensioni
La vita dei fratelli Alastair e Alexandra era sempre stata dominata da un unico desiderio: conoscere il loro padre.
Sarebbe anche stato facile se non fosse stato Flynn Carsen e se non fosse stato il Bibliotecario e il capo di un' organizzazione segreta che proteggeva il mondo dalla magia e soprattutto dalla misteriosa Confraternita del Serpente, da secoli in conflitto con la Biblioteca.
AVVISO IMPORTANTE!
Storia sospesa a tempo indeterminato, non la voglio però lasciare incompiuta.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Flynn Carsen, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 3
"Non so cosa significhi avere un padre..."

Per Alastair ed Alexandra era arrivato finalmente il tanto atteso primo giorno di assestamento in Biblioteca, inutile negare il fatto che entrambi fossero curiosi, emozionati, eccitati e, almeno per Alastair, anche nervosi ed agitati.
Quella mattina, dopo aver fatto colazione, i due fratelli erano nella sala circolare da cui partivano tutti i corridoi della struttura in attesa di incontrare i loro istruttori; alle otto e trenta spaccate comparve Flynn da chissà dove, che disse ai due ragazzi con tono gentile:" Buon giorno, spero abbiate dormito bene e che vi siate abituati immediatamente al jet lag, avrete bisogno di tutte le vostre forze per affrontare al meglio le sfide che vi si presenteranno. Prima di farvi iniziare l' addestramento vorrei però farvi vedere cosa dovrete proteggere: vi mostrerò la Biblioteca.
Vi raccomando però di non allontanarvi ed iniziare a vagare in giro per conto vostro, c'è il rischio che vi perdiate."
In risposta allo sguardo scettico di Alexandra il Bibliotecario aggiunse vagamente divertito:" Non scherzo, abbiamo già passato delle giornate a cercare reclute che si erano perse; persino io ho impiegato anni a conoscere alla perfezione tutto l' edificio."
A quell' affermazione la ragazza chiese curiosa e stupita:" Anni? Allora quanto è grande la Biblioteca?!"
Flynn sorrise per poi rispondere cordiale:" Alexandra, ti dirò quello che disse a me Charlene quando le feci la stessa domanda: la Biblioteca è grande quanto serve. Pensa che dopo due anni io non avevo ancora visto l' area delle grandi collezioni."
A quel punto fu il turno di Alastair esclamare sorpreso:" C'è addirittura un' area delle grandi collezioni?!"
" Chissà come mai reagiscono tutti allo stesso modo quando dico che c'è anche l' area delle grandi collezioni. Prima o poi qualcuno me lo dovrà spiegare... Adesso però basta perdere tempo, so che è terribilmente da Charlene questa frase, ma é ora di muoversi."
 Detto questo Flynn si diresse verso le porte più grandi presenti nella sala e  disse con fare teatrale:" Signori Noone, state per vedere qualcosa che pochi uomini al mondo hanno visto."
Finito di parlare aprì la stanza per far vedere ai ragazzi quello che vi era contenuto: dinanzi agli occhi di Alastair e Alexandra si estendeva, apparentemente infinita, la Biblioteca.
Molte volte  Nicole e Charlene avevano raccomandato ai due fratelli di mostrarsi sorpresi e stupefatti se mai si fossero trovati in quel luogo, nonostante sapessero esattamente cosa ci fosse contenuto; in quel momento però tutte le raccomandazioni ricevute sembrarono superflue: le espressioni di stupore e meraviglia dipinte sul volto dei due ragazzi non avrebbero potuto essere più vere.
Alastair osservò incantato e meravigliato quello spettacolo: a prima vista si notava un enorme corridoio al cui centro si estendeva una fila ininterrotta di tavoli, immediatamente alla destra e alla sinistra di quei tavoli c' erano altrettante teche colme di reperti ed esternamente si osservavano immense librerie stracolme di libri di ogni genere; da quel corridoio Alastair immaginò partissero poi lateralmente tutti gli altri.
L' attenzione del giovane Aspirante Bibliotecario venne catturata dalla prima teca sulla sinistra, quella contenente l' arca dell' alleanza.
" Legno d' acacia rivestito d' oro, lunga due cubiti e mezzo. Alastair stai osservando l' arca dell' alleanza; lascia che di dia un consiglio: non toccarla o, come dicevano allora, verrai folgorato all' istante."
Il terzetto dopo questo scambio di battute proseguì la visita di quel luogo magico e misterioso addentrandosi tra libri e reperti quali la Mona Lisa, Re Mida, il vaso di Pandora, l' oca dalle uova d' oro, un unicorno, il Graal, la Lancia del Destino e molti altri ancora; ad un certo punto Alexandra notò una roccia con accanto una targa su cui era scritto Excalibur così chiese curiosa:" Signor Carsen dov'è Excalibur? Qui vedo solamente la roccia ma non la spada."
Flynn sospirò, ricordando uno dei momenti peggiori che aveva vissuto da quando era Bibliotecario, per poi rispondere alla ragazza:"Adesso è in giro da qualche parte, per un anno invece è stata distrutta. Vedi Alexandra fino a quindici anni fa Excalibur era qua in Biblioteca, poi è stata distrutta a causa della Confraternita del Serpente e l' anno dopo a causa di un viaggio nel tempo l' ho recuperata."
" Confraternita del Serpente? Non hanno giocato un po' troppo a Dungeons and Dragons?"
"Al! Non interrompere!"
Flynn rise, per poi proseguire la spiegazione:" Alexandra, sappi che venticinque anni fa mi chiesi la stessa cosa, era il mio secondo giorno di lavoro... Comunque tornando a noi, vi avrei già dovuto dire tutto della Confraternita quindi tanto vale partire dall' inizio.
La Confraternita è il più antico e pericoloso tra i nemici della Biblioteca perché è stata formata secoli fa da un gruppo di Bibliotecari separatisti che, piuttosto che proteggere la magia, preferivano usarla. Potrete ben immaginare come il dissenso si sia trasformato prima in odio e poi in guerra aperta...
Per secoli Biblioteca e Confraternita  si sono affrontate nell' ombra poi, venticinque anni fa, il conflitto si è evoluto: il capo della Confraternita, Lancillotto del Lago o, come si fa chiamare adesso, Dulaque ha reclutato tra le sue fila un Bibliotecario: Edward Wilde, il mio predecessore.
Avendo inscenato la sua morte per agire indisturbato si era liberato il posto da Bibliotecario; per farla breve venni scelto io e la stessa notte Wilde rubò uno dei pezzi che formavano la Lancia del Destino
Io venni incaricato di recuperare tutti i pezzi e fu così che mi scontrai per la prima volta con la Confraternita.
Dieci anni dopo tentarono di rubare sia Excalibur che la corona di Artù per riportare la magia nel mondo, purtroppo riuscirono e inoltre fummo costretti a disancorare la Biblioteca dalla realtà; a quel punto il conflitto è diventato guerra aperta... O più aperta di quanto non fosse prima.
In quel periodo inoltre la Confraternita stava uccidendo i potenziali Bibliotecari così ebbi l' idea che era l' embrione del sistema che è in uso ora: avere più Bibliotecari occupati in missioni minori mente il Bibliotecario più esperto si sarebbe occupato solo di cose apocalittiche.
Comunque, tornando alla nostra storia, Excalibur venne distrutta quando la magia tornò nel mondo; io riuscì a riportare indietro la Biblioteca e scoprì il fine ultimo di Lancillotto: tornare ai tempi di Camelot.
Negli ultimi quindici anni mi sono occupato personalmente di tenere sotto controllo Dulaque e tutti gli oggetti che gli permetterebbero di riscrivere la Storia.
Penso di aver detto tutto, è ora di andare a lezione per voi due; Alexandra se da qui vai a sinistra e poi sempre dritto ti ritroverai nel corridoio principale; vorrei accompagnarti io ma ho da fare con tuo fratello, spero mi perdonerai."
 " Nessun problema signor Carsen, penso di riuscire a trovare la strada da sola senza problemi. Al noi ci vediamo in giro, evita di combinare casini e fare brutte figure." 
" Alex, sei sempre simpatica... Mi chiedo come sia possibile un tale concentrato di simpatia."
Conclusosi lo scambio di battute tra i due fratelli Alastair rimase da solo con Flynn; a quel punto il Bibliotecario si incamminò verso il cuore della Biblioteca seguito da Alastair, mentre camminavano l' uomo chiese curioso:" Alastair posso chiederti una cosa? Premetto che non sei tenuto a rispondermi."
" Dica pure signor Carsen."
" Per prima cosa chiamami Flynn, signor Carsen é troppo formale e sbagliato, con ventidue lauree e mezzo sarei il Dottor Carsen... Scherzi a parte, ho visto che Alexandra è la copia esatta di Nicole, sia fisicamente che caratterialmente; questo me l' ha ricordata molto quindi ti vorrei chiedere come sta. So che è una domanda che può apparire banale ma, vedi, anni fa abbiamo avuto una relazione e nonostante tutto  tengo ancora a lei."
Alastair tirò un enorme sospiro di sollievo: per un momento si era aspettato che gli venisse chiesto chi fosse suo padre, in quella circostanza sarebbe stato davvero nei guai; il ragazzo si limitò a rispondere con tono triste e malinconico, evitando di rivelare particolari che l' avrebbero tradito:" Diciamo che sta bene, è una donna forte che è stata una Guardiana... Va detto però che la scomparsa di mio padre l' ha segnata, è riuscita a non avere cedimenti solo perché era rimasta incinta."
" Quindi non avete mai conosciuto vostro padre."
A quell' affermazione Alastair rispose con la più grande menzogna della sua vita:" No,  non ho idea di chi sia. Mamma non ne ha mai voluto parlare ma ad essere onesto non mi importa... Ovvio l' assenza di una figura paterna ha segnato la mia infanzia ma c'erano comunque mio nonno e i miei zii."
" Se ne avessi la possibilità lo cercheresti? Vorresti sapere che fine ha fatto, se è vivo o perché vi ha abbandonati?"
" Non lo so. Non so cosa significa avere un padre, non vorrei farmi inutili illusioni che poi finirebbero per deludermi o ferirmi."
Flynn rimase sorpreso da quel ragazzo: aveva poco meno di venticinque anni e già aveva una maturità e una saggezza decisamente fuori dall' ordinario.
Cosa però più importante gli ricordava se stesso da giovane, dopotutto avevano una storia molto simile; in ultima istanza il Bibliotecario era rimasto impressionato dalla tristezza che era scaturita dal tono di Alastair a discapito delle parole pronunciate.
Sentendosi responsabile disse con il tono più gentile che gli riuscì, ringraziando mentalmente di aver imparato nuovamente a relazionarsi grazie a tutte le persone presenti in Biblioteca:" Alaster mi spiace averti fatto quella domanda, inavvertitamente ho aperto una ferita che ovviamente non è mai guarita... Sediamoci un attimo, Judson può aspettare. Vecchio com'è ha imparato l' importanza della pazienza."
Una volta che un confuso Alastair si fu messo a sedere per terra Flynn riprese a parlare:" Cosa stavo dicendo? Ah si, mi spiace aver trattato questo argomento. Non sono affari miei anche se il mio passato è tornato alla mia porta.
Ti posso comunque dire che ti capisco perfettamente e, credimi, non è una frase detta tanto per dire: quando ero piccolo mio padre è stato ucciso da quello che tutti credevamo essere il suo migliore amico perché Jerry, il bastardo per intenderci, voleva sapere dove si trovassero le miniere di Salomone; io di conseguenza sono cresciuto solo con mia madre, per di più figlio unico... Credo che aver avuto dei fratelli mi sarebbe stato d' aiuto."
Alastair a quel punto chiese d' istinto, curioso di sapere il più possibile sulla famiglia Carsen:" Flynn anche tuo padre era un Bibliotecario?"
" No, mio padre era un discendente di uno dei ventiquattro massoni criptici posti a guardia delle miniere dallo stesso Salomone; ho poi scoperto di  discendere dallo stesso re visto che il massone capostipite della mia famiglia era un figlio illegittimo di Salomone."
" Scusa se te lo chiedo ma come mai questo Jerry voleva sapere delle miniere? Da quello che so dovrebbero esserci conservati solo oro e testi sacri."
" In realtà vi era conservato anche il grimonio di Salomone, un libro capace di riscrivere lo spazio è il tempo; Jerry lo voleva per evitare che mio padre sposasse mia madre.
Io sono venuto a conoscenza di tutto questo quando avevo trentadue anni ed ero Bibliotecario da poco più di un anno; capisco perfettamente cosa significa non sapere cosa vuol dire avere un padre... Ovvio, Judson in qualche modo ha alleviato questa mia mancanza ma, ad essere onesti, non mi è bastato: io non ho avuto un padre negli anni in cui ne avevo più bisogno e il sostituto che avevo era in realtà l' assassino di mio padre che voleva mia madre... Alla fine ha avuto quello che si è meritato: morto nel tentativo di usare il grimonio; sai cosa è ironico? Diceva che per lui ero come un figlio ma lui non avrebbe esitato un secondo a cancellare la mia esistenza per i suoi fini."
Alastair alla fine di quel lungo monologo era rimasto senza parole: sapeva che la vita di suo padre era stata difficile ma non immaginava così tanto; era a conoscenza del dovere il suo nome al nonno paterno perché era morto quando Flynn era piccolissimo ma non immaginava certo che ci fossero simili retroscena.
Flynn riprese a parlare:" Immagino che anche tu ti sia reso conto di quanto le nostre vite siano simili... Ti posso solo dire di avere fede: essere giunto qui testimonia il fatto che tu sei speciale, la selezione dei candidati da noi  è piuttosto severa; sono convinto che se sarà destino scoprirai chi sei e cosa devi diventare... Con me è stato così, basta avere pazienza.
A proposito di avere pazienza! È ora di andare da Judson, ha aspettato fin troppo."
A quel punto Flynn si alzò fulmineo e si incamminò verso un corridoio sulla destra, Alastair fu costretto a correre per raggiungerlo ed evitare di perdersi, fortuna che aveva detto di non voler perdere reclute...
Il giovane mentre seguiva Flynn giunse alla conclusione di avere per padre una persona piuttosto eccentrica, ne era anche affascinato a causa del mistero e del carisma che esercitava e soprattutto a causa della curiosità che nutriva nei confronti del padre.
Ad un certo punto i due arrivarono ad un vicolo cieco fatto da un muro ai cui lati erano presenti due stipiti intagliati; Alastair a quel punto chiese titubante:" Flynn, sei sicuro di non esserti perso? Oltre non si va..."
" Sicurissimo, sta a vedere."
Appena ebbe finito di parlare il Bibliotecario toccò un punto preciso dello stipite di sinistra, all' improvviso al posto del muro apparve una porta a due ante il cui decoro richiamava quello degli stipiti, inoltre su ogni anta vi era impresso lo stemma della Biblioteca; Flynn e Alastair entrarono in quella nuova stanza che si rivelò essere uno studio privato: c' erano infatti una grande scrivania in mogano, alcune librerie, quadri e manufatti di natura personale; seduto alla scrivania c'era un uomo molto anziano  che appena ebbe notato i due arrivati disse cordiale:" Alla buon' ora Flynn, credevo ti fossi perso. Lui invece deve essere il giovane Alaster."
" Alaster, ti presento Judson. Lui è stato il mio mentore, tutto quello che ho imparato negli ultimi anni lo devo a lui. 
Alaster ascoltami bene, è importante: il mondo crede che lui sia morto e la situazione deve restare così; ho voluto fare un' eccezione con te poiché sei un polymathes e sei sotto la mia diretta supervisione perciò probabilmente l' avresti scoperto da solo creando più danni che benefici. Poi ti informerò meglio sui dettagli."
Alastair annuì solamente, troppo occupato ad osservare Judson per poter parlare; dopotutto era colpa sua il non essere cresciuto con un padre: era stato Judson a convincere Nicole a lasciare Flynn per il bene del mondo.
Alastair non era arrabbiato perché, come sua madre prima di lui, aveva capito le ragioni che avevano motivato quella richiesta: Flynn era destinato a grandi cose e il sapere di dove diventare padre lo avrebbe allontanato dalla Biblioteca condannando il mondo; Nicole a quel punto aveva lasciato Flynn senza un' apparente ragione ed era sparita, supplicando il Bibliotecario di non cercarla.
Le riflessioni di Alastair erano durate solo qualche istante quindi riuscì a non destare sospetti dati dalla sua aria assente; Judson parve accorgersi di qualcosa ma non diede modo a nessuno dei presenti di far capire che qualcosa non andava.
Alastair a quel punto si presentò a Judson e per qualche minuto lui, Flynn e il vecchio Bibliotecario parlarono sommariamente di quello che sarebbe stato il suo addestramento: scherma, sopravvivenza, imparare tutte le lingue morte non convenzionali e le lingue caratteristiche di molte creature magiche e soprattutto la magia.
Successivamente Judson disse a Flynn con tono cortese e pacato:" Flynn, tra poco é ora della tua lezione di scherma... Sarà utile che tu vada a prendere il materiale necessario anche per il giovane Alaster; noi ti aspetteremo qua."
" Hai ragione Judson! Torno il più in fretta possibile a prenderti Alaster; aspettami qui."
Quando Flynn se ne fu andato Judson riprese a parlare:" Sei cresciuto molto dall' ultima volta che ti ho visto Alastair; sono anche fiero di te: hai raggiunto il tuo obiettivo. Sei in Biblioteca."
" Già... In realtà quella era la parte più facile. La parte complicata é iniziata ieri, quando sono diventato ufficialmente un Bibliotecario."
" Non è di questo che vuoi parlare con me da quando sei entrato, vero?"
Alastair rimase stupito dall' abilità di Judson di saper leggere il suo stato d'animo; era vero però: il ragazzo voleva sentirsi dire tutta la sua storia direttamente da chi l' aveva provocata.
Disse poi al primo Bibliotecario con un tono incerto, che però voleva sembrare deciso e sicuro:" È vero. Da quando sono qui in questo ufficio voglio chiederti una cosa, anche se so già la risposta. Voglio sentire la tua versione dei fatti sul ruolo che hai avuto nella scelta di mia madre venticinque anni fa."
Judson venne sorpreso dalla schiettezza del giovane, decise però di rispondere senza omettere alcun dettaglio, sarebbe stato deleterio visto che aveva già sperimentato l' ostinata cocciutaggine dei Carsen in più di un' occasione.
" Va bene Alastair, dopotutto è un tuo diritto. Partiamo dal principio: venticinque anni fa tuo padre venne scelto come Bibliotecario, sembrerà banale come incipit ma questo è il cardine di tutto.
Lui è stato scelto non tanto per le sue incredibili doti o per tutte le sue lauree ma a causa del suo, del vostro, retaggio: Flynn Carsen è un predestinato al ruolo di Bibliotecario, è nato per fare questo.
L' ho infatti osservato nell' ombra per anni e questa convinzione non ha fatto altro che rafforzarsi; una volta diventato Bibliotecario ho capito che tuo padre era colui che avrebbe preso il mio posto.
È per questo che appena scoprì di essere incinta Nicole venne da me e non disse nulla a tuo padre: anche lei si era accorta che Flynn non era un Bibliotecario come gli altri;  io le dissi che era libera di scegliere cosa riteneva più giusto... Lei mi chiese solamente di avvisarla se fosse successo qualcosa a Flynn e di proteggerlo: Nicole aveva deciso di anteporre il mondo alla sua felicità perché sapeva che se avesse saputo di dover diventare padre Flynn avrebbe abbandonato la Biblioteca.
Il resto credo tu lo sappia già... Vorrei comunque che mi credessi quando dico che io non ho influenzato in alcun modo tua madre nella sua scelta."
" Mi fa piacere che tu sia stato onesto con me. So che lo sei stato: la tua versione è esattamente la stessa di mia madre."
Judson sorrise poi aggiunse:" Alastair, tuo padre sta per arrivare; sta sera torna in Biblioteca: ho altro di cui parlarti e non preoccuparti, ti cercherò io."
Dopo qualche istante rientrò Flynn, allegro e sorridente,  con in mano due spade e disse energico:" Bene Alaster, è ora di andare. Preparati tra poco dovrai fare un bel po' di esercizio! Prometto di non essere troppo cattivo, dopotutto sei un principiante!"
Alastair rimase semplicemente perplesso:  si chiese sia come avesse fatto Judson a sapere che Flynn sarebbe rientrato in quell' istante sia se suo padre soffrisse di personalità multiple...
Alla fine per il bene della sua sanità mentale decise di non indagare oltre e seguire suo padre, avrebbe avuto tutto il tempo per dedicarsi alla ricerca di risposte.

In un lussuoso salotto immerso nel buio, ad eccezione di un fuoco scoppiettante, lontano centinaia di chilometri dalla Biblioteca, una figura misteriosa era seduta su un' elegante poltrona a riflettere mentre beveva del vino pregiato; le sue riflessioni vennero interrotte dall' arrivo di un uomo che disse con rispetto:" Signore, le devo dare una pessima notizia: i figli di Carsen sono stati accolti dalla Biblioteca."
Si sentì un rumore di vetri infranti poi, la figura si alzò e si diresse con tutta calma verso il camino, mostrando l' immagine di un uomo alto e magro, molto anziano; l' unica risposta che diede al suo sottoposto fu un congedo.
Nuovamente solo si sedette sulla sua poltrona e sul suo volto nacque spontaneo un ghigno: le cose si facevano interessanti, la resa dei conti con i Bibliotecari era sempre più vicina.



Angolo autrice
Allora inizio a dire che questo capitolo inizialmente non doveva essere così, quando poi ho iniziato a scrivere tre giorni fa l' ispirazione del momento mi ha fatta deviare su toni molto più introspettivi e malinconici; non mi lamento, il capitolo mi piace, il problema è che deve piacere ai lettori...
A proposito di questo fatto vedo che la mia storia è abbastanza letta e visualizzata perciò ringrazio tutti i lettori silenziosi che ho e mi lancio in un invito: non abbiate paura e recensite, mi fa piacere sentire le opinioni di chi legge le mie storie; è un ottimo modo per capire se e dove sto sbagliando, per poi correggere quello che non va.
P.S qualcuno sa come centrare le immagini di inizio capitolo?

  
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