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Autore: Jade Tisdale    09/09/2015    6 recensioni
Minto sorrise lievemente, gli occhi ancora lucidi. Un attimo dopo, sentì due braccia calde cingerle la vita.
Sussultò lievemente nel percepire quel contatto fisico da parte di Zakuro. La modella non aveva mai compiuto un gesto simile prima d'ora.
«Buon compleanno, oneesama» bisbigliò, beandosi di quella vicinanza tanto desiderata.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mint Aizawa/Mina, Un po' tutti, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buon compleanno, oneesama!

 

 

 

 

 

 

 

«Sei sorda, Ichigo? Ti ho detto un milione di volte che devi mescolare più lentamente!»
La rossa lanciò un'occhiataccia a Minto, arricciando leggermente il naso. «Se mescolo più lentamente l'impasto si appiccica al cucchiaio. Lo vuoi capire o no?»
La Mew Bird strinse le mani a pugno, sentendo la rabbia salirle fin sopra i capelli.
«Gli impasti delle torte vanno lavorati con delicatezza, questo è vero» s'intromise Keiichiro, che stava aiutando Ichigo a preparare il dolce «ma bisogna comunque rimanere nei tempi, altrimenti il composto potrebbe diventare appiccicoso.»
La blu inarcò un sopracciglio, la solita espressione irritata stampata in viso: «Se questa scansafatiche si fosse data una mossa non sarebbe successo!»
Ichigo strinse il cucchiaio di legno tra le mani, puntandolo contro la Mew Lorichetto: «Sarei io la scansafatiche? Ti ricordo che è domenica mattina, e oltre ad averci obbligati a venire qui, ognuno di noi si sta impegnando al massimo, mentre tu gironzoli tranquillamente per il Caffè e vieni da noi solo per criticarci!»
«Dai ragazze, non litigate...»
«Criticarvi? Io mi sto semplicemente assicurando che sia tutto perfetto. È stata una mia idea, e di conseguenza spetta a me assicurami che non vengano combinati dei pasticci!»
Kisshu, seduto a terra nel salone principale del Caffè Mew Mew, soffocò a stento una risata nel sentire le urla provenienti dalla cucina.
«Non so voi ragazzi, ma io mi sto divertendo un mondo!»
Retasu e Pai, che stavano rispettivamente pulendo i tavoli e spazzando il pavimento, si scambiarono un'occhiata eloquente.
«Se continuano a litigare, saranno loro a combinare un pasticcio» affermò il viola.
«È vero» proseguì Purin, intenta ad appendere uno striscione con su scritto “Tanti auguri Zakuro!” insieme a Taruto. «Ichigo e Minto litigano spesso, ma ormai vanno avanti da due ore...»
«...e se non smettono subito, finirà male» concluse Retasu, passando lentamente la spugna su un tavolo perfettamente lucido.
Kisshu si portò le mani dietro la nuca. «E allora? Cosa potrà mai succedere di così grave?»
Purin si massaggiò il mento con l'indice e il pollice. «Beh, stando agli eventi passati, Minto potrebbe avere una crisi isterica, scoppiare a piangere, o addirittura lasciare la squadra.»
«Non mi dispiacerebbe vedere la cornacchietta su di giri.»
Taruto lanciò un'occhiataccia al fratello di mezzo: «Perché, adesso è allegra per caso?»
«Minto tiene molto a Zakuro. Se la facciamo arrabbiare proprio oggi... non so cosa potrebbe accadere» spiegò la Mew Focena.
«Però una lezione le servirebbe. Ci ha fatto pulire dieci volte il salone solamente perché è una maniaca dell'ordine. Mi verrebbe voglia di sporcare tutto e di far venire lei a lavare i pavimenti.»
«Direi che è meglio non peggiorare la situazione, Kisshu. Invece che te ne stai lì seduto a guardarci, vai a prendere i festoni nello scatolone in cucina.»
Il verde guardò Pai con un sorriso beffardo stampato in volto. «No, non adesso. Prima voglio vedere come va a finire.»
«Come va a finire cosa, Kisshu?»
Il diretto interessato alzò lo sguardo, incrociando quello serio di Ryou: dietro di lui, Zakuro osservava i presenti con fare impassibile, nonostante avesse capito perfettamente cosa stava succedendo.
«Biondino, mi spieghi come avete fatto ad entrare?»
«Ti ricordo che questo locale è mio. Piuttosto, che cosa ci fate voi qui?»
I presenti si scambiarono degli sguardi ansiosi e preoccupati. Si erano dimenticati di avvertire Ryou. Fortunatamente, Purin e Taruto erano riusciti a tagliare in tempo i fili che tenevano il cartellone legato alle colonne del Caffè; di conseguenza, i due non avrebbero potuto sospettare nulla. Forse.
Nessuno rispose alla domanda dell'americano che, nel mentre, si era diretto in cucina, attirato dal litigio che era in corso: i cinque si sporsero per osservare meglio la scena.
«Che sta succedendo qui?»
Né Ichigo né Minto udirono la voce di Ryou: Keiichiro fu l'unico che gli dedicò un sorriso stanco, ma non rispose in alcun modo.
«Dammi qua, adesso ci penso io!» esclamò Minto, afferrando saldamente il cucchiaio di legno.
«Eh no mia cara, dopo tutta la fatica che ho fatto non rovinerai la mia torta con le tue manacce!»
«Manacce?!»
Nacque così una sorta di lotta tra le due, che tirarono il cucchiaio nella propria direzione alternatamente per un tempo che ai presenti parve indefinito.
Ad un certo punto, Zakuro si avvicinò alle due, intenzionata a porre fine a quell'insensata lite.
«Andrete avanti ancora per molto?»
La Mew Blu sussultò lievemente, e istintivamente lasciò andare il cucchiaio, che cadde a terra. Ichigo le rivolse un'occhiata confusa, rendendosi conto solo in quel momento delle parole pronunciate dalla modella.
«Si può sapere che cosa stavate combinando?» proseguì la viola, guardando Minto con severità.
Quest'ultima abbassò leggermente lo sguardo, sentendosi a disagio. La leader del gruppo fece lo stesso: non era compito suo decidere se vuotare il sacco o meno.
Keiichiro sospirò, lieto che la discussione fosse finita, ma era chiaro che l'intervento di Zakuro avrebbe influito sulle decisioni delle litiganti.
«Allora?» sbottò, incrociando le braccia. La sua pazienza era al limite.
Minto si mordicchiò il labbro superiore, nel tentativo di reprimere le imminenti lacrime. La Mew Rosa la osservò con fare dispiaciuto, consapevole che la ballerina era stata irruente solamente perché era il suo modo per non andare nel panico.
La Mew Lorichetto strinse involontariamente la mani a pugno. «Mi dispiace» sussurrò, iniziando a tremare. «Mi dispiace tanto.»
E subito dopo, uscì dalla cucina di corsa. Taruto, Purin e Kisshu si allontanarono appena in tempo dalla porta, evitando per un pelo di essere travolti dalla disperazione di Minto.
Kisshu si passò una mano fra i capelli. «Non avevate tutti i torti» ammise, sentendosi in imbarazzo per la prima volta in vita sua. «Vedere la tortorella in questo stato... non è molto piacevole.»
Retasu gli regalò un sorriso forzato, mentre Pai si chiese innumerevoli volte come facevano ad essere fratelli.

 

*

 

Minto avvicinò l'indice destro al campanello, ma non appena un brivido le percosse la schiena, ritrasse la mano con rapidità.
Si può sapere che ti prende? Ormai la brutta figura l'hai fatta, non hai più niente da perdere. Suona quel benedetto campanello, stupida!
Quei pensieri le diedero la forza necessaria per premere finalmente il pulsante, ma non appena lo fece, il cuore iniziò a martellarle nel petto.
Suvvia, non devi agitarti, devi solo dirle due paroline!
La porta si aprì in quel momento, e tutto ciò che la ragazzina vide fu l'esile figura di Zakuro.
Le due si osservarono a lungo senza aprire bocca: la modella teneva le braccia distese lungo i fianchi, e scrutava Minto con impassibilità. Fu proprio lei a rompere quell'assurdo silenzio.
«Ciao» disse semplicemente.
La ballerina deglutì ancora: «Ti devo delle scuse.» Le tremava la voce.
La Mew Lupo alzò un sopracciglio. «Perché dovresti?»
Minto ruotò leggermente la testa di lato, confusa.
«Ichigo non ti ha detto nulla?»
«Nessuno lo ha fatto» spiegò la viola, incrociando le braccia al petto. «Ryou ha chiesto spiegazioni a tutti, ma nessuno ha vuotato il sacco, nemmeno Keiichiro.»
La Mew Blu tirò un sospiro di sollievo: per fortuna, Zakuro non era conoscenza della festa a sorpresa rovinata. Una figuraccia in meno.
«Poi siamo tornati nel salone, e ho fatto un'osservazione sull'enorme telo che Purin e Taruto avevano gettato a terra. Mi è bastato vedere la loro espressione nervosa per capire tutto.»
Minto abbassò lo sguardo, affranta. Per un attimo si sentì un'idiota, e non riuscì a trattenere un singhiozzo.
«Non piangere di nuovo. Non ce n'è alcun bisogno» la rassicurò la Mew Wolf, cercando di usare un tono di voce più pacato possibile. «Ho alzato la voce perché era l'unico modo per placare il vostro litigio, ma ormai è chiaro che tu e Ichigo non andrete mai d'accordo.»
«No, non è per quello...» sussurrò la ballerina, sentendo gli occhi pungere. «Io... volevo che il giorno del tuo compleanno fosse perfetto...»
Un sorriso increspò le labbra di Zakuro. «Lo è.»
Minto alzò di scatto la testa, colta alla sprovvista. «Eh?»
«Non volevo dirtelo, ma dopo che te ne sei andata gli altri si sono rimboccati le maniche per preparare i dolci e gli addobbi. Kisshu ha preso il comando e mi ha promesso che ci avrebbe chiamate non appena fosse stato tutto pronto.»
La ragazzina arrossì lievemente: «Kisshu ha fatto questo per me? Dici... dici sul serio?»
La viola annuì dolcemente. «Sì. Ha fatto una ramanzina a Ichigo, dopodiché ha chiesto a tutti i presenti la massima serietà per i preparativi. Ha trascinato persino Ryou nei lavori. Probabilmente mi ha mandata via solo perché è il mio compleanno, altrimenti mi avrebbe costretta ad aiutarli!» esclamò, lasciandosi scappare una piccola risata. «Comunque, direi che possiamo tranquillamente avviarci al Caffè. Così tu e Ichigo potrete fare pace.»
Minto sorrise lievemente, gli occhi ancora lucidi. Un attimo dopo, sentì due braccia calde cingerle la vita.
Sussultò lievemente nel percepire quel contatto fisico da parte di Zakuro. La modella non aveva mai compiuto un gesto simile prima d'ora.
«Buon compleanno, oneesama» bisbigliò, beandosi di quella vicinanza tanto desiderata.
Zakuro sorrise ancora. «È davvero un buon compleanno, Minto.»

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Avrei dovuto pubblicare questa one-shot domenica, in occasione del compleanno della nostra Zakuro, ma purtroppo non sono riuscita a concluderla in tempo >.<
Perciò, Happy Birthday Zakuro-chan, anche se in ritardo <3
 

   
 
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