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Autore: tilia    09/09/2015    3 recensioni
Clemson a volte sa essere davvero fastidioso, specilamente quando le sue attenzioni sono rivolte verso un certo boa.
Riuscirà Savio a resistere o il folle avrà la meglio? Riuscirà il povero serpente a godersi il pomeriggio in santa pace?
Ovviamente...no!
Clemson in un modo o nell'altro riesce sempre a farsi ascoltare.
[Dedicata a Vikyfaro]
Buona lettura!
Tilia =|=
Genere: Comico, Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Clemson, Savio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Psicopatico (S x C) Psicopatico
[SavioxClemson]



Seduci la mia mente e avrai il mio cuore. Trova la mia anima e sarà tua.

(Anonimo)



Clemson non era il classico animaletto carino e coccoloso. No, decisamente no.
Anche se all'apparenza poteva apparire tale, Savio non si era mai lasciato ingannare.
 Non si potevano imbrogliare un imbroglione. Aveva immediatamente fiutato l'odore di menzogna emanato da quella sottospecie di scoiattolo fulvo.
Proprio in quel momento, aveva la conferma che Clemson in realtà era il male e non uno minore, ma della peggiore specie: un disturbatore della quiete pubblica.
Il roditore stava parlando ormai trenta minuti buoni da solo, senza che il boa avesse fatto nulla per scatenare una simile catastrofe.
Insomma, se ne stava nella sua bella tana amabilmente a sonnecchiare; non stava progettando nulla di malvagio, per una volta si stava godendo la pace di quella giornata feriale dello zoo. 
Improvvisamente, era arrivato il mammifero. Già vederlo con il suo passo tranquillo e il sorriso sociopatico sul volto non era un buon segno, quando poi aveva iniziato a parlare, aveva capito: la sua giornata era definitivamente rovinata.
"Clemson" chiamò lentamente il boa stanco dalle sua chiacchiere. Non ne poteva più.
Aveva pensato: "Una volta che gli non gli rispondo, non mi scoccerà più". Invece, la sorte volle diversamente.
Il mammifero continuò il suo discorso anche senza la sua partecipazione.
Il boa si chiese a quel punto: "Perché è venuto da me, se fuori gli alberi sono da considerarsi ascoltatori più soddisfacenti di me?"
Il lemure non parve neanche prendere in considerazione il suo richiamo e continuò imperterrito il suo lamento verso un certo re.
"Clemson!" esclamò il serpente facendo vibrare più del solito la esse nel nome, era decisamente minaccioso.
Ancora il mammifero lo ignorò. Savio non era un tipo paziente, specialmente se qualcosa lo infastidiva.
"CLEMSON" sbraitò il serpente decisamente stufo "Giuro che ti divoro, se non taci!"
Finalmente la sua sfuriata parve avere effetto e il mammifero si fermò di colpo. Il silenzio non era mai stato così bello.
"Ma Savio...non è giusto, perché tutti ve la prendete con me? Questo non sarebbe mai successo, se io fossi diventato re! E sai che ti dico? Lo diventerò! Ci puoi scommettere, vedrai sarò talmente splendente, che anche mia madre farà fatica a riconoscermi!" esclamò ricominciando a parlare quasi immediatamente. Sarebbe stato troppo meraviglioso, se si fosse zittito per sempre.
"Tu neanche ce l'hai una madre" sbottò il serpente roteando gli occhi.
"Ah, sì? Beh, neanche tu se per questo!" ribatté scaldandosi il lemure.
"Perché io non ne ho bisogno, sono un rettile non un mammifero" sospirò strofinandosi la fronte con la punta della lunga coda.
"Razzista" sbottò il lemure incrociando le braccia  al petto offeso, probabilmente più per l'essere stato interrotto che altro.
"Senti, ci sono tanti animali in giro per lo zoo, ad esempio: Hans, vai da lui, sono certo che ti ascolterà volentieri, magari, poi vi scambierete i monologhi, che ne so! C'è Lulù, anche a lei farebbe piacere avere una tua visita, vai da chiunque, basta che mi lasci in pace!"sbraitò scandendo bene ogni sillaba, per far penetrare bene nel cranio vuoto del lemure tutto il significato.
"Ma a me piaci tu!" ribatté il roditore. Il serpente all'udire tali parole fu preso in contropiede, sbagliava o gli aveva appena fatto una dichiarazione? Incespicò un secondo con la lingua biforcuta e fu costretto a tossire.
"Cosa?" chiese allibito non appena riuscì a riacquistare il controllo della bocca.
"Ma certo! Chi altro ha così tanta pazienza (e un vetro che ci separa, così da non correre alcun pericolo) da sopportarmi tutti  i santi giorni? Poi, scusa, sei l'unico qui, che ha un'intelligenza alta quasi quanto la mia- Il boa non fu sicuro che quello fosse un complimento- e hai anche delle belle scaglie" finì sorridendo radiosamente.
Forse, il serpente non aveva capito bene cosa gli era stato appena detto, o il lemure era stupido, oppure aveva bisogno di una mano in qualcosa. In qualunque caso, il rettile era del tutto certo che non pensasse realmente quelle affermazioni.
"Ok, poche storie, che ti serve?" sibilò distogliendo lo sguardo dalla sua figura magrolina. Si poteva definire anche tenera...la carne, s'intende. Savio non poteva veramente ragionare in parametri normali, non avrebbe mai potuto descriverlo come "carino e coccoloso". Il serpente scosse la testa. No, non poteva.
"Oh, ma perché pensano sempre tutti male?" si lamentò Clemson mettendo di nuovo il broncio e voltandosi da un'altra parte.
"Perché ti conosco" sospirò il boa schioccando la lingua  infastidito.
"Te lo giuro, io questa volta non volevo nulla" aggiunse notando il suo sguardo scettico "E comunque se non mi vuoi qui, me ne vado! Il futuro re ti saluta!" esclamò inviperito girando i tacchi e fece qualche passo verso l'uscita.
"Va bene, porta i miei saluti a questo re, perché qui vedo solo un rompiscatole" ridacchiò Savio finalmente concedendosi di srotolarsi per stiracchiarsi un po' e poi, forse, tornare a dormire.
Clemson si bloccò ferito nell'orgoglio. Il suo volto si tinse di una tonalità ancora più scarlatta e gli occhi verdi mandarono scintille pericolose.
"Rimangiati quello che hai detto" ringhiò minaccioso. Ritornò sui suoi passi e tirò fuori il  suo adorato piede di porco.
"Oh, che paura" continuò a ridacchiare il serpente.
"Io sarò re e se non lo vedi, è solo perché sei un incompetente!" esclamò altezzoso picchiettando l'arma sul vetro.
Il serpente ne fu quasi immediatamente disturbato. Quel suono era così fastidioso, detestava chiunque colpisse la sua teca. Una volta aveva quasi fatto morire d'infarto una povera bambina,  le si era praticamente lanciato addosso con tanto di zanne sfoderate, solo perché aveva tamburellato per qualche secondo sulla sua adorabile teca. Era esasperato. 
"Sì?" chiese seccato Savio "Beh, in questo momento vedo solo un piccolo mammifero, che parla a vuoto"
Il lemure lo guardò rabbioso e urlò "Io diventerò re! Ce la farò, chiaro? Non mi interessa, se un una bisciolina come te non ci crede! Io ce la farò!"
Ad ogni parola picchiava sul vetro, tanto per ribadire il concetto. Non perché voleva veramente utilizzare il piede di porco, ma più per sembrare minaccioso. L'arma aveva inoltre l'effetto di tenergli i nervi saldi e farlo rimanere lucido.
Il serpente strinse gli occhi ad ogni colpo. Non ne poteva davvero più. Le sue povere orecchie stavano iniziando a dolere.
Clemson notando l'improvviso cambio di comportamento guardò prima il piede di porco, poi il vetro e smise. Il serpente si era avvolto in strette spirali e lo guardava decisamente furioso.
"Ok, calmo Savio" deglutì nervosamente accorgendosi dell'enorme errore "Mi sono dimenticato, che non ti piace quando si picchia contro il vetro" mormorò indietreggiando di un passo. Mise via il piede di porco e abbassò lo sguardo pronto a ricevere gli insulti, perché questa volta li aveva meritati. Se l'era presa per una semplice battutina.  
"Fallo un'altra volta e ti divoro" sibilò semplicemente il serpente scuotendo la testa infastidito. Clemson sospirò di sollievo, era ancora abbastanza stordito da non sfuriargli addosso. Il rettile intanto lentamente tornò a srotolarsi e si calmò.
"Comunque io diventerò re!" esclamò Clemson con aria di sfida.
Savio era esasperato.
"Ok, basta, stop, hai vinto! Va bene, diventerai re, contento? Allora? Che vuoi fare dopo?" domandò sbuffando sonoramente "Scommetto che non hai assolutamente pensato a cosa farai dopo"
"In realtà io ho già progettato tutto" rispose furbo "Anzi, temevo che nessuno me lo chiedesse. Per prima cosa, mi costruirò un trono degno di essere chiamato tale. Perché quello di Julien non mi piace e, poi, assumerò una guardia del corpo, sai, nel caso quei noiosissimi pinguini mi tentassero di spodestare. Voglio essere padrone dello zoo e tutti si dovranno inchinare a me. Credo, che organizzerò una cerimonia giornaliera in cui tutti dovranno baciarmi i piedi e..."
"Ok, ho afferrato il concetto" lo interruppe Savio disgustato. Iniziava a sperare che non diventasse mai re. Non si sarebbe mai sottomesso ad un essere simile "Ma sappi che non mi inchinerò mai a te"
"Oh, lo sapevo" sorrise il lemure facendo spallucce "Per questo ho già progettato il tuo omicidio, sai le tu scaglie mi piacciono molto, credo proprio, ne farò il mio regale mantello"
Il boa si strozzò con la saliva e tossì nuovamente "Che cosa?" sbraitò alzando la testa e puntandola verso il mammifero.
"Meglio un tappeto? Ma quale corridoio potrebbe essere così lungo?" ragionò Clemson strofinandosi il mento pensieroso. Improvvisamente vedendo l'espressione sconvolta e furiosa del rettile scoppiò a ridere maniacalmente.
"Stavo scherzando Savvy, come potrei uccidere l'unico che mi sta ad ascoltare? Dovrei essere proprio un folle e, fino a prova contraria, non lo sono ancora così tanto. E poi ho paura che le tue scaglie perdano di lucidità, se te le stacco, mi capisci, vero? Sarebbe un peccato rovinare un così bel manto"  continuò ridacchiando.
Il boa non capiva se lo stesse prendendo in giro, oppure no. Clemson continuò a parlare per diversi minuti, poi notando ancora la faccia scura del rettile, sospirò tornando anche lui serio (per quanto gli fosse possibile) "Savio, davvero. Non ci avrai creduto? Io...io non potrei mai ucciderti (a parte, che anche la natura è contro di me). Andiamo, è assurdo! Davvero, chi mi ascolterebbe altrimenti? Chi mi darebbe l'inspirazione? Anche Julien, per quanto idiota sia, ha un braccio destro e tu sei il mio! Su, ti avrei messo come mia guardia del corpo, avresti potuto divorare  tutti i miei nemici e non ti saresti mai inchinato" concluse abbassando gli occhi tristemente.
Non si sarebbe mai avverata una simile futuro. Sarebbe sempre rimasto il sociopatico demente, che tentava di usurpare il trono, per poi non riuscire a regnare più di tre minuti.
Savio lo guardò scettico indeciso, se credergli o meno, ma quando notò una leggera lacrima rotolargli giù dalla guancia il suo cuore perse un battito. Clemson in fondo non era troppo cattivo, manie di grandezza a parte, non si sarebbe mai abbassato a tanto da commettere un omicidio a parte quello di Julien.
"Sai" iniziò piano, quasi in un sospiro, se ne sarebbe pentito "Il tuo piano per il futuro non è male, potrebbe funzionare"
Clemson s'illuminò in meno di un secondo. Rapidamente come era venuta, la sua malinconia sparì e tornò il solito loquace di sempre, persino la lacrima sembrava essersi persa chissà dove
"Davvero?" batté le mani felice come un bambino che aveva appena ricevuto il regalo per Natale. Bastava poco per farlo contento, anche se questo avrebbe significato sacrificare il resto della giornata per ascoltare i suoi folli piani.
"Sì" sospirò solo il boa preparandosi ad una lunga, lunghissima serie di parole probabilmente interminabile.
"Oh, grazie Savvy"
"Non chiamarmi così" sibilò il serpente, d'accordo per i discorsi sconclusionati, ma i soprannomi? Lì, si esagerava.
"Sei davvero un amico" ridacchiò felice il lemure mettendosi seduto "Ti ho già raccontato del mio piano a base di burro di arachidi?"
"No" mormorò rassegnato Savio chiudendo gli occhi per un momento, per poi riaprirli stancamente. La giornata era andata, si stava già iniziando a pentire
. Maledetto tenero psicopatico.

Non è abbastanza conquistare; uno deve imparare a sedurre.
(Voltaire)








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Angolino dell'autrice:
Ok, perdono per l'enorme ritardo! Davvero non so come farmi perdonare, ma la sfiga è dalla mia parte. Prima il computer, poi la connessione andata a quel paese (un'altra volta), l'assoluta pigrizia di cui sono affetta in maniera cronica, sono un mix mortale.
Comunque bando agli scleri, spero vi sia piaciuta come piccola storiella.
Come avevo già promesso: è dedicata a Viky, che tanto apprezza questa coppia.
Grazie mille per aver letto e se avete voglia lasciate pure un commento!

P.s. La prima frase (quella dell'anonimo, per intenderci) dovrebbe essere rivolta a Savio, mentre l'ultima a Clemson.

Alla prossima!
Tilia=|=
  
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