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Autore: like    09/09/2015    1 recensioni
E se il Libano non fosse stato figlio unico? Se sua sorella fosse stata il suo opposto, ma anche più simile a lui di quanto Pietro si aspetti?
- Il romano non è il mio dialetto, e i personaggi della storia pur ispirati a personaggi realmente esisti appartengono a Gianfranco De Cataldo, detto questo, spero la storia vi piaccia almeno un po', non sono una scrittrice, solo un'appassionata di questa serie e del libro da cui è tratta.
Genere: Azione, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Essere la sorella del Libanese era noioso, estremamente noioso considerando che suo fratello era in grado di avere più sbalzi d'umore di lei e che era iperprotettivo a livelli che nemmeno si poteva immaginare, lei era solo di un paio d'anni più piccola, nulla di esagerato, cresciuta in fretta nonostante il fratello avesse tentato di farle avere una vita il più possibile normale e, a tratti, anche agiata. A differenza di Pietro la scuola non gli era dispiaciuta poi tanto, i bulletti di quartiere già le piacevano meno, ma con quelli aveva imparato a combatterci in fretta, e quando non poteva combatterci lei sapeva che bastava si lasciasse sfuggire l'argomento a tavola e ci avrebbe pensato suo fratello a sistemare i conti, i pregi di avere un fratello maggiore che conduce una vita tutt'altro che normale, a parte quello, lei tentava di tenersi il più possibile distante dalla doppia vita di suo fratello e dei suoi amici, certo, non che avesse nessuna intenzione di finire a fare la casalinga e la sarta come loro madre, ogni tanto un paio di furtarelli per pagarsi gli studi li aveva fatti pure lei ed era incredibilmente facile sfuggire alla polizia quando madre natura ti forniva di un bel faccino e dell'abilità di mentire senza pensarci due volte.
Per fortuna le aveva fornito quell'abilità, altrimenti suo fratello avrebbe avuto molto più che da ridire sulla sua di doppia vita, esattamente come aveva avuto da ridire sul suo voler finire gli studi, almeno il liceo dato che l'università, per ora, era decisamente una spesa fuori portata e esattamente come avrebbe avuto da ridire sul suo vizio di fumare o sulle sue compagnie, soprattutto formate da ragazzi, non che ci andasse a letto, solo pensarci le dava il voltastomaco, la maggior parte di loro li conosceva dalle elementari, ed erano praticamente fratelli adottivi, soprattutto erano quelli che gli avevano insegnato a fare a botte e a maneggiare le armi, suo fratello li avrebbe uccisi uno a uno se lo avesse saputo, ma lei era troppo furba per farsi scoprire, e suo fratello troppo impegnato a entrare ed uscire di galera per prendere nota di tutte le volte che lei spariva a degli orari improponibili per poi tornare all'alba.
Forse lei aveva troppo cervello per drogarsi, ma non alcuni suoi amici, e quel genere di vizi costano, e di solito costano troppo perchè qualcuno con i loro introiti, che più o meno erano pari a zero, potesse permettersi la dose settimanale, e allora giù con i furti, e lo strozzinaggio o la rapina, lei aveva sempre avuto abbastanza sangue freddo da poterselo permettere, un paio di pantaloni scuri prestati da un suo amico, una felpa troppo larga e diventava un ragazzo di strada come tanti altri, per poi nascondere tutto e intascarsi la sua stecca una volta che tornava a casa, lasciava sempre qualche soldo alla madre, ricordandole di non menzionare a Pietro che lei lavorava perchè altrimenti sarebbe schizzato su tutte le furie, come al solito. Lo conosceva bene suo fratello, sapeva che era meglio non litigarci, non che pensava avrebbe alzato le mani su una di loro, se c'era un punto debole del Libanese era la sua famiglia, ma sapeva che tutta la sua facciata si sarebbe distrutta se suo fratello avesse scoperto che lei portava soldi a casa, lui lo sapeva che lei non lavorava, perchè Franco le aveva offerto più di una volta un posto come cameriera e lei lo aveva rifiutato, troppo occupata con i corsi pomeridiani che stava seguendo di inglese, soprattutto, ma anche di spagnolo, troppo appassionata all'idea di viaggiare per lasciarsi sfuggire l'opportunità di studiare lingue straniere a basso costo.
Certo, era una persona impegnata, anche parzialmente distratta anche se non per gli stessi motivi delle ragazze della sua scuola, i ragazzi non le interessavano particolarmente e sapeva che suo fratello avrebbe gambizzato chiunque le si fosse avvicinato troppo, ma questo non voleva dire che non avesse notato il fatto che il Dandi ultimamente era a casa loro fin troppo spesso e che suo fratello sembrava sempre più agitato, non era solito per lei bazzicare al bar di Franco, ci passava le serate a fargli compagnia ogni tanto, quando suo fratello e il resto della batteria erano in carcere, ma raramente ci entrava se sapeva che suo fratello era lì dentro coi suoi amichetti, aveva sospirato, lisciandosi la giacca di pelle con le mani prima di entrare nel retro del locale, l'odore di sigaretta l'aveva investita all'istante, seguita da un insieme di voci, non tutte familiari, che si erano fermata nel momento in cui aveva fatto il suo ingresso, uh... Una donna in una sala piena di uomini lo scandalo... Aveva alzato gli occhi al cielo, raddrizzando la schiena prima di fissare gli occhi su suo fratello
<< Libano, ti devo parlare. >> Aveva detto, la voce priva di inflessioni, quasi annoiata, sapeva di non poterlo chiamare Pietro in un ambiente simile e sapeva di dover trattare con lui come avrebbe fatto con qualsiasi capo banda, almeno finchè attorno a loro c'erano ancora tutte quelle persone.
L'occhiata stranita che suo fratello le aveva rivolto prima di seguirla era stata comica, un espressione da pesce fuor d'acqua che non aveva mai visto prima sul suo volto, una volta fuori dal locale si era voltato verso di lei, inchiodandola sul posto con quegli occhi così simili ai suoi, si erano sempre assomigliati dopotutto e non solo nell'aspetto, a loro madre sarebbe venuto un colpo se avesse saputo che entrambi i suoi ragazzi frequentavano gli ambienti sbagliati
<< Che succede? Qualcuno t'ha infastidita? Mamma sta male? >> La nota di panico nella voce del Libano era così lieve che probabilmente non se ne sarebbe accorta se non fosse stata sua sorella.
<< Nessuno m'ha infastidita, c'hanno tutti paura di te. Mamma sta bene, se proccupa solo pe' te, come assolito. >> Aveva sbuffato, scuotendo il capo << Che stai a fa' Pietro? Sai che mamma nun sopravviverebbe se te capitasse qualcosa di male. Nun te sta a mette' nei casini, vero? >> Gli aveva chiesto, alzando un sopracciglio nella sua direzione, studiandolo attentamente, se non le avesse voluto dire la verità sarebbe finita a pedinarlo e non le sembrava una gran idea.
<< Ah Chia', lo sai che io nei casini nun me ce metto, ma se riesco a fa' questa cosa poi nun c'avremo più un problema de soldi a mondo. >> Sogni di grandezza per poi ridursi a rubare Olivetti, suo fratello era sempre stato così, gli piaceva fare il grosso, ma alla fin fine funzionava solo con i ragazzini che andavano alla sua scuola ed erano terrorizzati da quel fratello sempre imbronciato e armato che l'aspettava con la Mini fuori da scuola. Aveva sospirato, sperava solo non ci finisse ammazzato per colpa dei suoi sogni di grandezza
<< Vabbuò, tanto parla' con te o con un muro e la stessa cosa. Mo' vado che ho da studiare, di agli amichetti tua che li saluto, e che non mi guardino come se avessi due teste la prossima volta. >> Aveva detto, passandosi una mano tra i capelli tagliati decisamente troppo corti per una ragazza e anche per i gusti del Libano, ma erano decisamente più comodi per quando doveva sembrare un ragazzo; si era voltata sui tacchi, incamminandosi verso casa quando si era schiantata contro il petto di qualcuno facendosi anche considerevolmente male, ma che era questo, uno scheletro ambulante? Aveva fatto un passo indietro di riflesso, studiando il nuovo arrivato da capo a piedi, non lo aveva mai visto con suo fratello prima, ma lo aveva visto con Soleri, il ragazzo che una sua amica aiutava a studiare, aveva sospirato prima di borbottare a mezza voce un "Scusami." prima di riprendere a camminare per la sua strada, ci mancava pure lo scontro con bello e tenebroso, già la giornata non era delle migliori, la notte sarebbe passata in bianco per il furto che lei e i suoi amici avevano architettato e ora suo fratello ci si metteva con i suoi traffici strani, tipico, quando hai già casini a cui pensare sembra che la lista di cose che si mettono contro di te non finisca mai.

   
 
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