“Cosa
ci fai
qui?” chiedo all’uomo che mi sta aspettando seduto
alla reception.
Vedo che
Mariana ci guarda incuriosita.
“Ciao
Marcela!” mi dice lui. “Ti sembra questo il modo di
accogliere il tuo compagno
nonché padre di tuo figlio?” aggiunge.
“Il mio ex
compagno semmai, e quanto al fatto che tu sia il padre di Julian, mi
sembra
strano che lo ricordi dal momento che non ti fai sentire da circa nove
mesi, ti
pare?”
Del tutto
inaspettatamente, Vedo che Tony si avvicina e mi dice con dolcezza
quasi
nell’orecchio “Devo parlarti e vorrei che non
stessi sulla difensiva. Sono
venuto in pace.”
Il suo
atteggiamento mi imbestialisce ancora di più. Mi ha
distrutto la vita, mi ha
illusa che avremmo potuto formare una famiglia insieme, che mi avrebbe
amata
per sempre e invece mi ha tradita e abbandonata. Mi ha lasciata da sola
a
combattere e soprattutto ha lasciato Julian, né facendosi
vivo, né chiedendo
notizie di suo figlio.
“Se pensi di
intenerirmi, ti sbaglio di grosso” gli dico.
“Ho bisogno
di parlarti, seriamente, sono successe delle cose che… mi
hanno cambiato la
vita! Ti prego Marce. È importante che io parli con te! Ne
va della mia vita!”
Proprio
adesso no! Si apre l’ascensore e ne vedo uscire Corrado!
Dannazione! Non riesco
a dimenticare il nostro bacio, vorrà sapere chi sia Tony e
cosa ci faccia con
me. Io avrò troppo orgoglio, ma non gli
permetterò mai di prendermi in giro.
Con tutta la dignità di cui sono capace, mi rivolgo verso
Tony e gli dico:
“Va bene, andiamo
a casa. Sono certa che Julian sarà felice di
vederti” e lo prendo per il
braccio. In realtà lo detesto profondamente, ma non
darò mai la soddisfazione a
Corrado di fargli credere che mi interessi lui! Che sebbene non lo
confessi
nemmeno a me stessa quell’uomo mi piace.
Il
giorno dopo…
Sono
in
presidenza. Sto aspettando Betty. Ho bisogno di parlare con qualcuno.
Un’ecatombe si è abbattuta su di me. Sento la
porta aprirsi e poi sbattere con
forza. Una furiosa Betty mi aggredisce dicendomi “Meno male
che dovevamo essere
amiche! Insinuare ad Armando che io e Corrado avessimo una storia! Cosa
vuoi
fare? Riprenderti Armando? Non ci pensare neanche!”
O mio dio! È
vero. In un momento di stupidità ho mandato quel messaggio
ad Armando! Non so
nemmeno io perché l’ho fatto. Ma ieri era un altro
giorno.
“Betty…”
provo a giustificarmi.
“Marcela… se
sei venuta con l’intento di distruggere la mia famiglia puoi
anche tornartene
in California… quando accetterai il fatto che Armando mi
ama?” mi urla.
“L’ho già
accettato Betty, davvero” le rispondo. “Ti prego,
lo so ho sbagliato. Ma
ascoltami. Fammi spiegare!”
“Non c’è
nulla da spiegare, come hai potuto fare una cosa del
genere?”mi dice.
“E’ che ieri
vi ho sentiti parlare…”
“Insomma ci
hai spiati” mi interrompe lei.
“Si vi ho
spiati… la vostra discussione mi è sembrata un
po’ equivoca e in un momento di
stupidità ho mandato quel messaggio!”
“Marcela,
non che ti riguardi… stavamo parlando della festa di Paco!
Corrado vorrebbe
farla nella villa dei Mendoza e mi ha chiesto di intercedere con Camila
per
convincerla!” mi dice.
Mi sento
ancora peggio. Betty è davvero furiosa. Ma io… la
mia vita è distrutta. Decido
di shockarla. Così come Tony ha fatto con me ieri sera a
casa mia.
“Betty, sai
che ieri è venuto a cercarmi il padre di Julian? Tony, Tony
Martelli. E’ venuto
per dirmi che ha un aneurisma cerebrale e che deve essere operato.
Nell’operazione potrebbe rischiare la vita, perché
l’aneurisma è in un punto
molto delicato… e …”
Vedo che
Betty è rimasta davvero sconvolta. Non si aspettava che
dicessi questo.
“EH? … Forse
non ho ben capito!” mi dice interdetta.
“No Betty.
Hai capito benissimo. Scusami” le dico agitata.
“E’ che l’ho scoperto solo ieri
sera e … avevo bisogno di parlare con qualcuno…
insomma, Patrizia non è la
persona ideale… restate tu o Alberto che però
è incasinato con Camila, insomma
io…”
Penso che
Betty non mi abbia mai visto così sconvolta.
Si avvicina
a me e mi dice “Calmati Marcela. Calmati e raccontami tutto
dall’inizio.”
“Ti ricordi
che ieri è venuto a cercarmi Tony?” mi dice di si
con la testa. “E’ tornato
perché ha scoperto che ha questo
aneurisma…”
“Si questa
parte l’ho capita!” mi interrompe Betty.
“Ma come ha fatto con il viaggio?” mi
chiede.
“E’ venuto
in nave, perché non può prendere
l’aereo. È molto rischioso nelle sue
condizioni. Mi ha detto che sebbene non avesse alcun diritto di
struggermi la
vita, doveva venire anche solo per vedere per l’ultima volta
forse suo figlio.
Per dirmi che si pentiva di tutto quello che aveva fatto, per avermi
tradita e
abbandonata nonostante io lo amassi. È che
io…” inizio a piangere.
Betty,
mi si
avvicina e mi fa sedere sul sofà. “Respira,
Marcela, respira, non ti ho mai
vista in questo stato… sembra che stia per venirti un
attacco di nervi..”
“Si è così.
Stanotte non ho chiuso occhio!” le dico. “Non so
cosa devo fare…”
“E quando
deve operarsi?” mi chiede.
“Tra tre
settimane. Mi ha chiesto di andare con lui. Insomma, sa che ha
sbagliato con me
e che ha un figlio. Ha sbagliato molto anche con lui. Ma davanti alla
morte
Betty? Cosa devo fare? Betty, cosa faresti tu al mio posto?”
“Marcela…
non farmi questa domanda” mi dice.
“Lo so, tu
andresti con lui. Tu hai perdonato Armando, nonostante quello che ti
aveva
fatto e…”
“Anche tu lo hai perdonato numerose volte. Anche quando hai
scoperto della
nostra relazione…”
“Non è la
stessa cosa. Io non ho mai provato per Tony quello che provavo per
Armando. Con
lui stavo bene, mi faceva stare bene e davvero l’ho amato. Ma
non nella stessa
maniera…”
“Significa
che non eri ossessionata da lui e non ne eri pazzamente
gelosa?” mi chiede
provando a sdrammatizzare.
“Significa
che… non so bene cosa provo per lui. Ma lui potrebbe morire
ed è il padre di
mio figlio. Io devo stargli a fianco. Non posso
abbandonarlo.”
“Ma lui ti
ha abbandonata. Quando credevi che Julian avesse la meningite, lui non
era con
te. Io non so se potrei perdonare una mancanza di Armando rispetto ai
nostri
figli. O che lui li abbandoni per così tanto
tempo.”
“Lo so. Sono
d’accordo con te. Ma Tony potrebbe morire. Significherebbe
che mio figlio non
avrebbe più un padre. E nei primi mesi di vita di Julian,
prima del tradimento
era davvero un padre esemplare…”
“Ma
nonostante tutto questo, tu non lo ami più, vero?”
“I miei
sentimenti non hanno molta importanza adesso!”
Bussano alla
porta. Senza attendere risposta le porta si apre e ne entra Corrado.
“Nessuno le
ha insegnato a bussare?” gli chiedo con aria aggressiva.
“Non sapevo
che ci fosse lei dentro con Betty!” risponde lui.
“Di solito Betty non si
formalizza come fa lei Dottoressa Valencia!”
“Lei è un
cafone maleducato! Se ci fosse Armando qui, non le permetterebbe
l’ingresso
nell’ufficio di sua moglie, nemmeno se facesse domanda in
carta bollata e la
presentasse tre mesi prima!”
“Allora meno
male che non c’è!” mi risponde lui.
“Tutti e
due, basta!” interviene Betty con un tono che non ammette
repliche. “Corrado,
sto parlando con Marcela, se non è urgente ci vediamo dopo,
ok?”
“No, non è
urgente!” le dice. “A dopo Betty.”
Vedo che mi
saluta con uno sguardo di traverso. Lo odio, lo odio.
“Marcela”
inizia Betty “ dopo la scena a cui ho assistito, mi sembra di
capire che ti
piaccia Corrado!”
“EH?” le
dico.
“Quando dici
che non hai provato per Tony quello che hai provato per Armando, vuoi
dire che
stai aspettando un altro grande amore?”
“Betty… non
è il momento di parlare di questo!”
“Invece lo
è. Tu e Corrado insieme siete esplosivi. Praticamente non
fate altro che
litigare. Tu hai provato a mandarlo via usando Armando…
Ammettilo. Ti piace
Corrado!”
“No, lo detesto.
Non voglio vederlo mai più! È insopportabile,
arrogante, saccente…”
“E ti
piace!” conclude Betty.
Decido di
confessarle tutto. Non riesco a tenermi dentro tutti questi sentimenti
contrastati. Per una volta nella mia vita ho bisogno di essere debole.
“E’ vero
Betty, mi piace. Stanotte non ho chiuso occhio perché
pensavo che non è giusto
che proprio adesso che ho trovato qualcuno che potrebbe davvero
piacermi, mi
succede questo. Lo devo abbandonare. Julian viene prima di
tutto!” le dico
seria.
“Lo sapevo
che ti piaceva!” mi dice lei in tono trionfante.
“Si mi
piace, ma è sempre antipatico, insopportabile, arrogante,
saccente…”
“Molto bello
e simpatico” dice Betty.
“Nevrotico”
dico io.
“Divertente”
aggiunge lei.
“Dispotico”
continuo.
“Irriverente”
“E bacia
molto bene…!” ammetto, rendendomi conto di essermi
tradita.
“Mi fido
della tua parola… anche perché a me non interessa
affatto questo suo aspetto.
Io il mio principe azzurro l’ho già
trovato…” mi dice.
“Perdonami
Betty” le dico “per via del messaggio intendo.
È che mi si è annebbiata la
mente. Ho pensato che tu potessi tradire Armando con Corrado e che
potessi
portarmi via anche lui!” ammetto.
“Certo
Marcela che sei proprio contorta!” mi risponde. “Io
non intendo tradire Armando
con Corrado, né con qualche altro uomo. Corrado, appena lo
conosco. Ci ho
scambiato quatto chiacchiere e mi è simpatico, ma da qui a
solo pensare che possa tradire mio
marito ce
ne corre. E poi… non è che ti debba portare via
tutti gli uomini che ti
piacciono!!” mi dice.
“E’ che vedi
Betty, mi sento sconfitta su tutta la linea. Non sono stata in grado di
tenermi
un uomo. Ed è vero, Corrado mi piace. Vorrei avere
l’opportunità di conoscerlo,
vorrei sapere se con lui potrei essere felice, ma il destino si mette
di mezzo.
Non posso abbandonare Tony. Quindi ti comunico che dopodomani
partirò con Tony
e Julian per Los Angeles, dove lui si opererà. E poi si
vedrà!” le dico.
“Ti auguro
tanta fortuna Marcela. Ma prima che tu vada via, lascia che io ti racconti cosa abbiamo scoperto
ieri
sera….” mi dice. E così vengo a
conoscenza dell’esistenza di Victoria Smith.
Sto
ultimando le ultime cose prima di andar via. Mi dispiace anche dover
lasciare
un lavoro a metà, ma non posso fare altrimenti e ho
già preso appuntamento con
un mio carissimo amico Marc Dubois che può sostituirmi
egregiamente. Lui è
canadese, ma vive a Bogotà e sono certa che farà
un ottimo lavoro. Ci vediamo
dopo pranzo. Entro nel cantiere dove trovo Betty con Armando.
“Marce” mi
dice lui “Betty mi ha detto tutto, mi dispiace tantissimo per
te” mi dice e mi
abbraccia.
“Cosa fai
per pranzo Marcela?” mi chiede Betty.
“Grazie
Armando. Faccio uno spuntino veloce e poi mi devo vedere con Marc
dubbi, vi
garantisco che sarà in grado di portare a termine il
progetto della caffetteria
come se fossi io!”
“Non
preoccuparti per questo” mi dice Armando. “Non
abbiamo alcun dubbio al
riguardo.”
“Grazie per
il voto di fiducia e per tutto il resto…”
“Marce” mi
interrompe Armando “anche se la nostra relazione non
è andata a buon fine, io
non riesco a dimenticar che siamo cresciuti insieme e davanti alla
prova che ti
aspetta… mi sento solo di augurarti tutto il meglio
possibile, per te e per
Julian.”
“Grazie
Armando” gli dico asciugandomi le lacrime. “
Significa molto per me. Non credo
che smetterò mai di volerti bene sai?” aggiungo.
“Ti prego Betty, non
fraintendere…”
“Tranquilla
Marcela, non c’è alcun problema. Per davvero.
Anche io ti auguro il meglio” mi
dice avvicinandosi e accarezzandomi una spalla.
Dio mio! Non
capisco perché devo affrontare proprio questo adesso. Ora
che potrei creare
delle relazioni di amicizia stabili e dare un ambiente sereno a mio
figlio!
Forse devo pagare tutta la mia durezza e crudeltà del
passato.
“Dottoressa
Valencia posso parlarle?” mi chiede Corrado Traversi.
“E lei da
dove sbuca fuori?” dico asciugandomi le lacrime. Nemmeno
morta vorrei che quest’uomo
mi vedesse piangere. Vedo che Betty trascina fuori dal cantiere Armando
che
piuttosto stranito cerca di dire qualcosa. Ma lei lo zittisce con un
“poi ti
spiego” e vanno in presidenza.
“Lei è la
delicatezza fatta persona non c’è che
dire!” gli dico.
“Non ho
potuto fare a meno di sentire che deve partire…”
mi risponde.
“Ha
origliato vero?” gli dico furibonda! “Come si
permette di immischiarsi nei
fatti miei?”
“Ho sentito
solo che deve partire e che probabilmente starà via per
molto tempo…”
“Lei è
davvero un cafone maleducato! Non posso crederci!”
“Vorrei
sapere perché va via!” mi chiede.
“Sta
scherzando vero?” gli dico. “Non sono cose che la
riguardano!”
“Se lei non
me lo dice, lo scoprirò comunque!” mi risponde lui.
“Non è
felice di liberarsi di me?” gli chiedo sarcastica.
“Ammetto che
lei sia la più fredda, antipatica, saccente, lunatica,
egoista e bellissima
donna che io abbia mai conosciuto, ma devo ammettere che…
lei mi piace. C’è un
non so che nel suo tenermi testa che non mi lascia
indifferente” mi dice.
“Lei è un
pazzo…un…”. Non riesco a dire niente
perché lui mi sta baciando e senza che
riesco a rendermene quasi conto, lo sto corrispondendo. Mi stacco
improvvisamente e lo schiaffeggio.
“Ok” dice
lui portandosi una mano alla guancia dove l’ho colpito
“adesso che abbiamo
chiarito che ci piacciamo a vicenda, anche se tu hai un modo molto
particolare
di dimostrarlo, mi dici perché devi partire? E per quanto
tempo starai via?”
passando dal lei al tu senza nemmeno farci caso. “Quel
belloccio che ho visto
giù ieri sera è il tuo compagno? Devi andare con
lui?”
Temo di non
reggere. Ma dalla mia decisione dipenderà la vita di mio
figlio. E se c’ una
cosa che imparato è che nessuno è più
importante di Julian per me.
“C’è un
posto dove possiamo sederci” gli chiedo.
“Si. Vieni
con me mi risponde!” e mi porta nella sua cucina dove
nonostante il caos ci
sono un tavolo, due sedie e alcuni bicchieri perfettamente puliti.
“Vuoi bere
qualcosa?” mi domanda.
“No grazie!”
gli dico. Senza neanche dargli il tempo di sedersi inizio a parlargli.
“Il mio
ex compagno, il padre di Julian ha un aneurisma in un punto molto
delicato del
cervello e deve essere operato. Il punto è che non sappiamo
se sopravvivrà all’operazione.
È molto delicata e rischiosa ma se non si opera potrebbe
rischiare di morire da
un momento all’altro. Io devo andare con lui. Non posso
abbandonarlo. È il
padre di mio figlio. Nonostante mi abbia fatto soffrire, non posso
togliergli
forse l’ultima possibilità di stare con suo
figlio!”
Corrado
sbatte un pugno sul tavolo. Io non so cosa pensare non capisco
perché abbia
questa reazione.
Non c’è
niente tra di noi e probabilmente non ci sarà mai niente.
“Perdonami
Marcela” mi dice lui. “E’ solo
che…. La mia vita sembra essere dominata dalla
morte. Ho perso mia moglie e ora che provavo interesse per
qualcuno… che sei
tu, di nuovo si rimette in mezzo, dannazione!” Si volta verso
di me e mi
abbraccia. “Scusami Marcella, non avrei dovuto reagire
così!”
“Non ti capisco
Corrado, non ti capisco proprio… così mi
confondi” mi agito. Sento che devo
allontanarmi da lui prima che sia troppo tardi. Quest’uomo mi
turba in un modo
in cui nemmeno Armando ci è mai riuscito. Devo uscire da
questa stanza. Devo
ricordarmi che Julian è la mia priorità.
“So che
Julian deve essere adesso la tua priorità” mi dice
quasi leggendomi nel
pensiero. “Per questo capisco perché tu debba
andare con il padre di tuo figlio
ma… “
“No” lo
blocco. “Non lo dire. Non c’è niente tra
di noi. Non voglio che tu stia qui ad
aspettarmi né voglio aspettarmi qualcosa da te. Non so cosa
succederà alla mia
vita. Non voglio fare programmi. Non posso farli. Quindi, lasciamo
tutto così
ti prego!”
“Non è che
possiamo fare altro no?” mi dice. “Ti prego di
credere però che mi piaci e che
avrei voluto avere una possibilità con te!”
“Basta
Corrado. Smettila. Io…. Devo andare via. Non posso stare
qui…. Ti chiedo solo
questo, fai un buon lavoro qui all’Ecomoda. In questo
ristorante. Sarà un modo
per ripagare la tua sgarbatezza iniziale” gli dico mentre sto
per uscire. Lui
invece di lasciarmi andare mi ferma, mi prende il viso tra le mani, mi
da un lieve
bacio sulle labbra e mi dice “Buona fortuna
Marcela.”