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Autore: Butterfly8    10/09/2015    1 recensioni
Questa storia è il seguito de "I quarant'anni di Betty". In questa storia avranno un ruolo più attivo tutti i protagonisti "secondari". Armando e Betty sono uniti più che mai e saranno i punti di riferimento per tutti gli altri. Buona lettura e aspetto i vostri commenti e recensioni.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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“Cosa ci fai qui?” chiedo all’uomo che mi sta aspettando seduto alla reception.
Vedo che Mariana ci guarda incuriosita.
“Ciao Marcela!” mi dice lui. “Ti sembra questo il modo di accogliere il tuo compagno nonché padre di tuo figlio?” aggiunge.
“Il mio ex compagno semmai, e quanto al fatto che tu sia il padre di Julian, mi sembra strano che lo ricordi dal momento che non ti fai sentire da circa nove mesi, ti pare?”
Del tutto inaspettatamente, Vedo che Tony si avvicina e mi dice con dolcezza quasi nell’orecchio “Devo parlarti e vorrei che non stessi sulla difensiva. Sono venuto in pace.”
Il suo atteggiamento mi imbestialisce ancora di più. Mi ha distrutto la vita, mi ha illusa che avremmo potuto formare una famiglia insieme, che mi avrebbe amata per sempre e invece mi ha tradita e abbandonata. Mi ha lasciata da sola a combattere e soprattutto ha lasciato Julian, né facendosi vivo, né chiedendo notizie di suo figlio.
“Se pensi di intenerirmi, ti sbaglio di grosso” gli dico.
“Ho bisogno di parlarti, seriamente, sono successe delle cose che… mi hanno cambiato la vita! Ti prego Marce. È importante che io parli con te! Ne va della mia vita!”
Proprio adesso no! Si apre l’ascensore e ne vedo uscire Corrado! Dannazione! Non riesco a dimenticare il nostro bacio, vorrà sapere chi sia Tony e cosa ci faccia con me. Io avrò troppo orgoglio, ma non gli permetterò mai di prendermi in giro. Con tutta la dignità di cui sono capace, mi rivolgo verso Tony e gli dico:
“Va bene, andiamo a casa. Sono certa che Julian sarà felice di vederti” e lo prendo per il braccio. In realtà lo detesto profondamente, ma non darò mai la soddisfazione a Corrado di fargli credere che mi interessi lui! Che sebbene non lo confessi nemmeno a me stessa quell’uomo mi piace.

 

Il giorno dopo…
Sono in presidenza. Sto aspettando Betty. Ho bisogno di parlare con qualcuno. Un’ecatombe si è abbattuta su di me. Sento la porta aprirsi e poi sbattere con forza. Una furiosa Betty mi aggredisce dicendomi “Meno male che dovevamo essere amiche! Insinuare ad Armando che io e Corrado avessimo una storia! Cosa vuoi fare? Riprenderti Armando? Non ci pensare neanche!”
O mio dio! È vero. In un momento di stupidità ho mandato quel messaggio ad Armando! Non so nemmeno io perché l’ho fatto. Ma ieri era un altro giorno.
“Betty…” provo a giustificarmi.
“Marcela… se sei venuta con l’intento di distruggere la mia famiglia puoi anche tornartene in California… quando accetterai il fatto che Armando mi ama?” mi urla.
“L’ho già accettato Betty, davvero” le rispondo. “Ti prego, lo so ho sbagliato. Ma ascoltami. Fammi spiegare!”
“Non c’è nulla da spiegare, come hai potuto fare una cosa del genere?”mi dice.
“E’ che ieri vi ho sentiti parlare…”
“Insomma ci hai spiati” mi interrompe lei.
“Si vi ho spiati… la vostra discussione mi è sembrata un po’ equivoca e in un momento di stupidità ho mandato quel messaggio!”
“Marcela, non che ti riguardi… stavamo parlando della festa di Paco! Corrado vorrebbe farla nella villa dei Mendoza e mi ha chiesto di intercedere con Camila per convincerla!” mi dice.
Mi sento ancora peggio. Betty è davvero furiosa. Ma io… la mia vita è distrutta. Decido di shockarla. Così come Tony ha fatto con me ieri sera a casa mia.
“Betty, sai che ieri è venuto a cercarmi il padre di Julian? Tony, Tony Martelli. E’ venuto per dirmi che ha un aneurisma cerebrale e che deve essere operato. Nell’operazione potrebbe rischiare la vita, perché l’aneurisma è in un punto molto delicato… e …”
Vedo che Betty è rimasta davvero sconvolta. Non si aspettava che dicessi questo.
“EH? … Forse non ho ben capito!” mi dice interdetta.
“No Betty. Hai capito benissimo. Scusami” le dico agitata. “E’ che l’ho scoperto solo ieri sera e … avevo bisogno di parlare con qualcuno… insomma, Patrizia non è la persona ideale… restate tu o Alberto che però è incasinato con Camila, insomma io…”
Penso che Betty non mi abbia mai visto così sconvolta.
Si avvicina a me e mi dice “Calmati Marcela. Calmati e raccontami tutto dall’inizio.”
“Ti ricordi che ieri è venuto a cercarmi Tony?” mi dice di si con la testa. “E’ tornato perché ha scoperto che ha questo aneurisma…”
“Si questa parte l’ho capita!” mi interrompe Betty. “Ma come ha fatto con il viaggio?” mi chiede.
“E’ venuto in nave, perché non può prendere l’aereo. È molto rischioso nelle sue condizioni. Mi ha detto che sebbene non avesse alcun diritto di struggermi la vita, doveva venire anche solo per vedere per l’ultima volta forse suo figlio. Per dirmi che si pentiva di tutto quello che aveva fatto, per avermi tradita e abbandonata nonostante io lo amassi. È che io…” inizio a piangere.

Betty, mi si avvicina e mi fa sedere sul sofà. “Respira, Marcela, respira, non ti ho mai vista in questo stato… sembra che stia per venirti un attacco di nervi..”
“Si è così. Stanotte non ho chiuso occhio!” le dico. “Non so cosa devo fare…”
“E quando deve operarsi?” mi chiede.
“Tra tre settimane. Mi ha chiesto di andare con lui. Insomma, sa che ha sbagliato con me e che ha un figlio. Ha sbagliato molto anche con lui. Ma davanti alla morte Betty? Cosa devo fare? Betty, cosa faresti tu al mio posto?”
“Marcela… non farmi questa domanda” mi dice.
“Lo so, tu andresti con lui. Tu hai perdonato Armando, nonostante quello che ti aveva fatto e…”
“Anche tu lo hai perdonato numerose volte. Anche quando hai scoperto della nostra relazione…”
“Non è la stessa cosa. Io non ho mai provato per Tony quello che provavo per Armando. Con lui stavo bene, mi faceva stare bene e davvero l’ho amato. Ma non nella stessa maniera…”
“Significa che non eri ossessionata da lui e non ne eri pazzamente gelosa?” mi chiede provando a sdrammatizzare.
“Significa che… non so bene cosa provo per lui. Ma lui potrebbe morire ed è il padre di mio figlio. Io devo stargli a fianco. Non posso abbandonarlo.”
“Ma lui ti ha abbandonata. Quando credevi che Julian avesse la meningite, lui non era con te. Io non so se potrei perdonare una mancanza di Armando rispetto ai nostri figli. O che lui li abbandoni per così tanto tempo.”
“Lo so. Sono d’accordo con te. Ma Tony potrebbe morire. Significherebbe che mio figlio non avrebbe più un padre. E nei primi mesi di vita di Julian, prima del tradimento era davvero un padre esemplare…”
“Ma nonostante tutto questo, tu non lo ami più, vero?”
“I miei sentimenti non hanno molta importanza adesso!”
Bussano alla porta. Senza attendere risposta le porta si apre e ne entra Corrado.
“Nessuno le ha insegnato a bussare?” gli chiedo con aria aggressiva.
“Non sapevo che ci fosse lei dentro con Betty!” risponde lui. “Di solito Betty non si formalizza come fa lei Dottoressa Valencia!”
“Lei è un cafone maleducato! Se ci fosse Armando qui, non le permetterebbe l’ingresso nell’ufficio di sua moglie, nemmeno se facesse domanda in carta bollata e la presentasse tre mesi prima!”
“Allora meno male che non c’è!” mi risponde lui.
“Tutti e due, basta!” interviene Betty con un tono che non ammette repliche. “Corrado, sto parlando con Marcela, se non è urgente ci vediamo dopo, ok?”
“No, non è urgente!” le dice. “A dopo Betty.”
Vedo che mi saluta con uno sguardo di traverso. Lo odio, lo odio.
“Marcela” inizia Betty “ dopo la scena a cui ho assistito, mi sembra di capire che ti piaccia Corrado!”
“EH?” le dico.
“Quando dici che non hai provato per Tony quello che hai provato per Armando, vuoi dire che stai aspettando un altro grande amore?”
“Betty… non è il momento di parlare di questo!”
“Invece lo è. Tu e Corrado insieme siete esplosivi. Praticamente non fate altro che litigare. Tu hai provato a mandarlo via usando Armando… Ammettilo. Ti piace Corrado!”
“No, lo detesto. Non voglio vederlo mai più! È insopportabile, arrogante, saccente…”
“E ti piace!” conclude Betty.
Decido di confessarle tutto. Non riesco a tenermi dentro tutti questi sentimenti contrastati. Per una volta nella mia vita ho bisogno di essere debole.
“E’ vero Betty, mi piace. Stanotte non ho chiuso occhio perché pensavo che non è giusto che proprio adesso che ho trovato qualcuno che potrebbe davvero piacermi, mi succede questo. Lo devo abbandonare. Julian viene prima di tutto!” le dico seria.
“Lo sapevo che ti piaceva!” mi dice lei in tono trionfante.
“Si mi piace, ma è sempre antipatico, insopportabile, arrogante, saccente…”
“Molto bello e simpatico” dice Betty.
“Nevrotico” dico io.
“Divertente” aggiunge lei.
“Dispotico” continuo.
“Irriverente”
“E bacia molto bene…!” ammetto, rendendomi conto di essermi tradita.
“Mi fido della tua parola… anche perché a me non interessa affatto questo suo aspetto. Io il mio principe azzurro l’ho già trovato…” mi dice.
“Perdonami Betty” le dico “per via del messaggio intendo. È che mi si è annebbiata la mente. Ho pensato che tu potessi tradire Armando con Corrado e che potessi portarmi via anche lui!” ammetto.
“Certo Marcela che sei proprio contorta!” mi risponde. “Io non intendo tradire Armando con Corrado, né con qualche altro uomo. Corrado, appena lo conosco. Ci ho scambiato quatto chiacchiere e mi è simpatico, ma da qui a solo pensare che possa tradire mio marito ce ne corre. E poi… non è che ti debba portare via tutti gli uomini che ti piacciono!!” mi dice.
“E’ che vedi Betty, mi sento sconfitta su tutta la linea. Non sono stata in grado di tenermi un uomo. Ed è vero, Corrado mi piace. Vorrei avere l’opportunità di conoscerlo, vorrei sapere se con lui potrei essere felice, ma il destino si mette di mezzo. Non posso abbandonare Tony. Quindi ti comunico che dopodomani partirò con Tony e Julian per Los Angeles, dove lui si opererà. E poi si vedrà!” le dico.
“Ti auguro tanta fortuna Marcela. Ma prima che tu vada via, lascia che io ti racconti cosa abbiamo scoperto ieri sera….” mi dice. E così vengo a conoscenza dell’esistenza di Victoria Smith.

 

Sto ultimando le ultime cose prima di andar via. Mi dispiace anche dover lasciare un lavoro a metà, ma non posso fare altrimenti e ho già preso appuntamento con un mio carissimo amico Marc Dubois che può sostituirmi egregiamente. Lui è canadese, ma vive a Bogotà e sono certa che farà un ottimo lavoro. Ci vediamo dopo pranzo. Entro nel cantiere dove trovo Betty con Armando.
“Marce” mi dice lui “Betty mi ha detto tutto, mi dispiace tantissimo per te” mi dice e mi abbraccia.
“Cosa fai per pranzo Marcela?” mi chiede Betty.
“Grazie Armando. Faccio uno spuntino veloce e poi mi devo vedere con Marc dubbi, vi garantisco che sarà in grado di portare a termine il progetto della caffetteria come se fossi io!”
“Non preoccuparti per questo” mi dice Armando. “Non abbiamo alcun dubbio al riguardo.”
“Grazie per il voto di fiducia e per tutto il resto…”
“Marce” mi interrompe Armando “anche se la nostra relazione non è andata a buon fine, io non riesco a dimenticar che siamo cresciuti insieme e davanti alla prova che ti aspetta… mi sento solo di augurarti tutto il meglio possibile, per te e per Julian.”
“Grazie Armando” gli dico asciugandomi le lacrime. “ Significa molto per me. Non credo che smetterò mai di volerti bene sai?” aggiungo. “Ti prego Betty, non fraintendere…”
“Tranquilla Marcela, non c’è alcun problema. Per davvero. Anche io ti auguro il meglio” mi dice avvicinandosi e accarezzandomi una spalla.
Dio mio! Non capisco perché devo affrontare proprio questo adesso. Ora che potrei creare delle relazioni di amicizia stabili e dare un ambiente sereno a mio figlio! Forse devo pagare tutta la mia durezza e crudeltà del passato.
“Dottoressa Valencia posso parlarle?” mi chiede Corrado Traversi.
“E lei da dove sbuca fuori?” dico asciugandomi le lacrime. Nemmeno morta vorrei che quest’uomo mi vedesse piangere. Vedo che Betty trascina fuori dal cantiere Armando che piuttosto stranito cerca di dire qualcosa. Ma lei lo zittisce con un “poi ti spiego” e vanno in presidenza.
“Lei è la delicatezza fatta persona non c’è che dire!” gli dico.
“Non ho potuto fare a meno di sentire che deve partire…” mi risponde.
“Ha origliato vero?” gli dico furibonda! “Come si permette di immischiarsi nei fatti miei?”
“Ho sentito solo che deve partire e che probabilmente starà via per molto tempo…”
“Lei è davvero un cafone maleducato! Non posso crederci!”
“Vorrei sapere perché va via!” mi chiede.
“Sta scherzando vero?” gli dico. “Non sono cose che la riguardano!”
“Se lei non me lo dice, lo scoprirò comunque!” mi risponde lui.
“Non è felice di liberarsi di me?” gli chiedo sarcastica.
“Ammetto che lei sia la più fredda, antipatica, saccente, lunatica, egoista e bellissima donna che io abbia mai conosciuto, ma devo ammettere che… lei mi piace. C’è un non so che nel suo tenermi testa che non mi lascia indifferente” mi dice.
“Lei è un pazzo…un…”. Non riesco a dire niente perché lui mi sta baciando e senza che riesco a rendermene quasi conto, lo sto corrispondendo. Mi stacco improvvisamente e lo schiaffeggio.
“Ok” dice lui portandosi una mano alla guancia dove l’ho colpito “adesso che abbiamo chiarito che ci piacciamo a vicenda, anche se tu hai un modo molto particolare di dimostrarlo, mi dici perché devi partire? E per quanto tempo starai via?” passando dal lei al tu senza nemmeno farci caso. “Quel belloccio che ho visto giù ieri sera è il tuo compagno? Devi andare con lui?”
Temo di non reggere. Ma dalla mia decisione dipenderà la vita di mio figlio. E se c’ una cosa che imparato è che nessuno è più importante di Julian per me.
“C’è un posto dove possiamo sederci” gli chiedo.
“Si. Vieni con me mi risponde!” e mi porta nella sua cucina dove nonostante il caos ci sono un tavolo, due sedie e alcuni bicchieri perfettamente puliti.
“Vuoi bere qualcosa?” mi domanda.
“No grazie!” gli dico. Senza neanche dargli il tempo di sedersi inizio a parlargli. “Il mio ex compagno, il padre di Julian ha un aneurisma in un punto molto delicato del cervello e deve essere operato. Il punto è che non sappiamo se sopravvivrà all’operazione. È molto delicata e rischiosa ma se non si opera potrebbe rischiare di morire da un momento all’altro. Io devo andare con lui. Non posso abbandonarlo. È il padre di mio figlio. Nonostante mi abbia fatto soffrire, non posso togliergli forse l’ultima possibilità di stare con suo figlio!”
Corrado sbatte un pugno sul tavolo. Io non so cosa pensare non capisco perché abbia questa reazione.
Non c’è niente tra di noi e probabilmente non ci sarà mai niente.
“Perdonami Marcela” mi dice lui. “E’ solo che…. La mia vita sembra essere dominata dalla morte. Ho perso mia moglie e ora che provavo interesse per qualcuno… che sei tu, di nuovo si rimette in mezzo, dannazione!” Si volta verso di me e mi abbraccia. “Scusami Marcella, non avrei dovuto reagire così!”
“Non ti capisco Corrado, non ti capisco proprio… così mi confondi” mi agito. Sento che devo allontanarmi da lui prima che sia troppo tardi. Quest’uomo mi turba in un modo in cui nemmeno Armando ci è mai riuscito. Devo uscire da questa stanza. Devo ricordarmi che Julian è la mia priorità.
“So che Julian deve essere adesso la tua priorità” mi dice quasi leggendomi nel pensiero. “Per questo capisco perché tu debba andare con il padre di tuo figlio ma… “
“No” lo blocco. “Non lo dire. Non c’è niente tra di noi. Non voglio che tu stia qui ad aspettarmi né voglio aspettarmi qualcosa da te. Non so cosa succederà alla mia vita. Non voglio fare programmi. Non posso farli. Quindi, lasciamo tutto così ti prego!”
“Non è che possiamo fare altro no?” mi dice. “Ti prego di credere però che mi piaci e che avrei voluto avere una possibilità con te!”
“Basta Corrado. Smettila. Io…. Devo andare via. Non posso stare qui…. Ti chiedo solo questo, fai un buon lavoro qui all’Ecomoda. In questo ristorante. Sarà un modo per ripagare la tua sgarbatezza iniziale” gli dico mentre sto per uscire. Lui invece di lasciarmi andare mi ferma, mi prende il viso tra le mani, mi da un lieve bacio sulle labbra e mi dice “Buona fortuna Marcela.”

Sento che il cuore e la testa mi scoppiano. Devo andare via da qui... Forza Marcela Valencia penso, hai affrontato situazioni ben peggiori di questa e ne sei uscita a testa alta. Pensa che tutto andrà bene e che da qualche parte, in qualche luogo è prevista un pò di  felicità anche per te!
   
 
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