Let Me See 

 
- Posso osservarti?-
Christopher sollevò gli occhi dal libro di testo e fissò Samuele stupito.
- Cosa?-
- Sì, dai! Voglio osservarti!-
Avevano deciso di vedersi quel pomeriggio per studiare assieme in vista di un’interrogazione che non si preannunciava semplice, ma Sam sembrava avere idee strampalate in mente.
- In che modo pensi di farlo…?- chiese Chris incerto.
Non trovava carino dover dire all’amico di fronte a sé che, essendo cieco, osservarlo sarebbe stato un po’ difficile.
Samuele sorrise e si protese lungo il tavolo sul quale stavano studiando.
- Così.-
Allungò le mani verso il suo viso e le poggiò delicatamente sulle sue guance.
Christopher sussultò  a quel contatto, ma rimase immobile, mentre le dita di Samuele si avventuravano per il suo volto, raggiungendo la fronte. Si soffermarono sull’arcata sopraccigliare, scendendo con cautela sugli occhi, che il castano chiuse di riflesso. Di lì procedettero per il naso, percorrendone la linea dritta fino a raggiungere le labbra.
A quel contatto Chris si irrigidì sulla sedia, mentre le dita del moro lo carezzavano piano, con delicatezza, per memorizzare ogni tratto del suo volto.
Aprì piano un occhio e vide il volto di Samuele. Sorrideva, sembrava proprio felice.
- Vuoi provare anche tu?- gli chiese.
- I-Io?- balbettò Christopher arrossendo.
- Sì, dai! E’ facile!-
Samuele tolse le mani dalle sue guance e Chris sentì improvvisamente il viso freddo, senza quel contatto piacevole, e quella sensazione si protrasse per tutto il suo corpo, in un fastidioso brivido lungo la schiena.
Sam gli prese le mani e se le poggiò sul volto.
- Chiudi gli occhi.- gli disse. – Ed osservami, come ho fatto io.-
Il maggiore deglutì, mentre una certa ansia cresceva in lui, ma fece come gli era stato detto. Tentò di imitare i gesti che aveva percepito sulla propria pelle, ma si rese subito conto della differenza.
Le sue mani erano più grandi, i suoi gesti impacciati, diversamente da quelli decisi, ma delicati di Samuele.
Sotto i suoi polpastrelli però sentiva i muscoli del viso del ragazzo tendersi e rilassarsi al suo passaggio, e in pochi attimi imparò a distinguere le reazioni al fastidio, se per caso gli schiacciava il naso, da quando si rilassava e sorrideva, quando ridisegnava la forma dei suoi occhi.
Era bello, era una bella sensazione capire le emozioni di qualcuno senza doverle leggere nel suo sguardo. Era bello capire cosa stesse provando senza vederlo direttamente, ma sentendolo sulla propria pelle.
Samuele rise, e si sporse ancora di più sul tavolo, quasi distendendosi su esso.
- Manca solo il gusto, no?-
- Cosa?-
- Ti sto insegnando come vedo io il mondo, no? Dunque senza considerare la vista, rimangono quatto sensi. Tatto, udito, olfatto e gusto.-
Christopher annuì con il capo, incerto.
- Hai appena usato il tatto, l’udito e l’olfatto dovresti usarli ogni giorno, no?-
Lui ci pensò un po’ su e si rese conto che non aveva mia fatto caso al profumo di Samuele. Inspirò con forza e in quel momento, mentre ancora teneva ad occhi chiusi, lo percepì senza alcuna difficoltà.
Si meravigliò della semplicità con cui lo aveva riconosciuto, tra la fragranza del the che aleggiava dalle tazze sul tavolo e il deodorante ambientale che profumava la stanza.
D’altronde, proprio come aveva detto l’altro, passando molto tempo vicino a lui era scontato sentirne l’odore, ma non ci aveva mai fatto caso, non lo aveva mai notato.
Dunque aveva anche il suo profumo. Come avrebbe ottenuto il gusto?
Ci pensò su intensamente e non appena la risposta gli venne in mente, si diede dello stupido per non averci pensato prima.
La questione era tanto semplice quanto imbarazzante, ma quell’esplorazione nel mondo di Sam era interessante e non voleva interromperla.
- Quindi dovrei leccarti…?-
Samuele scoppiò a ridere, una risata incontrollata che lo costrinse a poggiare la testa sul tavolo. Christopher lo guardò torvo, profondamente offeso da quella reazione.
- Allora, come dovrei fare, sentiamo!-
Sam si tirò su, ancora ridacchiando. Prese un profondo respiro  e gli disse:
- Chiudi gli occhi, ti faccio vedere…-
‘Come dovrebbe farmi vedere, lui, che è cieco, proprio ora che mi ha detto di chiudere gli occh- Oh.’
Il contatto delicato delle labbra di Samuele contro le sue, pose la parola fine al flusso dei suoi pensieri. La lingua del moro lambì il suo labbro superiore e Christopher schiuse di poco le labbra.
Samuele però si ritrasse.
- Ecco, questo è il modo con cui proviamo il gusto. Non lo facciamo però con tutti, sia chiaro.-
Chris aprì gli occhi, sentiva il viso in fiamme, ma fu sollevato nel vedere che anche il volto di Sam era arrossato e sorridente.
- Quindi devo dedurre che non è da tutti conoscerti completamente, no?-
Samuele annuì.
- Tu sei speciale, per questo puoi farlo.-
Christopher arrossì ancora di più a quelle parole. Allungò una mano e gli carezzò una guancia.
- Anche tu sei speciale, per me.-
 
 
Note Autrice:  Ho davvero poco da dire in quest’angolino, se non ringraziare un po’ di gente: Kiki e Kino per avermi permesso di mettere le mani addosso (?) ai loro bambini, Mizuazu che segue e sostiene ogni cavolata che mi frulla in testa e Paolo che mi ha fatto la revisione <3
E’ stato un piacere scrivere su questi pulcini <3 Non escludo affatto la possibilità di riallungare le manine su Chris e Sam, dato che lavorare a questa fic mi ha fatto affezionare di più a loro (cioè, mi hanno ispirata del fluff, cosa più unica che rara x’D) <3
La frase in descrizione era d'obbligo, dato che è piaciuta tanto Kiki e Kino x°° E ho messo come genere Comico, date le frasi idiote di Chris- *riempie di bacini(?)
EEEH niente, ho concluso u.u
Un bacione a tutti,
~ Mitsuki <3