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Autore: chobit13    12/09/2015    0 recensioni
Il Fantasma dell'Opera muore, Christine e Raoul spariscono nel nulla...nessuno ha mai saputo che fine hanno fatto. E se avessero avuto una famiglia le cui generazioni sono arrivate fino ai giorni nostri? Eva è l'ultima discendente di Christine Daaè e sono tutt'altro che uguali. L'anima di Erik si è reincarnata in altri corpi fino ad oggi e il destino l'ha condotto da Eva. Spero di stroncare le solite storie in cui Christine ritorna con Erik, storie lette e stra-lette che le ragazze si ostinano a scrivere.
Genere: Dark, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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In occasione della prima di mia madre ho indossato un abitino aderente in pizzo abbinato con dei tacchi neri non troppo alti, con l’eyelainer ho reso i miei occhi penetranti.
Detesto le feste dopo gli spettacoli dove sono costretta a sorridere a tutti gli amici di mia madre e a sorbirmi Robin.
Faccio un respiro profondo e mi infilo dentro la mia giacca a vento rossa con rifiniture di pizzo nero sulle spalle e sulla schiena per infilarmi nella New York pronta alla notte.
 
Vidi Mary volteggiare con grazia nelle vesti di Christine mostrando tutta la bellezza della sua voce, ondeggiando tra Raoul ed Erik.
Vedendo la sua commedia non potei fare a meno di chiedermi: “Se fossi stata al posto di Christine che cosa avrei fatto? Avrei illuso Erik oppure sarei fuggita subito con Raoul?”.
Alla fine dello spettacolo tutti si alzarono in piedi applaudendo entusiasti.
Mary, mia madre, era felice, ma perché io non riuscivo ad esserlo per lei?
 
Tutti si spostarono fuori dal teatro per dirigersi in un salone enorme dove avrebbero sorseggiato champagne e chiacchierato tutta la sera.
Stavo per andare a congratularmi con mia madre quando mi scontrai con mia cugina Cristina.
“E fai attenzione!”
“Scusami, non vol…. Cristina?”
“Eva? Tu qui?”
Una ragazza sarcastica, di qualche anno più grande di me e crede di potermi comandare a bacchetta, è tanto bella quanto stronza e a volte penso che sia la vera reincarnazione di Christine.
Pelle chiara e candida, occhi azzurri come il ghiaccio e capelli biondo burro morbidi e riccioluti, indossa sempre abiti all’ultima moda e capi firmati.
Odio doverlo ammettere ma l’ho sempre invidiata, perché mia madre l’ha sempre adorata, Cristina è la figlia che non ha mai avuto e che io mai sarò.
“Sono venuta per mia madre.”
“E’ incredibile come tu sia riuscita a trovare del tempo per venire dato che sei sempre così impegnata.”
“Beh, perché oltre a fare musica io vorrei anche laurearmi. Non mi va di mollare gli studi per un talento che non ho.”
“Hai ragione! Tu non hai nessun talento speciale, quindi non sarai mai qualcuno come la sottoscritta, che non si accontenta mai, che vuole volare sempre più in alto fino a salire in cima alla vetta del successo.”
“Beh allora ti consiglio di fare attenzione, perché una volta salita in cima potrai soltanto scendere.”  
Avrei anche potuto dirle di peggio.
Mi allontano da lei e mi guardo in giro per cercare un luogo sicuro in questa gabbia di matti, ma la mia sventura era appena incominciata perché poco dopo incontrai Robin, di certo l’ultima persona che volevo incontrare.
“Eva! Non vai a salutare tua madre?”
“Tranquillo Robin, lei può sopravvivere senza di me. Ora devo andare.”
“Te ne vai già? Ma la festa è solo all’inizio.”
“Mi dispiace ma mi ha chiamata una mia amica che non sapeva di essere incinta, ha partorito in bagno e ora devo andare a prendere uno stura lavandini per sturare il gabinetto. Per cui ti saluto!”
Lo lasciai decisamente spiazzato perché non proferì più parola.
Una volta fuori dal teatro respirai a pieni polmoni l’aria fredda della notte e cominciai ad allontanarmi da quella strada, ma una voce mi fermò.
“Hey, Eva?”
Mi voltai ed incontrai Ben Sigere.
“Ben? Che ci fai qui?”
“Vengo da dove tu sei scappata.”
“Eri tra gli spettatori.”
“Si, tua madre è stata davvero spettacolare!”
“Si…beh, tu divertiti alla festa, io devo andare.”
“Aspetta! Perché non vuoi rimanere?”
“Non sono fatta per questo tipo di feste, preferisco farmi una birra in un bar irlandese.”
“Allora ti offro una birra in un pub che conosco.”
“Vuoi offrirmi una birra?”
“Non posso lasciarti scappare così.”
Lo fisso qualche istante, come potevo non accettare un invito da un uomo così attraente?
“Certo che la mia musica ti ha davvero incantato.”
“Mi ha stregato!”
Come fa questo uomo ad intrigarmi tanto?
“E dove si trova questo bar?”
Lui mi sorride e insieme ci incamminiamo nella notte di New York.
  
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