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Autore: ciaramy93    13/09/2015    0 recensioni
Elena è la principessa del regno di Mystic Falls. Ragazza di sani principi morali e molto dedita al dovere verso la sua nazione.
Damon è un giovane nobile dello stesso regno.
Costretti ad un matrimonio combinato per il bene della loro nazione,scopriranno che doversi innamorare per forza di una persona non è affatto semplice.
Piccoli avvertimenti:ho modificato qualche rapporto personale e anche qualche aspetto fisico dei personaggi(es. Elena e Katherine si assomigliano ma non sono uguali),inoltre i nostri personaggi non vivono in un mondo dove esiste il soprannaturale e il contesto è ottocentesco. Userò il corsivo per esprimere i pensieri dei personaggi e le cose tra parentesi sono dei piccoli appunti di chiarimento. Detto questo,spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: Non-con, Violenza
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Capitolo ventuno: Sua Altezza Reale il Principe Edward Salvatore
 
Nei giorni che seguirono l'incoronazione, Elena si ritrovò costretta ad indossare i medesimi abiti di quel giorno, adornata con il mantello e i gioielli della corona per posare per il ritratto che sarebbe stato appeso nella parete principale della Sala del Trono. Quando fu terminato venne finalmente esposto e tutti erano fieri di affermare che raffigurava Elena in tutta la sua gloria.
 
La fine di maggio arrivò in fretta, portandosi dietro la prima settimana di giugno in cui Elena festeggiò i suoi 19 anni ed era il suo primo compleanno da regina. In un batter d'occhio arrivò l'estate che vide due matrimoni, quello di Caroline a luglio e quello di Katherine ad agosto. Più passava il tempo, più la pancia di Elena cresceva, rendendo sempre più evidente la sua gravidanza. Tutti nel regno erano ansiosi che arrivasse gennaio per dare il benvenuto al nuovo principe o alla nuova principessa, ma più di tutti i genitori di questa piccola creatura che doveva ancora arrivare. Elena era radiosa già di suo, ma la gravidanza la rendeva ancora più bella e Damon si svegliava come se ogni giorno ci fosse stato il sole, anche quando verso settembre iniziò a piovere. Essendo lui il re consorte e non il re per diritto di nascita, poté continuare ad allenare e ad amministrare l’esercito in vista del prossimo torneo, che come il primo, sembrava promettere molto bene. Quando iniziò il torneo 1865-1866, Elena aveva già una pancia abbastanza grossa e anche lei, come Rebekah l'ultima volta che l'aveva vista, dovette abbandonare la rigidità degli abiti con il corsetto per poter indossare la leggerezza degli abiti stile impero. Per lei era un po' una seccatura cominciare ad ingrossarsi proprio quando cominciava a fare freddo ed è ben risaputo che gli abiti stile impero non sono adatti né per l'autunno né tanto meno per l'inverno. Fortunatamente l'inverno del 1865 non fu così rigido come quello del 1864, infatti in quell'anno solo le regioni settentrionali videro la neve, mentre in quelle centrali della capitale quasi per niente e questo per Elena fu quasi un sollievo, anche se arrivata al culmine della sua gravidanza, non usciva quasi mai dal Palazzo ad eccezione delle manifestazioni pubbliche. Arrivati a dicembre, nonostante fosse all'ottavo mese di gravidanza, Elena riuscì a fare il Discorso di Natale il 24 dicembre e quello di fine anno il 31. Poi arrivò gennaio e da lì a ogni piccolo movimento che sentiva all'interno della sua pancia, Elena si agitava, finché non successe quello che doveva succedere.
 
Il 6 gennaio, Elena sedeva tranquilla alla sua scrivania, non aspettandosi minimamente che il suo bambino avrebbe scelto proprio quel giorno per venire al mondo. La nostra neo-regina stava tranquillamente controllando i vari documenti da esaminare, quando all'improvviso si sentì bagnata, come se non fosse stata capace di trattenersi prima di andare al bagno, ma dato che questo non poteva essere data la sua età, arrivò subito alla conclusione più ovvia; e visto che suo figlio aveva scelto un momento così tranquillo per manifestarsi, decise di affrontare il parto con tranquillità.
Con disinvoltura suonò il campanello per chiamare la sua cameriera e dopo pochi secondi sentì bussare alla porta. Elena con un grande sforzo riuscì ad alzarsi dalla sedia, poi esclamò con calma: «Avanti!». La porta si aprì e subito dopo entrò Lucy, la cui espressione fu molto contrariata quando notò che Elena era in piedi, ma decise di non farci caso e di fare invece la solita riverenza e dire: «Si, Vostra Maestà?!». Elena si scostò dalla scrivania rilevando una macchia di liquido amniotico che era il suo problema, poi disse tranquillamente:«Mi si sono rotte le acque!». Alla vista degli abiti macchiati della sovrana e dopo aver udito quelle parole, Lucy sgranò gli occhi e poi si precipitò in fretta fuori la stanza gridando a squarciagola: «Allarme rosso! Allarme rosso!». Di colpo Elena si ritrovò l'ufficio invaso da un equipe di servitori che la fecero accomodare molto velocemente su una portantina,una di quelle che in passato venivano usate per portare in giro i sovrani(*), e molto in fretta la condussero nella sua stanza, già preparata per l'occasione. Una volta lì, le domestiche la fecero alzare dalla portantina, la svestirono e le misero addosso una leggerissima veste bianca, poi le legarono i capelli in uno chignon poco elaborato e la adagiarono delicatamente sul letto. Prontamente vennero avvisati il medico di corte, Damon e i genitori di Elena, che per ordine del medico dovettero aspettare fuori.
Il parto fu lungo ed estenuante, e per chi non poté assistervi l'attesa fu snervante, finché non si sentì finalmente il pianto del neonato.
«È un maschio, Vostra Maestà!», disse il dottore entusiasta tenendo in braccio il piccolo principe, ancora sporco di sangue e placenta, poi lo diede ad una domestica perché lo pulisse. Elena era esausta, ma trovò lo stesso la forza di sorridere, poi mentre Lucy le asciugava il sudore dalla fronte, il medico si lavò le mani e si affacciò fuori per comunicare a Damon, Grayson e Miranda che era nato un bellissimo principe. Dopo qualche minuto, il piccolo si ritrovò già tra le braccia della sua mamma ed Elena notò con piacere che suo figlio era bellissimo, ma era consapevole che essendone la madre probabilmente il suo parere non era oggettivo. Il medico diede il permesso a Damon di entrare e poi li lasciò soli. Appena Damon entrò vide Elena seduta sul letto che gli sorrideva raggiante e che stringeva tra le braccia un piccolo fagottino. Erano entrambi una bianca visione e lui ebbe quasi paura ad avvicinarsi alla scena, ma quando arrivò vicino al letto trovò la forza per sedersi accanto ad Elena, incoraggiato dal suo sorriso. Elena spostando lo sguardo da Damon al suo bambino disse: «Guardalo! Guardalo, Damon! Guarda cosa è riuscito a creare il nostro amore!»
«È davvero stupendo!», riuscì a dire Damon, scosso dall'emozione suscitata dalla prima volta in cui vedeva suo figlio. Vedeva quei piccoli occhietti verdi che lo osservavano vispi, incorniciati da una piccola faccetta rosa molto paffuta, che sulla sommità aveva un ciuffetto di capelli neri. La piccola boccuccia era aperta a mo di sorriso e sprigionava dei versetti che potevano essere considerati la prima risata del piccolo.
«Uh, guardalo! Mi sorride!», esclamò Damon pieno d'orgoglio ed Elena sorrise di rimando. Aveva sempre saputo che Damon sarebbe stato un padre meraviglioso e già gliene stava dando la prova. Gli chiese con tono di speranza:«Vuoi tenerlo in braccio?»
«Si!», rispose lui ancora più entusiasta, così Elena gli mise tra le braccia quella piccola creatura che era la loro. Appena Damon prese in braccio suo figlio per la prima volta, il suo viso s'illuminò ancora di più di quanto già non fosse e sorrise raggiante al suo piccolino, poi senza staccargli gli occhi di dosso, come se avesse paura che sparisse se l'avesse fatto, chiese ad Elena: «Come vuoi chiamarlo?»
«Non vuoi sceglierlo insieme a me il nome?»
«Mi fido della tua scelta, qualunque sia!»
«Allora voglio chiamarlo Edward!»
«Perché Edward?», chiese Damon sorpreso ma non inorridito dalla scelta del nome. L'espressione sul viso di Elena divenne dubbiosa, poi disse:«Avevi detto che ti saresti fidato della mia scelta!»
«Infatti non ho detto che non mi piace. Ti ho chiesto solo il perché. Io ero convinto che l’avresti chiamato Alan,come il grande re che ha accolto tuo padre come un figlio. In un certo senso è come se avesse il nome di suo nonno così1». Si affrettò a specificare Damon, così Elena, ritrovata la serenità, iniziò a spiegare:«Beh…Alan era solo uno dei grandi re di questa nazione,ma Edward è il primo sovrano di questa nazione e perché è sotto il suo governo che è stata vinta la prima coppa del torneo. Alan potrebbe anche essere dimenticato un giorno,ma Edward non potrà mai essere dimenticato. Come può un popolo dimenticare colui che ha fondato quel popolo? E poi penso che questo nome gli porti fortuna, poiché finché sarà principe amministrerà bene l’esercito e poi, quando io morirò sarà un buon re!». Damon fu soddisfatto dalla spiegazione datagli da sua moglie, così disse rivolto a suo figlio:«Allora benvenuto Principe Edward!», e sia lui che Elena risero beati di quel momento.
 
Dopo solo pochi giorni dalla nascita, a Palazzo fu data una festa in cui il Principe Edward venne presentato alla nobiltà e alle maggiori autorità statali, poi Damon ed Elena vollero aspettare il clima leggermente più mite di marzo per farlo battezzare e in quell'occasione presentarlo pubblicamente alla cittadinanza. La presentazione pubblica dell'erede al trono, secondo l'etichetta, doveva avvenire dallo stesso balcone da cui il sovrano si doveva presentare pubblicamente alla cittadinanza come tale. Così il 4 marzo, giorno del battesimo di Edward, Damon ed Elena si ritrovarono a percorrere la stessa strada che percorsero il giorno dell'incoronazione di Elena, solo che questa volta la regina portava in braccio suo figlio, l'erede al trono del suo regno. Prima che i tre uscissero fuori, il maestro di cerimonie annunciò: «Le Loro Maestà, la Regina Elena e il Re Damon Salvatore e per la prima volta in pubblico Sua Altezza Reale, il Principe Edward Salvatore!», poi i reali uscirono e proprio come accadde per il giorno dell'incoronazione, vennero accolti da applausi ed ovazioni. Elena sorrideva radiosa rendendosi davvero conto di quello che aveva: un bellissimo marito che l'amava e un bellissimo figlio adorato da tutti, così voltandosi verso Damon disse:«Noi ci amiamo come non mai e amiamo nostro figlio! Se anche non fossimo qui, ma fossimo una famiglia qualunque come quelle laggiù, che cosa potremmo desiderare di più?»
«Che duri per sempre!», esclamò Damon ricambiando lo sguardo felice di sua moglie, poi lei, guardandolo con ancora più tenerezza esclamò fiera:«Si,per sempre!», e si baciarono appassionatamente.

 
 
*:Ora,non so se ho reso bene l’idea di questa specie di “trasportino”,ma per chi non avesse capito è quella struttura di legno che anticamente veniva usata per portare il papa in giro nel gioron in cui incontrava i fedeli. Più precisamente veniva usata prima dell’invenzione della cosiddetta “papa-mobile” e detto sinceramente non so nemmeno se si chiama “portantina” così come l’ho chiamata nella storia.
 
Eccoci qua con il penultimo capitolo dove abbiamo fatto la conoscenza del principe Edward. Come vedete ho lasciato le cose così come le avevo scritte nella prima versione per accontentare coloro che hanno risposto al mio sondaggio “maschio o femmina”. Tuttavia vi informo fin da ora che nel continuo,sempre se ci sarà,l’attenzione verterà su una figura femminile,quindi non sarà Edward il diretto protagonista della storia. Piccole avvertenze per l’ultimo capitolo:Vi consiglio di prepararvi emotivamente perché NON È come ve lo aspettate. Vi farà rimanere di sasso,questo è poco ma sicuro! Per il momento non dico altro! Alla prossima settimana! Un abbraccio!
-Greta
   
 
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