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Autore: Fiore_di_loto    14/09/2015    0 recensioni
Faccio un respiro profondo e lo guardo con un mezzo sorriso che sa di provocazione, mentre inizio a ballare su questo terrazzo freddo e umido, e avvicinandomi alla ringhiera gli grido, imitando la sua voce forte e fingendomi grande: - Mi toccherà suicidarmi, Billie Joe Armstrong, se lei non si decide a credere alle mie parole, ad ammettere che pensa a me mentre canta, mentre suona su quel palco e mentre bacia sua moglie. Credo che mi suiciderò, Billie Joe!- faccio finta di buttarmi e lui corre subito dietro di me, bianco in volto per la preoccupazione e mi chiede se sono impazzita. - Sono impazzita per te, Billie Joe. E da quando sei così prudente, figlio di Edgar Allan Poe, comandante della rivolta?- Sorride e risponde stando al gioco, -Sono io che dovrei suicidarmi, Liv, perché so che tu mi ami, bambina impazzita!-
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrienne Nesser Armstrong, Mike Dirnt, Tré Cool
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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1.

Billie mi accarezza dolcemente le mani, e tra le dita tiene la solita sigaretta accesa a metà che si trasforma in cenere e poi di nuovo in fumo. -Mi prenderai per pazza- gli dico, avvertendo già quello sguardo strano sotto i suoi capelli, - ma Billie, io ti amo. Ti amo adesso e ti ho sempre amato, Billie, anche se non ci sai credere. Anche se pensi che io sia una bambina qualsiasi, molto bella, forse, e molto intelligente, ma pur sempre una bambina.- Faccio un respiro profondo e lo guardo con un mezzo sorriso che sa di provocazione, mentre inizio a ballare su questo terrazzo freddo e umido, e avvicinandomi alla ringhiera gli grido, imitando la sua voce forte e fingendomi grande: - Mi toccherà suicidarmi, Billie Joe Armstrong, se lei non si decide a credere alle mie parole, ad ammettere che pensa a me mentre canta, mentre suona su quel palco e mentre bacia sua moglie. Credo che mi suiciderò, Billie Joe!- faccio finta di buttarmi e lui corre subito dietro di me, bianco in volto per la preoccupazione e mi chiede se sono impazzita. - Sono impazzita per te, Billie Joe. E da quando sei così prudente, figlio di Edgar Allan Poe, comandante della rivolta?- Sorride e risponde stando al gioco, -Sono io che dovrei suicidarmi, Liv, perché so che tu mi ami, bambina impazzita!- Stiamo ancora ridendo quando mi ritornano alla mente i ricordi dei miei pomeriggi di novembre, senza di lui. Chiusa in una stanza, ad ascoltare il ticchettio della pioggia battere sulla finestra, a leggere libri immensi e ascoltare la sua musica, la sua voce, sempre. C'erano momenti in cui iniziavo ad accarezzarmi i capelli, il volto, il corpo, immaginando che le mani fossero le sue; e una macchia di rosso mi colora improvvisamente le guance. -A che pensi?- mi chiede lui con quegli occhi che ti ipnotizzano, abbozzando un sorriso che crede riuscirà a convincermi. -Penso alla mia triste vita senza di te. A Milano, i libri, la scuola, i miei amici, la masturbazione, anche. Cerco di dirlo con un'intonazione seria, ma dopo pochi secondi scoppiamo entrambi a ridere. Sento le sue mani avvolgermi il volto: -Sei piccola, e il tour é lungo, e lì tutti ti staranno cercando. Se non vuoi venire con me, ti capisco.- -Billie, ti prego, é l'esperienza più bella della mia vita. Il rock, le nottate infinite, e soprattutto un amore che credevo impossibile, semi realizzato!- si allontana e torna alla ringhiera, improvvisamente serio. -Non potremo mai realizzarlo completamente. Non potrò mai farti del tutto felice.- lancia la sigaretta lontano con una forza arrabbiata, e sbuffa, mentre con una mano si tocca la fronte. -Non voglio parlarne, Billie, non ora, ti prego. Non è un argomento felice, e abbiamo ancora tantissimo tempo!- -Due mesi non sono tantissimo tempo.- -Quando siamo qui, con le braccia intrecciate e i volti pallidi che si sfiorano, nessun tempo è tantissimo.- E lo bacio, cacciando la tristezza dai suoi occhi, e scoprendo un lato immensamente dolce di me che nessun uomo prima era riuscito a tirar fuori dalle mie labbra gelide. -Tengo tanto a te, Liv.-
 
 
   
 
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