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Autore: mvstrxl    15/09/2015    2 recensioni
JuuzouxOC
Tokyo ghoul fan fiction
Juuzou x OC
···
Akane Aisaka è una diciassettenne senza amici né fiducia in nulla e con un odio profondo verso persone e ghoul.
Juuzou Suzuya è un diciannovenne con qualche rotella fuori posto, cresciuto da un ghoul, salvato dalla CCG e completamente indifferente alla vita altrui.
Questi due non sembrano avere proprio niente in comune, vero?
Beh, forse non ci crederete, ma possono cambiare molte cose grazie ad un portafogli rubato, a dei ghoul affamati e a due bambini mezzo sangue...
...
Gli avvenimenti della storia seguiranno l'opera originale solo in parte.
Potete trovarla anche su Wattpad.
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Suzuya Jūzō, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Merda. E' questa la prima parola che mi viene in mente quando mi guardo in torno. Merda che cammina, merda che respira, merda che parla... basta guardarsi intorno per vedere quanta spazzatura umana vi è.

La verità è che questo mondo è una pura e autentica merda.

Alzo il volume della musica con rabbia, l'unico sentimento che mi rimane. Il continuo brusio della gente mi entra prepotentemente nelle orecchie. Passanti che spingono senza chiedere scusa, ragazzi che ti camminano davanti con una lentezza snervante ignorando il fatto che cerchi di sorpassarli, persone che si fermano di punto in bianco davanti a te... e sorridono questi bastardi... ridono, sorridono, parlano e scherzano come se niente fosse, respirano come se se lo meritassero... che schifo.

Ho una voglia pazzesca di gridare. La rabbia pulsa con forza nel petto, sale arrivando al cervello e mandandolo in corto circuito. Ma sono impotente. Tutto ciò che posso fare è alzare ulteriormente il volume della canzone e affrettare il passo, mani in tasca, cappuccio celato fin davanti agli occhi rigorosamente puntati per terra. Ed ecco che un imbecille mi si para davanti come se niente fosse.

Che nervi.

Lo sorpasso velocemente anche se vorrei alzare la testa, sputargli in faccia e prenderlo a pugni.

Faccio finta di niente e continuo a camminare. Ma quanto manca prima che possa arrivare a casa!?

Quella non era semplicemente una giornata no, era una vita no. E non c'era solo la gente a rompere le palle, no, assolutamente. Avete presente Tokyo? Quella città giapponese, sempre piena di turisti, bellezza e cultura? Bene, dimenticatevela. Quella Tokyo non esiste più. Ormai è una città invasa dal terrore giorno e notte. Basta accendere un qualunque telegiornale per capire il perché di questo radicale cambiamento, tanto ormai non si parla d'altro.

Perché non basta l'essere umano a rendere questa vita, questo mondo peggio di quanto già non sia. Ci si mettono anche i ghoul, esseri che uccidono senza rimpianto, che si cibano di carne umana... e la cosa peggiore è che non sono mostri dalle sembianze strane, no. Sono tali e quali all'uomo. Per questo ormai nessuno si fida di nessuno. Un ghoul potrebbe essere un tuo amico, un tuo conoscente, un professore, una persona con cui hai scambiato quattro chiacchiere al bar o il cassiere tanto gentile del supermercato sotto casa tua. Insomma, avete capito, no? Ma alla fine, loro vogliono solo sopravvivere... quello che fanno per noi è sbagliato ma per loro è semplice routine. Se ci pensate anche l'uomo vuole sopravvivere. Beh, in un certo senso, meglio che crepino tutti. Qui le cose vanno sempre peggio, non vedo neanche un po' di speranza, nemmeno un briciolo di futuro. Guerre di là, crisi di qua... come pretende di sopravvivere l'essere umano se continua di questo passo??

Improvvisamente qualcuno mi urta facendomi cadere una cuffietta. Dio che nerv...

-Ohh scusa! Non volevo, colpa mia! Ho perso l'equilibrio per un secondo-

Non so cosa mi spinge ad alzare la testa. Forse il fatto che in tutta la giornata, questo ragazzo (dalla voce si direbbe essere tale) è stato il primo ad urtarmi ma a scusarsi subito dopo. Eppure il suo tono sembra di scherno.

Alzo lo sguardo, un' espressione truce dipinta in faccia. Ma ciò che vedo mi fa rimanere non poco sorpresa.

Ma che cazz...?? E questo da dove salta fuori?!”

Il ragazzo in questione, indossa una giacca nera più grande di lui, camicia bianca con bottoni colorati, le maniche arrotolate fino il gomiti, pantaloni che gli arrivano fino a metà stinchi, bretelle azzurre e... cuciture?? Sì, quelle sono cuciture rosse. Ne ha il braccio destro pieno e ci sono cuciture anche sotto all'occhio e al labbro, sempre destro. Ha un sorriso che non riesco a prendere sul serio e delle mollette tra i capelli bianchi che formano il segno XIII, ovvero il numero 13 in stile romano.

Ha delle profonde occhiaie sotto agli occhi ma quello che più mi... affascina? Sì, diciamo così...

Quello che più mi affascina è il colore dei medesimi, ovvero rosso rubino.

Scuoto la testa per svegliarmi allo stato di trance e borbotto un “non fa nulla” per poi rimettermi la cuffietta nell'orecchio. Vedo lo strano ragazzo allargare il sorriso e un brivido mi percorre la schiena.

-Bene, allora io vado, ho molte cose da fare- dice con lo stesso tono di prima. Qualcosa mi fa intuire che non ha tutte le rotelle apposto... non so, forse è il suo strano look oppure il modo di parlare o ancora il fatto che si stia allontanando con le braccia spalancate, canticchiando a bocca chiusa. O forse è perché indossa delle pantofole rosse al posto delle scarpe? No, aspettate... pantofole??

Mi volto alquanto stranita e continuo per la mia strada, come se niente fosse successo.


-Sono a casa!-

-Ciao tesoro, com'è andata a scuola?-

-Una schifezza come sempre...-

-Come? Akane non ti sento se borbotti!-

-Ho detto che è andato tutto bene!!-

-Okay, guarda che è quasi pronto-

-Non ho molta fame mamma-

E detto ciò salgo in camera mia prima che mia madre possa cominciare a protestare.

Una volta al sicuro nel mio regno (perché le camere di noi adolescenti sono questo), butto a terra la cartella e svuoto le tasche della giacca. Non vi tengo molto, eppure qualcosa manca... Cellulare, qualche penna...

Merda

Il mio portafogli!!

Frugo con insistenza nelle tasche della giacca, poi in quelle dei pantaloni e ancora in quelle della giacca. Niente. Il mio portafogli è sparito. O forse...

-Cazzo!!- impreco quando realizzo che molto probabilmente, quello strano ragazzo di prima è il colpevole della sparizione della mia piccola cassaforte portatile.

-Quel maledetto bastardo di merda! Era ovvio che fosse gentile! Che stronzo, giuro che se lo becco gli taglio la testa!-

E dopo essermi sfogata con pensieri e fantasie violente, mi butto sul letto abbracciando il cuscino. Beh, per lo meno non mi ero portata molti soldi con me, il problema è che dentro vi tenevo la carta di identità, la tessera della biblioteca e cose così che mi servivano. I solidi... sì, mi servivano ma non era la fine del mondo perdere quattro monetine.

Sospiro.

Sono stanca, stanca di tutto e di tutti. Sono sicura che arriverà un giorno in cui le persone ti sorrideranno solo per avere qualcosa in cambio. Ah no, aspettate, queste cose già succedono.

E' per questo che mi tengo alla larga da tutti. A scuola non ho amici e nemmeno fuori. Vengo sempre etichettata come “l'asociale” ma a me sta bene così. Meglio “asociale” che “puttana” come molte delle ragazze che si trovano nella mia classe. Ma alla fine a che servono gli amici? Io sto benissimo anche da sola, ho imparato a contare sulle mie sole forze. Tanto, che senso ha affezionarsi?

Prima o poi tutti cambiano e ti abbandonano, si dimenticano di te e ti lasciano da solo. Perfino i miei genitori sono diventati degli sconosciuti. Pensano che le uniche domande da fare per conoscerci siano “come è andata a scuola?” oppure, “hai finito di studiare?”. Mai che chiedano “come stai?”.

Eppure... anche io sono cambiata. Non sono sempre stata così. C'era un tempo in cui non ero così misantropa, apatica... un tempo non mi facevo problemi a stringere amicizia, e parlavo tranquillamente con i miei genitori senza finire per chiudermi in camera sbattendo la porta. C'era un tempo in cui sorridevo invece che mettere il broncio per ogni cosa, o se lo facevo, era per avere un po' di attenzioni. Un tempo in cui giravo per strada a testa alta invece che a testa bassa e con il cappuccio alzato. Ora invece, vorrei solo sparire, essere invisibile, vorrei passare inosservata. Una volta mi importava se qualcuno mi sorrideva, mi importava delle parole, belle o brutte che fossero. Ora invece sono una completa menefreghista. O forse no?

Premo la faccia contro il cuscino. Non so nemmeno chi sono... patetico.

Sbuffo con rabbia e mi metto a sedere.

Odio questo mondo.

Odio le persone.

Odio i ghoul.

Odio questa vita.

Guardo fuori dalla finestra. I rami degli alberi si muovono al ritmo della melodia muta del vento autunnale che trascina con sé le foglie secche in una danza tutta sua. Il sole è ancora alto nel cielo ma alcune nuvole si stanno avvicinando minacciose. Nell'aria si sente già odore di pioggia. E finalmente sorrido.

Amo la pioggia.



ANGOLO AUTRICE:

Okay, dico solo che sono nuova nel settore e avevo un bisogno immenso di pubblicare qualcosa.

Se questo primo capitolo (forse troppo breve) vi ha incuriosito lasciate una recensione, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate e se vale la pena andare avanti.

Vi avverto solo che probabilmente alcuni personaggi (e per alcuni intendo Juuzou) saranno un po' OOC, vi basti sapere che la mia stessa OC sarà OOC ma dettagli.


CherryPau_99

  
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