Voce silente

 
Avvolta nelle vesti nere e cremisi del mio rango,  mentre questo spazio tutt'attorno sembra essere invariato,  volgo lo sguardo alla lontana Luna, alla lontana Terra , ai clamori della battaglia che tra i due corpi celesti si sta combattendo e, mi ritrovo come ad ogni epoca che si sussegue scandita dai battiti regolari del tempo, ad osservare un mondo ogni volta diverso, incostante, mutevole , vorrei essere li, con Loro, con Lei ma … il mio ruolo mi impone di non intervenire, di restare silenziosa spettatrice della disfatta.
Anche Loro, le Outer Senshi come me, staranno osservando questo stesso cielo che si tinge di cremisi mentre le Nostre compagne stanno cadendo una ad una e con esse la Nostra principessa .
Sopprimo il mio essere Sailor, la voglia di lasciare questo luogo e scendere sulla Luna per  combattere al Loro fianco… non posso! Non devo!
E’ questa la mia forza e al contempo la mia condanna. Il mio saper assecondare il destino senza intervenire se non espressamente richiesto.
E’ così che deve essere e, sempre sarà fino al giorno in cui anche io finalmente potrò abbandonare queste porte per essere finalmente una guerriera.
I miei occhi divengono cupi mentre cerco invano di non ascoltare le urla, il cozzare di armi e dei colpi che si susseguono incessanti… questa non è la mia guerra, ne sono consapevole, sono questi domini che io in qualità di silente guardiana devo vegliare e proteggere.
 
Buio, freddo, nebbia perenne che confonde gli orizzonti dei viandanti solitari.
Questo è l’essenza del mio mondo, il mondo che mi appartiene che vigilo come un’ombra nascondendomi agli occhi dei mortali; un dominio fatto di silenzio e solitudine, una solitudine che nasce dal profondo di un cuore e che non tutti sanno sopportare . Un tempo solitario che scorre secondo una sua logica, una Principessa di Tenebra vestita che ha deciso di sacrificarsi senza nulla chiedere in cambio, ecco chi sono io, Sailor Pluto, la guardiana delle porte del tempo.
 
Sono la Signora del passato del presente e del futuro, possiedo le chiavi delle epoche, eppure questo stesso potere che governo è un potere che , se usato, può anche uccidermi.
Condannata a vivere un'esistenza a metà in totale isolamento, a vedere perennemente i caldi colori del dorato tramonto tramutarsi piano negli argentei e tenui colori di un’alba quando Vespero, la stella della sera e, Lucifero la stella del mattino appaiono al’orizzonte, le uniche mie compagne nel freddo spazio tempo che mi circonda, uno spazio infinito in cui vi è solo una sottile linea ad esaltarne la grandezza e tutto questo è in mio potere eppure, non è nulla se paragonato al gelo che alberga nel mo cuore. Un gelo perenne, fatto di sentimenti celati, emozioni trattenute, dove è l’obbligo di cui mi sono presa carico a fare da sovrano. Da così tanto tempo nessuno mi chiama con il mio vero nome che quasi dimentico di averlo, dimentico di essere anche io una donna, una guerriera fatta non solo di ghiaccio e ombra, non solo la figlia di Cronos. Ma questo è il mio destino, il mio consapevole esilio, dove anche i sentimenti mi sono preclusi divenendo vittima cosciente della mia stessa scelta.
 
Volgo lo sguardo verso la speranza di un orizzonte immaginario mentre stringo saldamente tra le mani il mio scettro, il Garnet Rod, il simbolo delle mia vestigia; osservo malinconica il futuro celato dietro ad una delle porte, un futuro tanto vicino quanto lontano; conosco gli eventi che porteranno a questo futuro, conosco la verità assoluta nascosta tra i petali del tempo, una verità che anche se fa male non può essere ne svelata ne cambiata e , nessuno è qui per consolarmi o per darmi forza, eppure lo vorrei….sono solo io, con il mio dolore,  anche quando il mio cuore trafitto da mille spine sanguina tramutandosi in una rosa purpurea.
Solo e soltanto io. L’ultimo baluardo per la difesa del futuro.