Serie TV > Squadra antimafia - Palermo oggi
Ricorda la storia  |      
Autore: SarahC_    17/09/2015    2 recensioni
Domenico è stato ritrovato e Rosy ha appena ricevuto la notizia.
Questa è una piccola One-Shot che ho scritto di getto, subito dopo aver visto la puntata. Ho cercato di far emergere i pensieri e i sentimenti di Rosy. Spero vi piaccia!
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Domenico Calcaterra, Rosalia/Rosy Abate
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Hanno trovato Domenico e Rosy, che ha appena ricevuto la notizia si sente più serena. Ma gli hanno sparato, è ferito, è grave e lei non può andare, allora si inginocchia e prega. Prega per lui, perché possa salvarsi. Al solo pensiero della sua morte si sente mancare l’aria.
“Signore misericordioso.” – inizia. –“Io ti supplico, ti prego. Ti prego di ascoltare la mia preghiera.” – dice.
“Io lo so che tu per me hai solo amore ed è per questo che continui a punirmi per quello che sono stata, con la sofferenza e con la privazione, sottraendomi quelli che mi sono più cari.” – dice mentre una lacrima minaccia di cadere sulla sua guancia. –“So che devo accettarlo. So che devo accettarlo, ma non ce la faccio.” – dice mentre quella lacrima ricade sul viso e lasciandosi andare ad un pianto liberatorio. –“Non ce la faccio signore, non ce la faccio.” – dice per poi bloccarsi. –“Io ti supplico. Ti supplico, salvalo. Salva Domenico.” – dice. –“Salvalo per far si che il mio odio, non ricada miserabile sopra tutti quanti noi.” – aggiunge con un tono misto a supplica e minaccia. Rosy rimane li a pregare, sperando che il suo Domenico si salvi. Sperando di avere qualche notizia o di sentirne qualcuna alla radio, cosa che accade qualche ora dopo.
Rosy corre adesso. Corre a perdifiato per le strade della città. Tum, Tum, tum. Il cuore le batte all'impazzata, minaccia quasi di uscire dal petto e forse dovrebbe fermarsi, riposarsi, ma non lo fa. No, deve raggiungere quell’ospedale il prima possibile, ha un maledetto bisogno di vederlo, di vedere come sta. Continua a sentire quelle parole in testa. “Migliorano le condizioni del vicequestore Domenico Calcaterra.”.
Finalmente arriva all’ingresso dell’ospedale. Cerca di non farsi vedere da nessuno. Anche se potrebbe passare tranquillamente, ma per lei è un’abitudine e poi non vuole che i colleghi di Domenico la vedano. Non vuole i loro sguardi posati su di lei, non vuole vederli pronti a tirare fuori la pistola ad ogni suo minimo movimento, come se potesse fare del male a Domenico. Come possono minimamente pensare che possa fare qualcosa all’uomo che ama?  Si, perché lei lo ama e lo sa. Lo ama follemente e saperlo in queste condizioni, sapere che non può fare nulla per lui, la fanno sentire quasi una nullità. Rosy arriva davanti alla stanza di Domenico, si avvicina al vetro che separa la sua camera dal corridoio e poggia la testa osservandolo. Le fa male vederlo disteso e impotente sul quel letto. Cazzo quanto fa male. Vorrebbe entrare. Si avvicina alla porta, la apre, sta per entrare, poi però si blocca. Vorrebbe correre lì e stringerlo, baciarlo, tenergli la mano, stare lì seduta su quel letto finchè non apre gli occhi. Quegli occhi che l’hanno rapita e fatta innamorare. Quello sguardo che ti cattura e non ti lascia più andare via, perché se costretta a guardarlo e riguardalo. Però non può, sa che è sbagliato. E’ stato sbagliato anche correre qui in ospedale. Allora, richiude la porta e si avvicina di nuovo alla finestra continuando sempre ad osservarlo.
Una lacrima le scende dal viso. Le manca. Le mancano tutti i momenti passati accanto a Domenico. Quelli belli e quelli brutti. Le manca la sua voce. Le mancano i suoi rimproveri. Le mancano le sue carezze. Le mancano i suoi baci dolci e violenti allo stesso tempo. Le manca essere rincorsa da lui e sperare di essere presa prima o poi. Le manca essere ammanettata al suo polso solo perché lui possa saperla al sicuro. Le manca il loro aiutarsi a vicenda, la loro complicità. Le manca lui, perché è lui che è fondamentale. Nient’altro importa.
Rosy continua a pensare senza mai smettere di osservare Domenico. Ripensa a quando gli propose di scappare con lei.
“Tu non la puoi cambiare vita? Ce ne possiamo andare. Possiamo andare in un posto dove non ci conosce nessuno.”, gli disse.
“Questa è la mia vita e me la sono scelta, Rosy.”, disse Domenico.
Chissà come sarebbe la loro vita ora, se quel giorno Domenico le avesse dato retta. Chissà se Leo ci sarebbe ancora. Chissà se sarebbero in un posto al sicuro, vivendo come una famiglia felice o se stessero scappando dai poliziotti. Ma dopotutto chi era lei per dirgli di scappare, di lasciare tutto per seguirla? Per chi poi? Per una come lei? Per una mafiosa? Ripensandoci adesso, non glielo avrebbe mai permesso. Si sarebbe solo rovinato la vita.
Ripensa a quel bacio di addio e alla loro ultima notte d’amore. Ripensa alle mani di Domenico che scorrono sul suo corpo. Ripensa a quel bacio disperato, alle carezze dolci, al loro amarsi e alle loro parole, che forse non erano fondamentali in quel momento perché desideravano solo amarsi, ma che continuano a risuonare nella sua testa..
“A forza di stare con me, sei diventato peggio di me.”, disse Rosy.
“Peggio di te è impossibile.”, disse Domenico.
Chiude gli occhi adesso. Perché questo ricordo fa troppo male. La morte del suo bambino, gli spari verso il chiosco gestito dai Ferro e Domenico che corre raggiungendola.
“L’hai visto il bambino?”, chiede Rosy.
“Hai visto il mio bambino?”, domanda di nuovo senza ottenere risposta. Domenico non sa che dire. L’abbraccia solamente. Ha capito anche lui.
“Voglio il mio bambino.”, urla disperatamente Rosy, agitandosi dentro la stretta forte e protettiva di Domenico.
Quanto dolore quel giorno, era lacerante, pungente. Un dolore e una sofferenza così forti, che riescono a portarti in bilico tra la follia e la morte. Lo ricorda perfettamente lei, le sembra di riviverlo ogni giorno
Infine, ripensa al ritrovamento del corpo di Leo.  Si rivede ai piedi di quel vulcano che ha tenuto nascosto il bambino. Rivede Veronica Colombo che le punta la pistola contro, mentre lei tenta disperatamente di disseppellire quel corpicino. Risente le parole della Colombo.
“Che cosa ha detto lui prima di morire?”, urla Rosy per l’ennesima volta.
“Mamma ha detto, mamma.”, grida esasperata Veronica.
“Mamma.”, ripete sottovoce Rosy, mentre si accascia a cercare di togliere tutta quella terra e cenere che ricopre il suo bambino.
Rivede Domenico che la raggiunge abbracciandola, mentre lei, accecata dal dolore pensa di riabbracciare il suo Leo, sano e salvo.
Riapre gli occhi adesso. Lo guarda un’ultima volta. Solo un secondo e poi scappa via, perché tutto fa male. I ricordi, Domenico, tutto. Scappa lontano da quell’ospedale.  Lontano da quelle voci che continuano a rimbombare nella sua testa. Lontano da quei ricordi. Lontano da lui, lui che è fondamentale. Lui che è l’unico che nonostante non si parlino o vedano per mesi,  riesce a darle serenità, perché è vero che l’amore ti può salvare e lei lo sa benissimo perché è quello che sta vivendo adesso. E chissà se un giorno potranno vivere questo amore. Questo non lo sa nemmeno lei, nessuno lo sa. Solo il tempo potrà dirlo.




Ciao a tutti! <3
Ho scritto di getto questa One-Shot subito dopo aver visto la puntata. Ho cercato di far emergere i pensieri di Rosy e i suoi sentimenti nei confronti di Domenico. Non so se sono riuscita nell'intento, spero che possiate dirmi il vostro parere. Non è un obbligo ovviamente, però mi farebbe davvero piacere. 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Squadra antimafia - Palermo oggi / Vai alla pagina dell'autore: SarahC_