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Autore: KarmaBoss    17/09/2015    1 recensioni
Legge n. 13: "Chiunque sia visto con un libro o con un giornale sarà denunciato in quel preciso momento alla polizia, che tratterà l’individuo in prigione fino al momento della sentenza, decisa sulla base del libro sequestrato dalla polizia all’individuo".
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Legge n. 13: "Chiunque sia visto con un libro o con un giornale sarà denunciato in quel preciso momento alla polizia, che tratterà l’individuo in prigione fino al momento della sentenza, decisa sulla base del libro sequestrato dalla polizia all’individuo". “Avevo sempre una gran paura che mi scoprissero, che qualcuno potesse vedere quei fogli che in città erano banditi. Nella mia quotidianità fogli, penne e libri erano assolutamente vietati. Non potevi trovarne da nessuna parte, nessuno sapeva leggere e per indicare i negozi, al posto delle insegne, avevamo disegni che indicavano dove fossi. Eppure erano ben dodici anni che rischiavo. Se i miei genitori mi avessero scoperto sarebbero stati i primi a denunciarmi e il mio migliore amico mi avrebbe sputato sul viso, ma erano solo tutti stupidi conformisti. Io non lo ero, mi dicevano di stare zitto e buono, ma io in quelli schemi ci stavo decisamente stretto. Avevo trovato una casa che sorgeva sotto un grande albero all’età di dodici anni piena di libri e giornali. Erano la cosa più bella che avessi mai visto, la loro superficie cambiava da tomo a tomo e le storie che raccontavano erano talmente belle e diverse tra di loro che la voglia di sfogliare ogni singolo oggetto di cui i nostri governatori avevano paura, era incolmabile. Ho imparato a leggere da solo, perché nessun altro nel mondo sapeva più farlo. La mia normalità era grigia, nessuno aveva immaginazione e tantomeno qualcuno sapeva cosa fosse successo prima del giorno in cui aveva preso coscienza di essere vivo. Io invece sapevo: sapevo della libertà, di coloro che erano morti per difenderla ed io, che l’avevo appena assaporata, non volevo perderla. Nessuno aveva la consapevolezza che coloro che avevano il potere ci calpestavano con le loro scarpe sporche del sangue di quelli che erano riusciti a cacciare un urlo vano e silenzioso. E’ più facile rendere inetta un’intera popolazione, nascondendo loro la verità facendoli vivere nelle menzogne, che aver a che fare con individui che conoscono e che quindi sono in grado di tener testa a quelli che sono i nostri presidenti. Dopo dodici anni mi hanno beccato con “Il libro dei misteri svelati” che rileggevo per la quarta volta. Mi hanno picchiato e sto per cedere, ma so già che morirò, quindi non vuoterò il sacco, non darò loro questa soddisfazione e anche se so che questa registrazione verrà fatta sparire, voglio solo dire alle generazioni di futuri ignoranti: . Se leggere vuol dire liberarsi dalle strette catene del conformismo e sapere che c’è qualcosa oltre i limiti che ci pongono allora si; leggo, dunque sono libero. Lascio a chiunque dovesse trovarli, i miei magnifici libri, che li conservi con cura e che sia più furbo di me da non farsi scoprire”. Deposizione di Jessey Taylor, 24, al comando di polizia di Seattle, 7 settembre 2376 Sentenza: Morte per avvelenamento.
   
 
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