Marina, stava accovacciata sul davanzale della finestra, a guardare la pioggia, con Nerone, un gattone nero, sulle ginocchia. Si avvicinava il suo ventesimo compleanno, pensava a quale desiderio esprimere, nel momento in cui avrebbe spento, quella candelina, nonostante l'etą lei ci crede a queste cose. Apparentemente Marina, aveva una vita perfetta, andava al secondo anno di universitą e aveva un fidanzato, Riccardo, che l'amava, anche se lei... Lei aveva la testa altrove, lei pensava a Cesare, continuamente a Cesare, da due mesi era diventata la sua ossessione... Cesare che con cavalleria, le porta la borsa in aula, Cesare che anche nei giorni pił griggi riesce a strapparle una risata, Cesare che la rimprovera perché fuma troppo, Cesare che ride di gusto, per la sua goffaggine, Cesare che le dą consigli, Cesare da prendere a parole... Cesare nei suoi pensieri... Davanti quella finestra, Marina aveva deciso quale desiderio chiedere, le serviva la forza, la forza di lasciare Riccardo. Mentre tutti, le canteranno "tanti auguri a te", lo guarderą e penserą, alla fine della storia, a una fine pacifica, senza morti né feriti, ad una fine, dopo la quale, Riccardo, potrą stare con Gaia, quella ragazza che Marina ha sempre visto bene con lui; mentre Marina, sarą libera, non solo di pensare a Cesare, ma anche di correre tra le sue braccia... Con questi pensieri, Marina, si toglie Nerone dalle gambe, scende dal davanzale, si mette gli stivali, prende la borsa, le chiavi di casa, e si dirige verso la facoltą.